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Autore: Perla Bane    17/04/2016    1 recensioni
Ff ambientata dopo "La Signora di Mezzanotte". Spoiler 😉
EMMA
“Emma.” le labbra che pronunciano il mio nome mi fanno rabbrividire più dell'aria fredda che mi soffia addosso.
“Mi hai mentito Emma, tu mi ami.” una stilettata al cuore avrebbe fatto meno male.
Mi accarezzo le spalle e mi volto verso di lui.
Julian, il ragazzo che amo erge statuario davanti a me.
Faccio fatica, ma porto gli occhi nei suoi e il cuore mi si stringe. Non è arrabbiato o deluso, solo infinitamente triste.
Ha tolto la maschera che indossa, è nudo davanti a me. Quello che prova traspare in ogni sua espressione.
“Lo so.” dico solamente e prendo un grosso respiro mentre la tempesta si fa sempre più vicina.
“Dove andrai tu...” inizia, ma lo blocco esplodendo, abbattendo gli argini che tenevano insieme quei piccoli pezzi traballanti che contenevano l'amore infinito che provo per lui.
“Ti amo Julian!” grido sovrastando il rumore di un tuono che echeggia alle mie spalle “Il giuramento tra parabatai non ci appartiene più, io ti amo!” mi sposto i capelli dal viso, la tempesta ci sta raggiungendo e le raffiche di vento hanno alimentato il mare, ormai è prossimo ad una burrasca.
Genere: Drammatico, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Emma Carstairs, Julian Blackthorn, Mark Blackthorn, Nuovo personaggio, Tiberius Blackthorn
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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Amare profondamente qualcuno ti dà coraggio.
Essere amati profondamente da qualcuno ti dà forza.
Nel mio caso, l'amore è un castigo.
Solo perchè non possiamo stare assieme, non vuol dire che non ti amerò.
Jules
 

PROLOGO

 

EMMA

Resto basita a guardare la mano di Mark protesa davanti a me.

Perchè mentire?!

Cosa significa? Osservo la mano bianca piena di cicatrici davanti a me per un tempo che mi sembra infinito.

Il ragazzo fatato non emette il minimo rumore, resta semplicemente in attesa.

Sento lo stomaco stringersi.

Perchè mentire?

La mia anima chiede un silenzioso aiuto. Perchè amo Julian, vorrei urlare. E l'unico modo per salvargli la vita è spezzargli il cuore perchè il suo amore nei miei confronti è palpabile. L'ho sentito vivo scorrermi sulla pelle quella notte sulla spiaggia e da allora vorrei solo rifare l'amore con lui dal tramonto all'alba per poi permettergli d'essere l'uomo responsabile ed altruista che, inconsapevolmente, ho iniziato ad amare.

Se mi vedrà amoreggiare con Mark.... “Io non ti amerò mai, Mark.” gli dico senza guardarlo in faccia. Le parole mi sono scivolate fuori dalla gola senza volerlo.

Julian ne morirà. Non oso immaginare il suo viso quando mi vedrà mano nella mano con suo fratello o amoreggiare in un angolo appartato dell'istituto.

Non riesco a vedere il viso di Mark, ma le sue parole mi arrivano come un soffio primaverile “Un giorno troverai il coraggio di chiedere scusa a te stessa.” dice serio.

Scoppio a piangere, erano anni che le lacrime non varcavano i miei occhi. Tutte le tensioni accumulate in cinque anni, la ricerca sfrenata della vendetta per poi scoprire che l'aguzzino dei miei genitori era praticamente uno di famiglia... e l'amore di Jules. Finalmente tutti i pezzi della mia vita spezzata avevano trovato la giusta collocazione nella mia vita.

Le labbra di Julian sulla mia pelle erano come fuoco capace di bruciare tutto il dolore della mia vita.

Dovrò chiedere scusa alla Emma innamorata per tutto il dolore che infliggerò alla persona più importante della mia vita.

La sua disperazione sarà la mia, la sua desolazione viaggerà contro la mia anima ad una velocità mille volte superiore, percepirò nel cuore il dolore di entrambi e non potrò mai vacillare, lui non dovrà mai scoprire che in realtà lo amo più della mia stessa vita. Che non vorrei altro che fondere la mia anima con la sua.

