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Autore: Aki69Shin    05/04/2009    8 recensioni
Naruto e Sasuke si conoscono da tre anni e frequentano la stessa scuola, sono migliori amici o forse qualcosa di più? E se uno dei due in realtà provasse qualcosa di più? Cosa accadrebbe se l’altro scoprendolo lo allontanasse capendo i suoi veri sentimenti solo quando... per sapere altro dovete leggere... SasuNaru ovviamente XD
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1-Bad day

Ciao a tutti ^_____^!!!Allora questa ff è ispirata al volume due del manhwa Eternity (che io personalmente adoro N.d.Shinku), ovviamente poi la storia è stato modificata parecchio in molti punti, visto che l’originale non è nemmeno yaoi hehehe *____*!!! Beh, non c’è molto altro da dire credo... questa è la nostra prima storia in coppia e speriamo sia di vostro gradimento, anche perché temo dovrete sopportarci parecchio ^_____^!!!Byebye Akichan83&Shinku66

 
Broken Dream

1-Bad day

Era una nottata abbastanza fredda e, a quell’ora della notte, le vie di Fukuoka erano ormai quasi deserte, fatta eccezione per qualche passante che si affrettava a rientrare e per i soliti ragazzini trascurati dalle famiglie, cresciuti per strada, che si contendevano i vari territori della città.
In un vicolo abbastanza isolato, nella periferia, quattro ragazzi ne avevano appena circondato un’altro che sembrava molto più giovane di loro e lo guardavano ghignando. Nonostante la situazione, quello al centro, non dava il benché minimo segno di paura, anzi, se ne sta fermo al centro osservando gli altri con aria di sfida, mentre il leggero venticello gli scompigliava i capelli così neri che quasi non si vedevano nel buio del vicolo, ma che facevano risaltare maggiormente la pelle bianchissima e richiamavano il colore dei profondi occhi neri.

- Allora Uchiha, fai ancora il gradasso?- disse uno dei ragazzi più grandi.

- Mph... tremo tutto dalla paura- rispose il ragazzino moro con superbia.

- Frena quella lingua o te la faremo pagare, stronzetto!-

- Oh... ma io non aspetto altro, pagliaccio!- aggiunse il più piccolo, rivolto a quello con i capelli biondi raccolti in una coda.

- Che hai da ghignare in quel modo, feccia! Credi di cavartela per caso?-

- Io sono Sasuke Uchiha e non solo me la caverò, ma vi farò a pezzi tutti quanti-

- Bastardo!- ringhiò uno dei ragazzi gettandosi contro di lui, ma Sasuke con un movimento fluido fece un passo di lato e lo scansò, facendolo così sbattere contro il muro.

- Patetico...- mormorò soddisfatto.

- Come osi razza di moccioso?- dissero gli altri tre buttandosi su di lui, desiderosi di vendicare l’amico.

Sasuke non aspettava altro, con delle mosse veloci riuscì a schivare i primi colpi, per poi chinarsi leggermente, in seguito a una ginocchiata nello stomaco, che non era riuscito ad evitare.

- Ahah… ora non ghigni più, eh?-

Sasuke alzò la testa fulminandolo con lo sguardo, poi si rimise eretto e  con un sorriso sghembo osservò il tipo che aveva parlato.

- Al contrario... il bello inizia solo adesso- rise e senza alcun preavviso diede una testata a quello che l’aveva appena colpito, facendolo accasciare a terra.

- Deboluccio il vostro amichetto- scherzò pulendosi un piccolo rivolo di sangue, che gli usciva dal taglietto sulla fronte, apertosi in seguito alla testata.

Uno dei ragazzi si mise dietro di lui cercando di prenderlo di sorpresa, ma Sasuke se ne accorse subito e gli lo bloccò, poi si girò di scatto e gli assestò un pugno alla base della mascella.

- Bastardo, gliel’hai rotta!- sibilarono gli altri due buttandosi sul moretto, furiosi.

Sasuke si preparò a difendersi, ma riuscì a schivarne solo uno, mentre il biondo con la coda riuscì a colpirlo su un fianco facendo mugolare di dolore. Rabbioso per il colpo ricevuto si voltò verso quel ragazzo colpendolo in pieno stomaco.

