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Autore: _E r i s_    13/04/2016    6 recensioni
| Storia partecipante al contest “Quattro modi di vivere l’amore” indetto da MissChiara sul forum di EFP |
Estratto: "Quella voce era così calda e blanda che per poco credesti a quella frase. Ti lasciasti convincere stupidamente da quel pensiero espresso con un fil di voce, che racchiudeva in sé tutte le parole omesse, tutta la mestizia provata in quei mesi di distacco dalla realtà."
Non c'è che dire; come prima fiction inerente a questo manga, fa davvero orrore-
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Kaneki Ken
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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の意味- ai no imi
Let's go home



"Lo sapevo già.", aveva detto.
I suoi opali color nocciola sembravano risplendere nel buio, fendendolo. Somigliavano ad un fioco fascio di luce che si faceva stancamente spazio nell'oscurità.
Hide era paragonabile alla luce, quella che fiaccamente tentava di penetrare nel tuo Io per... per cosa, poi? Per aiutarti? L'unica sensazione che avrebbe provato vedendoti, sarebbe stata di disgusto - eppure non fu così.
Era ironico pensare che, quando eri un infante solo contro il mondo, temevi il buio - quello stesso buio che veniva continuamente lacerato dalla luminosità dei suoi tenui sorrisi e dalle sue risa calde, quelle che da bambino proprio non sopportavi perché le ritenevi chiassose - , mentre in quel momento albergava nel tuo cuore consapevolmente.
Eppure Nagachika, con la sua luce splendente e calda, era riuscito nuovamente a tirarti a sé, ad importi di appenderti a lui per remare contro la tempesta che altro non era che la tua disastrosa vita.
Non ricordavi quando quel rapporto fosse nato; forse si era sviluppato all'improvviso, quando avevi involontariamente abbassato le difese, forse c'era sempre stato, silenzioso e strisciante, ma che cresceva smisuratamente ogni secondo di più. Era sempre stato così tra voi due: tu rischiavi sempre di cedere, di cadere per terra e infangarti, ma Hideyoshi era sempre lì, al tuo fianco, con dipinto in volto quel sorriso che legava te, Eyepatch, alla vita terrena. Perché, probabilmente, se Hide e i suoi sorrisi non ci fossero stati, l'umanità che nel profondo del cuore covi sarebbe svanita ancor prima di fiorire negli anni. Probabilmente saresti morto ancor prima di rendertene conto.
E poi eravate giunti lì, al solito bar, al solito tavolo, uno di fronte all'altro. Quel sorriso caldo che increspava le labbra sottili di Hide ti incuteva timore, disagio. Come poteva trovare la forza di sorriderti? Eri fuori posto, lì. Eri una macchia in un quadro perfetto, un individuo appartenente a due mondi differenti ma al contempo rigettato da entrambi.
Strizzasti lievemente gli occhi, sentendo un peso inevitabilmente doloroso calarsi lento sul tuo cuore, imponendogli di pulsare furiosamente.
La tua mano candida, quasi come fosse di porcellana, si posò delicatamente sul tuo viso, andando a nascondere pudicamente l'opale cremisi che spiccava sul tuo volto lacerato dalla sofferenza.
E sorrise di nuovo, Hide, rivedendo in un simile gesto di timidezza il vecchio te, il suo Kaneki. Il ragazzino che cadeva, che faticava ad alzarsi, che inevitabilmente fingeva di vincere i propri demoni interiori senza mai riuscirci veramente, senza mai divenire forte come tanto auspicava.
E aveva mormorato "Torniamo a casa", Hideyoshi, stringendoti le spalle, impedendoti nuovamente di cedere di fronte ai suoi occhi, quelli che sempre riuscivano a leggerti dentro.
Quella voce era così calda e blanda che per poco credesti a quella frase. Ti lasciasti convincere stupidamente da quel pensiero espresso con un fil di voce, che racchiudeva in sé tutte le parole omesse, tutta la mestizia provata in quei mesi di distacco dalla realtà.
Eravate fratelli d'anima, voi, due metà complementari che solo insieme potevano esistere, eppure solo una delle vostre anime era rimasta saldamente attaccata alla terra, mentre l'altra era stata brutalmente spazzata via dalla vita - il motivo, poi, non lo sapevi.
E rinunciasti al tuo Io - quello brutale, sbagliato - per poco, stringendo tra le braccia il filo che fino a poco prima ti collegava all'umanità e che ormai si era spezzato, sottomesso al dolore lancinante di un'insulsa ferita.
Avevi udito un tonfo, un sospiro mozzato. E la tua anima si era dilaniata a causa della consapevolezza in quell'esatto momento, quando avevi furtivamente scorso gli occhi castani di Hide sorriderti un'ultima volta e socchiudersi, mentre quel sorriso tenue, che fino a poco prima aleggiava sulle sue labbra esangui, si cancellava con estenuante lentezza.
Era scivolata via solo una goccia d'acqua salata dai tuoi occhi.
Sorridesti mestamente.
- Torniamo a casa.






Angolo Autrice:
Allora, è la prima fiction che pubblico in questo fandom e infatti sarà un obbrobrio. Non sarà nemmeno originale, ma, sigh, c'est la vie.
Comunque, sono Eris - no, non vi dico il mio vero nome :P - , soprannominata Naru per motivi che non sto a spiegare. Spero comunque che questa fiction vi piaccia e sono ben accetti anche commenti negativi, anche un "Fai schifo!" va bene (della serie "Autostima: on"). Premetto che le altre fic ruoteranno comunque intorno al personaggio di Kaneki. Non so perché, mi ispira e basta. Spero che anche quelle possano essere di vostro gradimento, quando le pubblicherò!
Ma momentaneamente ne ho scritta solo un'altra e fa davvero ribrezzo. Ok che mi fa schifo tutto ciò che scrivo, ma quella è davvero inconcludente.
Ora mi dileguo-


-Naru









  
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