Sento una leggera pressione sul letto e le braccia di Mark stringersi attorno alle mie spalle “E' l'unica possibilità che ti offro per poterti sfogare, con le lacrime non si conclude nulla. Libera tutto il tuo dolore, quando usciremo da qui dovrai essere forte come lo sei sempre stata.”

Mi mordo la lingua fino a sentire il sapore ramato.

Lo devo alla mia famiglia.

 

DIANA

Tengo stretto il messaggio di fuoco appena arrivato da Alicante. Ho dovuto comunicare al consiglio l'arrivo del nuovo cacciatore in istituto, non potevo tenere un altro segreto, non dopo la clemenza che hanno manifestato nei confronti di Mark. Avrebbero potuto esiliarlo semplicemente modificando un punto della legge, ma non l'hanno fatto.

Mi rigiro il foglio tra le mani.

 

Spettabile Wrayburn,

prendendo in considerazione che il nuovo cacciatore residente nell'Istituto di Los Angeles non è interessato,
per il momento, a frequentare l'Accademia per Shadowhunters ad Alicante,
il consiglio ha deciso di inviare un istruttore per supportarti nell'addestramento dei giovani nephilim.

Ti comunico che altri due cacciatori si uniranno a lui, una coppia di parabathai,
la migliore del corso, alla quale abbiamo offerto la possibilità di
seguire il loro istruttore per proseguire l'addestramento.

L'istruttore Jonathan Scarheart e la coppia di parabathai
James Goldscar e Perla Aldercross arriveranno domani mattina.

Sono sempre a disposizione per aiutarti, ricordatelo sempre.

Nel nome di Raziel e in difesa del suo onore.

Jia Penhallow
 

Stringo le labbra, il messaggio è di ieri sera, quindi saranno qui tra poco. Non mi serve un aiuto per la gestione dei ragazzi, sono in grado di occuparmene da sola.

Ricordo Jonathan, aveva diciotto anni quando ha combattuto nella Guerra Oscura, da quel giorno si è dedicato anima e corpo nell'addestramento dei cacciatori ad Alicante, crede davvero nella missione degli Shadowhunters, Spero sia ancora il ragazzo che conoscevo.

L'occhio mi cade sugli altri due nomi... Goldscar e Aldercross. Storgo le labbra, non mi ricordo di loro. Spero siano delle persone che seguono alla lettera la legge.

Ora non mi resta che informare Arthur e i ragazzi.

 

JAMES

“Sì!! Sìììì!!! Finalmente ce ne andremo da questa prigione!” Sorrido alla mia parabathai mentre saltella per la stanza che occupiamo all'Accademia.

“Basta indossare la divisa tutto il giorno, basta flessioni nel fango alle cinque di mattina, basta orari! Si torna a vivere James! ELETTRICITA! Un phon a 1500w, non uno scarso flusso di aria calda alimentato a stregaluci, potrò asciugarmi i capelli in cinque minuti! Los Angeles! Al caldo!! Mare! Yeaa!!”

Scuoto la testa e mi butto sul mio letto, Perla odia Alicante, da quando siamo arrivati in accademia non fa altro che ripetermi quanto odia questo posto.

Mi accomodo meglio sul cuscino e guardo il soffitto, a me non interessa dove viviamo, lei è la mia casa, ormai. Siamo stati fortunati, Perla ha mosso mari e monti quando ha saputo che Jonathan era stato promosso a capo Istruttore ed assegnato ad un Istituto, ha fatto visita al Console, al capo dell'Accademia e si è presentata davanti al Consiglio di Istruttori portando lettere di meriti e valutazioni eccellenti esponendo le sue perplessità sul nostro addestramento se avessimo cambiato allenatore.

Voleva davvero uscire da questo buco di città, con tutta la sua anima.

“Cosa dirai a Julia?!” Perla mi ridesta dai miei pensieri e volto la testa verso di lei. Sta cercando di mettere in valigia tutti i suoi libri.

“Non ci metti i vestiti?!” replico storcendo il naso.

“Ho intenzione di bruciarli tutti.” risponde piccata “Julia?!” mi ripete e ricomincia ad infilare tomi nella sacca in dotazione a tutti gli shadowhunters.

