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Autore: Lelusc    14/04/2016    0 recensioni
Ambra è da sola,ha un solo amico e uno stalker che un giorno al mese la molesta con una domanda, a cui lei risponde sempre negativamente,poi però... e così cambierà tutta la sua vita,che lei coraggiosamente aveva protetto da tanto tanto tempo.
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Da allora passò una settimana e ancora la ferita faceva i capricci, ma stava molto meglio. Mi risvegliai ancora con la faccia premuta contro il cuscino, non lo so ogni volta che mi sveglio sembra che lo sto mangiando.

Mi alzai con cautela per non svegliare una delle mie classiche fitte lancinanti che devo dire, si erano affievolite col passare dei giorni, ed era pure ora.

Mi vestii con un abito blu notte, largo, ma così largo, che ci galleggiavo dentro tipo tre volte. Mi diedi una spazzolata, mi feci una treccia e andai in sala. Non mi piego a rifare il letto neanche se mi pagano, la mia schiena non deve subire un simile dispiacere, altrimenti poi la sua vendetta ricadrà inevitabilmente su di me e non è una bella cosa.


“Buongiorno” augurai, in pratica alla sala vuota. Bell’inizio di serata, pensai divertita. Controllai la sala da cima a fondo e non trovai nessuno.

Quando stavo per sedermi sul divano, fortunatamente e non so come, mi fermai, o mi sarei seduta su Mikael.

Feci un sorriso e lentamente m’inchinai, mi aggrappai al bracciolo del divano e mi misi ad ammirarlo.


Dormiva tranquillo facendo respiri regolari, cosa che io non posso più fare se non a comando per fare scena. Il viso era disteso, tranquillo, i suoi limpidi occhi azzurri erano chiusi e aveva le labbra leggermente socchiuse. Qualche capello d’oro gli ricadeva sul viso, mentre era posato sopra gli altri che coprivano a mo' di coperta d’orata il divano. Era vestito in modo classico, camicia bianca e pantaloni neri, stranamente non indossava jeans.

Gli scostai i capelli dal viso e ne seguii i dolci lineamenti, sembrava così indifeso. Non appena sentì il mio tocco, aprì gli occhi assonnati e mi guardò.

“Buon giorno Ambra”mi disse mettendosi lentamente a sedere sul divano.


“Buongiorno Mikael, tutto bene?”

“Sì, mi sono solo assopito un attimo”

 “capisco”dissi alzandomi lentamente per non farmi criticare dalla schiena troppo severa in questi giorni.


“Ti fa ancora male?”

"Sì, ma non come prima".

Mikael si alzò dal divano del tutto sveglio e mi si avvicinò.

Lo guardai confusa. “Che c’è? Gli chiesi, ma non mi rispose.

Mi prese il bordo della maglietta e la tirò su lasciandomi del tutto allibita.

“Mikael! Che modi irruenti e poco carini”gli dissi tirandomi giù la maglietta, senza smettere di guardare i suoi occhi seri e tristi.


“Quando la smetterai di sentirti colpevole, è già passata una settimana ed è quasi guarita, smettila di essere così insofferente”

“Quasi Ambra, quasi. Mi avevi detto che sarebbe passata, in una settimana e poi ti sei corretta dicendomi qualche giorno e ora guardati. Bugiarda, ti fa ancora male”disse lasciandosi cadere sul divano e portandosi le mani al volto.

Mi sedetti lentamente accanto a lui e lo abbracciai. “Sciocchino è una stupida ferita, stai tranquillo,  guarirò molto presto o forse ci metterò di più, ma guarirò” gli dissi per tranquillizzarlo, mentre lo cullavo come si fa con un bambino. Rispose alla mia stretta cingendomi con un braccio il collo, perché la schiena era ferita e mi strinse a se.


Gli accarezzai il capo dai capelli soffici come seta. “Mikael il tuo collo….”

“non m’interessa”disse. Mi trattenni nel morderlo e gli posai un delicato ed effimero bacio, poi mi staccai dal suo abbraccio e mi alzai dal divano un po’ troppo velocemente, il che mi procurò una fitta.


“Comunque se volevi vedere la ferita, dovevi alzare più garbatamente la maglietta dalla parte della schiena e non davanti”gli feci notare.

Lo vidi arrossire e mi fece una tale tenerezza che avrei voluto abbracciarlo di nuovo.

