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Autore: ValeUchiha07    13/04/2016    11 recensioni
Il matrimonio imminente della sorella Ino mina la serenità di Sakura che si vede costretta così a dover tornare a casa. A Suna, dai suoi genitori con i quali non ha più rapporti da ben 5 anni. Il passato torna prepotentemente nella sua vita. Il castello di bugie che si è costruita per mantenersi lontana dalla sua famiglia sta per sgretolarsi. O quasi. La rosa in meno di 72 ore dovrà preparare una valigia scomoda che le darà problemi ma anche inaspettate sorprese. Riuscirà a riscattarsi e a gettare finalmente nel dimenticatoio tutte le dicerie che sono volate sul suo conto. Riuscirà a trovare il giusto riscatto. Quanto si è disposti a rischiare per amore ?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akasuna no Sasori, Ino Yamanaka, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Tsunade | Coppie: Sai/Ino, Sakura/Ino, Sasuke/Sakura
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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RUNAWAY CANDY –  Il dolce prezzo dell’amore

 

Capitolo I

Era passata oramai più di una settimana da quando Sakura aveva ricevuto quell’invito.       

Era passata oramai più di una settimana da quando la sua concentrazione al lavoro era andata a farsi fottere. 

La giovane dottoressa non riusciva a capacitarsi di come una semplice carta rigida color pesca avesse potuto risvegliare in lei fantasmi e ferite mai cicatrizzate. 

La ragazza era totalmente investita da ricordi, dolori e sofferenze e non prestava minimamente attenzione alla persona all’interno del suo studio.                                                                                          

Poteva citare il contenuto della lettera a memoria, non che fosse particolarmente difficile, per la frequenza con cui era solita prenderla, leggerla e tenerla fra le dita.

 

“ Sakura Haruno e Compagno. Il Signor e la Signora Haruno hanno l’estremo piacere di invitarla al matrimonio della loro figlia Ino con Sai Yamanaka, il Sabato 25 Giugno alle 15:00 nella Chiesa Parrocchiale di San Paolo. Gli Sposi saranno lieti di salutare parenti ed amici nella settimana precedente alle nozze presso Villa Haruno. E’ gradita gentile conferma.”

 

La sola idea di tornare a Suna, a casa la destabilizzava. 

Ancora dopo cinque anni non era pronta a rivedere gli occhi delusi di suo padre e quelli severi di sua madre arresa, da tempo, all’idea che non sarebbe mai riuscita a cambiarla, a renderla perfetta, a renderla Ino. 

Non sarebbe voluta tornare neanche per il matrimonio di sua sorella.

Sin da bambine chiunque le avesse viste insieme avrebbe fatto fatica a dirle sorelle, a rintracciare dei tratti comuni. Effettivamente Sakura ed Ino erano, pressoché, il giorno e la notte. Lei corti ed insoliti capelli rosa, occhi verdi, snella e poco formosa; l’altra lunghi capelli biondi, occhi azzurrissimi, sinuosa e provocante nelle sue giunoniche forme. 

Se già nell’aspetto fisico erano agli antipodi, le differenze maggiori continuavano a palesarsi ancor di più a livello caratteriale. La rosa era una ragazza all’apparenza timida, riservata, diligente e per lo più restia ai ricchi salotti cui la sua benestante famiglia era solita partecipare. La bionda, al contrario, sembrava nata per vivere in quell’ambiente sfarzoso in cui il suo essere esuberante, carismatico e seducente si muoveva perfettamente.


A causa della sua natura titubante e riservata la madre aveva, per lungo tempo, cercato di rendere Sakura presentabile ed adatta all’alta società ma il risultato fu uno scandalo ed un fiasco senza precedenti. 

Una sconfitta talmente grande che aveva portato la ragazza ad andarsene da casa, a trasferirsi a Konoha ed ad iniziare qui una nuova vita in cui fosse semplicemente Sakura, e non la strana e fuori luogo figlia dei ricchi coniugi Haruno. 

Impugnando quella partecipazione nuziale, la ragazza poteva solo immaginare la faccia compiaciuta di sua madre nel far apprendere a tutti che la figlia prediletta finalmente convolava a nozze, dopo un lungo fidanzamento, con il giovane e ricco rampollo Yamanaka. 

Sakura sognava solo che un giorno quello sguardo pieno di soddisfazione sarebbe potuto esser rivolto anche a lei. 

Lo scappare a Konoha, però, cinque anni fa aveva reso questo desiderio impossibile. A posteriori, sicuramente, non era stata la scelta giusta ma l’aveva fatto principalmente per i suoi genitori e non l’avrebbero mai saputo. 

A Konoha, Sakura aveva finalmente trovato la sua dimensione, lontana dalle malelingue che l’avevano giudicata senza ritegno dopo il misfatto. 