Le sorrido malizioso. “Julia.” sussurro passandomi la lingua sul labbro inferiore “Ci siamo solo divertiti.” concludo velocemente ricordando quei ricci neri che ondeggiano sopra di me.

Perla fa una smorfia e terminiamo la conversazione con un'alzata di spalle.

Si ferma e mi guarda negli occhi, quando ci guardiamo così il castano e l'azzurro si fondono a creare una cosa sola.

“Sei felice?” mi chiede seria.

Abbiamo passato tutta la vita assieme, siamo nati a pochi mesi di differenza, c'era qualcosa tra di noi, c'è ancora qualcosa, qualcosa di magico che supera l'amore. Eravamo destinati a diventare parabathai.

Le sorrido, un sorriso che riesco a dedicare solo a lei, la mia speciale palla al piede, parte integrante della mia vita “Sì.” le rispondo sorridendo “Mondane ubriache con addosso solo costumi da bagno mentre ballano sulla spiaggia, cosa posso desiderare di meglio?!”

Emette una risata cristallina e diventa improvvisamente seria “Ci saranno le fate.” mormora.

Le fate, la Guerra Oscura l'ha segnata profondamente rubandole due terzi della sua famiglia e lasciandola con un padre che si è subito risposato. Stringo le labbra e mi metto seduto sul letto per guardarla meglio.

I capelli lunghi color del mogano solo legati in una coda alta, le labbra rosse e il viso sono contratti in una smorfia di dolore. Gli occhi azzurri come il ghiaccio gridano vendetta.

“Ci siamo allenati con i migliori istruttori per anni, siamo addestrati al meglio e insieme siamo più forti. Troveremo quello che cerchi.” asserisco sicuro.

Annuisce e scaccia immediatamente la disperazione dal volto, alza le mani in segno di vittoria ed esulta “Los Angeles, arriviamo!”

 

JULIAN

Adoro quei tre secondi che susseguono il risveglio.

In quel minuscolo lasso di tempo io non esisto, il cervello deve ancora connettersi e non sento il peso soffocante delle mie responsabilità.

Non sento il dolore lancinante che cerca di uccidermi, dopo la conversazione con Emma.

Tra me e Mark... ha detto lasciando intendere il seguito.

E' interessata a mio fratello. Il sangue del mio sangue che ho cercato in tutti i modi di far rientrare nella famiglia.

Lei vuole lui, non me. Io non sono abbastanza per lei, non potrei darle quello che desidera.

La luce entra dalla finestra e il profumo del mare mi riempe le narici. Mi appoggio l'avambraccio sugli occhi e ripenso a Emma.

Ma non abbastanza. Non abbastanza. Sento ancora le sue parole echeggiarmi nelle orecchie. Lei mi vuole bene come parabathai, non mi ama, non vuole sprofondare nelle mie braccia per restarci, non vuole baciarmi per un tempo infinito, non vuole che i nostri corpi si fondano per diventare un tutt'uno.

Non mi ama. Io la amo con tutto me stesso. Non smetterò mai d'amarla.

“Jules!” Livia batte il pugno sulla porta della mia stanza “Temo che Mark permetterà a Tavvy di fare un altro bagno nello zucchero, se non scendi subito a dargli la colazione.”

Caccio tutti i miei sentimenti, tutto il mio amore non corrisposto in un angolo segreto della mia anima e indosso la maschera del fratello felice. Devo infondere felicità ai ragazzi, si meritano d'essere tranquilli.

Hanno perso già troppo.

“Non permetterglielo Livvy, o ci ritroveremo le formiche in dispensa. Arrivo subito, mi sono addormentato, scusa.”

“Okay, corro, ti aspettiamo in cucina, Diana deve dirci una cosa.” conclude mia sorella per poi correre via.

Guardo intensamente la luce del sole fino a sentire gli occhi bruciare e sorrido amaramente.

Sarebbe bello svegliarsi la mattina e trovare la colazione pronta, sarebbe bello svegliarsi con un sorriso... sarebbe bello svegliarsi con la consapevolezza d'essere amato, essere amato dalla persona che ami.

 

 

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-

Care lettrici, grazie per la lettura. Si tratta di un prologo di prova, fatemi sapere se vi piace.

A presto,

Pi

   
 
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