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Autore: youaresunlight    13/04/2016    4 recensioni
Castiel Novak è uno studente laureato che insegna Introduzione all'Analisi. E' diligente, impacciato e timido, tende ad evitare di prendere parte ai pettegolezzi dei suoi studenti, ma non può non prestare attenzione quando nominano il vice allenatore della squadra di rugby.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Dean Winchester
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Titolo: Perfect Imperfections
Autrice: youaresunlight
Traduttrice: niclue
Fandom: Supernatural
Personaggi: Castiel, Dean Winchester, comparsate varie.
Pairing: Dean/Castiel
Disclaimers: Questa storia non è mia ma dell'autrice sopra linkata, Supernatural non è né mio né suo ma di Eric Kripke che dovrebbe davvero riprenderne la sceneggiatura, just sayin'.
Note dell'autrice: Il titolo è una citazione del testo della canzone "All of Me" di John Legend.
Note della traduttrice: E niente, io riesco a tradurre solo il fluff, che ci posso fare. Questa chicca la prenderei come un dolce sollievo dal dolore profondo che la serie ci sta regalando tanto gratuitamente *sigh*. Embe'. Okay, ora veloci, leggetela, che è adorabile.


 

Perfect Imperfections
 

Cas entra nell'aula con quindici minuti di anticipo come è solito fare, un bicchiere di caffé nero in una mano e un mucchio di penne nell'altra. I suoi capelli sono spettinati ma anche questo è normale; non c'è molto da fare quando quei ciuffi hanno una volontà propria. Almeno la sua camicia è decentemente stirata e i suoi jeans sono puliti e nuovi. E' sicuro di profumare di agrumi e sapone quando si siede al suo posto sul palchetto di fronte.

“'Giorno, Cas!” saluta una studentessa, il che induce tutte le sue amiche a fare altrettanto.

Cas sorride al loro entusiasmo, davvero impressionante per le nove del mattino. "Ciao," gli rivolge un piccolo cenno, poi si sporge amabilmente in avanti poggiandosi sui suoi avambracci. "Com'era l'allenamento? Lungo come al solito?"

Il gruppo di cinque ragazze - tutte atlete matricole, membri della squadra di nuoto dell'università - è sempre già in classe quasi venti minuti in anticipo dopo che il loro allenamento finisce alle otto e mezza. Sono anche simpatiche, si siedono ai primi banchi, con i loro burrito della colazione e delle bottiglie di succo di frutta. Cas non può nemmeno immaginare come facciano a rimanere sveglie in classe ma ci riescono ogni volta.

“Già,” ride la ragazza dai capelli scuri. Il suo nome è Krissy e questa mattina è infagottata in un'enorme felpa grigia. "Due ore e mezza troppo lungo," arriccia il naso mentre apre una barretta energetica.

“Hey, almeno li abbiamo visti per un po' oggi," le fa notare la sua compagna di squadra Sarah con un ghigno. Le altre quattro intervengono con trasporto e Cas le osserva, alzando un sopracciglio.

“Visto chi?” azzarda a chiedere.

Tutte e cinque si rizzano come un gruppo di suricati.

“Oh mio Dio,” è la prima replica, da Alex, che ha le guance arrossate. "Cas, la squadra di rugby," dice, e Cas non sa se la sua faccia è rosa a causa del freddo di gennaio o per le persone che ha visto. Forse entrambi.

“No, aspetta,” Hailey controbatte, “non la squadra.” Sarah le lancia un'occhiata. “Va bene, okay. Sì, è sicuramente la squadra ma dai, è il loro vice allenatore."

Adesso è il turno di Cas di rizzarsi. “Il, uh, vice allenatore?”

Krissy lo scruta in modo quasi sospettoso per poi venir distratta dal sospiro di Jenna. "E' bellissimo," dichiara Jenna, arricciando una ciocca di capelli biondi attorno alle sue dita. "Persino il suo nome è stupidamente bello. Voglio dire, Dean. Winchester. Un sogno, no?"