“Hai ragione, però mi bastava solo vedere la garza pulita per sentirmi meglio”

Comunque parliamo d’altro, ci sono delle novità? Chiesi guardandolo.


“Sì,”disse dirigendosi verso il mobile di mogano della sala e prendendo un mucchietto di fogli.

"È la posta?"

“Sì, e guarda che cosa c’è in mezzo" mi disse porgendomi una lettera bianca.


“Chi la manda è completamente bian…”

“no, non è possibile”

"che c’è? Cos’è? Qualcosa di grave?"

“Di grave no, di rognoso sì”

"E cos’è?" Mi chiese.

Aprii la busta, ne estrassi un foglietto piegato a metà e cominciai a leggere.


Alla fine chiusi esasperata il foglio e lo porsi a Mikael reggendolo con sole due dita, non volevo nemmeno toccarlo.

“Tieni Mikael, brucialo”dissi.

“Non scherzare”.

Lo guardo. “Non sto scherzano” dissi seria.

“Posso sapere che cos’è?”

"Leggilo".

Lo aprì e guardai la sua faccia.

"Lo brucio subito", disse poi infastidito.

Feci un sorriso e scossi lentamente il capo.


E quel capitolo si concluse, così. Ci sedemmo sul divano, ed io con una sacca in mano e lui patatine e una coca cola, mentre il Dvd che avevamo deciso di vedere stava per iniziare. La luce era spenta ma… Mi alzai e andai da Steven e bussai.

“Steven, ci sei?”

“Steven?”

“Sì, eccomi”

Mi aprì la porta e mi guardò dolcemente.

“Era ora che mi chiamassi, ho sentito tutto, stavate per vedere un film senza di me, vi eravate dimenticati che ci sono?”

“Veramente sì”.

Notai il suo sguardo sorpreso, poi ferito e gli passai un braccio intorno alle spalle.


“Anche se fosse, noi ti vorremmo sempre bene, lo sai vero?”

“sì, sì,certo”mi rispose triste.

“Vuoi che te lo provi, posso morderti”.

No, sarebbe imbarazzante, mi rispose.

“Ehi! Perché a me non ti sei mai offerta di farlo?”Chiese Mikael girandosi verso di noi, triste.

Ti pare che lui non sentiva il nostro discorso e non s’impicciava!

“Perché tu avresti dato di più a me e poi il mio morso non ha allucinazione mentale, quindi fa male”.

“Ehi! Ambra, mi volevi far male quindi?”Chiese Steven con sguardo accusatorio.

“No, volevo solo farti capire che ti voglio bene, ma è successo un episodio della mia vita, che ora non vi sto a dire, che mi ha fatto decidere di non usare più i poteri di vampiro,ecco tutto,ora vediamo il film” dissi prendendo un’altra sacca di sangue e dandola a Steven.

“Scusa, allora per quanto riguarda la telecinesi con Fiore?”Chiese Mikael.

“Un evento più unico che raro” gli risposi chiudendo il discorso.


  Mi misi di mia spontanea volontà in mezzo a loro. Posai il capo sulla spalla di Steven e...  va bene l’ammetto mi sento in colpa, una vera cacca quindi sto con lui, anche se non so se gli possa dare più fastidio che altro.

Stavo poggiata con il capo sulla spalla di Steven che mi aveva circondato con un braccio la vita senza farmi male e tenevo la mano a Mikael, che me l’accarezzava dolcemente con il pollice, quando sentii un’aura non molto potente, ma elettrizzante che veniva verso di noi.

Mikael smise di farmi i circoletti sulla mano e me la strinse dolcemente, mentre Steven si girò verso di me.

“Ambra c’è…”

“si lo so” lo interruppi.

“Ignoralo”dissi.

Come se fosse possibile.

Suonarono il campanello.

“Dite a lui o a loro che sono morta, dissi flemmatica e un pochino irritata.

So cosa stava per succedere e so anche che sarò costretta a fare qualcosa che non voglio e, come si sa, odio fare qual cosa che è contro la mia volontà.


Mikael si alzò per andare ad aprire, ma quando decisi di fermarlo, era troppo tardi, aveva già aperto la porta.

Lei deve essere Mikael, giusto? Il licantropo che abita con Lady Ambra.

Lady Ambra? Sì e sono anche fidanzata con Ser Lancillotto, ma che scempiaggini.

"Sì, lei chi è?" 

