1-Bad day
Ciao
a tutti ^_____^!!!Allora questa ff è
ispirata al volume due del manhwa Eternity (che io personalmente adoro
N.d.Shinku), ovviamente poi la storia è stato modificata
parecchio in molti
punti, visto che l’originale non è nemmeno yaoi
hehehe *____*!!! Beh, non c’è
molto altro da dire credo... questa è la nostra prima storia
in coppia e
speriamo sia di vostro gradimento, anche perché temo dovrete
sopportarci
parecchio ^_____^!!!Byebye Akichan83&Shinku66
Broken Dream
1-Bad day
Era
una nottata abbastanza fredda e, a
quell’ora della notte, le vie di Fukuoka erano ormai quasi
deserte, fatta
eccezione per qualche passante che si affrettava a rientrare e per i
soliti
ragazzini trascurati dalle famiglie, cresciuti per strada, che si
contendevano
i vari territori della città.
In un vicolo abbastanza isolato, nella
periferia, quattro ragazzi ne avevano appena circondato
un’altro che sembrava
molto più giovane di loro e lo guardavano ghignando.
Nonostante la situazione,
quello al centro, non dava il benché minimo segno di paura,
anzi, se ne sta fermo
al centro osservando gli altri con aria di sfida, mentre il leggero
venticello
gli scompigliava i capelli così neri che quasi non si
vedevano nel buio del
vicolo, ma che facevano risaltare maggiormente la pelle bianchissima e
richiamavano il colore dei profondi occhi neri.
-
Allora Uchiha, fai ancora il gradasso?-
disse uno dei ragazzi più grandi.
-
Mph... tremo tutto dalla paura- rispose
il ragazzino moro con superbia.
-
Frena quella lingua o te la faremo
pagare, stronzetto!-
-
Oh... ma io non aspetto altro,
pagliaccio!- aggiunse il più piccolo, rivolto a quello con i
capelli biondi
raccolti in una coda.
-
Che hai da ghignare in quel modo, feccia!
Credi di cavartela per caso?-
-
Io sono Sasuke Uchiha e non solo me la
caverò, ma vi farò a pezzi tutti quanti-
-
Bastardo!- ringhiò uno dei ragazzi
gettandosi contro di lui, ma Sasuke con un movimento fluido fece un
passo di
lato e lo scansò, facendolo così sbattere contro
il muro.
-
Patetico...- mormorò soddisfatto.
-
Come osi razza di moccioso?- dissero gli
altri tre buttandosi su di lui, desiderosi di vendicare
l’amico.
Sasuke
non aspettava altro, con delle
mosse veloci riuscì a schivare i primi colpi, per poi
chinarsi leggermente, in
seguito a una ginocchiata nello stomaco, che non era riuscito ad
evitare.
-
Ahah… ora non ghigni più, eh?-
Sasuke
alzò la testa fulminandolo con lo
sguardo, poi si rimise eretto e con
un
sorriso sghembo osservò il tipo che aveva parlato.
-
Al contrario... il bello inizia solo
adesso- rise e senza alcun preavviso diede una testata a quello che
l’aveva
appena colpito, facendolo accasciare a terra.
-
Deboluccio il vostro amichetto- scherzò
pulendosi un piccolo rivolo di sangue, che gli usciva dal taglietto
sulla
fronte, apertosi in seguito alla testata.
Uno
dei ragazzi si mise dietro di lui
cercando di prenderlo di sorpresa, ma Sasuke se ne accorse subito e gli
lo
bloccò, poi si girò di scatto e gli
assestò un pugno alla base della mascella.
-
Bastardo, gliel’hai rotta!- sibilarono
gli altri due buttandosi sul moretto, furiosi.
Sasuke
si preparò a difendersi, ma riuscì
a schivarne solo uno, mentre il biondo con la coda riuscì a
colpirlo su un
fianco facendo mugolare di dolore. Rabbioso per il colpo ricevuto si
voltò
verso quel ragazzo colpendolo in pieno stomaco.