“Ringrazio Dio per le uniformi da rugby.”

“Uh, non credi che starebbe meglio con quella da nuoto?”

“Sì, ma il nuoto non ti fa sporcare.”

Ridacchiano tutte insiem. “Amen.”

Cas abbassa la testa per fissare i suoi appunti, voltando la prima pagina senza motivo. Quando rialza lo sguardo, Krissy lo intercetta, un sorrisetto furbo sulle labbra. "Ragazze, mi sa che stiamo facendo arrossire Cas," il che, ovviamente, innesca un coro di 'aww'.

“Cas, non pensi che il coach Winchester sia carino?"

“Hey, tutti pensano che sia carino.”

Cas sa benissimo che molte persone la pensano così. Dopo tutto, è un tormentone il fatto che la squadra di rugby vanti un pubblico secondo solo a quello delle partite di football, nonostante la loro serie di sconfitte. Lo sanno tutti che lo schema non fa il gioco, le cui regole Cas è sicuro che siano sconosciute ai più. Non sono nemmeno i giocatori, davvero, ed è questa la cosa assurda; è l'allenatore - no, il vice allenatore - ad avere una tifoseria di indubbia lealtà.

“La prossima partita è domenica, credo."

Hailey annuisce e sorride. “Ci andiamo, no?”

“Ho sentito che le ragazze della squadra di calcio volevano preparare delle maglie.”

“Ugh, lo farebbero,” sbuffa Krissy huffs con disgusto, poi, dopo una pausa, “Noi faremo uno striscione.”

Alla fine si sistemano, dopo che i loro compagni di classe entrano tutti in fila indiana e Cas richiama la loro attenzione per iniziare la lezione. Ascoltano le sue spiegazione con interesse e prendono appunti dettagliati sulla regola del quoziente, ma una piccola parte nel petto di Cas è ancora agitata per la menzione di Dean.

 
◇ ◇ ◇

 

Con la stagione di rugby ancora in corso, i commenti dei suoi studenti continuano la lezione seguente. Cas cerca di non origliare e si mette a rovistare tra le sue carte, anche se è difficile ignorarli completamente quando stanno limando poesie su "occhi verde mela."

“Mi fanno impazzire,” si entusiasma Alex mercoledì, "e nemmeno mi piacciono tanto i ragazzi con le ciglia lunghe."

“Ah no? Secondo me sono carini,” Sarah giocherella con la sua matita masticando una barretta di cereali. "Ho sentito che alla sua squadra di tee ball* piace chiamarlo Raperonzolo e lui le lascia fare. Non è tipo la migliore e peggiore cosa di sempre?"

Jenna poggia il suo caffè molto, molto lentamente. "Quale. Squadra. Di tee ball."

“La squadra di bambine di cinque anni che allena tutti i sabati perché ci vuole rovinare la vita," sospira Hailey. Dal modo in cui gemono tutte all'unisono Cas penserebbe che stiano soffrendo di un male tremendo.

“Perché è perfetto,” si lamenta Alex.

Hailey annuisce comprensiva. “La domanda da un milione di dollari.”

“Esce con qualcuna?” si chiede Krissy ad alta voce, sorseggiando il suo latte al cioccolato con una cannuccia arancione. E' offensivamente fluorescente, nota improvvisamente Cas - la stessa tonalità di un cono stradale.

“Non lo so, ma chiunque sia è maledettamente fortunato," dice Sarah. Appallottola i suoi rifiuti in una piccola sfera che lancia nel secchio vicino con un tiro perfetto.

“Fortunato? Che ne sai che è un lui?”

Sarah scrolla le spalle e si rilassa contro lo schienale della sua sedia. "Un paio di miei amici della sua squadra mi hanno detto che esce con un ragazzo. Mi sembra che gliene avessero parlato? A quanto pare è una storia seria."