"Un semplice messaggero, sono venuto a portare degli altri inviti per voi, siccome il mio signore ha detto che sicuramente lady Ambra avrà già disintegrato l’invito che ha ricevuto" disse professionale.

"L’attendiamo giù con una limousine My Lady"disse l'uomo, face un cenno di saluto con il capo e andò via.


“Che succede?” Volle sapere subito Steven.

“Niente, quel vile di Nathan fa il compleanno oggi e come ogni dannato anno m’invita”gli risposi nervosa.

“Che farai? Ci andrai?”

“Vorrei tanto non andarci, ma se non mi presento andrà a finire che verrà a prendermi di persona e allora mi rovinerà ancora di più la giornata. Non sono neanche certa di riuscire a trattenere il conato di vomito, giustamente è un modo di dire, che mi verrà appena lo vedrò, quindi, come ne ero certa sono costretta ad andare”.


“Ambra, qui ci sono degli inviti anche per noi” mi avvertì Mikael.

Feci un verso di scherno.

“Quel Bastardo né sa una più del diavolo. Sa bene che non mi sarei presentata alla sua festa per tutto l’oro del mondo, nemmeno se stessi per morire e avrà pensato che invitando anche voi ci sarei andata con meno riluttanza. Perché non è che di punto in bianco solo perché ci siete voi voglio andarci, che sia chiaro, un subdolo mezzuccio per cercare di farmi stare buona, potrei mandare a fuoco e fiamme la festa se solo volessi e lo sa bene. Comunque, prepariamoci, se volete venire con me naturalmente, perché purtroppo io ci devo andare” dissi dirigendomi a passo spedito verso la mia stanza, arrabbiata.


 Mentre ero a farmi la doccia, perché anche se non vorrei andarci non vedo perché devo fare la figura di quella che è vestita male o chissà che cosa; avevo sentito Mikael cercare un vestito appropriato per alcuni minuti. Poverino, forse l’avevo messo in difficoltà.

Indossai un abito qualsiasi, uno color malva corto con le maniche lunghe, tanto la festa come diceva l’invito sarebbe stata domani non oggi.

Allora perché deve rompermi le balle oggi, non lo so e sicuramente dovrò stare fuori a dormire.

Non c’è scritto nemmeno dove si farà la festa. C’è qualcosa sotto,mi dissi vestendomi e mettendomi un rossetto rosa, mica mi devo fare bella per lui, non lo farei neanche se fossi in fin di vita, anche perché a che servirebbe?


In sala Mikael e Steven erano già pronti, avevano una borsa a tracolla, ed erano tutti e due vestiti semplici.

Uscimmo dal portone e il messaggero ci attendeva davanti ad una limousine.

Io odio lo sfarzo.


Non appena mi vide gli s’illuminarono gli occhi.

"Prego my Lady" disse aprendomi la portiera per farmi entrare.

Annuii impercettibilmente, poi lo vidi girarsi e andare a sedersi davanti, lasciando Mikael e Steven salire da soli.

Sono io quella che per ordine deve essere trattata con ogni riguardo, non loro, che cosa impari e odiosa, pensai cercando di stare calma.

 
 Mikael si mise accanto a me e Steven dall’altra parte.

L’autista partì diretto non so dove.

"Potrei sapere dove ci state portando?" Chiesi infastidita.

“Nella casata del mio signore, my lady” rimasi traumatizzata dalla scoperta.

non voglio ritornare in quella casata e sentirmi di nuovo soffocare, insignificante e stupida e soprattutto rammentare tutto quello che ho fatto e che è successo.

Feci una smorfia che non sfuggì né a Mikael né ha Steven che nello stesso momento mi strinsero dolcemente la mano a loro più vicina.

Questo mi fece strappare un lieve sorriso e mi fece crescere dentro della gratitudine.


 Strinsi anch’io le loro mani di risposta, sentendomi inquieta e a disagio al sol pensiero che la macchina stesse tagliando come niente i chilometri che ci separavano da quel posto e mi sentii male al solo pensiero di fare un passo dentro quel cancello di ferro battuto, che ahimè conosco fin troppo bene.

Lungo la strada sentii per distrarmi le poche persone parlare, gli ubriachi cantare stonati come campane e le ragazze che si rovinavano l’esistenza, drogandosi, bevendo e fumano come cretine, ma la vita è la loro, chi sono io per fare o dire qualcosa.