- Dove cazzo credi di andare?- gli ringhiò Sasuke, appena lo vide indietreggiare barcollante.

Una volta raggiunto il ragazzo, che secondo Sasuke era il capo, gli prese la testa tra le mani e lo colpì col ginocchio spaccandogli il naso. Il biondo s’accasciò subito a terra portandosi le mani a tamponare il sangue, che abbondante gli usciva dal naso.

-Sei rimasto solo... feccia!- disse Sasuke ghignando, dirigendosi verso l’ultimo rimasto e facendolo arretrare fino a farlo sbattere con la schiena contro il muro.

 Fece per caricare un pugno e il ragazzo portò le mani per riparasi, ma il moro si bloccò all’ultimo secondo, gli si avvicinò e gli sussurrò “Feccia”, poi si girò ed iniziò ad allontanarsi. L’altro vedendolo di spalle, rabbioso per il trattamento ricevuto, prese il pezzo di legno al suo fianco e tentò di colpire il moro.

- Sei proprio stupido!- esclamò Sasuke bloccandolo.

- Se non ne vuoi altre... ti conviene rimanere lì a terra- bisbigliò con tono freddo.

- O...ok - fu la sola risposta che ricevette e dopo avergli dato un’altra occhiata di avvertimento uscì dal vicolo, che per quella notte era stato il suo personale parco giochi.

 O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O

 Sasuke lentamente arrivò nel suo piccolo appartamento e  stancamente si buttò sul vecchio divano.

-Che schifo di casa- sussurrò osservando l’ambiente intorno a sé.

L’appartamento aveva solo due stanze:  una conteneva cucinotto, divano letto, un tavolino e uno sgabuzzino, che Sasuke utilizzava come armadio, mentre l’altra era una sorta di bagno con servizi igienici, un piccolo lavabo tutto scassato e una vasca ormai ingiallita dal tempo, così come le piastrelle azzurre che ora parevano quasi verdastre.
Sasuke chiuse gli occhi, si portò un braccio sopra la fronte e cercò di ricordare un tempo che a lui sembrava lontano secoli: una casa grande, calda, con qualcuno che lo aspettava sempre sorridendogli gentilmente e di come non dovesse faticare ogni giorno per procurarsi quei pochi soldi per sopravvivere.
Erano quasi tre anni che faceva quella vita di merda... ricordava benissimo il giorno in cui la sua vita cambiò drasticamente. Quella notte i suoi genitori erano andati ad una cena con alcuni amici e lui e il fratello erano rimasti a casa... era passato così tanto eppure ricordava perfettamente quella brutta sensazione che provò nel vedere i genitori uscire quella sera, così come ricordava ancora il sorriso felice sul volto della madre.
Non riusciva a dormire quella maledetta notte, così quando sentì il campanello suonare, convinto che fossero i genitori, corse giù di corsa, ma non erano loro... era la polizia. “Mi dispiace c’è stato un incidente, i soccorsi hanno fatto il possibile, ma i vostri genitori sono morti” disse il poliziotto al fratello maggiore, che se ne stava fermo impassibile, come se non fosse successo nulla di che, mentre il mondo di Sasuke, al contrario, era andato in frantumi.
Lui aveva solo 11 anni, mentre il fratello 16 ed essendo entrambi minorenni vennero affidati ai parenti, così come la stimata azienda di famiglia che passò nelle mani del fratello maggiore del padre. Non si trovava bene in quella casa, ma certo non credeva che le cose potessero peggiorare, ed invece neanche due mesi dopo il fratello, che mal sopportava i parenti, se ne andò sbattendo la porta, mandando al diavolo lo zio e liquidando lui con un “Mi dispiace otouto... ma non ho più intenzione di prendere ordini da quegli idioti, me ne vado... addio”.
Solo... era rimasto completamente solo a sopportare le prese in giro dei cugini e la pietà di quei parenti, che in poco tempo stavano mandando in rovina quell’azienda a cui suo padre aveva dedicato tutte le sue energie, arrivando persino a trascurare la propria famiglia. Alla fine stanco della situazione aveva chiesto a suo zio Madara di poter vivere per i fatti suoi, cosa che gli fu concessa con piacere. I patti erano chiari, lui se ne sarebbe stato fuori dalle scatole e loro avrebbero fatto credere ai servizi sociali che si occupavano amorevolmente del nipote.
Le imprese Uchiha fallirono e i parenti divoravano tutti soldi avanzati senza premurarsi di dargliene nemmeno una minimissima parte, che gli permettesse quantomeno di vivere decentemente, così a soli 12 anni si era ritrovato a dover  lavorare per  sopravvivere.
Ogni volta che ricordava non poteva far altro che provare una gran nostalgia, ma d’altronde il passato non si poteva cambiare, pensò con rabbia, per poi alzarsi e dirigersi verso il bagno... era ora di occuparsi delle ferite che si era procurato. Dopo essersi medicato velocemente quei due, tre tagli, tornò verso il divano e senza disporlo per la notte ci si buttò su, fissando stancamente il soffitto.