“Chissà com'è,” Alex si allunga a prendere la sua focaccina. "Il suo ragazzo, intendo." Prende un morso pensieroso. La risposta "Scommetto che è stupendo" arriva attutita ma le compagne concordano, vocalmente e non.

“Lo è per forza se esce con Dean.”

“Forse giocano a rugby insieme.”

“Magari prepara biscotti per la squadra di tee ball.”

“In ogni caso, è sicuramente figo.”

Cas è decisamente sollevato quando il resto della classe comincia ad arrivare. Il breve quiz che prepara ogni settimana oggi è praticamente una manna dal cielo per come devia l'attenzione.

La settimana seguente porta con sè un'ondata di esami di metà trimestre, durante la quale le uniche domande che le ragazze fanno riguardano le derivate, i limiti e le proporzioni. Cas è felice di rispondere a tutte, grato per la variazione dell'argomento in discussione. Eccetto per il fatto che, una volta che lo stress e le preoccupazioni svaniscono, la concentrazione torna su di un certo allenatore.

 

◇ ◇ ◇

 

Quel venerdì trova Cas a casa ed esausto, essendosi offerto per delle ore aggiuntive in ufficio e una generosa sessione di revisione ben sviluppata. Ha ottanta esami da valutare, anche se con l'aiuto del suo assistente Garth. Deve ancora ricontrollare le correzioni e assicurarsi della coerenza dei punti.

E' sepolto in una montagna di fogli quando l'orologio segna le sei, le sei e mezza, le sette. Non sente la porta che si apre e si richiude, nè i passi che si avvicinano sul pavimento di legno.

“Non ti è arrivata la notizia che è venerdì, Cas?”

La sua penna si blocca a mezz'aria, le sue labbra si arricciano alla voce familiare. Sente l'odore di fango e sudore prima di vedere qualcosa ma non lo trova tanto disgustoso come farebbe qualcun altro.

“Sei un po' in ritardo,” lo provoca invece, allungando una mano per aggrapparsi alla maglietta sporca di erba.

“Lo so, scusa.” Una mano si libra per raggiungere il polso di Cas, avvolgendolo caldamente. "Tutta colpa mia. Ho promesso ai ragazzi che avremmo fatto un'amichevole prima del fine settimana." Un'ombra copre il viso di Cas mentre un bacio viene premuto sulla curva della sua guancia. "La prego, professore, mi può perdonare?"

Cas prova a fingersi indeciso ma la sua espressione sorridente rivela subito la facciata.

“Ti perdono,” dice lo stesso, prima di tirare il suo ragazzo verso di lui. "Mi sei mancato oggi," mormoro e sente Dean sorridere contro la sua pelle.

“Mi sei mancato anche tu,” Dean lo bacia di nuovo - questa volta sulle labbra, un tocco casto e leggero. "Mi manchi sempre," confessa impacciatamente, per poi sedersi accanto a Cas, circondandolo con un braccio.

Cas si mette comodo per poggiare la testa sulla spalla di Dean. "Com'era la squadra oggi?"

Dean ridacchia, scombinando i capelli di Cas. "Beh, stanno migliorando. Forse domenica vinceremo."

Cas sa che, come  vice allenatore, Dean deve sottoporre la maggior parte delle decisioni a Zaccaria. Ma quando il prossimo anno Zaccaria si ritirerà e Dean verrà sicuramente promosso a capo allenatore, la squadra potrà migliorare e smettere di essere costretta alle rigide regole in vigore.

“Com'erano i tuoi ragazzi?” chiede poi Dean, passando le dita tra i capelli di Cas. Cas sospira, seguendo il contatto, rendendosi conto di sentirsi davvero esausto.

“Hanno dato tutti l'esame, nessuna assenza. Devo mettere tutti i voti entro domenica sera."

