Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |       
Autore: LadyGio99    15/04/2016    3 recensioni
Che diavolo ci fai qui?”
“Per prima cosa mi presento: Io mi chiamo Donquijote Corazon, sono il nuovo clown dell’ ospedale e sono entrato per sapere se ti serviva un po’ di compagnia”
(Law and Corazon/ AU)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donquijote Rocinante, Trafalgar Law
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ecco la mia seconda fiction incentrata su un personaggio che merita da tutti noi il nostro rispetto : Corazon. Naturalmente, accompagnato da Law.
Inizialmente doveva essere una one short, ma la storia è uscita decisamente troppo lunga e per non rendere noiosa la lettura, ho deciso di dividerla in capitoli.
Il prossimo è già pronto quindi sarà pubblicato a giorni.
Buona lettura.
IL SORRISO DI UN CLOWN
 
Corazon si mise davanti a uno specchio piccolo e tondo appoggiato a una parete per guardarsi. Pareva tutto a posto. Era truccato, aveva un camice bianco come il latte e pulito alla perfezione, insieme ai  giocattoli, i palloncini,  la parrucca. Era finalmente riuscito a convincersi che non gli mancava nulla.
Lui era un uomo molto preciso e oggi doveva filare tutto alla perfezione.
Perchè?  Oggi era il primo giorno di lavoro di Donquijote Corazon,  ex marine che aveva lasciato il suo vecchio lavoro per dedicarsi a molte altre cose che gli erano state sempre a cuore e che erano le sue vere passioni. Ma essendo figlio di una famiglia rispettata era stato obbligato a tenerle nascoste per non dare "dispiaceri" specialmente a suo padre che era un uomo d'onore e sin da quando Cora-San era piccolo aveva deciso molte cose per lui.
Ma ora che il giovane biondo non aveva più famigliari da molto tempo,  aveva scelto di cambiare vita. Dopo aver fatto un corso di animatore,  Corazon aveva optato per l'idea di andare in uno degli ospedali più piccoli e meno popolati della città per iniziare il nuovo lavoro. Sentendosi finalmente pronto, uscì dalla piccola stanza dove aveva lasciato i suoi vestiti di ricambio e uscì fuori dove un medico anziano, con degli occhiali a mezza luna e i capelli bianchi, lo accolse con molta simpatia e gli mostrò il reparto dove tenevano i bambini. In Pediatria. Corazon li contò tutti fino a arrivare al numero dieci. Erano ricoverati per diversi fatti,  chi per la polmonite,  la febbre alta,  qualche osso rotto.
Ma mentre passavano per le stanza, l'uomo notò dal vetro trasparente di una porta un bambino,  la cosa gli saltò subito all'occhio perchè quest'ultimo era solo,  in una stanza grigia isolato da tutti gli altri piccoli.
Nel vederlo Corazon rimase sconvolto e decise di chiedere informazioni al medico.
"Ah si" disse il dottore sfogliando la cartella del paziente "Lui è Trafalgar Law" "Non mi interessa il nome " precisò l'uomo scuotendo la testa "Mi interessa sapere perchè quel poveretto è isolato da tutti" "Semplice: Non è in grado di stare con gli altri bambini " concluse il curante dando le spalle a Corazon per poi allontanarsi da lui.
Il biondo strinse i pugni e cercò di trattenere la rabbia,  era schifato dalla prepotenza dei medici nei confronti di quel bambino.
Ma Corazon non aveva ancora perso le speranze,  così a grandi passi,  raggiunse il pediatria e si mise davanti a lui,  impedendogli di proseguire.
Il dottore alzò gli occhi al cielo e mise le mani sui fianchi,  finì per creare una figura arrabbiata e scocciata "Signor Donquijote.  Io ho molto da fare questa mattina e a lei le consiglio di mettersi a lavoro" "Mi interessa solo avere qualche informazione in più su Trafalgar Law" "Non ci pensi nemmeno! " sclerò il medico,  "Si tolga dalla testa una simile stupidaggine" "Ma perchè? " domandò sconvolto l'uomo truccato "È solo un bambino! " Corazon non finì a terminare la frase perchè il medico con una spinta lo fece cadere a terra impedendogli di concludere la frase.
L'uomo gli rivolse un'occhiacciata che atterrò Corazon, gli ricordava suo padre "Mi ascolti" ordinò il medico diventando rosso per la rabbia "Se non vuole lasciare l'ospedale le consiglio di non fare di testa sua. Lasci perdere quel bambino ". Concluse allontanandosi da Corazon. Il biondo strinse i pugni e serrò i denti,  lo avrebbe voluto raggiungere,  prenderlo per il colletto e dirgli cosa ne pensava veramente di lui e del suo modo di trattare quel povero bambino.
Diventò così nervoso,  che gli venne voglia di fumare una sigaretta,  anzi due,  ma era in un luogo pubblico e era vietato fumare.
'All'ora di pranzo ' pensò facendo il suo ingresso in una stanza dove a attenderlo c'erano tre bambini con i loro genitori. Si mise subito a lavorare pensando alla dolce ricompensa che avrebbe ricevuto.
La prima mattina lavorativa di Corazon filò liscia come l'olio. Riuscì a divertire i bambini con qualche palloncino colorato e con le sue buffe performance.