-
Dove cazzo credi di andare?- gli ringhiò
Sasuke, appena lo vide indietreggiare barcollante.
Una
volta raggiunto il ragazzo, che
secondo Sasuke era il capo, gli prese la testa tra le mani e lo
colpì col
ginocchio spaccandogli il naso. Il biondo
s’accasciò subito a terra portandosi
le mani a tamponare il sangue, che abbondante gli usciva dal naso.
-Sei
rimasto solo... feccia!- disse Sasuke
ghignando, dirigendosi verso l’ultimo rimasto e facendolo
arretrare fino a
farlo sbattere con la schiena contro il muro.
Fece per caricare un pugno e
il ragazzo
portò le mani per riparasi, ma il moro si bloccò
all’ultimo secondo, gli si
avvicinò e gli sussurrò
“Feccia”, poi si girò ed
iniziò ad allontanarsi.
L’altro vedendolo di spalle, rabbioso per il trattamento
ricevuto, prese il
pezzo di legno al suo fianco e tentò di colpire il moro.
-
Sei proprio stupido!- esclamò Sasuke
bloccandolo.
-
Se non ne vuoi altre... ti conviene
rimanere lì a terra- bisbigliò con tono freddo.
-
O...ok - fu la sola risposta che
ricevette e dopo avergli dato un’altra occhiata di
avvertimento uscì dal
vicolo, che per quella notte era stato il suo personale parco giochi.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
Sasuke
lentamente arrivò nel suo piccolo
appartamento e stancamente
si buttò sul
vecchio divano.
-Che
schifo di casa- sussurrò osservando
l’ambiente intorno a sé.
L’appartamento
aveva solo due stanze: una
conteneva cucinotto, divano letto, un
tavolino e uno sgabuzzino, che Sasuke utilizzava come armadio, mentre
l’altra
era una sorta di bagno con servizi igienici, un piccolo lavabo tutto
scassato e
una vasca ormai ingiallita dal tempo, così come le
piastrelle azzurre che ora
parevano quasi verdastre.
Sasuke chiuse gli occhi, si portò un braccio
sopra la fronte e cercò di ricordare un tempo che a lui
sembrava lontano secoli:
una casa grande, calda, con qualcuno che lo aspettava sempre
sorridendogli
gentilmente e di come non dovesse faticare ogni giorno per procurarsi
quei
pochi soldi per sopravvivere.
Erano quasi tre anni che faceva quella
vita di merda... ricordava benissimo il giorno in cui la sua vita
cambiò
drasticamente. Quella notte i suoi genitori erano andati ad una cena
con alcuni
amici e lui e il fratello erano rimasti a casa... era passato
così tanto eppure
ricordava perfettamente quella brutta sensazione che provò
nel vedere i
genitori uscire quella sera, così come ricordava ancora il
sorriso felice sul
volto della madre.
Non riusciva a dormire quella maledetta
notte, così quando sentì il campanello suonare,
convinto che fossero i
genitori, corse giù di corsa, ma non erano loro... era la
polizia. “Mi dispiace
c’è stato un incidente, i soccorsi hanno fatto il
possibile, ma i vostri
genitori sono morti” disse il poliziotto al fratello
maggiore, che se ne stava
fermo impassibile, come se non fosse successo nulla di che, mentre il
mondo di
Sasuke, al contrario, era andato in frantumi.
Lui aveva solo 11 anni, mentre il fratello
16 ed essendo entrambi minorenni vennero affidati ai parenti,
così come la
stimata azienda di famiglia che passò nelle mani del
fratello maggiore del
padre. Non si trovava bene in quella casa, ma certo non credeva che le
cose
potessero peggiorare, ed invece neanche due mesi dopo il fratello, che
mal
sopportava i parenti, se ne andò sbattendo la porta,
mandando al diavolo lo zio
e liquidando lui con un “Mi dispiace otouto... ma non ho
più intenzione di
prendere ordini da quegli idioti, me ne vado... addio”.
