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Autore: Watashiwa    13/04/2016    2 recensioni
'L'amore è sempre paziente e gentile, non è mai geloso. L'amore non è mai presuntuoso o pieno di sè, non è mai scortese o egoista, non si offende e non porta rancore.'
Raccolta sul pairing di Naruto NaruHina, personalmente il mio preferito da sempre (dal lontano 2006).
Possibile inserimento di momenti 'ipotetici/missing moment' ma per la maggior parte tratti dal manga/anime Naruto.
Dal principio fino alla fine, qualunque essa sia.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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15. Perché essere l'uno a fianco dell'altra li rende e renderà persone migliori.

Iniziò a battere una forte pioggia, in quella landa così desolata.
Un grande sciame di ninja si stava dirigendo verso nord, dove scariche elettriche e di tensione esplodevano per via di un epico combattimento tra titani e grandi guerrieri.
La fanghiglia era così fastidiosa da percepire tra i piedi, ma il passo felpato e svelto del gruppo non lasciava spazio a queste sciocchezze, in quanto c’era una guerra da affrontare di petto e risolverla a favore del bene.
Nessun discorso inutile, nessun capo guida che motivasse la folla com’era successo spesso nei giorni precedenti, solo il rumore delle gocce incessanti e un rumore sordo e unico di passi uniti da un solo obiettivo.
Hinata sapeva benissimo quanto le menti dei suoi compagni fossero concentrate non solo sulla guerra ma anche su quello che Naruto, il novello eroe del villaggio, si stava portando sulle sue spalle con quella sfida che avrebbe deciso le sorti dell’intero universo.
Non poteva dire con certezza cosa gli altri stessero pensando a riguardo di quello che era diventata la ragione del suo cuore e dell’amore che aveva imparato a conoscere presto, fin da quando incrociò i suoi occhi perlacei ai suoi e ci vide un cielo limpido che però non si rifletteva verso l’alto.
Hinata poteva sempre immaginare, quando si trattava degli altri; cercava in maniera silente di empatizzare con i gesti, gli sguardi e particolarità che li contraddistinguesse da tutto il resto e dava a loro e i loro sentimenti un’importanza vivida ma comunque che non avrebbe condiviso mai così facilmente.
D’altra parte, una parte di sé sentiva che stava riflettendo su cose che ormai erano ovvie a chiunque la conoscesse un minimo ma dall’altra sapeva quanto gli altri non capissero tutto quello che lentamente sentiva si stesse per evolvere per il meglio, con un po’ di fortuna.
Lo aveva sempre seguito dandogli le spalle in quanto la timidezza e la proverbiale schivezza non le permettevano nemmeno un minimo di rapportarsi come gli altri potevano spontaneamente fare, anche solo per rimproverarlo e mortificarlo con poco.
Iniziava a rendersi conto di quanto interagire con Naruto nel corso degli anni – nonostante le sporadiche volte rispetto ad altri suoi compagni – l’avessero fatta realmente avanzare verso di lui, fino a quando il suo cuore esplose in un proverbiale momento inadatto ma coraggioso, così come la sua anima e quella a chi erano rivolte quelle dolci parole.
Lo stava seguendo anche in quel preciso istante, quasi intrappolata in un luogo immerso da persone conosciute ed estranee, dai fulmini e dal buio che il cielo stava togliendo ogni speranza negli occhi più brillanti e fiduciosi nel mondo.
Ma lei non aveva nessuna intenzione di lasciare che tutto quello di apparentemente oscuro la opprimesse e rendesse piccola come tempo, tempo fa.
Lei lo avrebbe protetto, anche a costo di rompersi le ossa nelle missioni più complicate, perdendo la possibilità di camminare e di sacrificarsi quasi totalmente affinché quella luce di speranza non venisse spenta da nessun nemico.
Con un po’ di fortuna e di coraggio avrebbero visto un arcobaleno più luminoso e lo avrebbero superato per sentirsi fieri di avercela fatta, insieme, come se fossero stati insieme per tutto questo tempo.
Hinata gli avrebbe stretto la mano, camminando per le rinnovate vie del Villaggio, sentendosi finalmente cresciuta e disposta a dare a Naruto ciò che quel cielo non percepiva attorno a sé: un affetto incondizionato e perenne.


