Note: tripla drabble (o flashfic che dir si voglia) partecipante e seconda classificata al contest Women, indetto dal forum fanfictioncontest) e. Grazie mille alla giudice Astral;. Il fandom è quello di Mille Splendidi Soli di Khaled Hosseini. Il tema del contest era infatti riuscire a riportare l’ammirazione per uno specifico personaggio femminile con determinate caratteristiche che ci rendono orgogliose di essere donne. Gli warning erano l’introspezione e il death-caracter. Ringrazio anche per il banner che è semplicemente stupendo (lo trovate in fondo alla pagina). Buona lettura, spero vi piaccia^^. Commenti, critiche, recensioni et similia, sempre molto gradite e apprezzate.
little, splendid sun
Colpevole. Era stata questa, la laconica sentenza del Mullah. Una sentenza che si pagava con la vita.
Mariam entrò nello stadio, assaporando le ultime sensazioni; amplificate forse, dal fatto che il suo corpo sapeva che la fine si stava avvicinando.
Sentiva l’erba morbida sotto i piedi, le preghiere e gli schiocchi di lingua che risuonavano dagli spalti, il passo impaziente del talebano che la seguiva da vicino.
Percepiva nell’aria il caldo di
Kabul, l’aria asciutta che faceva ondeggiare la stoffa blu intorno alle sue
gambe; i profumi che venivano dalla città e dai mercati: il chai, il riso
bollito, l’halwa.
Vedeva il verde brillante sotto di sé, attraverso i forellini del burqua indaco; la luce che si rifletteva sul metallo argenteo dei kalashnikov; uno sprazzo di limpido cielo azzurro sopra gli spalti dello stadio.
Raggiunse il centro del campo, inginocchiandosi.
Chiuse gli occhi, pensando a tutto ciò che non avrebbe più rivisto… tra tutte le immagini, due si fecero sempre più nitide: Laila e Aziza. Le sarebbero mancate quelle due giovani donne, che erano diventate tutta la sua vita.
Colpevole, era stata la sentenza: ma colpevole di cosa in fondo? Di aver liberato le persone a cui voleva più bene, dall’inferno? Di avergli donato la libertà?
Mariam era contenta della sua colpevolezza; orgogliosa di ciò che era diventata: una persona buona; un terreno fertile per l’amore, per l’amicizia, per la libertà.
Nana, una volta, le aveva detto che i fiocchi di neve sono i sospiri delle donne infelici, che tornano silenziosamente sulla terra. Mariam sapeva che, grazie a lei, ci sarebbero stati due fiocchi di neve in meno quell’inverno.
“Guarda a terra”. Mariam obbedì, per l’ultima volta, sorridendo con l’intensità che può avere solo una persona felice, un piccolo splendido sole che va incontro al suo destino.