Solo... era rimasto completamente solo a
sopportare le prese in giro dei cugini e la pietà di quei
parenti, che in poco
tempo stavano mandando in rovina quell’azienda a cui suo
padre aveva dedicato
tutte le sue energie, arrivando persino a trascurare la propria
famiglia. Alla
fine stanco della situazione aveva chiesto a suo zio Madara di poter
vivere per
i fatti suoi, cosa che gli fu concessa con piacere. I patti erano
chiari, lui
se ne sarebbe stato fuori dalle scatole e loro avrebbero fatto credere
ai
servizi sociali che si occupavano amorevolmente del nipote.
Le imprese Uchiha fallirono e i parenti
divoravano tutti soldi avanzati senza premurarsi di dargliene nemmeno
una
minimissima parte, che gli permettesse quantomeno di vivere
decentemente, così
a soli 12 anni si era ritrovato a dover
lavorare per sopravvivere.
Ogni volta che ricordava non poteva far
altro che provare una gran nostalgia, ma d’altronde il
passato non si poteva
cambiare, pensò con rabbia, per poi alzarsi e dirigersi
verso il bagno... era
ora di occuparsi delle ferite che si era procurato. Dopo essersi
medicato
velocemente quei due, tre tagli, tornò verso il divano e
senza disporlo per la
notte ci si buttò su, fissando stancamente il soffitto.
-
Domani chi lo sente Naruto…-
disse, sapendo che l’amico non approvava
certi suoi passatempi, ma d’altronde quello era
l’unica cosa che lo faceva
sentire meglio... l’unico modo per sfogarsi un po’.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
Quanto
si svegliò era ancora molto presto
e, non riuscendo più a prendere sonno, pensò bene
di risistemare le medicazioni,
che nella notte si erano allentate.
Dopo essersi risistemato a dovere si
preparò una misera colazione, che mangiò di
malavoglia, preparò le ultime cose
e uscì per raggiungere l’edificio scolastico con
tutta calma... infondo una
volta tanto che era in orario non c’era proprio bisogno di
correre, giusto?
Mentre percorreva la strada, sbuffò e rallentò
il passo fin quasi a fermarsi, lasciandosi scappare un sorriso quasi
impercettibile... davanti a lui c’era un ragazzino della sua
stessa età, che
gli sorrideva come un’idiota. Il nuovo arrivato era
leggermente più basso di
lui e più esile di costituzione, ma le cose che colpivano di
più erano la pelle
bronzea, che contrastava con i capelli biondi sparati in aria e che
metteva in
risalto i luminosi occhi azzurri rendendoli quasi surreali.
-
Che ci fai qui, dobe? -
-
Ero venuto a svegliarti Sasuke... fai
sempre tardi e così ho pensato... - disse il ragazzino
avvicinandosi.
-
Tsz... ma chi te l’ha chiesto? Io faccio
tardi perché voglio fare tardi! La scuola è una
rottura, ma soprattutto non sopporto
le persone che ci stanno!-
Naruto
a quelle parole abbassò lo sguardo
per poi girarsi dando la schiena a Sasuke, che non riuscì a
capire la reazione
del biondino; infondo non gli sembrava di avere detto chissà
che.
-
Ok, allora scusa! Non mi preoccuperò più
per te, contento?- chiese Naruto, cercando di mantenere un tono neutro,
anche
se dentro di sé si sentiva parecchio ferito.
-
Ottimo dobe, non chiedo altro!- aggiunse
Sasuke e poi ripresero a camminare.
-
Hai fatto nuovamente a botte?- chiese il
biondino, dopo qualche minuto di silenzio.