Naturalmente, all’inizio non fu semplice badare a sé, senza poter contare sugli agi, i comfort ed i soldi della sua famiglia ma la ragazza riuscì a tirar fuori una forza sovrumana che non credeva di avere, raggiungendo in breve tempo, tutti gli obiettivi che si era prefissata.


A Konoha era così riuscita ad imporsi, laureandosi a pieni voti in medicina e diventando poi, sotto l’ala protettrice del miglior medico della città Tsunade, un’importantissima e nota primario, seconda a nessuno nonostante la giovane età.                                     


Il fiore di ciliegio era finalmente fiorito. Sakura, dopo anni, si sentiva fiera di sé, e perfettamente a suo agio nei propri panni. Tutto ciò che possedeva, lo doveva solo ai suoi sforzi e ai suoi sacrifici. 

La straordinaria e serena primavera esistenziale nella quale viveva era stata, però, ora, come un fulmine a ciel sereno, scossa da un semplice e rigido foglio color pesca che aveva riportato alla luce il suo unico insuccesso, la sua più grande sconfitta, il suo solo obiettivo ancora da depennare: l’esser apprezzata dai suoi genitori per il suo essere e per le decisioni prese in passato.


Dopo la fuga da Suna, la rosa aveva tagliato i ponti con tutti, tranne che con sua sorella. 

Ino aveva mantenuto nei suoi confronti quel solito atteggiamento protettivo e difensivo che mostrava per la sorella sin da bambine. 

Nonostante le mille differenze, le due erano, infatti, estremamente legate e proprio in virtù di questo forte e speciale legame, la giovane primario era cosciente del fatto di non poterle causare un tale dispiacere declinando il suo invito e rigettando la sua volontà di volerla come prima damigella in un giorno per lei così importante. Sakura sapeva quanto Ino silenziosamente avesse, in quegli anni, lavorato per riallacciare i rapporti fra lei ed i suoi genitori, difendendola sempre a spada tratta sebbene fosse all’oscuro dei motivi che cinque anni fa l’avevano spinta ad intraprendere un passo così avventato ed inaspettato. L’aveva fatto e basta perché le voleva bene.


Quell’invito stesso, seppur così formale e distante da parte dei suoi genitori era la prova tangibile e concreta del suo operato. L’Haruno era quindi cosciente che fosse oramai giunto il momento di impugnare la cornetta e darle conferma.


Ino lo meritava, le aveva già mentito abbastanza. La bionda aveva, infatti, provato più volte a raggiungere la sorella a Konoha ma Sakura, per non crearle maggiori problemi con i suoi, aveva inventato scuse su scuse per impedirle di venire, mettendo dapprima davanti i suoi impegni lavorati e poi una relazione inesistente con un ragazzo perfetto che Ino bramava da tempo di conoscere e che a quanto pare auspicava di vedere alla sua cerimonia dato quel e compagno” che affiancava il suo nome nella lettera di partecipazione. 

Sakura in meno di 72 ore doveva non solo preparare una scomoda valigia ma doveva anche e soprattutto trovare un fidanzato all’altezza delle sue bugie. Era un labirinto di menzogne e segreti dal quale non era in grado di uscire.

 

-S A K U R A! Mi stai ascoltando?                                                                                                      

 

Il rimprovero di una donna bionda sulla cinquantina, ridestò completamente Sakura dallo stato di trance in cui era piombata, facendole cadere la rigida carta color pesca dalle mani.  

La ragazza guardò così finalmente il suo mentore Tsunade negli occhi.                                                                                                

 

-Veramente no, Signorina mi scusi.  

-Dicevo. Sbuffò. Mi sembra chiaro che tu abbia un problema. E’ una settimana che ti osservo e non intenzione di lasciare il tuo ufficio finché non mi dirai cosa ti passa per la mente. L’ospedale ha bisogno di te al 100%. Sono a tua completa disposizione.

                                                                                                         

Sakura guardò la donna con occhi commossi e pieni di gratitudine. Si era legata a Tsunade sinceramente. A lei doveva tutto, il suo lavoro, il suo benessere, la sua serenità. Tutto era legato a quell’ospedale e di conseguenza a Tsunade. Nessuno aveva mai creduto tanto in lei.

Era la persona più vicina ad un famigliare che ora avesse.

 

-E’ una storia lunga e complicata… cominciò la ragazza già con la voce rotta.                                                                 

-Tranquilla abbiamo tutto il tempo di questo mondo.  

 

In quella stanza, all’interno dello studio di Sakura, le gerarchie ospedaliere erano venute meno, completamente sgretolate. C’erano solo due donne che si conoscevano, si volevano bene ed avevano fiducia l’una nell’altra, non il primario dell’ospedale e la sua caposala.

 

-Ok Signorina Tsunade ora le dirò tutto, la prego mi aiuti non so che fare!Ecco perché sono venuta a Konoha. Questa lettera, questa maledetta carta rigida pesca è il mio problema!

 

   
 
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