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Autore: EqualLove    16/04/2016    4 recensioni
“Dove andiamo, ora?” la voce di Isabelle invase l’intera piazza.
Era un venerdì sera di inizio dicembre e la città di Brooklyn era più affollata del solito: la gente - chi vestita in modo elegante per la serata, chi con indosso ancora i vestiti lavorativi, segno del loro imminente ritorno a casa dopo una settimana di lavoro – passeggiava per le strade, ignara della presenza di cinque Shadowhunters e di uno Stregone fra di loro.
Isabelle aveva avuto la straordinaria idea di programmare un appuntamento a sei. Secondo lei sarebbe stata una serata fantastica da passare insieme, cosa che non convinceva molto Alec perché, secondo lui, qualcosa sarebbe andato storto.
Genere: Azione, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Clarissa, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Magnus Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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I Demoni Drevak sanno come rovinare un appuntamento a sei



“Dove andiamo ora?” la voce di Isabelle invase l’intera piazza.
Era un venerdì sera di inizio dicembre e la città di Brooklyn era più affollata del solito: la gente - chi vestita in modo elegante per la serata, chi con indosso ancora i vestiti lavorativi, segno del loro imminente ritorno a casa dopo una settimana di lavoro – passeggiava per le strade, ignara della presenza di cinque Shadowhunters e di uno Stregone fra di loro.
Isabelle aveva avuto la straordinaria idea di programmare un appuntamento a sei. Secondo lei sarebbe stata una serata fantastica da passare insieme, cosa che non convinceva molto Alec perché, secondo lui, qualcosa sarebbe andato storto.
“Potremmo andare a mangiare qualcosa da Taki”, propose Jace con uno sguardo di supplica. “E da un’ora che il mio stomaco sta progettando una dichiarazione di guerra. Vuole cibo”.
“Possibile che pensi solamente a mangiare?”, chiese Clary con un’occhiata esasperata verso il ragazzo. “Se non fossi un Cacciatore, saresti sovrappeso”.
“Immaginate Jace Herondale con una settantina di chili in più che cerca di uccidere un demone perché questo gli ha rubato un panino”, esclamò Simon. “Sarebbe esilarante!”
“Attento a ciò che dici, Lewis, se non vuoi essere rispedito dai tuoi amici vampiri”, Jace gli puntò un dito contro, mentre tutti gli altri ridevano. Simon, che ormai aveva fatto l’abitudine per le minacce di rimorte da parte del ragazzo biondo, continuò a ridere, anche se un brivido gli percorse tutta la schiena: non era stato uno dei suoi periodi migliori.
“Mi ricordi esattamente perché ci troviamo qui?”, chiese Magnus all’orecchie di Alec, in modo da non farsi sentire dagli altri.
“Stavo per chiederti la stessa cosa...”. Alec lo guardò con occhi pieni di supplica come per dire: per favore, riportami a casa.
“Potremmo andare a vedere un bel film… o magari a fare una passeggiata romantica in riva al mare”, propose Isabelle, che ovviamente aveva ignorato apertamente la proposta di Jace.
“E dai! Sto solo chiedendo cibo!”, protestò Jace.
“Tu chiedi sempre cibo, Jace”, lo guardò Isabelle. “E poi è ancora presto, non sono neanche le 8 di sera”.
“E da quando c’è un orario preciso per mangiare?”, borbottò Jace sottovoce.
“Io direi di andare in giro per i negozi. Ne possiamo approfittare per comprare alcuni regali di Natale”, propose Clary.
Dopo la Guerra Oscura ed il ritorno della ‘pace’ era diventata una tradizione quella di scambiarsi i regali per le festività. Nessuno di loro aveva mai proposto una cosa del genere, era stato un accordo silenzioso.
“Ottima idea!”, Isabelle era decisamente esaltata.
Le strade della città erano un misto di infiniti colori provenienti dalle vetrine dei negozi, le macchine creavano un traffico gigantesco e di tanto in tanto si sentivano suoni di clacson e urla di imprecazione: una giornata normalissima a Brooklyn.
Le tre coppie camminavano sul marciapiede, ridendo delle battute sarcastiche di Jace, dei rimproveri di Clary e delle minacce che Simon riceveva da Jace e Alec; Magnus e Isabelle se la ridevano di gusto.
“Vorrei avere proprio un fidanzato come Alec…”, esclamò ad un certo punto Clary, ritrovandosi con cinque paia di occhi puntati addosso: Alec la guardò con uno sguardo misto tra sorpresa, compiacimento e divertimento; Jace con altrettanta sorpresa e confusione; Magnus la guardava con uno sguardo assassino; Isabelle e Simon ridevano, sorpresi.
“Dai! Prende per mano Mangus e infila le mani nella tasca della felpa, parla quasi solo con lui e io invece mi ritrovo un idiota che pensa solamente a rompere le scatole al mio parabatai, che si lamenta continuamente per la fame e non mi degna neanche un’occhiata”, disse Clary fra le risate. Guardando Jace mettere il broncio, prese la mano del ragazzo e aggiunse: “Ovviamente bisogna accontentarsi di quello che l’Angelo ha pianificato per te. Ed ovviamente sto scherzando, idiota”.
“Non lo metto in dubbio. Forza, io sono io”, disse Jace, con sguardo compiaciuto.
“Ed io sono Magnus, piacere. E posso tranquillamente aggiungere, biscottino,” disse rivolto a Clary. “Che il mio ragazzo è infinitamente migliore del tuo.”
“Questo è tutto da vedere”, disse Jace mentre Clary rideva.
“Ah, davver…” stava per dire Alec, quando ad un certo punto si sentì un suono strano; un suono molto familiare per chi è cresciuto facendo il Cacciatore: era il verso di un demone.
Tutti corsero verso il vicolo buio dal quale proveniva il suono e, appollaiati al centro della stradina c’erano dei demoni bianchi, viscidi e a forma di larva gigante che annusava in giro: erano dei demoni Drevak.
In meno di un secondo Jace e Alec tirarono fuori due spade angeliche (un vero cacciatore non esce mai nel cuore della notte senza armi). Intanto i demoni Drevak, che, essendo ciechi, si servivano dell’olfatto per catturare i nemici, si avventarono subito sul gruppo di nuovi arrivati.
E da quel momento fu il caos: Clary, disarmata e incollata al muro, urlava il nome del suo ragazzo mentre una larva le si avvicinava; Jace, Alec ed Isabelle - che intanto aveva slegato la frusta che indossava come cintura - correvano a destra e a sinistra per decapitare quanti più demoni possibili, per cercare di proteggere Simon e Clary e, nello stesso tempo, stare attenti a non essere morsi dalle spine che il demone aveva in bocca; Magnus sprigionava lampi di luce verdi dalle dita e Simon, inchiodato al centro del vico, che si guardava intorno non sapendo cosa fare, venne scaraventato via da un colpo di coda di un demone Drevak e finì dritto in un cassonetto dell’immondizia posizionato al lato della stradina.
I demoni Drevak, non essendo molto intelligenti, non ci misero tnanto tempo a farsi disintegrare tutti e una volta finito il massacro, i Cacciatori poterono finalmente riposarsi.
“Demoni Drevak…”, disse Simon, che si era issato fuori dal cassonetto, pieno di immondizia. “All’Accademia abbiamo fatto un test di cinque pagine solo su di loro. Sono stupidi e brutti, ma sanno come rovinare un appuntamento”.
Alec, appoggiato ad un muro, disse: “Io lo sapevo che questa serata sarebbe andata male”. 
  
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