Ringrazio anche solo chi legge. Scritta sentendo: Gustavo Santaolalla, Endless Flight
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt: Prigione
Cap.3 Prison
Jack appoggiò
la testa
sulle sbarre della prigione, i suoi
occhi erano arrossati. Si passò le mani sulle braccia e
sospirò, chiudendo gli
occhi.
“Ho perso il
conto, da
quanto sono qui?” domandò. Udì dei
passi e alzò lo sguardo, vedendo Pitch camminare verso di
lui.
“Ben svegliato.
Vuoi di
nuovo parlare?” chiese l’omino
degl’incubi.
Jack allontanò la fronte dalla gabbia ed annuì,
facendo ondeggiare delle ciocche
di capelli argentee.
“Vedi,
l’omino
della luna si portò via mia figlia”
spiegò
Pitch. Jack sgranò gli occhi.
“Hai detto che
era morta di
malattia” ribatté, alzando la
voce. Pitch camminò tra le altre gambe che pendevano dal
soffitto, legate a
delle catene.
“Ed è
così, ma all’epoca non sapevo che lui riportasse
in
vita i morti. Li trasforma in creature magiche, aspettando il momento
in cui lo
possano servire” rispose Pitch. Accarezzò il
metallo di una delle gabbie.
“Servire?”
chiese
Jack. Si udirono dei bassi nitriti
provenire in lontananza da un’altra parte della caverna.
“Sì.
Ne sceglie
alcuni e li trasforma in guardiani: un modo
carino per dire schiavi” spiegò Pitch. Si
leccò le labbra, i capelli neri
aguzzi ondeggiavano. Il respiro di Jack si mozzo.
“E ti possono
vedere solo
se sei un guardiano?” chiese il
ragazzo con tono concitato. Pitch ghignò, mostrando i denti
aguzzi.
“Esattamente, ma
negli anni
si è anche fatto ipocrita. Ora
sceglie come guardiani solo coloro che possono farlo passare per un
santo”
rispose con tono affabile. Jack si mise il cappuccio della felpa
azzurra sulla
testa.
“Perché
non mi
ha scelto?” domandò con voce tremante. Pitch
fece qualche passo verso di lui.
“Perché
il
ghiaccio fa paura, esattamente come me, come
l’oscurità”.
I nitriti si fecero più forti e si udì anche uno
scalpiccio di zoccoli.
“E tua figlia
è
un guardiano?” chiese Jack, coprendo i
rumori con la sua voce. Pitch arricciò le labbra.
“Peggio, ha
fatto di lei la
sua concubina. E non mi sembra
giusto che lui possa avere ciò che vuole ed io no”
sussurrò roco. Jack cercò di
alzarsi in piedi nella prigione, sbatté la testa contro il
metallo e ricadde
seduto.
“E tu
cos’è che vuoi? Salvare tua figlia?”
domandò alzando
la voce. La prigione ondeggiò, la catena che la teneva
cigolo. Pitch corrugò
la fronte dalla pelle grigia.
“Mia figlia non
vuole
essere salvata. Come molte altre
sventurate, ormai si sono convinte di volere quella vita. Vedi, tu sei
in
una
prigione fisica. Lei è in una prigione ben più
pericolosa, una prigione …
mentale” spiegò. Jack sentì
salire la nausea, mentre la prigione ondeggiava sempre di meno.
“Hai detto che
ti nutri di
paura? Vuoi divorare la mia?”
chiese Frost. La sua gabbia smise di ondeggiare. Pitch si
portò l’indice alle
labbra e si morse l’unghia aguzza.
“Di paura di
persone vive,
Jack. Da te voglio altro”
ribatté. Jack inarcò un sopracciglio argenteo.
“Ossia?”
bisbigliò.
“Te”
sussurrò Pitch e Jack rabbrividì.