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Autore: Lovelystory    14/04/2016    0 recensioni
Fare la modella a tempo pieno è un lavoro molto faticoso: devi rimanere sempre in forma, hai orari stressanti e molte volte devi fare cose che non vuoi fare o meglio, con persone con la quale non vuoi collaborare. Tutto questo per Olga Kulikov è una cosa normale, ma non riesce proprio ad accettare il set fotografico che deve fare con i Beatles, lei non li sopporta proprio...Chissà se la magia dei Beatles la cambierà...
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro personaggio, John Lennon, Nuovo personaggio, Paul McCartney, Quasi tutti
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Erano quasi le 13.00 e Paul cominciò ad apparecchiare la tavola, mentre Olga stava cucinando uno dei piatti tipici italiani, il piatto che lei adorava da quando era una bambina: le lasagne.

-Ma siamo solo noi due o ci sono anche gli altri?- domandó Olga mentre metteva a bollire l'acqua per la pasta. 

-No, ci sono anche gli altri... Penso che staranno per arrivare- rispose Paul guardando fuori dall'enorme finestra che c'era in cucina. 

"Spero che non ci sia John" pensó Olga. 

La porta si aprì all'improvviso: erano arrivati Ringo e George; sembrava che avessero letto nel pensiero di Olga. 

-Ciao Olga!- disse Ringo spalancando di meraviglia i suoi occhi azzurrissimi e allargando le braccia per abbracciare Olga.
Olga era molto contenta della reazione di Ringo, si vedeva che era una persona bravissima.

-Ciao Ringo!- rispose Olga poi, staccandosi  dall'abbraccio, guardó George, il più timido dei quattro.

-Ciao George- disse Olga sorridendo.

-Ciao!- rispose George accennando un timidissimo sorriso alla quale Olga si intenerì.

-Si potrebbe pure salutare...- disse Paul a braccia incrociate mentre restava lì, in piedi davanti alla tavola, ormai tutta apparecchiata.
Ringo scoppiò in una fragorosa risata.

-Non ci siamo dimenticati di te Paul!- aggiunse Ringo avvicinandosi all'amico bassista e dandogli una pacca sulla spalla.

-Rimani qui a mangiare?- domandó George; Olga accennó un "si" con la testa.

-Fantastico!- disse Ringo.

-Peró oggi si mangerà italiano-aggiunse Paul.
Ringo e George lo guardarono un po' disorientati, come per dire "Cosa stai blaterando?"

-Oggi cucinerò io- disse Olga alzando la mano.

-Quindi si mangia la pizza?- chiese George con già l'acquolina in bocca. Era un ragazzo magrissimo da far quasi impressione, ma aveva una fame di trecento uomini e si divorava tutto quello che era commestibile, specie i biscotti, lui amava i biscotti.
Olga era quasi invidiosa della sua magrezza nonostante si mangiasse mezzo mondo.

-No, mi spiace, la pizza no...- disse Olga dispiaciuta, anche George lo divenne.
-Però ho cucinato le lasagne-

-Allora va benissimo- rispose George di nuovo col sorriso stampato sul volto.

-Sei sempre il solito, Geo- disse Ringo "rimproverando" l'amico. Scoppiarono tutti a ridere.
Olga si trovava davvero bene con loro, sembrava che gli conoscesse da tanto tempo. 

-Io direi di iniziare a mangiare- propose George.

-Aspettiamo a John- rispose Paul, mentre si sedeva a tavola, sulla destra di Olga.
A quel nome la modella inizió ad agitarsi, perse completamente la tranquillità e, molto probabilmente, Paul se ne accorse.
-No,dai, iniziamo- aggiunse poi Paul, guardando con uno sguardo d'intesa la modella seduta vicino a lui.
Così iniziarono a mangiare, senza aspettare John, dopotutto, chissà quello che stava facendo? Perché aspettare e far raffreddare le lasagne se neanche sapevano se John fosse venuto?

-Buonissime- disse George mentre si stava riempiendo la bocca con un altro pezzo di lasagna.
Olga si sentì gratificata, dopotutto gli faceva piacere che la sua cucina, quella italiana, piaceva a degli inglesi tanto inglesi come loro.

