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Autore: Manga_9000    12/04/2016    5 recensioni
Megalomania : Tendenza ad assumere atteggiamenti di grandiosità, a cimentarsi in imprese sproporzionate alle proprie forze, a presumere esageratamente delle proprie possibilità; è detta anche mania di grandezza, e può essere sintomo di disordine mentale.
Genere: Avventura, Azione, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chara, Frisk, Sans
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Megalovania.

Il rumore dei passi della bambina rimbombavano nella stanza mentre si avvicinava con qualcosa di scintillante tra le mani.
L'aria era densa di tensione in quei momenti.
La luce illuminò il viso senza pelle nè carne dello scheletro.     
I loro sguardi si incrociarono, i loro volti erano stanchi.
Nessuna parola.
Tutto intorno diventò nero e l'anima della piccoletta, a forma di cuore, le si illuminò di un colore rosso sul suo petto.
Fuori il sole splendeva, era una bellissima giornata. Si potevano sentire gli uccellini cantare e vedere i fiori sbocciare. Eppure, lì dentro, tra tutte quelle colonne, sembrava che stesse per scoppiare un inferno.
La bambina impugnò saldamente l'oggetto nella sua mano destra, prese la rincorsa e si diresse verso lo scheletro.  Affondò la lama nel vuoto, il mostro si era spostato agilmente, quasi teletrasportandosi dietro di lei. Il suo occhio sinistro si illuminò di un azzurro intenso e dietro di lui comparve un enorme teschio di una creatura sconosciuta la quale, dalla sua bocca, attaccò la piccola umana con un raggio lucente e alquanto letale.
Una nube di polvere si alzò dopo l'ultima azione.
Dopo un po' il colore rosso degli occhi della ragazzina si vide spuntare tra quella nebbia, ne era uscita illesa.
Con uno scatto fulmineo si ritrovò davanti allo scheletro ma non ebbe neanche il tempo di alzare la sua arma che la sua anima a forma di cuoricino era diventata blu.          
I suoi piedi si sollevarono da terra mentre lo sfidante alzava il braccio sinistro, ora veniva scaraventata violentemente sulla parete sinistra seguendo sempre il movimento dello scheletro e poi ancora verso destra e nuovamente a sinistra, fino a quando , mentre la lasciava cadere sul pavimento, non la impalò con delle ossa.  
Gli HP della bambina scesero fino a 0, sembrava che avesse vinto. L'anima rossa si spezzò in tanti pezzettini e il suo corpo scomparve.
Ma non esultò, sapeva cosa sarebbe successo, sperava solo che questa volta sarebbe stato diverso.
Dalla stellina infondo alla sala si sentii una risatina malata di una bambina, rieccola.
La sua espressione sorridente era terrificante, poteva essere definita quasi malata, i suoi occhi sembravano guardare il vuoto mentre, a passi lenti, tornava alla sua postazione. 
Lo scheletro non la lasciò neanche avvicinare che immediatamente prese di nuovo il controllo della sua anima tentando di spingerla contro le osse dall'altra parte della stanza, forse troppo debolmente perchè la ragazzina si mise subito in piedi evitando la morte certa. 
"Non pensi sia meglio chiuderla qui?
La voce del mostro risuonò per tutto il corridoio.
"Insomma io so che lì dentro, dietro quella maschera, c'è qualcuno di dolce, qualcuno che magari in un altro tempo è stato mio amico. Posa quell'arma e ... bhe renderesti il mio lavoro decisamente più facile. Andiamo lo so che sei lì."
La bambina per un attimo osservò il pavimento, il suo sorriso si allargò ancora di più e rise. Non era una risata qualunque, ma una risata malata, una risata isterica di quelle uscite dai film d'orrore ma intanto sembrava non essersi accorta neanche lei che delle lacrime le stavano rigando il viso.
"Forse hai dimenticato di averci già provato Sans."
Lo scheletro in questione si lasciò sfuggire una piccola risatina.
"Valeva la pena provarci."
La bambina, proseguendo il suo attacco isterico, si scagliò contro il suo avversario tirando una serie di colpi.
Agilmente, quasi teletrasportandosi, vennero evitati tutti da quel povero martire.
La lunga battaglia stava sfinendo entrambi, respiravano affannosamente mentre continuavano ad attaccare.
"Direi che dovresti rinunciarci."
Disse Sans tra un sospiro e l'altro. Non ebbe una risposta, udì solo dei versi di rabbia venirgli incontro e poi...

La bambina lo aveva appena sorpassato, vide la scena quasi a rallentatore: l'arma della piccola era sporca di uno strano liquido rosso che si stava mischiando con la polvere di tutte le sue vittime mentre invece abbassando lo sguardo, notò un enorme squarcio su tutto il suo ventre dal quale proveniva lo stesso liquido rosso.
"Peccato, che spreco di ketchup." Pensò ironicamente mentre si lasciava sovrastare dalla stanchezza cadendo sulle ginocchia.
Il suo unico HP si azzerò. Aveva perso.
La ragazzina si girò a guardarlo. Cos'era quella strana sensazione che stava provando? Piacere per la vittoria? No forse no, faceva fin troppo male, le lacrime tornarono a scorrerle sul viso mentre il suo volto sembrò cambiare: il suo sorriso scomparve lasciando spazio ad una espressione frustrata. 
"Io vado da Grillby's..." cominciò con una flebile voce lo scheletro. "...Papyrus, vuoi qualcosa?
Dopodiche sul suo volto comparve un piccolo sorriso, che in realtà non l'aveva mai abbandonato, e si lasciò cadere per terra rassegnandosi alla morte.
Il suo corpo pian piano divenne polvere e la sua anima, bianca a forma di cuore capovolto, si spezzò.
La bambina strinse le spalle lasciando cadere l'arma.
Qualcosa in lei si era risvegliato. Ma cosa aveva fatto?
Cadde sulle ginocchia portandosi le mani sul viso e piangendo amaramente.
La sua sete di potere l'aveva portata a distruggere tutti i suoi amici, tutto quello che aveva.
Era proprio vero, era diventata una megalomane.
   
 
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