-
Sì... mi annoiavo!-
-
E tu fai a botte perché ti annoi?-
-
Sì, è un passatempo divertente-
ammiccò
il moretto.
-
Divertente dici? Ma guarda come ti hanno
ridotto!- disse Naruto, osservando il viso di Sasuke e lottando contro
l’impulso di sfiorargli le ferite.
-
Loro stanno peggio!- ribatté Sasuke
soddisfatto.
-
Loro? Significa che hai fatto a botte
ancora con più di una persona?- domandò
spalancando leggermente gli occhi.
-
Sì, ma erano solo in quattro-
-
Solo in quattro?- ripeté Naruto, con
tono preoccupato, cercando di non farsi sentire da Sasuke.
-
Dobe non rompere! Della mia vita faccio
quello che voglio, se non ti sta bene smettila di starmi a presso-
disse
irritato... se c’era una cosa che non sopportava era quando
lo assillavano.
-
Tsz... ma chi ha detto niente?-
-
Ho sentito benissimo, per cui non
prendermi per il culo!-
-Tsz
-
La
discussione fini lì, Sasuke non aveva
voglia di discutere e Naruto non aveva voglia di essere offeso solo
perché si
preoccupava per l’amico, così fecero il resto del
tragitto in silenzio, finché
arrivati al cancello vennero immediatamente bloccati da Sakura che si
fiondò
sul braccio di Sasuke.
-
Ciao Sasuke-Kun mi sei mancato cosi
tanto! Ma cos’hai fatto?- domando la ragazza dai lunghi
capelli rosa, cercando
di toccare il viso del moro proprio come avrebbe voluto fare Naruto
qualche
minuto prima.
-
Sakura... staccati, mi dai fastidio!-
-
Su dai Sasuke-Kun, non fare il timido-
aggiunse lei riprovando a toccargli il viso, ma il moro, ormai stufo,
le diede
un forte strattone facendola sbattere contro Naruto, che gentilmente la
sorresse impedendole di cadere a terra.
-
Tutto bene Sakura?-
-
Sì, sì... e non toccarmi Uzumaki!-
rispose scostando malamente il biondo ed allontanandosi stizzita.
I
due ragazzi la osservarono allontanarsi
tirando un sospiro di sollievo, ma prima che potessero incamminarsi
nell’edificio una voce odiosa attirò la loro
attenzione e fece fortemente
irritare il moro.
-
Oh... se vuoi ti posso toccare io
Naruto-Kun! Potrei toccare soprattutto il tuo sedere, che ne dici?-
chiese un
ragazzo molto simile a Sasuke, ma dai lineamenti più anonimi.
-
Fottiti Sai!- risposero in coro i due
amici e Sai sorridendo rispose.
-
Mmm... io fotterei molto volentieri te,
Naruto-Kun-
Sasuke
si girò di scatto verso Sai e se
non fosse stato per Naruto, che l’aveva bloccato prontamente,
l’avrebbe di
certo preso a calci, ma fortunatamente il biondino con fatica
riuscì a
strattonarlo fino all’entrata della scuola.
-
Cosa volevi fare Sasuke? Picchiarlo lo
davanti a tutti?-
-
E se anche fosse? In qualche modo dovevo
chiudergli quella bocca, no? O forse ti piaceva quello che diceva?-
-
Perché te la prendi con me ora? Sai
benissimo che non piace ciò che dice, ma lui è
fatto così... gli piace
prendersi gioco di me- sbuffò.
-
Tsz... ma quale prendersi gioco di te!
Quello parla sul serio- sussurrò Sasuke digrignando i denti.
-
Hai detto qualcosa teme? -
-
No, dobe, nulla! E ora sta un po’
zitto che le tue chiacchiere mi hanno fatto
venire il mal di testa -
-
Sei uno stronzo Sasuke!- disse Naruto
sentendosi ferito, poi lo superò e si diresse nella loro
classe, seguito a
ruota dall’amico, che come al solito, non capiva
perché se la prendesse tanto a
certe sue battute.