-Per te tutto ciò che è commestibile è buono- aggiunse Ringo mentre si puliva la bocca con il tovagliolo.

-Allora vuoi insinuare che le mie lasagne fanno schifo- disse Olga fingendosi offesa, Ringo le scoppió a ridere in faccia.

-Sono realmente buone Olga- aggiunse Paul che posó le posate sul tavola con un'eleganza quasi innaturale per un ragazzo, Olga rimase un po' a fissarlo.

-Allora se lo dice quel piccioso di Paul, è vero- aggiunse Ringo ridendo.

-Io non sono piccioso, ho solo un gusto più raffinato del vostro che vi accontentate di mangiare qualsiasi schifezza- rispose Paul vantandosene  un po', di risposta George e Ringo gli fecero la linguaccia. 
Olga rise; sembravano tre bambini dell'asilo.
Improvvisamente la porta d'ingresso si aprì, dei passi si avvicinavano alla cucina quando una voce, apparentemente famigliare, ruppe il silenzio che si era creato a tavola.

-Ragazzi che si mang....- 

John. Era John Lennon, quel cantante da quattro soldi che si era preso troppa confidenza con Olga, la sua voce si sarebbe riconosciuta da un miglio. 

-Tu- disse Olga con una voce schietta, acida. 

John sorrise, noncurante della voce acida della modella, suscitando in lei un disprezzo maggiore.
Si tolse il cappotto in pelle nera, così come la giacca del vestito, rimandando club camicia bianca e pantaloni neri, poi si allentò la cravatta che probabilmente gli dava fastidio.

-Che ci fai qui Bambolina?- domandó Lennon avvicinandosi al tavolo.

Olga diventó rossa in volto. 
Ma come si permetteva?
Non disse una parola, si limitò solo a fulminarlo con lo sguardo, gli altri tacevano. 
Si riusciva a sentire la tensione addosso.

-John siediti e non fare casini- disse poi Paul, invitando l'amico di sedersi vicino ad Olga, purtroppo quelli era l'ultimo posto rimasto.
John fece spallucce e si accomodó.
Olga aveva voglia di pungergli la mano con la forchetta o di strangolarlo con le mani, ma pensò che forse era meglio evitare.

-Sono lasagne?- domandó John guardando il cibo nel suo piatto.

-Perché non si vede?- disse Olga acida, un po' troppi sarcastica.
Paul si passò una mano fra i capelli.
"Oggi finisce male" pensó il bassista.

John guardò la ragazza con un volto incredulo, poi sorrise.
 
-Questa volta sei tu che mi stuzzichi eh-

-Io non ti stuzzico un bel niente- rispose Olga senza neanche guardarlo negli occhi. 
John rise sotto i baffi, poi ingoió il boccone di lasagna.

-Perché ridi, John?- domandó Ringo.
John rise di nuovo, poi guardò Olga con la coda dell'occhio.

-Veramente ci sarebbe qualcosa che mi stuzzichi....- disse a bassa voce, con un sorriso troppo malizioso.

Tutti fulminarono John con lo sguardo e un silenzio tombale cadde a tavola.

-Ora mi hai rotto le palle- disse Olga alzandosi dalla tavola, guardando dritto difronte a lei.
-Grazie per la bella mattinata e per il pranzo. Ciao- aggiunse prendendosi la borsa e il cappotto.

-Ma dove vai? Non andare!- disse Paul raggiungendo la ragazza al portone. Olga lo guardò negli occhi senza dire una parola.
-Perché te ne vai?- chiese Paul a bassa voce, quasi sussurrandolo.

Olga fece un sospiro.

-Paul, non è per te, credimi-

-Allora rimani. Non ci pensare a John, é solo uno stupido- disse Paul, quasi giustificando l'amico.
Si potava notare benissimo che Paul voleva a tutti i costi che Olga rimanesse con loro o meglio, con lui, lo si leggeva nei suoi occhi da cerbiatto.