- Domani chi lo sente Naruto…-  disse, sapendo che l’amico non approvava certi suoi passatempi, ma d’altronde quello era l’unica cosa che lo faceva sentire meglio... l’unico modo per sfogarsi un po’.

 O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O

 Quanto si svegliò era ancora molto presto e, non riuscendo più a prendere sonno, pensò bene di risistemare le medicazioni, che nella notte si erano allentate. 
Dopo essersi risistemato a dovere si preparò una misera colazione, che mangiò di malavoglia, preparò le ultime cose e uscì per raggiungere l’edificio scolastico con tutta calma... infondo una volta tanto che era in orario non c’era proprio bisogno di correre, giusto?
Mentre percorreva la strada, sbuffò e rallentò il passo fin quasi a fermarsi, lasciandosi scappare un sorriso quasi impercettibile... davanti a lui c’era un ragazzino della sua stessa età, che gli sorrideva come un’idiota. Il nuovo arrivato era leggermente più basso di lui e più esile di costituzione, ma le cose che colpivano di più erano la pelle bronzea, che contrastava con i capelli biondi sparati in aria e che metteva in risalto i luminosi occhi azzurri rendendoli quasi surreali.

- Che ci fai qui, dobe? -

- Ero venuto a svegliarti Sasuke... fai sempre tardi e così ho pensato... - disse il ragazzino avvicinandosi.

- Tsz... ma chi te l’ha chiesto? Io faccio tardi perché voglio fare tardi! La scuola è una rottura, ma soprattutto non sopporto le persone che ci stanno!-

Naruto a quelle parole abbassò lo sguardo per poi girarsi dando la schiena a Sasuke, che non riuscì a capire la reazione del biondino; infondo non gli sembrava di avere detto chissà che.

- Ok, allora scusa! Non mi preoccuperò più per te, contento?- chiese Naruto, cercando di mantenere un tono neutro, anche se dentro di sé si sentiva parecchio ferito.

- Ottimo dobe, non chiedo altro!- aggiunse Sasuke e poi ripresero a camminare.

- Hai fatto nuovamente a botte?- chiese il biondino, dopo qualche minuto di silenzio.

- Sì... mi annoiavo!-

- E tu fai a botte perché ti annoi?-

- Sì, è un passatempo divertente- ammiccò il moretto.

- Divertente dici? Ma guarda come ti hanno ridotto!- disse Naruto, osservando il viso di Sasuke e lottando contro l’impulso di sfiorargli le ferite.

- Loro stanno peggio!- ribatté Sasuke soddisfatto.

- Loro? Significa che hai fatto a botte ancora con più di una persona?- domandò spalancando leggermente gli occhi.

- Sì, ma erano solo in quattro-

- Solo in quattro?- ripeté Naruto, con tono preoccupato, cercando di non farsi sentire da Sasuke.

- Dobe non rompere! Della mia vita faccio quello che voglio, se non ti sta bene smettila di starmi a presso- disse irritato... se c’era una cosa che non sopportava era quando lo assillavano.

- Tsz... ma chi ha detto niente?-

- Ho sentito benissimo, per cui non prendermi per il culo!-

-Tsz -

La discussione fini lì, Sasuke non aveva voglia di discutere e Naruto non aveva voglia di essere offeso solo perché si preoccupava per l’amico, così fecero il resto del tragitto in silenzio, finché arrivati al cancello vennero immediatamente bloccati da Sakura che si fiondò sul braccio di Sasuke.

