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Autore: marysnow    17/04/2016    1 recensioni
"un amore grande, potente, ma sbagliato"
Magnus prende una scelta molto difficile, ma è l'unica via d'uscita. (Per ora)
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Magnus aprì la porta con lo schiocco delle dita, e vide quella figura angelica, letteralmente. Almeno per metà.

-Entra, fiorellino. Stavo proprio per andare a farmi la doccia. Vuoi venire, per caso?

 

Disse ironicamente lo stregone.

 

-Magari la prossima volta. - Alec sorrise - Sbrigati, dobbiamo andare all'istituto.

 

- Okay... hai un quarto d'ora per farmi una bella sorpresa. Pensaci. -

 

E ancora una volta Alec sorrise.

Lo stregone si girò di spalle, e si avviò verso quel che lui chiamava bagno, ma che per altri sarebbe una SPA completa.

Alec si sedette sul grande divano di pelle nero, comodo e con lo stesso profumo  di Magnus. Gli piaceva proprio per questo. Rivolse lo sguardo un po' in giro, nonostante in quella casa ci fosse già stato centinaia di volte. Lo incuriosì un libro sul grande tavolo del salotto, con la copertina nera e rilegatura in pelle. La preferita di Magnus.

Si vedeva che era stato comprato da poco. Quanto, un paio di settimane? Magnus non ci mette di più a leggere i libri, nonostante i suoi impegni. In fondo, il tempo non era un problema di Magnus. Il titolo era "La morte di un immortale". Esso lo incuriosì, dandogli voglia di leggerlo.

"Questa è la storia di un amore assassino, un amore grande, potente, ma sbagliato. Può uno stregone innamorarsi di una mondana? Può commettere un così grande sbaglio? Non può. Non in questo caso. La causa? La sua immortalità."

 

Era questo il testo riportato sul segnalibro, era la trama di quel libro.

Alec volle sapere di più, ma non c'era tempo di leggerlo, lui ne aveva ben poco, almeno in quel periodo.

Alec alzò lo sguardo, e con gli occhi di chi guarda un'opera d'arte, vide Magnus. In accappatoio. E questo davvero lo distolse per qualche secondo da quel libro.

-Ra-raccontami di questo libro, Magnus.

- Credimi, tesoro, non è così importante. È solo una storiella.

-Magnus. Racconta.- Alec aveva davvero un tono molto serio. Ma se da un lato sorprendeva lo stregone, dall'altro lo attraeva. Ma ad un tratto anche il suo sguardo diventò serio, e questo incuriosì maggiormente Alec. Con un gesto della sua mano, si vestì, ma aveva ancora i capelli bagnati e rivolti all'indietro, un po' alla Jace. A Magnus piaceva il suo stile, ma non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di farglielo notare. Lo stregone era davvero bello, anche al naturale, e senza nessun accessorio. Beh, per Alec era sempre fantastico, anche se non glielo avrebbe mai fatto capire. Magnus si sedette accanto a lui

- Alexander, vedi, si dice che sia una leggenda. Ma noi sappiamo che le leggende non esistono. Sono tutte verità.

Bene, questo libro racconta la storia di uno stregone che, innamoratosi perdutamente di una mondana, decise di rinunciare alla sua immortalità, alla sua natura.

- È davvero possibile?

- Certo che lo è. Non é semplice, ma nemmeno impossibile. Bisogna riporre la magia in un oggetto, o in un essere, tramite un incantesimo potente e difficile, al punto da poter portare alla morte. Ma Gladium, lo stregone, non si fece impaurire, e scelse con cura l'oggetto dove riporre la propria magia. Egli scelse un pugnale, in modo che se lui fosse morto, la sua amata potesse proteggersi dai pericoli grazie ad esso, e in modo che egli potesse essere sempre con lei.

- Fammi indovinare il finale. - Alec era arrabbiato, pensando che Magnus, leggendo quel libro, si fosse pentito della loro storia. Scacciò subito questo pensiero, o almeno ci provò.

- Si, Alexander. Lo stregone morì, rinunciando alla sua vita pur di non rinunciare a lei, lasciandole in dono il suo pugnale impregnato della sua essenza vitale.

