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Autore: L1107    18/04/2016    1 recensioni
“In che cosa non sarei brava, Malfoy?” stavolta la voce le uscì ferma e adirata, il disprezzo per quel Serpeverde le aveva dato la forza necessaria.
“Non sei brava nel Quidditch, non sei brava nell’evocare un Patronus, e non sei brava…” e qui si avvicinò lentamente a lei, costringendola ad indietreggiare contro il muro, bloccandola con il proprio corpo.
“… a fingere” concluse.
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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PIU’ PER MENO
 
CAPITOLO 1 : OLTRE OGNI PREVISIONE

Hermione si era accorta che ormai da tempo qualcosa non andava, aveva cercato di illudersi che non fosse così, ma adesso davanti a quell’Oltre ogni previsione scritto in rosso sul saggio della pozione polisucco che il professore Severus Piton aveva loro chiesto di fare (sempre se potesse essere considerata una richiesta la sua, dato che aveva minacciato di togliere venti punti a chi non lo avrebbe fatto, e qui aveva guardato malignamente Harry e Ron, i quali erano perfettamente consapevoli che avrebbero fatto perdere comunque dei punti alla loro Casa), non poteva più far finta di nulla, c’era davvero qualcosa che non andava. Hermione fissava quasi disgustata quel voto così in contrasto con i soliti eccezionali che era solita prendere in tutte le materie, di questo se ne accorse ovviamente il Professor Piton, che non perse l’occasione per deriderla davanti a tutta la classe.

“Che succede, signorina Granger, sorpresa di non aver preso il suo solito Eccezionale? Venti punti in meno per la presunzione a Grifondoro”

Hermione riprese il controllo di sé stessa, mettendo su un’espressione neutrale che nascondeva la rabbia e la delusione che stava provando in quel momento. Si morse profondamente la lingua, fino a sentire il sapore del sangue in bocca, per non rispondere al professore che tanto odiava. Sapeva bene che se avesse risposto Piton avrebbe tolto molti più punti, ma questo non sembravano saperlo Ron e Harry che protestarono difendendola. Il ghigno sul volto del professor Piton si allargò ancora di più, tanto da sembrare una smorfia su quel volto dalla pelle olivastra, ma Hermione sapeva bene quanto in realtà fosse contento di togliere altri dieci punti ciascuno ai suoi due più cari amici. Hermione con un’occhiata riuscì a zittire entrambi che stavano nuovamente per protestare, poi tornò ad analizzare quel maledetto saggio per capire dove diavolo avesse sbagliato. Non si accorse della campanella che suonò avvisando tutti che quella terribile lezione era finalmente giunta al termine, né Ron né Harry si presero la briga di avvisarla ben sapendo che avrebbero potuto scatenare l’ira della Grifondoro che stava cercando faticosamente di tenere a bada. Non sentì quei passi che si stavano avvicinando lentamente a lei, tuttavia riconobbe il profumo, lo stesso profumo che non aveva saputo riconoscere quando lo aveva sentito sotto l’effetto dell’amortentia.

“Un’oltre ogni previsione eh? Davvero deludente”

Hermione strinse i pugni mentre si alzava per fronteggiare il più viscido tra i serpenti, Draco Malfoy. Non poteva credere che l’odore che le era così tanto piaciuto potesse appartenere a lui, il ragazzo che aveva odiato più di tutti.

“Che cosa vuoi, furetto?” ovviamente non poteva permettergli di mostrargli la minima traccia di debolezza. Draco sorrise facendosi più vicino, con studiata lentezza, e il suo odore le invase le narici.

Odore di pericolo, odore di seduzione, odore di lui.

Draco si limitò a tirare fuori dalla tasca una pergamena, aprendola davanti a lei per poi mostrargliela. Hermione la prese con attenzione, sapeva bene che trattandosi di un Malfoy, non poteva essere nulla d’innocuo. Era il compito del ragazzo, su cui spiccava a lettere la scritta “eccezionale” in rosso. Hermione serrò la mascella decidendo di fingere che quel dannato compito non le avesse fatto di nuovo male, una sola parola circolava sul suo cervello: inferiore.

“Bene, bravo, ma alla fine il mio voto non è così male, posso sempre recuperarlo” ovviamente essendo una Grifondoro  aveva optato per una mezza bugia. Per lei quel voto era terribilmente grave, ma sapeva anche di poterlo recuperare facilmente.
“Io non ne sarei così sicuro” replicò Malfoy, un lampo di vittoria gli attraversò gli occhi di ghiaccio.

“Che cosa vuoi dire, Malfoy?”

“Voglio dire, mia cara Grifondoro, che ci sono molte cose in cui non sei così eccezionale” allungò quindi una mano per prenderle una ciocca di capelli fra le dita lunghe e affusolate, si chinò dunque per poterle annusare.

“Spiegati meglio Malfoy, non ho tutto il tempo” aveva sperato che la voce le uscisse ferma e autoritaria, ma dal sorriso di lui ne dedusse che si era accorto dell’effetto che le faceva.

“Voglio dire, mia cara e stupida strega, quello che ho detto” ovviamente il Serpeverde sapeva bene quanto le sarebbe costato chiederglielo, quanto sarebbe costato al suo orgoglio, e di certo non le avrebbe reso le cose più semplici.

“In che cosa non sarei brava, Malfoy?” stavolta la voce le uscì ferma e adirata, il disprezzo per quel Serpeverde le aveva dato la forza necessaria.

“Non sei brava nel Quidditch, non sei brava nell’evocare un Patronus, e non sei brava…” e qui si avvicinò lentamente a lei, costringendola ad indietreggiare contro il muro, bloccandola con il proprio corpo.

“… a fingere” concluse.

Hermione si divincolò quando sentì le mani di lui posarsi delicatamente sui suoi fianchi. Le sue guance si tinsero di rosso mentre i suoi occhi si chiudevano involontariamente quando il ragazzo si avvicinò alle sue labbra. Il contatto però non avvenne, e ciò la spinse ad aprire gli occhi per vedere un Draco con le braccia conserte e un sorriso vittorioso sul volto, mentre la osservava. Non ebbe il tempo di chiedergli nulla, di chiedergli a cosa si riferiva con quell’ultima frase, che lui si era già dileguato. Sbattè indispettita i piedi per terra come una bambina, Draco era diventato più insopportabile di prima, e lei era meno infastidita da lui, meno di quanto poteva sperare.
 
   
 
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