- Ciao Sasuke-Kun mi sei mancato cosi tanto! Ma cos’hai fatto?- domando la ragazza dai lunghi capelli rosa, cercando di toccare il viso del moro proprio come avrebbe voluto fare Naruto qualche minuto prima.

- Sakura... staccati, mi dai fastidio!-

- Su dai Sasuke-Kun, non fare il timido- aggiunse lei riprovando a toccargli il viso, ma il moro, ormai stufo, le diede un forte strattone facendola sbattere contro Naruto, che gentilmente la sorresse impedendole di cadere a terra.

- Tutto bene Sakura?-

- Sì, sì... e non toccarmi Uzumaki!- rispose scostando malamente il biondo ed allontanandosi stizzita.

I due ragazzi la osservarono allontanarsi tirando un sospiro di sollievo, ma prima che potessero incamminarsi nell’edificio una voce odiosa attirò la loro attenzione e fece fortemente irritare il moro.

- Oh... se vuoi ti posso toccare io Naruto-Kun! Potrei toccare soprattutto il tuo sedere, che ne dici?- chiese un ragazzo molto simile a Sasuke, ma dai lineamenti più anonimi.

- Fottiti Sai!- risposero in coro i due amici e Sai sorridendo rispose.

- Mmm... io fotterei molto volentieri te, Naruto-Kun-

Sasuke si girò di scatto verso Sai e se non fosse stato per Naruto, che l’aveva bloccato prontamente, l’avrebbe di certo preso a calci, ma fortunatamente il biondino con fatica riuscì a strattonarlo fino all’entrata della scuola.

- Cosa volevi fare Sasuke? Picchiarlo lo davanti a tutti?-

- E se anche fosse? In qualche modo dovevo chiudergli quella bocca, no? O forse ti piaceva quello che diceva?-

- Perché te la prendi con me ora? Sai benissimo che non piace ciò che dice, ma lui è fatto così... gli piace prendersi gioco di me- sbuffò.

- Tsz... ma quale prendersi gioco di te! Quello parla sul serio- sussurrò Sasuke digrignando i denti.

- Hai detto qualcosa teme? -

- No, dobe, nulla! E ora sta un po’  zitto che le tue chiacchiere mi hanno fatto venire il mal di testa -

- Sei uno stronzo Sasuke!- disse Naruto sentendosi ferito, poi lo superò e si diresse nella loro classe, seguito a ruota dall’amico, che come al solito, non capiva perché se la prendesse tanto a certe sue battute.

- Tsz... ma tu guarda, io lo difendo da quel maniaco e mi becco pure dello stronzo- mormorò irritato.

Giunto in classe andò a sedersi al proprio posto, due banchi dietro a quello del biondino e, per sua sfortuna, vicino a quello di Sai, che una volta entrato si sedette al suo fianco iniziando a fissare Naruto.
Le prime due ore passarono “tranquillamente”... o meglio, sarebbero state tranquille se Sai non avesse continuato imperterrito a squadrare Naruto come se lo stesse spogliando con gli occhi, irritando così Sasuke, che stava al suo fianco.
Dopo svariati minuti, stanco della situazione, Sasuke diede un calcio al banco di Sai per fargli capire di darci un taglio, ma per tutta risposta l’altro ragazzo si voltò verso di lui con uno sguardo irritato. I due si guardarono in cagnesco per alcuni minuti, poi distolsero lo sguardo e si accorsero degli occhi curiosi di Naruto, che erano puntati su di loro.
Il biondino osservò lo sguardo freddo di Sasuke e quello malizioso di Sai, che lo metteva tremendamente in imbarazzo; li guardò ancora per alcuni istanti e poi si voltò.

- La pianti, si o no?- sibilò Sasuke.

- Di fare cosa Uchiha?- chiede Sai, facendo finta di non capire.

- Di fissarlo!-

- Che c’è, sei geloso Sasuke-kun?- lo prese in giro l’altro ragazzo.

- Te lo ripeto ancora una volta... mi da fastidio,  smettila di fissarlo come se volessi fartelo veramente-

- Ma io me lo “voglio” fare veramente Uchiha. Non hai visto che fondoschiena da urlo che si ritrova? Chissà com’è stretto e com’è bello infilarglielo dentro- disse Sai con un fischio.