All’improvviso l’autista sterzò violentemente e finii contro Steven.

"Tutto bene my lady? Ignazio sta attento, se succede qualcosa a Miss Ambra il nostro signore ti farà decapitare”.

Sentii all’improvviso una tensione nell’aria, era la paura dell’autista.

“Addirittura decapitare, per così poco”disse Mikael, ma subito si ammutolì, perché il messaggero gli lanciò un’occhiataccia.

“Sì,il mio signore tiene in maniera eccessiva e oserei dire ossessiva a my lady, quindi sì, lo decapiterebbe senza alcuna magnanimità e senza pensarci un attimo”disse per poi distogliere lo sguardo da Mikael.


“È assurdo”dissi all’improvviso non riuscendo a trattenermi.

Il messaggero mi guardò indifferente dallo specchietto retrovisore, ma non osò rispondermi.

Sorrisi soddisfatta, lo so è da stupidi essere soddisfatta per queste piccole cose, ma danno comunque soddisfazione.

 
Dopo un po’ di strada nel più completo ed esasperante silenzio, non eravamo più nella caotica e rumorosa città. Non più palazzi grigi e malandati, antichi o ricostruiti da poco, ma solamente verde a destra e manca, villette sfarzose e altre scadenti e diroccate, campi verdi coltivati e pascoli scuri, fino a che l’autista si fermò davanti all’entrata della piccola cittadina.

 Il messaggero aprì lo sportello e Mikael scese, poi scesi io e infine Steven.


Rimasero fermi a guardare la costruzione bianca che grande sovrastava tutto e fungeva da entrata per il paesino di Nathan.

Sì, esatto, quel vile troglodita non ha solo un palazzo come casata come Giulian che è normale, lui per sembrare questo cavolo, ha voluto proprio un paesino tutto suoi, demente. 
Comunque, m’incamminai verso l’immenso portone scuro dell’entrata, senza attendere nessuno.

“Che impazienza che hai”mi disse all’improvviso una voce, so chi è.

“Veramente stavo pensando che prima entro, prima esco, ma credi quello che ti pare”dissi fredda.

All’improvviso mi ritrovai accanto Nathan che mi guardava divertito e dall’altra parte Mikael a Steve contrariati.


“Su tesoro, andiamo dentro”mi disse mettendomi un braccio sulle spalle.

Lo guardai in faccia, indispettita, poi fissai il suo braccio, glielo afferrai e me lo tolsi dalle spalle.

Gli ricadde a peso morto lungo il suo corpo e ignorandolo, lo precedetti verso l’entrata del paesino.

Dentro feci appena in tempo a fare un passo che qualcuno corse verso di me e senza che io colta di sorpresa potessi spostarmi, mi prese fra le baraccia facendomi girare in tondo. Avevo abbassato la guardia, chissà perchè.

All’improvviso le mie narici sensibili sentirono un profumo famigliare e nostalgico. Sapevo chi era e mi comparve subito un sorriso sulle labbra.


Am- bra, Ambretta, Ambrina, Ambra! Urlo Fred, il grande omone, vampirone, facendomi girare intorno come una trottola impazzita, poi mi adagiò a terra e mi rivolse uno sguardo pieno d’affetto e felicità per avermi rivista dopo tantissimi anni.

Lo guardai palesemente felice. Era rimasto identico a quando ero andata via, naturalmente.

I suoi caldi occhi nocciola, la sua corporatura robusta e la sua altezza che supera la mia di qualche centimetro e non per vantarmi, ma io sono alta un metro e ottanta.

I suoi capelli corvini sono perennemente scompigliati e come sempre indomabili.


“Bellissima, che bello rivederti, sei andata via, o meglio sei scappata senza dirci niente, un attimo prima eri qui con noi e quello dopo fuori da quel mastodontico cancello insormontabile”.

Si avvicinò verso il mio orecchio e mi sussurrò, purtroppo una vecchia abitudine umana, sentivamo tutto lo stresso.


“Sei stata bravissima a scappare, sei un idolo qui, lo sai ti conosce tutta la casata”.

“Perché, prima forse credi che non mi conoscessero per via del vostro puerile signore?” Dissi faceta.

Mi sorrise, “lo sai che Betty…”ma non riuscì a finire la frase perché qualcuno di dietro mi picchiettò ad una spalla per chiamarmi.