“Hmm,” Dean bacia la sua tempia, affettuoso come sempre, il suo calore abbraccia Cas in modo comodo e sicuro. "Posso convincerti a prendere una pausa? Preparo la cena," offre gentilmente. Si alza dal divano, probabilmente per andare a farsi una doccia, ma tiene la presa sulla mano di Cas, le loro dita intrecciate.

“Non sarebbe male mangiare qualcosa,” dice Cas, arrossendo quando il suo stomaco brontola come per rimarcare il concetto.

“Consideralo fatto,” gli sorride Dean, sciogliendo la presa con riluttanza. "Torno subito," si avvia per il loro corridoio, togliendosi la maglietta da buttare nella cesta della biancheria.

Mentre il suo ragazzo se ne va, Cas fissa i forti muscoli della sua schiena e le lentiggini che gli punteggiano la pelle come costellazioni. Quei pantaloncini sono pericolosamente bassi e del calore si spande per il viso di Cas mentre si volta dall'altra parte. E' ridicolo che dopo tre anni Dean lo faccia ancora sentire come una ragazzina, ma la velocità dei battiti del suo cuore diminuisce quando gli tornano in mente le cose che ha sentito. 

Scommetto che il ragazzo di Dean è stupendo.

E' sicuramente figo.


Cas guarda i suoi occhiali sul tavolino da caffè, le lenti grandi e con i bordi spessi, abbassa lo sguardo sulla sua maglietta e i suoi comodi pantaloni da ginnastica, poi tenta invano di domare i suoi capelli.

Non serva a nulla, naturalmente. Ovviamente. Appare abbastanza trasandato così com'è senza che qualenque azione aiuti in qualche modo.

Cas sospira e si accascia contro il divano mentre dal bagno in fondo al corridoio parte la doccia.

 
◇ ◇ ◇

 

“Vieni alla partita domani?” gli chiede Dean quella sera una volta che sono sistemati a letto. "Lily chiedeva di te. Lo facevano tutte, in realtà. Gli piaci di più di me."

Cas immagine le bambine della squadra, con le loro uniforme di tee ball e i berretti da baseball e la loro mancanza di denti e di disciplina. Si dimenano sempre per farsi prendere in braccio da lui, il che non è nulla per cui lamentarsi.

“Ti adorano,” dice con semplicità, mezzo sdraiato sul largo petto di Dean e abbastanza addormentato che le parole gli escono simili ad uno sbadiglio.

“Ah, sì?” Dean mette una mano sulla vita di Cas. "E a te? Piaccio anche a te?"

“Lo sai che è così,” Cas solleva la testa in modo da guardare Dean mentre lo dice.

“Bene,” risponde Dean allegramente e poi inverte le loro posizioni per stare sopra a Cas.

Cas sussulta al cambio di posizione ma non ci fa molto caso quando Dean si abbassa per baciarlo.

Infatti, la giocosità lo fa ridere, specialmente per il solletico che sente sul collo.

“Dean,” dà un colpo alla sua spalla, una spinta tanto gentile quanto scherzosa. Dean risponde con un leggero morso che genera un gemito dalla gola di Cas. "Dean," ammonisce, permettendo ancora alle labbra di Dean di viaggiare per il suo collo. "Non posso andare alla partita con un succhiotto."

“Mm, ma sei così carino.”

“Dean Winchester, ci saranno dei genitori.”

Dean sospira drammaticamente sulla sua pelle, anche se il tono lehhero con cui mormora "Va bene," è un chiaro indizio che non è affatto arrabbiato. "Solo altri due," dice invece, baciando la linea affilata della mascella di Cas.

Solo quando quelle labbra sfiorano appena la zona sotto i suoi occhi Cas si tira indietro, voltando la testa.

“Cas?” Dean aggrotta le sopracciglia, bilanciando il suo peso sulle sue mani. "Amore, che succede?" chiede, ma Cas si sente in imbarazzo... troppo a disagio.