-Ma che cazzo stai dicendo maniaco schifoso!- ringhiò Sasuke a denti stretti.

- Sempre i soliti discorsi Uchiha, come sei noioso! Lasciamo perdere... ma cos’hai fatto alla faccia?-

- Non sono cazzi tuoi- rispose Sasuke, credendo di aver chiuso il discorso, ma Sai prima di alzarsi per andare a pranzo gli disse.

- Un consiglio Sasuke-kun... non ti conviene trattarlo sempre male, perché potrebbe stufarsi e alla fine venire veramente da me per essere “consolato”-

- Teme... andiamo a pranzo insieme sul terrazzo?- gli chiese Naruto, tranquillo come al solito, come se quello successo solo poche ore prima non fosse nulla.

Sasuke, che stava ancora fulminando Sai con lo sguardo, si voltò verso il biondo, annuì alzandosi e si diresse verso la porta seguito da Naruto che, con le guance leggermente imporporate, stringeva al petto due contenitori per il bento.
Arrivati sulla terrazza si misero nel posto più nascosto e tranquillo, poi Naruto tirò fuori il pranzo e Sasuke alzando un sopracciglio gli chiese.

- Ma quanto mangi dobe? -

- Uffa... tutti i giorni la stessa domanda! E’ per te... non hai il pranzo, giusto? E la mensa sarà chiusa per un bel po’ a causa dei lavori di restauro, quindi ti ho portato qualcosa io- disse Naruto arrossendo leggermente.

- E chi te l’ha chiesto?- gli chiese il moro con arroganza.

- Bastardo! Se non lo vuoi  lo butto- rispose Naruto mettendo il broncio.

- Non ho detto questo- ribatté Sasuke affrettandosi a prendere quello che Naruto gli stava porgendo.

Naruto sorrise alla reazione dell’amico; faceva tanto quello che non aveva bisogno di nulla, ma lui sapeva che in realtà non era così e che dietro all’apparente scortesia si celava solo una persona sola... “Sola come me” pensò Naruto, aprendo il suo di pranzo e cominciando a mangiare con gusto.
Sasuke fece lo stesso e notò che nella maggior parte delle sue pietanze c’erano dei pomodori. Pensò che si trattasse di una coincidenza e cominciò a mangiare con lentezza, anche se la voglia di ingurgitare tutto in una volta era forte, visto che i pasti che gli preparava Naruto erano quanto di più abbondante potesse ottenere. Oh, sì, avrebbe voluto buttar giù tutto d’un fiato, ma un Sasuke Uchiha che s’ingozza come un maiale non sarebbe stato un bello spettacolo e soprattutto il suo orgoglio di persona composta ne avrebbe di certo risentito. Ecco perché si limitava a portare porzioni abbondanti alla bocca masticandoli con esasperante calma e compostezza.
Il primo a finire fu Naruto, che toccandosi la pancia con una mano si sdraiò a terra rilassato.

- Wow, sono pieno!-

- Non c’è bisogno di farlo sapere a tutti, dobe!- disse il moro pulendosi le labbra con un fazzoletto e richiudendo il proprio bento.

- Tsz... allora ti è piaciuto il pranzo?- chiese speranzoso il biondino.

- Sì... come sempre-

- Erano pochi i pomodori?- insistette Naruto, girandosi nella direzione del moretto per poterlo guardare in faccia.

- No, andavano bene-

- Meno male... credevo di averne messi pochi-

- Averne messi? L’ hai preparato tu?- chiese sorpreso Sasuke.

- Ovvio... non hai sentito com’era buono?-

- In effetti dovevo immaginarlo... il riso era un po’ scotto e la frittata bruciata-

- Temeeeeeee... se ti faceva schifo lo potevi lasciare- gli rispose Naruto girando la testa verso il cielo azzurro con un’adorabile broncetto che fece increspare le labbra di Sasuke.

- Sasuke...- aggiunse il biondo svariati minuti dopo.

- Che c’è dobe?-

- Perché questa mattina mi hai difeso da Sai?- chiese curioso.

- Non sopporto Sai- fu la risposta secca di Sasuke.

- Solo... solo per questo?- chiese deluso il biondino.

- Sì... che altro credevi che fosse dobe?-

La domanda non ebbe risposta e dopo una decina di minuti si alzarono per tornare in classe, dove il professore di turno chiamò Sasuke alla cattedra.