Hinata non riusciva a ricacciare quelle lacrime, nonostante fosse sul campo di battaglia e dovesse essere concentrata verso l’obiettivo e la protezione di quanto richiesto dal generale del suo team.
Sulla sua spalla si era appoggiato Neji, il suo adorato cugino Neji, che aveva fatto da scudo a lei e a Naruto in onore delle parole che aveva silenziosamente detto loro un giorno di primavera, dove si rese conto quanto fossero importanti per la sua vita e di quanto male avesse fatto loro.
Naruto urlava in maniera isterica e spaventata, come forse mai aveva fatto davanti ad una situazione così atipica ed impossibile da prevedere, per chiunque.
Non riusciva a credere che il motivo per il quale aveva deciso di correre in loro aiuto - facendo grande scudo con il suo esile ma agile corpo – fosse perché la sua vita non era più la sua e perché era stato visto da sempre come un vero genio.
Aveva adempiuto ad un compito rischioso quanto silenzioso ed incompreso per chiunque ed aveva compreso che quello era il suo momento per essere finalmente libero e lasciare che loro andassero lontano senza di lui, senza riserva alcuna.
D’altro canto, Naruto si sentiva mortificato e come se non fosse riuscito a mantenere la sua parola che aveva rivolto sfacciatamente ad Obito, il temuto uomo mascherato.
Neji era perito sotto i loro occhi, aveva rivolto loro parole importanti riguardo la vita, la protezione di chi per lui era da sempre stato importante e di quanto non avesse assolutamente esitato nell’andare sprezzante contro il nemico e le intemperie che questa guerra stava vivendo.
“Prova a ridire che avresti protetto tutti i tuoi amici” non tardò a dire Obito, che voleva convincere prontamente Naruto di quanto i suoi ideali fossero sbagliati e sconclusionati.
Il ragazzo strozzò un singhiozzo, veramente impaurito da cosa la vita gli stava lentamente privando in quel momento così fine e delicato, abbassando pietoso lo sguardo, come se l’unica cosa che volesse fare era ascoltare quelle parole così sinistre ma un po’ invitanti.
“Questo significa avere degli ideali… ma la realtà è ben diversa da tutto quello che credi” proseguì sibilante l’uomo, che a suo contrario aveva perso ogni speranza con la morte della sua adorata Rin e del desiderio di dare prosperità al futuro.
“Non hai più Jiraiya, i tuoi genitori e molti dei tuoi compagni… tutto ciò in cui credi sono solo bugie” continuò, sprezzante e tetro, con lo scopo di essere ipnotico per la mente del giovane.
 “Vieni qui, adesso.”.
Naruto era intrappolato, imprigionato in un piano dove nessuno sembrava più donargli fede nel domani e dove l’obiettività del male era così allettante e…vera.
L’unico fiore vivo e profumato era quello che stava dall’altra sponda ed Obito glielo stava offrendo senza fiatare, con Madara pronto a comprendere la sua scelta, silente ma attento ad ogni suo gesto.
Era probabilmente l’ultima cosa sensata da fare per evitare che il mondo e il suo piccolo universo soffrissero ancora.
Aveva dimenticato tutto il tempo passato a proteggere gli amici, a cercare di portare Sasuke a casa, di ogni sorriso e ogni emozione che aveva condiviso con strana gelosia, di tempi che mai più sarebbero tornati.
La sua mano si sollevò verso Obito e il cielo buio, a testimonianza di una risposta a quella richiesta imperante di uno dei grandi nemici di quel conflitto così sanguinolento e…

Uno schiaffo.
Quel gesto lo ridestò e lo stupì profondamente, in quanto non è esattamente ciò che si sarebbe mai aspettato nella sua intera vita.
Hinata gli stava di fronte con fare severo e con la faccia scavata dalla stanchezza e dalle lacrime che aveva appena versato per colpa di Neji.
Lo osservava con un’intensità così vivida e fastidiosa che a stento riconosceva la dolcezza e la femminilità che tanto la contraddistingueva; dovette aprire bocca dopo innumerevoli secondi per poterlo stupire ma dare modo di riconoscere di stare ancora in vita.
