Sunrise
Silenzio.
Immagini
mute, che freneticamente ti passano
davanti,
ma
silenziose
come
un vecchio film in bianco e nero, proiettato su
di un telo, il nastro rovinato, la pellicola ingiallita.
Le
immagini sfocate…
e
sempre silenziose.
Una
sagoma, una mano,
il
suo
viso ..
ma
niente più,
niente
rumori, né suoni ad accompagnare quelle
visioni; non una voce o un fruscio.
Non
sopporti il silenzio…
lo
odi profondamente… ti fa sentire sola.
Vorresti
almeno sentire una canzone, la canzone che
ascolti pensando a lui.
È
triste, lo sai, ma inconsciamente ti fa pensare al
suo volto, al suo sorriso
E
ad un tratto ti accorgi che non saranno mai tuoi.
Sono
troppo lontani…
E
le immagini si susseguono, veloci, senza darti il
tempo di poterti soffermare per guardare quei lineamenti,
quegli
occhi..
-
eri felice quando quel blu si posava su di te. –
Ti
illudevi.
Ti
illudevi che quell’azzurro potesse essere tuo per
sempre, come il cielo d’estate; ma in fondo sai
che le nubi arriveranno
a coprirlo.
Ad
un tratto non c’ è più
l’azzurro davanti a te –
proprio come temevi –
ma
il nero ti sovrasta.
Buio.
E
ti sembra di essere caduta in un sogno, o peggio,
in un incubo,
ma
ti rendi conto che in effetti è quella la realtà;
dolorosa, ingiusta realtà.
È
notte e c’è ancora buio attorno a te..
piano,
quasi timorosa ti metti a sedere..
ancora
in mente quella immagini delicate, belle.
Trovi
che siano confortanti.. forse troppo..
Perché
hai bisogno di una consolazione?
La
tua vita è forse così brutta?
Sei
davvero così triste?
Sei
assonnata, non hai la mente lucida e non riesci
a rispondere..
forse
invece è solo una scusa al fatto che non hai
veramente una risposta.
Perciò
ti senti irritata, il caldo di quella notte
d’estate diventa ancora più insopportabile, intuendo
che la vita che hai non è
proprio rose e fiori..
No.
Per niente - ti dici - .
E
pensi che ti basterebbe solo lui per poterti
considerare felice, solo quel viso docile, quei capelli scompigliati,
quell’azzurro così chiaro eppure così
intenso.
Desideri
quegli occhi. Li desideri più di ogni altra
cosa.
Ma
sai che non li potrai mai avere.
Il
caldo insopportabile ti costringe ad alzarti.
Dalla
terrazza nella quale ti sei recata si vede il
mare; le luci del paesino vicino alla costa illuminano, seppur
fiocamente, uno
specchio d’acqua, sul quale si riflettono, immobili.
E
tu, immobile, le guardi, con indifferenza, priva
di quella meraviglia che di solito ti appartiene
nell’osservare un simile
paesaggio.
Forse
per l’oscurità, o forse per il silenzio, le
luci, le ombre… perfino le stelle ti sembrano banali;
tutto,
in confronto
all’azzurro è banale e inutile.
Una
leggera brezza ti sfiora il viso e il corpo,
provocando dei piccoli brividi, quasi volesse ammonirti di quei tuoi
pensieri.
- Che
sciocchezza
- dici
.
Sussulti,
sorpresa.
La
tua voce, che finalmente rompe quel silenzio, ti
pare faccia un caos insopportabile:
così
roca e sgradevole; ti domandi come tu possa
essere abituata ad udirla.
Ogni
cosa ti sembra futile e superflua in quel momento.
Persino
la tua voce.
Noti
il cielo schiarirsi alla tua sinistra, lungo la
linea dell’orizzonte sopra la sottile striscia di mare.
Ti
sembra che con la fioca luce che avanza, si
intensifichino i suoni, prima quasi inesistenti.
Sorprendentemente
ti ritrovi a non volere rumori;
nonostante tu odi il silenzio, ora lo desideri.
Perché?
Perché
nel tuo sogno le immagini non parlavano;
perché puoi ricordare quelle scene, dolorose e care allo
stesso tempo, solo nel
silenzio
Perché
ad un tratto ti accorgi che non ricordi più
la sua voce; che ormai, l’hai dimenticata;
che
nonostante tu consideri quegli occhi tutto, la
sua voce ora non conta più niente.
E
in silenzio
piangi
, sapendo veramente
che non lo
rivedrai mai più
piangi
, sapendo che non potrai più accarezzare una
sua mano
piangi
, rendendoti conto solo ora che la sua voce
l’hai ormai dimenticata da tempo,
perché
in fondo non era così importante, e il tempo
passato a ricordare potrebbe essere stato inutile.
Piangi
guardando l’alba.
Ed
assieme a quel sorgere di un nuovo giorno,
intuisci che anche per te inizia un nuovo capitolo della tua vita.
E
allora ti accorgi che l’azzurro non è
l’unico
colore,
che
la vita ha tantissime sfumature in serbo per te,
e che bisogna cogliere tutto ciò che ti propone..
Quelle
lacrime, quell’ Alba,
ed
il sorriso che hai ora sul volto, fanno parte di
queste sfumature.
Piano,
piano, ti rendi conto che voltare pagina,
cambiare, eppure rimanere se stessi è così
semplice che a volte sembra
scontato, e alla fine, perdi di vista chi
sei.
Quando
l’azzurro diviene l’unico colore, quando
diviene il centro di tutto, Il
Tutto,
non puoi sapere se rimarrà per sempre o se il grigio delle
nuvole lo coprirà.
Perciò
ora
è il momento di cambiare,
di
vivere con consapevolezza le tue azioni,
i
tuoi sentimenti,
di
non subire e basta,
ma
anche di creare;
è
il momento di prendere in mano la tua
vita.
Perché
finalmente sai che ne sei capace.
Finalmente
una nuova Alba.
È
l’ora di crescere.
Un saluto, Simona