-
Tsz... ma tu guarda, io lo difendo da
quel maniaco e mi becco pure dello stronzo- mormorò irritato.
Giunto
in classe andò a sedersi al proprio
posto, due banchi dietro a quello del biondino e, per sua sfortuna,
vicino a
quello di Sai, che una volta entrato si sedette al suo fianco iniziando
a
fissare Naruto.
Le prime due ore passarono
“tranquillamente”... o meglio, sarebbero state
tranquille se Sai non avesse
continuato imperterrito a squadrare Naruto come se lo stesse spogliando
con gli
occhi, irritando così Sasuke, che stava al suo fianco.
Dopo svariati minuti, stanco della
situazione, Sasuke diede un calcio al banco di Sai per fargli capire di
darci
un taglio, ma per tutta risposta l’altro ragazzo si
voltò verso di lui con uno
sguardo irritato. I due si guardarono in cagnesco per alcuni minuti,
poi distolsero
lo sguardo e si accorsero degli occhi curiosi di Naruto, che erano
puntati su
di loro.
Il biondino osservò lo sguardo freddo di Sasuke
e quello malizioso di Sai, che lo metteva tremendamente in imbarazzo;
li guardò
ancora per alcuni istanti e poi si voltò.
-
La pianti, si o no?- sibilò Sasuke.
-
Di fare cosa Uchiha?- chiede Sai,
facendo finta di non capire.
-
Di fissarlo!-
-
Che c’è, sei geloso Sasuke-kun?- lo
prese in giro l’altro ragazzo.
-
Te lo ripeto ancora una volta... mi da
fastidio, smettila
di fissarlo come se
volessi fartelo veramente-
-
Ma io me lo “voglio” fare veramente
Uchiha. Non hai visto che fondoschiena da urlo che si ritrova?
Chissà com’è
stretto e com’è bello infilarglielo dentro- disse
Sai con un fischio.
-Ma
che cazzo stai dicendo maniaco schifoso!-
ringhiò Sasuke a denti stretti.
-
Sempre i soliti discorsi Uchiha, come
sei noioso! Lasciamo perdere... ma cos’hai fatto alla faccia?-
-
Non sono cazzi tuoi- rispose Sasuke,
credendo di aver chiuso il discorso, ma Sai prima di alzarsi per andare
a
pranzo gli disse.
-
Un consiglio Sasuke-kun... non ti
conviene trattarlo sempre male, perché potrebbe stufarsi e
alla fine venire
veramente da me per essere “consolato”-
-
Teme... andiamo a pranzo insieme sul
terrazzo?- gli chiese Naruto, tranquillo come al solito, come se quello
successo solo poche ore prima non fosse nulla.
Sasuke,
che stava ancora fulminando Sai
con lo sguardo, si voltò verso il biondo, annuì
alzandosi e si diresse verso la
porta seguito da Naruto che, con le guance leggermente imporporate,
stringeva
al petto due contenitori per il bento.
Arrivati sulla terrazza si misero nel
posto più nascosto e tranquillo, poi Naruto tirò
fuori il pranzo e Sasuke
alzando un sopracciglio gli chiese.
-
Ma quanto mangi dobe? -
-
Uffa... tutti i giorni la stessa
domanda! E’ per te... non hai il pranzo, giusto? E la mensa
sarà chiusa per un
bel po’ a causa dei lavori di restauro, quindi ti ho portato
qualcosa io- disse
Naruto arrossendo leggermente.
-
E chi te l’ha chiesto?- gli chiese il
moro con arroganza.
-
Bastardo! Se non lo vuoi lo
butto- rispose Naruto mettendo il broncio.
-
Non ho detto questo- ribatté Sasuke
affrettandosi a prendere quello che Naruto gli stava porgendo.