Quando mi voltai fui abbracciata forte, da Thomas, un bambino di dieci anni, che lasciai in età infantile e che ora ha molti più anni da essere responsabile serio e disciplinato.

Non mi aspettavo un abbraccio in piena regola. La sua stretta non è molto forte, ma del tutto diversa da quella del bambino qual era.

Quel vampiro del cacchio, quella feccia del mondo vampiresco, ancora non ho capito con che faccia e strana somiglianza di onore aveva morso un bambino che aveva solo dieci anni e soprattutto è contro la legge, ma ora sono felice di constatare che è cresciuto di mentalità e ora ha molti più anni.  

Ovviamente, anche se solo il suo cervello è cresciuto, ed è e sarà sempre rinchiuso in un corpicino infantile di dieci anni.


Ricambiai l’abbraccio.

Lo avevo riconosciuto dal corpo, molte volte quando era più piccolo mi faceva un’imboscata. Simi lanciava dietro la schiena aggrappandosi  alle mie spalle, per poi sorridermi con il suo viso pallido e sbarazzino, ma ora è serio e come Fred mi fa piacere vedere che è felice di rivedermi e lo sesso vale per me, ormai la sua massa di boccoli neri è cresciuta e gli incornicia il volto dandogli un aspetto adulto e da bellissimo giovanotto, è completamente diverso da prima.


“Ambra, quanto mi sei mancata” disse, stringendo un po’ di più l’abbraccio e  ignorai il dolore alla schiena. Ferita non disturbarmi ora, questo e un rincontro bellissimo.

Sciolsi l’abbraccio per prima e gli presi il viso candido fra le mani e lo guardai con un sorriso. Mi guardava con calore e all’improvviso un boccolo gli scivolò davanti al viso. Glielo spostai gentilmente e il mio sguardo notò un’altra persona che conoscevo molto bene.

Mi girai e in lontananza, ferma come se aspettasse il suo turno, c’era Ghiara.


La guardai meravigliata, com’era diventata bella e com’era diversa, pensai.

Indossava un abito blu semplice con una scollatura rotonda e sotto una camicia bianca che stranamente faceva contrasto con la sua pelle di porcellana di normale vampiro. Aveva le mani giunte davanti a se e mi fissava, forse sorpresa di vedermi, anche se il suo sguardo serio non lo faceva trasparire. I suoi occhi verdi erano freddi distanti, che mi odi? Che mi detesti per essermene andata via? No,che dici, non girano tutti intorno a te, tu non sei il mondo di nessuno, mi dissi.

La guardai avvicinarmisi tranquilla e mi si fermò davanti.

Attesi immobile qualsiasi suo gesto, di disprezzo e astio, oppure di gioia e felicità.

Mi guardava solo con i suoi occhioni verdi ormai con uno sguardo diverso rinchiuso in un corpo di undici anni, l’età in cui venne morsa da un vampiro pazzo.


 All’improvviso alzò una mano e ne fece scendere una catenina d’argento.

“È per te, ero certa che il nostro signore ti avrebbe fatta chiamare per il suo genetliaco e mi sono preparata”disse facendomi finalmente un sorriso.

“Mi sei mancata tantissimo” mi confessò mettendomi al collo la catenina con il ciondolo di pietra intagliata e abbracciandomi stretta.

Mi sentii sollevata, non aveva astio nei mie confronti.

L’abbracciai stretta e allargai un braccio per accogliere anche Thomas, che nonostante l’imbarazzo accettò di buon grado il mio affetto e mi raggiunse, facendosi abbracciare.


Sentii dei passi, Mikael e Steven che erano rimasti fino ad allora in disparte, mi raggiunsero e li trovai sorpresi e curiosi, pieni di domande.

“Ambra! Sei tornata!”Mi urlò qualcuno da dietro, prima che Mikael o Steven potessero proferire parola o facessero qualche domanda.

“Azzurra!” Esclamai con un sorriso, mentre la vedevo corrermi incontro.

Mi abbracciò stretta e mi fece molto male alla schiena.


“Oh Santo cielo, sei tornata, sei qui e sei bellissima, diversa e porca la miseria molto, ma molto potente”.

Azzurra anche tu sei cambiata moltissimo, sei molto più aperta e solare di quando ci siamo conosciute”

“sì e mi sono anche sposata sai?"

"Davvero? Chi è il fortunato?"