Al biondo piaceva stare con i bambini,  specialmente vederli sorridere,  per lui non c'era cosa più bella di donare a altri la felicità e i sorrisi che lui non aveva mai potuto avere.
Il nuovo clown ebbe successo tra i bambini e non appena finì il suo giro in pediatria,  andò a riposarsi nella vuota sala giochi dei bambini visto che non c'erano altri posti.
Verso le tre del pomeriggio nell'ospedale regnava un grande silenzio,  i bambini dormivano e i medici si erano ritirati in una stanza tutta loro per riposarsi e sorseggiare una tazza di caffè. Corazon,  seduto su una panchina si dondolava su se stesso mentre osservava la porta chiusa del piccolo  Law.  Non capiva il motivo del suo isolamento e il perché ai medici era risultato così antipatico.
Ma la cosa che lo aveva atterrito era il fatto che non aveva visto nessun adulto al suo fianco,  al contrario degli altri bambini che erano assistiti dai loro genitori. Non aveva dimenticato le parole del medico, più ci pensava e più si arrabbiava visto che non gli aveva voluto dare lui stesso delle informazioni sul bambino. Gli faceva rabbia il fatto che Law non poteva godere dei priviegi degli altri bambini, così dopo aver passato altri minuti a osservare quella porta si alzò di scatto esclamando: “Al diavolo quell’ avvertimento”. Dopo aver ripreso il suo kit da pagliaccio e dopo essersi risistemato con cura, Corazon tornò a lavorare con l’unico pensiero di far sorridere il bambino e di non lasciarlo solo.
Decise di fare una entrata di sua invenzione che non aveva ancora provato. Aprì con delicatezza la porta rendendo il ‘crock’ meno silenzioso possibile, quando tutto sembrò apposto, la spalancò di scatto buttando in aria mille coriandoli colorati e soffiando dentro due trombette messe in bocca.
Il clown credeva di ricevere applausi e tante lodi, ma si sbagliava. Dio se si sbagliava. “Si può sapere che diavolo vuoi?” tuonò una voce che rimbombò in tutta la stanza sconvolgendo il povero Corazon “Per favore, non dirmi che sei un altro di quei medici scocciatori”.
Il biondo lo guardò perplesso a bocca aperta e la sua mandibola pareva quasi toccare terra dopo la sorpresa che aveva ricevuto lui anziché il bambino. “Chi sei tu e che cosa vuoi?” il clown non rispose, così il bambino si mese in piedi sul letto e gridò più forte “Ho detto chi sei tu? Ti consiglio di rispondere alla mia domanda o ne pagherai le conseguenze” continuò a minacciarlo il piccolo Law. A Corazon venne da ridere, poteva essere il bambino più cazzuto di tutto l’ ospedale, quello che sapeva tenere testa a un adulto, ma di certo, non aveva la minima possibilità di fargli del male. Trafalgar, vedendo l’ uomo sorridere si arrabbiò ancora di più “Perché stai ridendo idiota?” “Perché non mi aspettavo affatto di ritrovarmi insieme a un bambino con un bel caratterino come il tuo”, Law a quel punto ringhiò come un animale pronto a saltare sulla preda. “Che diavolo ci fai qui?” chiese scocciato assumendo la tipica posizione di una persona infuriata, quella a braccia incrociate “Per prima cosa mi presento: Io mi chiamo Donquijote Corazon, sono il nuovo clown dell’ ospedale e sono entrato per sapere se ti serviva un po’ di compagnia” “NON MI SERVE ORA SPARISCI!” fece Law indicando la porta spalancata “È già aperta visto?” “Perché mi cacci? Ormai sono arrivato” “Non mi interessa, esci e vai a spaventare qualcun altro” disse Law con voce insistente “Ehi” esclamò Corazon “I clown servono per far ridere” “Non di certo tu! Ma ti sei visto! Con questo trucco sembri il Joker!” il biondo si grattò la cute incuriosito, non sapeva chi era questo Joker, ma nel modo disgustoso in cui il bambino lo aveva pronunciato, non sembrava per niente un complimento “E chi sarebbe questo Joker?” “IGNORANTE!!” sbottò Law sibilando ogni parola “Lui è il peggior nemico di Batman. È un criminale che uccide la gente quindi ti consiglio di andare a spaventare altri bambini:”
Corazon si asciugò il sudore che colava dalla fronte  con la manica della maglia, era il bambino più difficile che aveva incontrato in vita sua, il verità, ne conosceva un altro ma quello, per lui non aveva più nessuna importanza.
Il bambino intanto continuava a dirgli di sparire dalla sua vista e alla fine l’ uomo cedette “Va bene hai vinto!” disse Corazon proclamandosi sconfitto. Non appena si ritrovò fuori dalla stanza, l’ uomo continuò a guardare il piccolo Trafalgar, si era messo sotto le coperte, forse per dormire. Non era arrabbiato con lui per il modo in cui lo aveva trattato, nei suoi occhi aveva visto una scintilla che tutto era pur che rabbia. No, Law non poteva essere un bambino cattivo e se i medici lo avevano messo in isolamento per questo motivo, allora, erano dei veri mostri.
“Non so chi tu sia Law….Ma sento che è mio dovere aiutarti…”
 
 
 
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: LadyGio99