IL GIARDINO DEI
PECCATORI: PROLOGO
Entrate coraggiosi viandanti, se
possedete la chiave.
Entrate e incontrerete coloro che
uccisero e che se stessi uccisero, coloro che furono dannati e che altri
dannarono, coloro che son morti e vivono in terra e coloro che son vivi e
muoiono in terra.
Incontrerete i peccatori e i demoni
della notte, che si son riuniti in questo banchetto.
Ascolterete le loro storie: oscure
come la notte che vi ha accolto in questo luogo, dannate e peccatrici come
coloro che ve le narreranno.
Ma non temete, poiché se inizierete
ad aver paura l’oscurità mangerà anche voi…
Questi i
versi che son scritti su una lapide, posizionata al fianco del cancello in
ferro battuto, che segna il confine del nostro mondo con il Giardino dei Peccatori
e dei Dannati.
Esso non è
un luogo delimitato da mura, non è un luogo dove tutti possono accedere, non è
un luogo “normale” (ma in fondo cos’è la normalità?). E’ solo un rifugio della
mente, una dimensione, se così desiderate definirla, dove Dannati e Peccatori
liberano i propri oscuri pensieri.
Voi,
stranieri, avete la possibilità di varcare il confine del nostro mondo con
quello della loro mente. Voi, stranieri, avete la possibilità di varcare il
Cancello e di ascoltare le loro storie…
Ascoltare…ascoltare…fino ad addormentarvi, forse…per l’eternità…