“Niente. Non è niente,” dice, anche se sa che Dean non ci crede. Rimane testardamente in silenzio mentre Dean si raggomitola dietro di lui, facendo passare un braccio sotto il busto di Castiel per poggiare meglio contro il suo corpo.

“Tesoro,” Dean spinge la sua spalla con il naso. "Sei sicuro che non ci sia niente che ti turba?"

Cas percepisce la propria determinazione cominciare ad indebolirsi ma prende un respiro e lo lascia passare. Non c'è motivo di piagnucolare con Dean quando è già una cosa stupida ed infantile.

"Sono sicuro,” si sforza di dire.

Dean si ferma. Aspetta. "Okay." Non aggiunge niente, mantiene semplicemte la sua presenza solida e sicura, coprendo Cas di reverente adorazione mentre le sue dita vagano e circolano attorno al suo fianco. Ed è questo il fatto; Dean tratta sempre Cas come se fosse meraviglioso e ogni cosa bella. A parte che ora, Cas si sente come un impostore - perché è impacciato e disordinato tutto il tempo - Mentre Dean è... lui è-

“Non ci crederanno mai.”

Le parole gli escono di bocca prima che riesca a fermarle, e poi Cas si gira nelle braccia di Dean.

“Credere a cosa?” chiede il suo ragazzo, la fronte aggrottata con curiosità.

Cas poggia una mano sul pettorale sinistro di Dean, calmandosi con il ritmo dei battiti del suo cuore.

“Amore,” lo sollecita Dean con pazienza. "Credere a cosa?" domanda un'altra volta.

“Che stiamo insieme,” dice finalmente Cas e poi c'è una mano che racchiude dolcemente il suo viso.

“Cosa?” si acciglia Dean, confuso. "Aspetta, di chi stai parlando?"

Cas sfugge allo sguardo di Dean e si mordicchia il labbro. "E' che... ho sentito delle cose."

“Siì, ma chi… E' stato Roman? Devo fare del male a qualcuno?"

Cas sbuffa e scuote la testa. "Assolutamente no. Nulla del genere."

“Okay,” Dean si avvicina. "Va bene, allora dimmi che cos'è."

“E'…” L'imbarazzo lo fa tentennare, ma Dean aspetta pazientemente che continui. "E' una cosa stupida. Alcune ragazze in classe- Facevano queste... congetture su chi fosse il tuo ragazzo. E di come- Come il ragazzo doveva essere molto bello e..." accenna a delle virgolette con le dita, "ed essere 'sicuramente figo.'"

“Davvero,” Dean alza un sopracciglio, la bocca che si arriccia in un sorriso sghembo. "Quindi, stai facendo tutto il timido perché... hanno ragione?"

“Dean, non prendermi in giro.”

Dean ride, dolce e rilassato. "Dico davvero, Cas. Sei davvero stupendo, sai."

“Io…” Castiel strizza gli occhi.

“Cosa, non mi credi?”

In mancanza di una risposta, Cas fissa il logo sulla maglietta di Dean, scolorito dai lavaggi e l'uso in palestra e morbido sotto i suoi polpastrelli. "Non sono quello che le persone si aspetterebbero- sono silenzioso e un topo da biblioteca e... e i miei capelli si rifiutano di stare a posto e le mie occhiaie-"

“Che amo.”

Cas sbatte le palpebre e poi acciglia, l'espressione che si rattrista. "Mi fanno sembrare come se non avessi dormito."

“Beh, io penso che siano adorabili.”

“Lo dici per dire.”

“Lo dico perché è vero.”

Cas cerco di allontanarsi di nuovo quando Dean si avvicina, ma finisce per crollare contro di lui e nell'abbraccio consolatorio. Non fa resistenza quando Dean preme le sue labbra sulle sue persistenti insicurezze. Dean è sempre stato più testardo di lui. E' sempre stato testardo nell'amarlo.