"Te lo farò conoscere, sai il nostro signore ha invitato tutti al suo compleanno, siamo il suo popolo" e che non lo so, megalomane esibizionista, pensai stranita.


“Ah si, che bello”dissi con finta allegria.

Ah, Ambra, devo dirti una cosa che non ti farà piacere, Betty è…

“cosa! Cos’à Betty?”

“è caduta nella trappola della brama di sangue, non ci riconosce nemmeno più, ci attacca a vista” mi disse.

“Dov’è ora?” Nella casata, rinchiusa nelle segrete, è l’unico posto dove può stare”

“è già a questi livelli?”

Annuì.


Ambra! Non posso crederci, sei tu! È un miracolo, come sono felice di rivederti!" Conosco quella voce e inconfondibile.

Vedo un vampiro alto e slanciato dai capelli rossi e un viso bianchissimo, era pallido anche da essere umano e quindi è molto più cereo da vampiro, anche se ora non ha più le lentiggini.


Sentii Nathan brontolare, poi attesi il treno che mi stava venendo contro a tutta velocità. Appena mi raggiunse mi abbracciò stretta facendomi più male degli altri.  è sempre stato un ragazzo molto schietto ed espansivo, anche troppo.

Subito sciolse l’abbraccio e mi baciò una guancia, appunto, che cosa ho detto?

Sentii Mikael e Nathan arrabbiarsi e notai che a loro stranamente si era unito anche Steven.

Cavolo quanto sono gelosi.


“Ehi! Tod, non mangiartela" disse Thomas irritato.

“Non dire scemenze, sai benissimo che non lo farei mai” cacchio.  Ha imparato a rispondere in questi anni.

 "
Sai Ambra, in tutto questo tempo mi sono allenato e ho studiato molto e adesso so anche difendermi verbalmente e fisicamente, quindi ti andrebbe di sposarmi?"


Ci fu un urlo generale.

“Tu sei pazzo!”Urlò Thomas.

“Concordo”disse Ghiara.

“sì. Sì nota chiaramente”aggiunse Azzurra con gli occhi spalancati. 

Mi girai verso gli amici restanti.

Mikael era traumatizzato, Steven a bocca aperta e Nathan, non che m’interessasse, ma era livido di rabbia e gli usciva da tutti i pori del veleno molto tossico, se ci fosse stata qualche creatura vivente nelle vicinanze sarebbe morta all’istante.


 “Tod, sono lusingata, ma non posso”gli risposi seria.

Una serietà che lasciò sbalorditi tutti, non credevano potessi prendere la proposta così seriamente.

“Va bene Ambra, allora ci riproverò il prossimo anno, tanto il nostro signore fa il compleanno ogni anno”

“mica solo lui!”Urlo Thomas, divertito.


“Ehi! Un po’ di rispetto, qui lui è l’unico che mi ha fatto una dichiarazione in piena regola, anche se all’improvviso” dissi guardandoli.

“Se vuoi tesoro, posso fartela anch’io, ma non accetterò un “no” come risposta”

Mi voltai di scatto al suono di quella voce musicale e dolce, palpabile quasi e vidi Giulian venirmi incontro seguito da Victor, Patricia e Derek.

"Ciao, piccola" mi disse Giulian una volta avermi raggiunta, baciandomi il capo dolcemente.


“Ciao mia piccola e dolce tortorella aggraziata e colorata ”mi disse Victor, strappandomi un sorriso.

“Ciao come stai?

“Ciao Patricia, bene tu?”

“benissimo, notizie di colui che si mostra”

“oh,no, non ancora” dissi capendoci alla perfezione.

“Sai, vedendoti allegra fra la folla non ti avevo riconosciuta”mi confessò Derek.

"Lo sopensa qui non riconosco quasi nessuno. Due persone che sapevo piccole,ora sono grandi. Una purtroppo ha problemi con la brama di sangue, un'altra si è sposata e un'altra mi chiede di sposarlo all’improvviso”dissi elencando tutto.


“Però, chi è il pazzo che te l’ha proposto, io non ti sceglierei mai, sei imprevedibile e mi metteresti subito il guinzaglio”

“Ah, vedo che hai capito che tipo sono”gli dissi scherzosa.  

"Sì, certo, se fossi stata veramente così io ora non sarei qui con te e non ti vorrei bene”s’intromise Mikael.

“Altrettanto” disse Steven alzando una mano.


