Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Mistiy_Ronny    12/04/2016    3 recensioni
" Quindi, stai dicendo che anche una ragazza sola come me ha il diritto di vivere "
" Tutti devono vivere " corresse Ymir utilizzando un tono più consono all'ambiente circostante
Una piccola storia ambientata all'inizio del manga, in seguito all'attacco sferrato alle mura Rose
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Christa Lenz, Ymir
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Vivi, tutti devono vivere!


Avevano trascorso quei giorni a raccattare su dalle macerie i corpi masticati dai giganti, il lavoro non era stato terminato, difatti i soldati s'aggiravano ancora tra le strade, stanchi morti armati di mascherina e guanti insanguinati. C'era una gran puzza di marcio, solamente una generosa nevicata sarebbe riuscita a lavar via tutto quel rosso  impregnato nell'asfalto della città. Già, il sangue non va via, non penetra a fondo, semplicemente si secca
Ymir era ancora in servizio come la maggioranza dei soldati, ma decise di infrangere le regole così trascinò Christa all'interno di un pub trovato lì per caso. L'intento della compagna era quello di sollevare un poco il morale della bionda seppure quest'ultima  protestò evocando i doveri militari a cui dovevano attenersi, ma alla fine si lasciò convincere.

Erano in un pub ma l'atmosfera non s'addiceva affatto al locale: pochi tavoli erano occupati, le persone presenti se ne stavano a sedere con il volto basso e la schiena all'ingiù, persino il barista se ne stava dietro al bancone indossando un'espressione funebre.

<< Che noia mortale … >> disse svogliatamente Ymir versando nel bicchiere una generosa quantità di Gin.

<< Che t'aspettavi? Sono morte così tante persone … >> rispose Christal lasciando correre via lo sguardo lungo la stanza tetra. 

Ymir la spiò sottecchi, l'amica era talmente spossata dalla stanchezza che i capelli biondi parevano meno luminosi, questo non le piacque affatto così decise di riempire fino all'orlo anche il suo bicchiere.

<< Allora beviamoci su! >> con questa affermazione goliardica afferrò il calice portandolo alle labbra ma Christa non l'assecondò, sembrava distratta da qualcosa che stava qualche passò in là, Ymir seguì la traiettoria del suo sguardo per scoprire un branco di ragazzi silenziosi dall'aria assente, fisicamente erano lì, eppure quegli sguardi vacui parevano dimostrare il contrario.

<< Vedi Christa, quelli sono così sbronzi che oramai son tutti svenuti, perciò prendili come esempio e butta giù, tutto d'un sorso! >>

<< No, non sono sbronzi >>

<< Che dici? Non vedi che stanno collassando … >>

<< Sono tristi, erano gli amici di Thomas >>

Thomas? Il nome l'aveva già sentito nominare ma il volto era un'incognita, non le interessava: era lì per tirare su il morale dell'amica, parlare d'un caduto in battaglia non giovava allo scopo.

<< Era una persona molto amata, i suoi cari stanno soffrendo. Se solo potessi prendere il suo posto … >>

<< Basta! >> sbatté violentemente il bicchiere sul tavolo, il contenuto schizzò da tutto le parti, persino sul volte della piccoletta accanto. Ymir aveva provocato un rumore esagerato così da attirare l'attenzione di tutti ma non gliene importava nulla, voleva solamente fermare le parole dell'amica.

<< Perché dovrei smettere? E' la verità, se io fossi morta nessuno avrebbe sofferto, anzi … >>

<< E questo ti pare un buon motivo per crepare? Sai quella stronzata che dicono tutti, quando muore un caro quelli che stanno male sono i sopravvissuti? Beh, sono puttanate! >>

Le palpebre si spalancarono, due occhi azzurri s'illuminarono dallo sconcerto

<< Sai chi sta peggio quando muore qualcuno? Il morto, perché non potrà mai più vivere, i cari prima o poi se ne faranno una ragione e andranno avanti, sai perché? Perchè sono Vivi! >>

Lei rimase lì senza parole, Ymir stava gridando, difatti nel campo visivo della ragazza rientravano sguardi appesantiti e un poco curiosi.

Ymir vedeva in Christa il suo vecchio riflesso perciò quelle parole non erano direzionate verso l'amica ma verso la vecchia se stessa, quella che sarebbe stata disposta a morire pur d'essere amata. Quanta pena provava per quel miserabile riflesso.

<< Quindi, stai dicendo che anche una ragazza sola come me ha il diritto di vivere >>

<< Tutti devono vivere >> corresse Ymir utilizzando un tono più consono all'ambiente circostante, aveva perso la testa ma non poteva farci nulla, lei e Christal erano simili: se la compagna d'armi si negava il diritto alla vita allora anche lei avrebbe dovuto scegliere la morte, non era così! Lo aveva giurato, se mai avesse avuto una seconda possibilità, avrebbe vissuto con tutte le sue forze, quello era un fatto che non poteva mettere in dubbio.

<< Comunque non sei sola >> pose una mano sulla sua spalla, s'abbassò appoggiando la fronte sopra quella della ragazza.

<< Se tu morissi, io ci rimarrei molto male >>

Li vide, gli occhi azzurri s'annacquarono dinnanzi a quella splendida quanto sincera dichiarazione d'affetto.

<< Anche tu Ymir, se tu morissi ne soffrirei >> disse trattenendo le lacrime, non poteva mica piangere, altrimenti Ymir l'avrebbe presa in giro per sempre!

<< Ma vivresti comunque, giusto? >>

Christa annuì seppure con un certo dubbio.


Buonasera!:)
Ecco qua, una piccola storia scritta di getto che voglio condividere con voi:)
Spero vi sia piaciuta, ovviamente non vedo l'ora di conoscere le vostre impressioni:)
Un abbraccio

Mistiy

   
 
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