Naruto
sorrise alla reazione dell’amico;
faceva tanto quello che non aveva bisogno di nulla, ma lui sapeva che
in realtà
non era così e che dietro all’apparente scortesia
si celava solo una persona
sola... “Sola come me” pensò Naruto,
aprendo il suo di pranzo e cominciando a
mangiare con gusto.
Sasuke fece lo stesso e notò che nella
maggior parte delle sue pietanze c’erano dei pomodori.
Pensò che si trattasse
di una coincidenza e cominciò a mangiare con lentezza, anche
se la voglia di
ingurgitare tutto in una volta era forte, visto che i pasti che gli
preparava
Naruto erano quanto di più abbondante potesse ottenere. Oh,
sì, avrebbe voluto
buttar giù tutto d’un fiato, ma un Sasuke Uchiha
che s’ingozza come un maiale
non sarebbe stato un bello spettacolo e soprattutto il suo orgoglio di
persona
composta ne avrebbe di certo risentito. Ecco perché si
limitava a portare
porzioni abbondanti alla bocca masticandoli con esasperante calma e
compostezza.
Il primo a finire fu Naruto, che
toccandosi la pancia con una mano si sdraiò a terra
rilassato.
-
Wow, sono pieno!-
-
Non c’è bisogno di farlo sapere a tutti,
dobe!- disse il moro pulendosi le labbra con un fazzoletto e
richiudendo il
proprio bento.
-
Tsz... allora ti è piaciuto il pranzo?-
chiese speranzoso il biondino.
-
Sì... come sempre-
-
Erano pochi i pomodori?- insistette
Naruto, girandosi nella direzione del moretto per poterlo guardare in
faccia.
-
No, andavano bene-
-
Meno male... credevo di averne messi
pochi-
- Averne messi? L’
hai preparato tu?- chiese sorpreso Sasuke.
-
Ovvio... non hai sentito com’era buono?-
-
In effetti dovevo immaginarlo... il riso
era un po’ scotto e la frittata bruciata-
- Temeeeeeee... se ti faceva
schifo lo potevi lasciare- gli rispose Naruto
girando la testa verso il cielo azzurro con un’adorabile
broncetto che fece
increspare le labbra di Sasuke.
-
Sasuke...- aggiunse il biondo svariati
minuti dopo.
-
Che c’è dobe?-
-
Perché questa mattina mi hai difeso da
Sai?- chiese curioso.
-
Non sopporto Sai- fu la risposta secca
di Sasuke.
-
Solo... solo per questo?- chiese deluso
il biondino.
-
Sì... che altro credevi che fosse dobe?-
La
domanda non ebbe risposta e dopo una
decina di minuti si alzarono per tornare in classe, dove il professore
di turno
chiamò Sasuke alla cattedra.
-
Uchiha alla fine delle lezioni il
preside ti vuole vedere-
Sasuke
annuì con non curanza per poi
dirigersi verso il suo posto sbuffando e seguito attentamente dallo
sguardo di
Naruto.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
Alla
fine delle lezioni si diresse verso
l’uscita della classe lasciando la sua borsa sul banco,
ignorando gli
schiamazzi che facevano i compagni e schivando alcuni di essi, che nel
rincorrersi come poveri babbei finivano per intralciargli la strada.
-
TEME... TI ASPETTO QUI,OK?- gli gridò
Naruto.
Sasuke
non si voltò nemmeno, rispose con
un alzata di spalle e poi andò dritto in presidenza, dove la
segretaria lo fece
accomodare subito nell’ufficio del Preside, che a quanto pare
già lo stava
aspettando.
-
Uchiha... accomodati- disse gentilmente
l’uomo anziano seduto su una grande sedia in pelle.
-
Certo Preside Kurenai-
-
Lo sai il motivo per il quale sei qui,
vero? Uno dei ragazzi che ieri sono stati feriti nella rissa
è figlio di un
grosso donatore della scuola. Un bel pasticcio, in una situazione
simile io non
posso fare altro che...-
-
Espellermi, giusto?- chiese Sasuke con
tono piatto.