“Non dormi perché ci tieni troppo. Passi ore a rispiegare delle cose e a disegnare piccole sagome sui margini per sollevarli di morale. I tuoi studenti ti amano e sei fottutamente geniale e sono davvero pazzo di te. Prepari addirittura dei biscotti per la mia squadra di tee ball quando non devi farlo. Hai un cuore d'oro, Cas."

Cas nasconde la faccia nella spalla di Dean. "Avevano... indovinato sui biscotti."

Dean ride e gli bacia la testa, incastrandosi contro di lui come pezzi di un puzzle. "Non ti preoccupare di cose di questo genere. Amo tutto di te, anche quando brontoli."

“Io non brontolo,” borbotta Cas.

Dean sorride. “Come dici tu.”

 
◇ ◇ ◇

 

I lunedì mattina sono sempre fatti di corsa, dopo essersi rilassati il weekend e aver dormito e aver guardato due partite delle squadre del suo ragazzo. Cas è ancora in orario per arrivare al campus, anche se senza fiato per aver camminato troppo velocemente nel freddo. La punta del suo naso è rosa lampone ed è lo stesso per i suoi studenti seduti in classe.

Sarebbe stato meglio se si fosse ricordato il suo caffè, ma sta sul bancone della cucina, ormai raffreddato. Si appunta mentalmente di passare per la caffetteria mentre rimette a posto assieme ai ragazzi a fine lezione.

“Se avete qualche domanda sui vostri esami, per favore passate per il mio ufficio nel mio orario o mandatemi una e-mail. Continueremo questo capitolo mercoledì quindi controllate il vostro programma per le pagine..."

La sua voce si affievolisce ai sussulti che esplono vistosamente per tutta la stanza. Un "oh mio Dio" arriva e si distingue da qualche parte e quando alza lo sguardo, capisce subito perché.

“Dean?” sbatte le palpebre sorpreso, la bocca che si apre appena all'approccio di Dean. I suoi occhi blu si allargano alla figura di Dean, i capelli umidi di sudore e pioggerellina e una striscia di fango su una guancia. "Cosa fai qui?"

“Hai dimenticato il caffè,” risponde Dean con ovvietà, poggiando un bicchiere sigillato di caffé latte sul bordo della cattedra. Non si era preoccupato di cambiarsi prima di andare a prenderlo in modo da riuscire a beccare Cas alla fine della lezione.

“Oh,” Cas sorride al bicchiere, sicuramente ancora caldo dal suo locale preferito. "Non dovevi farlo, Dean."

Dean ricambia l'espressione dolce. "Sì, dovevo."

Cas è conscio degli occhi fissati su di loro, ed è il motivo per cui arrossisce quando la mano di Dean sfiora la sua. Non è come se potessero baciarsi - nonostante piacerebbe ad entrambi, sarebbe inappropriato - ma ciò non ferma Dean dal fargli un occhiolino e mormorare un piccolo, "Ci vediamo a casa, amore."

“Ci vediamo dopo,” Cas abbassa la testa, il cuore che gli batte velocissimo e felice. Presta uno sguardo a Dean mentre se ne va e si rende conto che tutti gli studenti sono inchiodati alle loro sedie.

Si schiarisce la gola e si strofina il collo. "Beh, ci vediamo mercoledì."

C'è un bassissimo "Amico" da parte di un ragazzo dal fondo dell'aula e degli occhi sgranati che lo seguono mentre esce. Haily gli direziona un silenzioso pollice all'insù mentre le sue amiche esclamano, "Sono così carini."

Cas sorride.

Sì, lo sono.






*il tee ball è uno sport che si usa far praticare ai bambini molto piccoli, in una fascia tra i 4 e gli 8 anni. E' fondamentalmente un misto tra baseball e softball, usato per introdurre i bambini negli sport di squadra. [Wikipedia]
   
 
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