 Guardai i miei amici che mi conoscevano molto più di loro.

“E voi che dite?”Chiesi, ma notai che erano tutti sbalorditi e mi fissavano e fissavano tutti gli altri.

Cavolo è vero, non sono abituati a vedermi parlare così apertamente con i signori delle casate e non mi hanno mai sentita parlare così di solito ero più dolce. 

"State bene?”Chiesi guardandoli.  


“Sì, ma non pensavamo che avessi certi rapporti così amichevoli con i signori”mi disse Azzurra.

“Ah,sì,  è una lunga storia”

"si, va bene, lunga storia, lunga storia ,poi la racconterai eh? Andiamo" disse Nathan tirandomi via.

"Ehi! Che fai!" Urlò Giulian prendendomi per l’altro braccio e tirandomi verso di se.

Ehi! Ragazzi, prima che succede qualcosa di strano e pericolo per la mia vita, vorrei ricordarvi che non sono una corda e che non stiamo giocando al tiro della fune, pensai allarmata.


“Lasciala, deve venire con me!”

“Non credo proprio”gli rispose Victor prendendomi per la vita e tirandomi verso di se.

"No è mia"

"è mia"

"smettetela, è mia"

“Ehi! Non ho il dono dell’ambiguità, sapete!”feci notare.

“Ok, dateci un taglio”disse Mikael.

Mi sollevò per la vita e mi prese in braccio come una principessa, liberandomi da quei vampiri impazziti.


“Grazie Mikael, te l’ho già detto oggi che ti voglio bene?”

“No, e non lo fai mai”

“ma non serve che te lo dica, lo sai già”gli risposi.


“Ah, giusto Ambra, chi sono le persone con te?”Mi chiese Azzurra.

“È vero,  non li ho presentati. Allora questo bel ragazzone biondo dai capelli serici e Mikael, ed è un licantropo”

Rimasero tutti sorpresi.

“Anche questa è una lunga storia, che si può dire in due parole. Allora, la ragazza innamorata di lui, lo aveva trasformato in un lupo, ed io l’ho trovato per strada, ferito dalla gente e l’ho curato. Dopo ho fatto una bella chiacchierata con Giulian e l’ho portato da lui e mi hanno detto che era stato trasformato in lupo con la magia e che in verità era un licantropo.

L’ho fatto ritrasformare e capirete bene il colpo che mi sono presa dopo che ho visto questo bel ragazzo al posto del lupo dal manto dorato che avevo salvato e da allora abitiamo insieme e questo è Mikael.


“Però, è da te salvare un licantropo, nostro eterno nemico, ma onestamente questo nessuno lo ha mai stabilito e si vede che ti adora”dice Fred guardandoci.

“Poco ma sicuro”disse Mikael.


“Invece il giovane dai capelli rossi?” Chiese Ghiara.

“Ehi Ambra, mi sta simpatica la ragazza qui” mi disse Steven.

Sorrisi divertita. “Né ero certa Steven e Ghiara non so se posso…”

“sì, fai pure, ormai ci sono abituato, anche tu mi hai fatto domande apertamente senza preoccuparti dei mie sentimenti”.

“Scusa, è vero, ma prima vorrei parlarvi di come ho conosciuto Victor, non è una bella storia, immagino sappiate il motivo per cui lo si incontra”.

“Certo, lui è il giudice massimo”

“appunto”.


“Vuoi dire…”

“Si Thomas, è successo tutto quando ho ucciso un vampiro”.

Tutti mi guardarono sgranando gli occhi increduli.

"Senza volerlo, che mi crediate o no e questo vampiro o meglio vampira, era la ragazza di Steven,per l’occasione fui portata da Victor per essere giustiziata per omicidio, ma Giulian mi salvò facendomi entrare nella sua casata”dissi mostrando l’anello d’ambra.


“Questo successe per una sostanza ingerita per sbaglio dalla ragazza di Steven, che mi attaccò come avrebbe potuto attaccare chiunque, ed io per difendermi l’ho uccisa, involontariamente. Steven poi prese la stessa sostanza e mi ha attaccata per vendetta, spinto da essa anche perché con tutto il rancore del mondo non lo avrebbe mai fatto, è dolcissimo, ed è stato preso da Victor, ma non è stato…”

“ah! Basta Ambra, di tutta la verità, pazienza se credono che sono un idiota”.