-
Avrei dovuto... ma siamo riusciti ad
arrivare ad un accordo. Avrai solo una semplice sospensione di tre
settimane.
Io ritengo che bastino... so che sei un bravo ragazzo- concluse con un
sorriso
rassicurante e Sasuke annuì dirigendosi verso la porta, ma
prima di uscire si
fermò.
-
Il “donatore” ha accettano perché gli ha
detto che sono un povero orfanello abbandonato persino dal suo stesso
fratello,
non è forse così?- chiese stringendo i pugni
tanto da far divenire le nocche
bianche.
La
preside non riuscì a replicare, così
Sasuke dopo un ultimo saluto si avviò lentamente verso la
sua classe. La
stanchezza e i dolori della rissa della sera prima cominciarono a farsi
sentire
e non vedeva l’ora di tornarsene a casa a risposare un
po’, ma quando arrivò
davanti alla porta della classe sentì la voce di Sai.
-
Su Naruto-Kun... perché indietreggi in
questo modo? Non voglio farti nulla che non piacerà anche a
te- disse il
moretto con un sorriso sinistro stampato sul volto pallido.
-
Non avvicinarti Sai- replicò seccato
Naruto, che nel frattempo indietreggiava inconsciamente.
-
Ora non c’è Sasuke-kun a rompere,
possiamo fare quello che vogliamo-
-
Caso mai
TU puoi fare quello che vuoi- precisò
il biondo.
-
Su... lo so che mi vuoi, lo vedo da come
mi guardi durante le lezioni- insistette Sai, sempre più
vicino.
-
MA CHE CAZZO DICI MANIACO, IO NON GUARDO
AFFATTO TE-
Incurante
delle parole di Naruto, Sai
avanzò fino a farlo sbattere con la schiena contro il muro
per poi ghignare e
osservare soddisfatto la sua vittima. Gli era sempre piaciuto Naruto...
la
classica bellezza fottibile in qualunque posto e in qualunque
posizione, pensò
divertito, immaginandosi come sarebbe potuto essere.
-
Ora sei in trappola e non c’è nessuno a
fermarmi- disse intrappolando il biondo contro la parete.
Naruto
provò a spintonare via l’altro
ragazzo, ma Sai ne approfittò per pendergli le mani
inchiodandogliele sulla
testa, poi con una gamba si fece spazio tra quelle di Naruto fissandolo
così
meglio muro.
-
Su Naruto-Kun, io e lui siamo uguali...
quindi lasciti andare e divertiti- gli sussurrò sulle
labbra.
-
No... tu non sarai MAI come lui,
perché lui è mille volte meglio ed ora levati di
dosso o ti denuncio per
molestie- rispose
Naruto, ma Sai ignorò
le sue minacce e si avvicinò fin quando non fu a meno di un
millimetro dalle
labbra del biondino, che voltò di scatto il viso disgustato.
-
Come sei ritroso, ma scommetto che se al
mio posto ci fosse Sas... ahhh, ma che diavolo... -
protestò, sentendosi tirare
via con forza.
-
Tu, schifoso!- ringhiò Sasuke con rabbia,
per poi colpirlo allo stomaco.
-
Uchiha... come osi interromperci?-
chiese Sai, visibilmente seccato.
-
Non mi sembra che il dobe fosse
d’accordo e ora fila!-
Sai
non disse nulla, si rialzò con calma,
prese la sua borsa e uscendo dalla classe rivolse il suo solito
sorrisino ai
due compagni di classe, per poi sparire nel corridoio come se nulla
fosse
successo.
Naruto riuscì a resistere fino che la
porta non si chiuse, solo allora tremante si accasciò a
terra mormorando una
serie di imprecazioni che fecero involontariamente sorridere Sasuke.