- Magnus... io... sono... - Alec non riusciva a trovare le parole giuste. Non sapeva cosa pensare. Magnus lo avrebbe lasciato dopo aver letto il libro? Sarebbe cambiato qualcosa tra di loro? Alec doveva saperlo. Non voleva essere torturato dal dubbio, anche se la risposta lo spaventava.

- Alexander, è solo un libro.

- Se non vuoi.. più.. - pronunciare parole simili era difficile per Alec. - Se non vuoi stare con un mortale, lo capisco.. Io..

-Hey, hey..- Magnus lo interruppe di nuovo, accarezzandogli la nuca, come se volesse abbracciarlo. - Alec, ci tengo a te. Troveremo una soluzione, credimi, ma non voglio rinunciare a te. Non voglio.

-Non potrei mai permettere di farti rinunciare alla tua immortalità. E nemmeno alla tua vita.

Per la prima volta nella sua vita, Magnus Bane  non seppe cosa dire.

- Alexander...

- Magnus. Non te lo permetterei mai.

Ed ecco di nuovo il tono sorprendentemente severo/attraente che solo Alec sapeva avere. Beh, almeno per Magnus.

-Alexander, sarebbe una scelta che non spetta a te.

Alec si alzò di scatto, guardando stupito Magnus. Come può qualcuno amare così tanto da rischiare di morire? E lo avrebbe davvero fatto per lui? Alec era davvero stupito.

- Magnus NO. Non potrei MAI e MAI sopportare il pensiero che tu sia morto per me. Non ci pensi a me? Cosa farei io? Tengo anche io a te, cosa credi? Davvero vuoi rischiare la vita, per me? Non voglio perderti, Magnus, cazzo. Non voglio che tu lo faccia.

Magnus era stupito. Nonostante le numerose dimostrazioni d'affetto di Alec, si stupì di una reazione così intensa. Alec teneva molto a Magnus, e in quel momento lo capì meglio di quanto avesse mai fatto. Lo stregone si alzò, dando un appassionato bacio al suo ragazzo.  Sebbena nessuno dei due l'avesse mai detto, entrambi capirono di amarsi a vicenda.  Si amavano, quei due. E di un amore così sincero, ma così sbagliato, proprio come quello del libro.

-Promettimelo, Magnus...- I due erano ancora vicini, con le fronti che si toccavano e i respiri che si mischiavano. Magnus aveva le mani sui lati del volto di Alec, mentre egli lo teneva stretto a lui afferrandolo per i fianchi.

-Promettimi  che non lo farai. Non voglio perderti, Magnus, accidenti. Dio, non dico queste cose ma..  cazzo, non rischiare la tua vita per me. Non rinunciare al tuo essere. Promettimelo, Magnus.

- Alexander, ho più di 300 anni, ma sei dovuto arrivare tu nella mia vita per dare un senso al tempo che ho. Non m'importa di vivere una vita corta. Ho amato, in passato, ma mai così. Dopo un po' era come un gioco, avere relazioni a breve termine era diventata ormai un'abitudine. Con te è diverso, Alexander. Non ne avrei mai abbastanza di te.

- Chi lo dice, Magnus? Potrei diventare un peso anche io. Come fai a sapere che non ti stancherai di me? Hai così tanto tempo che per te una persona sarà sempre rimpiazzata da un'altra. Per questo, Magnus, dovresti stare con un immortale.

- Dovrei, Alexander. Ma non voglio.

- Non ti farò rischiare la vita, rinunciando anche al tuo essere.  Non devi farlo per me, Magnus.

Lo stregone lo baciò di nuovo, volendo forse concludere quella conversazione che gli faceva male. Anche Alec ne soffriva, ma sapeva di dover affrontare questa situazione, prima o poi. Come poteva vivere una vita da immortale, per il suo amore? Non voleva di certo che lo stregone rinunciasse al suo dono. L'unico modo era quello di diventare un vampiro, ma Alec non lo sarebbe mai diventato. I vampiri erano, per Alec, gli esseri più sgradevoli tra tutti. E "sgradevoli" , per lui, era anche un complimento verso i vampiri.

-Troveremo una soluzione, tesoro. Se tu vuoi stare con me, troveremo una soluzione

-Certo che voglio stare con te, Magnus..

Magnus lo ribaciò, finendo davvero la conversazione. Ma sebbene la conversazione fosse finita, egli non cambiò idea. Magnus aveva deciso: voleva rinunciare alla magia e alla sua immortalità."

  
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