“mi ha messo al tappeto e poi mi ha aiutato facendomi diminuire la pena e infine ho deciso di abitare con lei perché mi sono reso conto che è una brava persona che sarebbe stata un ottima amica, ed eccomi qua”.

“Sì,è andata così” dissi guardandolo con un sorrisetto.

“Ci voleva tanto?” Mi chiese guardandomi.

“Oh, scusa se non volevo farti fare la figura dell’idiota”

“io cosa?"

"Lasciamo stare” scossi il capo mettendomi a ridere e Steven mi guardò in faccia leggermente infastidito.   


“Sei un fenomeno”dissi circondandogli le spalle con un braccio.

“E tu terribile, non cambierai mai”

“ed ecco un’altra persona che nonostante tutto ti vuole molto bene”mi disse Fred. 

“Lo so” dissi con un sorriso.

“Comunque noi crediamo al fatto che non hai ucciso la vampira apposta e a me personalmente da fastidio quanto sei appiccicate a quei due”disse Thomas diretto com’è sempre stato.


“Ma dai, sai benissimo che voglio bene a tutti voi, praticamente siete stati la mia famiglia”

Thomas mi fece un mezzo sorriso. “Va bene, ora vogliamo andare?”

Aspetta Nathan, non mettere fretta, daresti il permesso hai miei amici di uscire? Vorrei fare loro un regalo, ora che posso permettermelo, così saranno belli per la tua festa, che né dite? Spero non vi offendiate.

"Certo che no, grazie Ambra" disse Azzurra "accetto volentieri.

"Ah, Azzurra porta anche tuo marito, così lo conosco e faccio un completo anche a lui".


“Allora io mi comprerò un nuovo completo e non solo per questa festa, per ogni occasione che sia più o meno importante”disse Steven.

Lo guardai sottecchi. “Fa come vuoi, ma se spendi i tuoi soldi, ti uccido”

“non ti preoccupare, userò i tuoi, ormai ti conosco”

“bravo e lo stesso vale per te Mikael”

Lo sentii sbuffare. “Non osare sbuffare che ti tolgo il saluto e la parola”

“Ok, ok,scusami, ma non lo fare, o mi uccido”

“esagerato”


“Allora Nathan?”

“E va bene, ma solo per fare bella figura davanti ai nobili”

“ovvio”dissi irritata

“Ho un amico sarto, forse mi farà anche uno sconto, andiamo".


Il negozio era rimasto come prima che scappassi, antico e pieno di abiti bellissimi, di raffinata fattura e di tessuti pregiati esposti in vetrina.

Entrai seguita dagli altri, il campanellino sulla porta suonò e subito Oreste, il vecchio vampiro, vecchio per modo di dire visto che è stato morso a vent’anni, ed è un genio di sarto e stilista, si presentò al bancone.


“Oreste!”

“Nooo, la mia dolce e bellissima Ambra, come stai? Sapevo che eri scappata, come mai qui?”

“C’è la festa del puerile di tutti i signori delle casate e mi ha costretta a partecipare, comunque sono venuta per comprare un abito ai miei amici. Non serve che ti dica che voglio i migliori, i più raffinati ed eleganti, perché qui sono tutti così”

“adulatrice, allora chi sono?”

"Tutti questi, giovani, uomini e donne dietro di me”.

“Tesoro, vieni a farmi delle visite più spesso se mi porti dei clienti"

“e voglio anch’io un abito”.

“Tu che sei più comoda con dei pantaloni?”

“Sì, perché no, uno semplice e nero, vedi tu, mi fido”

“Agli ordini mia signora”.


Trovai subito l’abito per me e poco dopo mi raggiunse fuori Steven, Thomas e tutti gli altri e ritornammo alla casa o meglio alla prigione.

Lasciai tutti andare a casa, invece io Mikael e Steven bussammo all’enorme portone d’entrata che venne subito spalancato come se fosse niente, invece viste le dimensioni e il legno massiccio e scuro sono certa fosse pesante.

“Chi siete?”

"Un invitata del vostro signore, posso entrare?”Mi guardò sospettoso.

"Attendete signora”disse scomparendo. Deve essere nuovo, qui tutti mi conoscono, penso.

Un attimo dopo, ecco il portone che si riapre e sbucare da esso, semi aperto, Nathan.

“Dai entrate”ci disse lasciandoci passare. 

 
  
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