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“Sbrigati, Teme! Non voglio perdermi l’inizio!” 

Sasuke si stava ancora chiedendo come avesse fatto quel dobe biondo a convincerlo. A lui non poteva interessare di meno di quel festival estivo, non era altro che un giorno come un altro in cui la gente si riuniva, beveva, festeggiava – chissà cosa c’era da festeggiare poi! Lui, di sicuro, non aveva niente da festeggiare.

“Dobe, non tirare!”

Davvero non riusciva a capire tutto l’entusiasmo che Naruto stava mostrando in quel momento, sembrava un marmocchio di cinque anni. Come se non avesse mai visto dei fuochi d’artificio. Lasciare la piazza gremita di gente in qualche modo sollevò Sasuke, non era ancora a suo agio in mezzo a tutte quelle persone, nonostante fosse ormai passato diverso tempo dal suo rientro nel villaggio. Naruto gli diceva sempre che non aveva motivo di preoccuparsi, che la gente avrebbe sempre visto solo quello che voleva vedere. Continuava a ripetergli che il suo posto era a Konoa. Sasuke non avrebbe mai considerato quel villaggio come casa sua.

“Stanno per iniziare!” il biondo commentò con un sorriso quasi ingenuo mentre aspettava in silenzio con gli occhi puntati verso il cielo

Per qualche secondo l’unico rumore che si poteva sentire era il fruscio del vento tra l’erba su cui erano seduti, il cielo era nero come la pece, ma era costellato da puntini luminosi che rendevano la notte meno buia, l’aria era fresca, nonostante fosse ormai estate. Era una sera perfetta, in lontananza si sentivano ancora i rumori della festa, le grida spensierate dei bambini che si rincorrevano e il vociare delle amiche che si erano ritrovate nella strada. Era quasi rilassante.

All’improvviso un fischio sordo ruppe la pace di quel luogo ed esplose nel cielo in una cascata di colori e luci. Effettivamente il posto che Naruto aveva scelto per guardare i fuochi si era dimostrato più che appropriato, l’assenza di luci rendeva i colori ancora più vivi e vibranti. 

Stava per chiedere al biondo come aveva fatto a scoprire quel posto, quando voltandosi vide qualcosa che non gli permise di concentrarsi ulteriormente sullo spettacolo pirotecnico. Naruto se ne stava lì, con gli occhi incollati al cielo, la bocca aperta ed un sorriso così innocente da sembrare quello di un bambino. I colori del fuochi si rispecchiavano nelle iridi chiare di Naruto e Sasuke non riusciva semplicemente a togliergli gli occhi di dosso.

Da quando aveva lasciato Konoa per inseguire il suo desiderio di vendetta erano cambiate molte cose e troppe di queste erano ancora confuse nella mente del moro. Eppure in quel momento, guardando a quel dobe biondo, si accorse come la risposta a molte delle sue domande fosse proprio lì, davanti ai suoi occhi, nel sorriso emozionato dell’unica persona che davvero non lo aveva lasciato solo. Avrebbe desiderato fermare il tempo, per perdersi ancora in quella sensazione di felicità. Solo con Naruto era a casa. 

Non si accorse neanche di aver spostato la sua mano, in modo da coprire quella del biondo, ma quando questo si girò leggermente, stupito per quel contatto, Sasuke non resistette più. Così, mentre gli ultimi fuochi esplodevano in quel cielo nero, il moro colmò la distanza che lo separava da Naruto, premendo le sue labbra contro quelle del biondo, sorridendo impercettibilmente quando l’altro, nonostante la confusione iniziale, non lo allontanò.

Sasuke amava il modo in cui Naruto sorrideva per le piccole cose, ma voleva quel sorriso solo per sé.


~ Ciao a tuti ~
Diciamo che è solo un piccolo esperimento , l'ho scritta un po' di fretta e spero che non ci siano troppi errori. spero anche che vi piaccia almeno un pochino e che vi faccia sorridere :)