- Uchiha alla fine delle lezioni il preside ti vuole vedere-

Sasuke annuì con non curanza per poi dirigersi verso il suo posto sbuffando e seguito attentamente dallo sguardo di Naruto.

      O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O

 Alla fine delle lezioni si diresse verso l’uscita della classe lasciando la sua borsa sul banco, ignorando gli schiamazzi che facevano i compagni e schivando alcuni di essi, che nel rincorrersi come poveri babbei finivano per intralciargli la strada.

- TEME... TI ASPETTO QUI,OK?- gli gridò Naruto.

Sasuke non si voltò nemmeno, rispose con un alzata di spalle e poi andò dritto in presidenza, dove la segretaria lo fece accomodare subito nell’ufficio del Preside, che a quanto pare già lo stava aspettando.

- Uchiha... accomodati- disse gentilmente l’uomo anziano seduto su una grande sedia in pelle.

- Certo Preside Kurenai-

- Lo sai il motivo per il quale sei qui, vero? Uno dei ragazzi che ieri sono stati feriti nella rissa è figlio di un grosso donatore della scuola. Un bel pasticcio, in una situazione simile io non posso fare altro che...-

- Espellermi, giusto?- chiese Sasuke con tono piatto.

- Avrei dovuto... ma siamo riusciti ad arrivare ad un accordo. Avrai solo una semplice sospensione di tre settimane. Io ritengo che bastino... so che sei un bravo ragazzo- concluse con un sorriso rassicurante e Sasuke annuì dirigendosi verso la porta, ma prima di uscire si fermò.

- Il “donatore” ha accettano perché gli ha detto che sono un povero orfanello abbandonato persino dal suo stesso fratello, non è forse così?- chiese stringendo i pugni tanto da far divenire le nocche bianche.

La preside non riuscì a replicare, così Sasuke dopo un ultimo saluto si avviò lentamente verso la sua classe. La stanchezza e i dolori della rissa della sera prima cominciarono a farsi sentire e non vedeva l’ora di tornarsene a casa a risposare un po’, ma quando arrivò davanti alla porta della classe sentì la voce di Sai.

- Su Naruto-Kun... perché indietreggi in questo modo? Non voglio farti nulla che non piacerà anche a te- disse il moretto con un sorriso sinistro stampato sul volto pallido.

- Non avvicinarti Sai- replicò seccato Naruto, che nel frattempo indietreggiava inconsciamente.

- Ora non c’è Sasuke-kun a rompere, possiamo fare quello che vogliamo-

- Caso mai TU puoi fare quello che vuoi- precisò il biondo.

- Su... lo so che mi vuoi, lo vedo da come mi guardi durante le lezioni- insistette Sai, sempre più vicino.

- MA CHE CAZZO DICI MANIACO, IO NON GUARDO AFFATTO TE-

Incurante delle parole di Naruto, Sai avanzò fino a farlo sbattere con la schiena contro il muro per poi ghignare e osservare soddisfatto la sua vittima. Gli era sempre piaciuto Naruto... la classica bellezza fottibile in qualunque posto e in qualunque posizione, pensò divertito, immaginandosi come sarebbe potuto essere.

- Ora sei in trappola e non c’è nessuno a fermarmi- disse intrappolando il biondo contro la parete.

Naruto provò a spintonare via l’altro ragazzo, ma Sai ne approfittò per pendergli le mani inchiodandogliele sulla testa, poi con una gamba si fece spazio tra quelle di Naruto fissandolo così meglio muro.

- Su Naruto-Kun, io e lui siamo uguali... quindi lasciti andare e divertiti- gli sussurrò sulle labbra.

- No... tu non sarai MAI come lui, perché lui è mille volte meglio ed ora levati di dosso o ti denuncio per molestie-  rispose Naruto, ma Sai ignorò le sue minacce e si avvicinò fin quando non fu a meno di un millimetro dalle labbra del biondino, che voltò di scatto il viso disgustato.

- Come sei ritroso, ma scommetto che se al mio posto ci fosse Sas... ahhh, ma che diavolo... - protestò, sentendosi tirare via con forza.

- Tu, schifoso!- ringhiò Sasuke con rabbia, per poi colpirlo allo stomaco.