“Naruto-kun… hai capito il significato delle parole che Neji nii-san ci ha appena rivolto?” disse soave ma determinata la voce della chunin, che non aveva smesso di accarezzare la guancia del guerriero per dargli conforto.
“Tutto ciò che credi, i tuoi sogni e i tuoi obiettivi…non sono una bugia! Proprio per questo è potuto andare avanti fino a questo punto” proseguì coraggiosamente e finalmente sicura non curandosi realmente dell’espressione di stupore che Naruto stava esibendo sul suo volto.
“Tutti hanno preso con ardore quelle parole e le hanno accettate ed è per questo che siamo tutti compagni in questa guerra. Se mollassimo tutti questi obiettivi, il sacrificio di molti amici e di Neji diverrebbero inutili. Per cui alziamoci insieme, Naruto-kun. Andando sempre avanti senza rimangiarsi la parola data… perché questo è anche il mio credo ninja!”.
Naruto iniziò a sentire e percepire qualcosa, come se quel contatto così caldo e particolare che Hinata gli stava donando con cura avesse un potere inedito e piacevole, una medicina personale che faceva bene sia al corpo che allo spirito.
Lei lo aveva sempre voluto fare e solo in quell’occasione così strana aveva capito quanto stargli accanto era un onore quanto un desiderio fortissimo che li avrebbe uniti senza nessun vincolo, se non quello di volersi sempre impegnare a comprendersi e a migliorare, insieme, sullo stesso piano.
Nella sua mente iniziò finalmente a riconoscerle quello che poteva diventare per lui, se solo avesse avuto la possibilità di permettere che lei diventasse sempre più che un’amica.
Pian piano la grinta di Kurama nel volerlo aiutare, la prestanza di Bee pronto a fare macello pur di combattere e il sacrificio vivido di persone per lui importanti ridestarono Naruto da quella pericolosa fase di trance, capendo finalmente e in via definitiva di quanto la sua personalità avesse realmente aiutato molte vite là fuori.
Toccò con delicatezza la mano di Hinata e la strinse, rialzandosi e guardandola con quella dolcezza e premura che mai gli era appartenuta, indice di una nascita di un sentimento per il suo cuore così particolare, quasi magnetico.
“Hinata…grazie mille! La mia vita non è una sola. E ti ringrazio per essere sempre rimasta al mio fianco.”.
Naruto le aveva preso ed afferrato la mano con una pacatezza e una determinazione tale che la giovane Hyuuga non poté sottolineare di quanto fosse grande, forte, dalla presa sicura quanto poderosa.
Non c’erano le gote rosse dall’imbarazzo o dalla vergogna, non c’era alcun motivo per sentirsi così dopo tutto quello che aveva passato e desiderato nel profondo.
Da molti anni Hinata aveva sognato questo momento, così come molti altri che riguardassero la sua relazione con Naruto, anni fa si era domandata come sarebbe stato, se tutte le sensazioni erano come alcune sue coetanee dicevano che fossero, con quella malizia in più che lei non aveva mai realmente conosciuto.
Tutto era avvenuto in maniera inusuale quanto coraggiosa, che l’avevano portata sempre a comprendere quanto valesse a dispetto di quello che gli altri potevano pensare su di lei e la sua gentilezza di fondo.
Sia lei che Naruto erano determinati e pronti a compiere un passo successivo e a stare finalmente sulla stessa lunghezza d’onda.
Una forza pervase la sua esile figura mentre Naruto si caricava e lasciava libero sfogo a tutte quelle emozioni che fino ad un momento credeva definitivamente sopite, praticamente morte.
“Andiamo, Hinata!”.
Hinata era più forte di quanto non lo fosse mai stata, iniziava a credere sempre di più in quell’arcobaleno che aveva sempre sognato con parsimonia e volontà, senza mai realmente mollare.
Sarebbe andata avanti fino alla fine riuscendo a compiere le imprese più ardue e grandi, nonostante la sofferenza, la perdita di Neji e le difficoltà reali del clan.
Non avrebbe mai lasciato quella mano ora che l’aveva stretta per la prima volta, era un segnale che poteva realmente portarla a vivere come non mai.
Era un nuovo inizio per quel posto così apparentemente perduto e per loro.
Nessuno avrebbe mai lasciato veramente andare quella mano.
   
 
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