-
Dobe... stai bene?- gli chiese Sasuke,
tendendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi.
-
Sì, sì... non preoccuparti-
-
Io lo uccido quel bastardo!- sibilò
Sasuke, facendo sorridere lievemente l’amico.
-
Cosa ti ha detto il preside?- gli chiese
seguendolo fino al banco.
-
Sono stato sospeso per tre settimane-
rispose con tono freddo, non notando la tristezza comparsa negli occhi
azzurri
di Naruto.
-
M... ma per cosa?-
-
La rissa di ieri sera... sembra che uno
di loro è figlio di un riccone che fa donazioni alla scuola.
Voleva la mia
espulsione, ma il preside è riuscito a convincerlo che
bastava la sospensione-
concluse evitando di spiegargli come il preside fosse riuscito a
ridurgli la
pena... se solo ci pensava gli montava una rabbia pazzesca.
-Tre
settimane... sono tante- bisbiglio abbattuto
il biondino.
-
Su... non fare così... tre settimane
passano in fretta, piuttosto aiutami a mettere a posto la roba nello
zaino-
Naruto
annuì, s’avvicinò a lui ed
iniziò a
raccogliere i quaderni sparsi sul banco, guardando di tanto in tanto il
viso di
Sasuke, che imperturbabile come sempre finiva di raccogliere le ultime
cose. Il
biondo era così preso ad osservare l’amico che
quasi non si accorse di avere
posato per sbaglio la mano su quella di Sasuke, che come lui aveva
afferrato
l’ultimo quaderno rimasto sul banco.
Quando realizzò a pieno di avere la sua
mano su quella del moro non si scompose, tuttavia sentì
chiaramente il cuore
aumentare leggermente il battito, mentre Sasuke sempre impassibile lo
osservava.
-
Sasuke… e se mi facessi sospendere anch’io...
che ne dici?- chiese sorridendo con tono scherzoso, allontanando
contemporaneamente la mano da quella dell’altro.
-
Potremmo scappare insieme da qualche parte,
ma mi dispiacerebbe per i tuoi genitori- continuò Sasuke
scherzando.
-
Hai ragione...- affermò il biondo
sospirando.
-
Per non parlare di quello che mi farebbe
tua madre... solo al pensiero mi vengono i brividi- si
lasciò sfuggire il moro,
rabbrividendo all’idea della Signora Tsunade che
s’avventava come un bisonte
inferocito su di lui.
All’ultima
frase detta da Sasuke e vedendo
la sua espressione terrorizzata, Naruto si lasciò sfuggire
un sorriso e mise
l’ultimo libro nello zaino facendo però cadere
qualcosa da esso, che il moretto
si inchinò a raccogliere.
-
Beh... se dovessi mancarti troppo in
queste tre settimane, dai un’occhiata a questa. Ti
farà sentire meglio- Sasuke
allungò la mano con il foglio che era caduto dal suo libro.
-
Sasuke ma questa è... -
-
La foto della Honda CBR600 RR...
custodiscila fino al mio ritorno dobe!- detto questo Sasuke
uscì dalla classe
seguito alcuni minuti dopo da Naruto.
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SASUKE... TORNERAI TRA TRE SETTIMANE,
VERO?- urlò per farsi sentire dall’amico, che
ormai era in prossimità delle
scale.
Sasuke
non rispose, gli sorrise solamente
e si diresse verso l’uscita, mentre Naruto rimasto sulla
porta si chiedeva: “Fra
tre settimane ti rivedrò ancora, vero Sasuke?”
Continua…
Bene,
bene... ce
l’abbiamo fatta a quanto pare, speriamo di non avervi
annoiato troppo e che il
primo cap. non sia venuto una schifezza. Se volete lasciare qualche
opinione
saremmo ben felici di vedere che ne pensate, anche se da qui si
può capire ben
poco ahahahh =___=!!!Ok... direi che è ora di salutare...
byebye