- Uchiha... come osi interromperci?- chiese Sai, visibilmente seccato.

- Non mi sembra che il dobe fosse d’accordo e ora fila!-

Sai non disse nulla, si rialzò con calma, prese la sua borsa e uscendo dalla classe rivolse il suo solito sorrisino ai due compagni di classe, per poi sparire nel corridoio come se nulla fosse successo.
Naruto riuscì a resistere fino che la porta non si chiuse, solo allora tremante si accasciò a terra mormorando una serie di imprecazioni che fecero involontariamente sorridere Sasuke.

- Dobe... stai bene?- gli chiese Sasuke, tendendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi.

- Sì, sì... non preoccuparti-

- Io lo uccido quel bastardo!- sibilò Sasuke, facendo sorridere lievemente l’amico.

- Cosa ti ha detto il preside?- gli chiese seguendolo fino al banco.

- Sono stato sospeso per tre settimane- rispose con tono freddo, non notando la tristezza comparsa negli occhi azzurri di Naruto.

- M... ma per cosa?-

- La rissa di ieri sera... sembra che uno di loro è figlio di un riccone che fa donazioni alla scuola. Voleva la mia espulsione, ma il preside è riuscito a convincerlo che bastava la sospensione- concluse evitando di spiegargli come il preside fosse riuscito a ridurgli la pena... se solo ci pensava gli montava una rabbia pazzesca.

-Tre settimane... sono tante- bisbiglio abbattuto il biondino.

- Su... non fare così... tre settimane passano in fretta, piuttosto aiutami a mettere a posto la roba nello zaino-

Naruto annuì, s’avvicinò a lui ed iniziò a raccogliere i quaderni sparsi sul banco, guardando di tanto in tanto il viso di Sasuke, che imperturbabile come sempre finiva di raccogliere le ultime cose. Il biondo era così preso ad osservare l’amico che quasi non si accorse di avere posato per sbaglio la mano su quella di Sasuke, che come lui aveva afferrato l’ultimo quaderno rimasto sul banco.
Quando realizzò a pieno di avere la sua mano su quella del moro non si scompose, tuttavia sentì chiaramente il cuore aumentare leggermente il battito, mentre Sasuke sempre impassibile lo osservava.

- Sasuke… e se mi facessi sospendere anch’io... che ne dici?- chiese sorridendo con tono scherzoso, allontanando contemporaneamente la mano da quella dell’altro.

- Potremmo scappare insieme da qualche parte, ma mi dispiacerebbe per i tuoi genitori- continuò Sasuke scherzando.

- Hai ragione...- affermò il biondo sospirando.

- Per non parlare di quello che mi farebbe tua madre... solo al pensiero mi vengono i brividi- si lasciò sfuggire il moro, rabbrividendo all’idea della Signora Tsunade che s’avventava come un bisonte inferocito su di lui.

All’ultima frase detta da Sasuke e vedendo la sua espressione terrorizzata, Naruto si lasciò sfuggire un sorriso e mise l’ultimo libro nello zaino facendo però cadere qualcosa da esso, che il moretto si inchinò a raccogliere.

- Beh... se dovessi mancarti troppo in queste tre settimane, dai un’occhiata a questa. Ti farà sentire meglio- Sasuke allungò la mano con il foglio che era caduto dal suo libro.

- Sasuke ma questa è... -

- La foto della Honda CBR600 RR... custodiscila fino al mio ritorno dobe!- detto questo Sasuke uscì dalla classe seguito alcuni minuti dopo da Naruto.

- SASUKE... TORNERAI TRA TRE SETTIMANE, VERO?- urlò per farsi sentire dall’amico, che ormai era in prossimità delle scale.

Sasuke non rispose, gli sorrise solamente e si diresse verso l’uscita, mentre Naruto rimasto sulla porta si chiedeva: “Fra tre settimane ti rivedrò ancora, vero Sasuke?”

Continua…

 
Bene, bene... ce l’abbiamo fatta a quanto pare, speriamo di non avervi annoiato troppo e che il primo cap. non sia venuto una schifezza. Se volete lasciare qualche opinione saremmo ben felici di vedere che ne pensate, anche se da qui si può capire ben poco ahahahh =___=!!!Ok... direi che è ora di salutare... byebye

  
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