13/04/2016
1 recensioniDisclaimer: I personaggi descritti non mi appartengono, questa è una storia di fantasia, l’autrice scrive senza alcuno scopo di lucro e non intende violare alcun copyright.
Il mostro che ti ama
Sei quello contro cui il mondo deve confrontarsi, Frank. Nel bene... e nel male.
Sei una strada spaccata a metà, interrotta proprio in cima ad un precipizio profondo e oscuro; chi non si ferma di fronte a te, precipita nel vuoto. E muore.
Un tempo avevi un cuore nel petto. Spesso, eri costretto a dimenticartene per sopravvivere a quello che facevi.
Ma a casa, c’era chi te lo ricordava. C’era chi lo faceva pompare così forte che non potevi più ignorarlo, neanche volendo, faceva tanto di quel chiasso che nemmeno le granate a 10 metri dalle tue dannate orecchie.
La tua bambina che non piange. Forte e fragile assieme, il bocciolo mai sbocciato di quello che sarebbe stato, lo sai per certo, un fiore meraviglioso.
Sarà un bocciolo marcio, ormai. Appassito sottoterra, in una dannata, schifosa bara di legno, accanto a sua madre e suo fratello, decomposti una accanto agli altri, mentre tu maledici il mondo che ti ha risputato su questa terra che odi, che vorresti vedere bruciare, perché non c'è più nulla per cui valga la pena sopportare tanto orrore.
Invece sei ancora vivo.
Non puoi pensarci, non riesci.
Solo l’immagine del tuo fiore che imputridisce in una tomba, ti fa salire un odio tale... no. Tu massacrerai Hell’s Kitchen, Frank! Fin nel cuore del suo Inferno di mostri corrotti e crudeli, li stanerai come animali e darai fuoco a ogni singolo buco dal quale strisceranno fuori; non lascerai loro il tempo di leccarsi le ferite, farai a pezzi ogni singolo cane rabbioso che ancora avrà gli arti attaccati.
Sarai il mostro che punirà mostri, sarai peggiore di loro per poterli schiacciare, sarai mille volte più terrificante, incomberai su di loro come la volta oscura e scarlatta di un cielo di sangue che cola bombe e proiettili.
Il Punitore, ti hanno chiamato.
Sei quel mostro da prima che recidessero il tuo fiore, che strappassero il tuo cuore e ne facessero scempio, sei quel mostro da sempre. Ma lei... oh, lei... le avevi dato la vita e per un po’ ti sei illuso di essere migliore, perché non potevi essere così cattivo, se un tale miracolo veniva dai tuoi lombi.
Qualcuno pensa di capirti. Pensa persino tu sia un eroe, pensa alla merda che hai tolto dalle strade, pensa che te ne freghi qualcosa di aver ripulito la città in sette giorni, più di quanto altri abbiano fatto in anni.
Il Rosso in costume da femminuccia, ad esempio.
Non te ne frega un cazzo di vedergli la faccia sotto quella ridicola maschera, con quei ridicoli cornetti sulla fronte; ma te la puoi immaginare la sua pietà dentro ad occhi che nasconde; già detesti il suo atteggiamento, detesti come ti parla, come si muove vicino a te, come se stesse cercando quel cuore che non hai più.
Sei quel mostro, è questo che ti ha riportato in vita, è questo che devi fare.
E si fottano queste tombe sulle quali sei praticamente dissanguato, quasi svenuto, mentre parli con la femminuccia e nemmeno sai bene cosa Cristo gli stai dicendo.
Fai pena.
Perché Rosso un cuore l’ha visto e allora vuol dire che sei ancora un uomo.
Non vuoi esserlo. Non puoi più, non senza di lei.
Puoi essere ancora il mostro, Frank... il mostro che ama i fiori.
Fine.
Nda: Cioè io dovevo scrivere qualcosa, ho appena visto l’episodio 04 della seconda S e sono devastata. E basta. Probabilmente la cancellerò a breve.
Ele106 @orsettobiondo
Sei una strada spaccata a metà, interrotta proprio in cima ad un precipizio profondo e oscuro; chi non si ferma di fronte a te, precipita nel vuoto. E muore.
Un tempo avevi un cuore nel petto. Spesso, eri costretto a dimenticartene per sopravvivere a quello che facevi.
Ma a casa, c’era chi te lo ricordava. C’era chi lo faceva pompare così forte che non potevi più ignorarlo, neanche volendo, faceva tanto di quel chiasso che nemmeno le granate a 10 metri dalle tue dannate orecchie.
La tua bambina che non piange. Forte e fragile assieme, il bocciolo mai sbocciato di quello che sarebbe stato, lo sai per certo, un fiore meraviglioso.
Sarà un bocciolo marcio, ormai. Appassito sottoterra, in una dannata, schifosa bara di legno, accanto a sua madre e suo fratello, decomposti una accanto agli altri, mentre tu maledici il mondo che ti ha risputato su questa terra che odi, che vorresti vedere bruciare, perché non c'è più nulla per cui valga la pena sopportare tanto orrore.
Invece sei ancora vivo.
Non puoi pensarci, non riesci.
Solo l’immagine del tuo fiore che imputridisce in una tomba, ti fa salire un odio tale... no. Tu massacrerai Hell’s Kitchen, Frank! Fin nel cuore del suo Inferno di mostri corrotti e crudeli, li stanerai come animali e darai fuoco a ogni singolo buco dal quale strisceranno fuori; non lascerai loro il tempo di leccarsi le ferite, farai a pezzi ogni singolo cane rabbioso che ancora avrà gli arti attaccati.
Sarai il mostro che punirà mostri, sarai peggiore di loro per poterli schiacciare, sarai mille volte più terrificante, incomberai su di loro come la volta oscura e scarlatta di un cielo di sangue che cola bombe e proiettili.
Il Punitore, ti hanno chiamato.
Sei quel mostro da prima che recidessero il tuo fiore, che strappassero il tuo cuore e ne facessero scempio, sei quel mostro da sempre. Ma lei... oh, lei... le avevi dato la vita e per un po’ ti sei illuso di essere migliore, perché non potevi essere così cattivo, se un tale miracolo veniva dai tuoi lombi.
Qualcuno pensa di capirti. Pensa persino tu sia un eroe, pensa alla merda che hai tolto dalle strade, pensa che te ne freghi qualcosa di aver ripulito la città in sette giorni, più di quanto altri abbiano fatto in anni.
Il Rosso in costume da femminuccia, ad esempio.
Non te ne frega un cazzo di vedergli la faccia sotto quella ridicola maschera, con quei ridicoli cornetti sulla fronte; ma te la puoi immaginare la sua pietà dentro ad occhi che nasconde; già detesti il suo atteggiamento, detesti come ti parla, come si muove vicino a te, come se stesse cercando quel cuore che non hai più.
Sei quel mostro, è questo che ti ha riportato in vita, è questo che devi fare.
E si fottano queste tombe sulle quali sei praticamente dissanguato, quasi svenuto, mentre parli con la femminuccia e nemmeno sai bene cosa Cristo gli stai dicendo.
Fai pena.
Perché Rosso un cuore l’ha visto e allora vuol dire che sei ancora un uomo.
Non vuoi esserlo. Non puoi più, non senza di lei.
Puoi essere ancora il mostro, Frank... il mostro che ama i fiori.
Fine.
Nda: Cioè io dovevo scrivere qualcosa, ho appena visto l’episodio 04 della seconda S e sono devastata. E basta. Probabilmente la cancellerò a breve.
Ele106 @orsettobiondo