-Paul, io non ce la faccio, scusami....- rispose Olga notevolmente dispiaciuta, ma lei non poteva stare nella stessa stanza con John Lennon, si sarebbero scannati a vicenda.

La ragazza appoggió la sua esile mano sulla maniglia, gelida, della porta e l'aprì.

Paul sentì dentro di se un vuoto  incolmabile non appena Olga chiese dietro di se la porta.

"Basta. Con i Beatles ci ho chiuso" pensó Olga mentre raggiungeva la sua macchina.


          *********************


-Ma come ti salta in mente di dire certe cose?- urlò Paul contro John che, invece, se ne stava tranquillamente seduto sul divano.

-Io non ho detto niente- cercó di giustificarsi il ragazzo dagli occhi color nocciola mentre sfogliava una rivista per adulti.

Paul lo guardò incredulo, gli stava per mettere le mani addosso.

-Cosa? -

-Dai Paulie, non è colpa mia se è scema- disse John mentre guardava fin troppo appassionatamente quella rivista. 
Un conato di vomito sali per la gola di Paul. Il bassista si stava alterando, sarebbe scoppiato da un momento all'altro.

-La persona scema qui sei tu, John- disse Paul puntandogli contro il dito.
John alzò lo sguardo dalla rivista, vide gli occhi infuocati di Paul e si mise a ridere.

-Ok- rispose incurante il maggiore.

Paul rimase senza parole: lui stava cercando di fare un discorso serio mentre il suo amico se ne fregava altamente preferendo vedere una rivista di donne mezze nude? 
Quello fu la goccia che fece traboccare il vaso, non ci pensó due volte prime di tirare una sbarla a John.
Il maggiore rimase lì, immobile, con la guancia dolorante e rossa, stupito dalla reazione così "violenta" di Paul.
Si portò la mano destra sulla rispettiva guancia, gli bruciava ma non poteva far vedere a Paul che gli faceva male così, trattenendo il più possibile quelle microscopiche lacrime, sorrise.

-Cosa cazzo ti ridi?- domandó Paul innervosito da quel sorriso fuori luogo.

-Da quand'è che sei uomo, Paulie?-

-Lo sono sempre stato, stronzo- rispose Paul schietto, acido.

-Forse lo sei diventato da quando hai conosciuto Olga...-

Paul rimase a bocca aperta per un attimo.

-Cosa ti interessa?- chiese Paul; John sorrise.

-A me niente, mi può solo fare una seg...-

Paul mise le mani al collo di John, era pronto per stringere la presa.

-Non ti azzardare mai a ridirlo, Lennon- 

-Perché, altrimenti che fai?- chiese John con aria di sfida, la classica strafottenza che li caratterizzava; sembra che nulla lo potesse spaventare.
I due ragazzi si guardarono negli occhi per qualche minuto, si stavano studiando, poi Paul lasció il collo dell'amico.
Si allontanò piano piano da John continuando comunque a guardarlo, aveva gli occhi puntati su John, fissava ogni suo movimento.

-Ti piace Olga eh?- domandó John mentre guardava il pavimento,con il suo ghigno malefico.
Paul si fermò poco prima di salire le scale, si girò verso l'amico ma non disse nulla, lo guardó per qualche
secondo.
"Si" pensó fra se e se Paul, mentre guardava John girato di spalle.
Non poteva vedere che espressione aveva John, ma avrebbe scommesso tutto che stava sorridendo con quel suo sorriso snervante che lo mandava sui nervi. 
"È mia" pensó di nuovo il bassista, poi salí le scale che lo avrebbero portato nella sua camera.




*SPAZIO AUTRICE* 
Salve a tutti e scusatemi se ho impiegato molto tempo a pubblicare questo capitolo, ma ho avuto vari problemini tecnici XD
Woooooow, non ci credo!! A Paul piace Olga? 😱Chissà se alla modella italo-russa piace un inglese come lui....e John? Come faceva a sapere  che al suo amichetto piace Olga? Mm.... Forse sarà scritto nel prossimo capitolo XD
Lovelystory❤️
   
 
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