Aris si svegliò di soprassalto, sua sorellina Otra dormiva nel lettino accanto al suo, capì subito che qualcosa non andava, c'era un forte odore di bruciato e per le strade si sentivano urla e richiami di guerra. Nella sua testa risuonava ancora l'eco delle parole che aveva sentito in sogno ''Sali all'acropoli, raggiungi il Partenone, sarò lì, è la vostra ultima speranza''. Si alzò e guardando dalla finestra capì che Atene sera stata di nuovo attaccata dai mostri, non tutti li vedevano, ma lui sì e un vecchio cantastorie gli aveva spiegato che questo accadeva perché nelle sue vene scorreva il sangue di un Dio dell' Olimpo. La battaglia non era ancora iniziata ma Aris vedendo lo schieramento dei mostri ai confini della città capì che non avevano speranze di vincere.''è la vostra ultima speranza'', le parole del sogno risuonavano nella sua mente, quando qualcosa, non molto lontano, esplose con un boato -Dobbiamo andare al Partenone?- Otra si era svegliata e i suoi capelli neri rilucevano alla luce delle torce accese per le strade -Hai fatto anche tu quello strano sogno?- chiese Aris perplesso -Sì, ma ti prego Aris ho paura, cosa sta succedendo?- Otra aveva solo 5 anni, era sotto la sua responsabilità, anche se lui ne aveva solo 11, perché i loro genitori li avevano abbandonati.. Un altra esplosione scosse le vecchia catapecchia dove i fratelli dormivano, alcuni calcinacci piovvero dal soffitto. -Andiamocene da qui, raggiungiamo il partenone se è ciò che gli dei vogliono- prese in braccio la sorella e uscì.

Tutti gli Ateniesi correvano verso il mare, verso le barche e il porto cercando di salvarsi, urla di panico e pianti di bambini risuonavano per le strade e fu difficile per Aris farsi largo tra la folla che andava nella direzione opposta, ma Aris riuscì a raggiungere la città alta passando per alcune scorciatoie che solo un senzatetto come lui poteva conoscere. Con Otra sulle spalle raggiunse l'Agorà, praticamente deserta, tranne che per pochi altri ragazzini come lui che correvano verso il Partenone, che stranamente era illuminato da torce, che Aris non aveva mai visto, al suo interno vi si era radunata una piccola folla di ragazzini dai 5 ai 15 anni circa che parlavano preoccupati fra loro. improvvisamente le torce mandarono una luce più forte e una voce, quella del sogno, parlò.''Avete ascoltato il mio consiglio, a volte i mostri sono troppi anche per gli eroi e l'unico modo che avete per sopravvivere è usare la magia, prendete la mia benedizione e proteggete la vostra città''. Poi un'intensa luce azzurra e un boato assordante costrinsero Aris a chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie, la pelle prese a formicolare e a fumare finché tutto divenne troppo e lui cadde a terra svenuto.

In quel momento due ragazzi dai capelli neri e gli occhi verdi, uno a in un campo estivo vicino a New York e uno su un treno diretto verso il nord dell'Inghilterra, si svegliarono di colpo, ben consapevoli che quello strano sogno avrebbe cambiato la loro vita.


Questo è il primo capitolo, è solo un'introduzione alla storia, pubblicherò il secondo il prima possibile
-Fede