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Autore: Ale_2608    19/04/2016    1 recensioni
Voglio precisare una cosetta semplice: è una DefterosxAsmita con l'accenno di Aspros. Nei generi ho messo 'Sentimentale', ma è quasi romantica nella parte finale, forse ho sfociato nell'OOC
Il titolo non centra nulla, ma ho sempre sognato di intitolare una storia così XD
E' una semplice One-Shot sulla vita terrena e non di Defteros, personaggio che adoro alla follia
Buona lettura
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gemini Aspros, Gemini Deuteros, Virgo Asmita
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tu sei solo la mia ombra!

Quelle parole mi riecheggiavano ancora in testa. Per quanto mi ero imposto di dimenticarle, cancellarle, segregarle in qualche parte nascosta della mia mente, ritornavano sempre a galla. Durante quella battaglia con mio fratello mi ero imposto di farmi vedere impassibile, ma mi avevano segnato. Mi aveva sempre detto che non mi avrebbe mai lasciato, che nessuno mi avrebbe mai più chiamato "Deuteros la replica", e altre promesse. Dopo tutto questo tempo, lui mi aveva detto le stesse cose che aveva rinnegato. 

Era cambiato, Aspros. Non era più il fratello apprensivo di un tempo, la persona che stimavo e supportavo più di tutte. Ridevo e mi continuavo a ripetere di stare impassibile, durante lo scontro, per nascondere tutta la mia tristezza, tutto il dolore. I ricordi affioravano e l'Aspros di un tempo di accavallava all'immagine dell'Aspros durante lo scontro. Faceva tremendamente male, e non solo fisicamente. Aveva desiderato che io uccidessi il Gran Sacerdote Sage, quando ci aveva provato lui stesso.

E' stato grazie a quell'uomo se il Sacerdote rimase vivo. 

Parlo di Asmita, Virgo Asmita, l'uomo più vicino agli dei. Aspros voleva uccidere pure lui, voleva che entrambi uccidessimo un nostro compagno. Non volevo io, non volevo spingermi così oltre, ero solo sotto il controllo completo di mio fratello. Asmita era pronto a un doppio scontro dei Mille giorni o addirittura alla morte, lo aveva detto lui stesso. Aspros diceva che per sconfiggere Asmita servivo solo io, il suo fantoccio, ma Virgo mi aveva capito, aveva capito tutto. Non ero solo succube del tranello di mio fratello, io ero succube di lui, completamente succube di lui.

Mi ero ribellato infine, non volevo più essere un'ombra, ormai ero diventato un demone.
Avevo colpito mio fratello, al posto del Gran Sacerdote. Sage gli aveva confidato che sarebbe stato lui il Gran Sacerdote, Sisiphus aveva rinunciato, ma il suo cuore era sporco, marcio. Si autoinflisse il Genro Maoken, si uccise. Lo trasportai, da solo, all'isola di Kanon, e, proprio come consiglio del Gran Sacerdote, portai l'armatura di Gemini con me.

Furono lunghi anni per me, venni a scoprire della morte di Asmita e degli altri, e per quanto cercavo di rimanerne impassibile e concentrarmi solo su potenziare il mio potere, Asmita continuava a perseguitarmi, nella mia mente, nei miei sogni, in tutto. Avevo sviluppato il Maurus Eruption Clast, non raggiungeva la potenza del Galaxian Explosion, ma Asmita era la, la a guardarmi, a supportarmi nella mia mente. Lo sentivo vicino, a volte talmente vicino che potevo allungare una mano e l'avrei toccato. Anche durante la battaglia con Aspros, era sempre con me, in un modo o nell'altro. Avevo addestrato anche Tenma, qualche tempo prima, e lui aveva raggiunto per poco tempo il Settimo Senso, fu lì, con Tenma inerme, che Asmita ricomparve.

Ma quella volta era diversa da tutte le altre. Le altre volte ne avvertivo solo la presenza, la sua voce era solo nella mia testa. Ma quella volta lo vedevo e la voce era reale. Era pur sempre uno spirito, un'entità, qualcosa che non era vivo, ma lo vedevo. Per quanto rinnegavo la cosa, per quanto mi ero detto di non pensarci minimamente, di dimenticarmene, io amavo Asmita, lo amavo.
Amavo i suoi lunghi capelli biondi, gli occhi costantemente chiusi, che però nascondevano due occhi azzurri, due fantastici occhi azzurri. Anche quando stavo morendo, quando ero contro mio fratello, quando le due Galaxian Explosion si scontrarono, io pensavo a lui. Il mio cuore era diviso in due: da una parte dovevo far ritornare io fratello come una volta, il valoroso combattente di un tempo, dall'altra dovevo morire per raggiungere Asmita, a tutti i costi.

Entrambi i compiti erano stati svolti.

Io e mio fratello ci eravamo riuniti e lui aveva attaccato Hades, da solo, illudendolo all'inizio. L'armatura da Specter tornò d'oro, proprio come quella di un tempo. Si scontrò contro Yoma, il padre di Tenma, vide quando il suo cuore di macchiò di oscurità, da giovane, scoprì in seguito che io mi allenavo di nascosto per raggiungerlo, per non essere considerato una nullità, e da allora cominciò ad odiarmi e disprezzarmi, ma lo fece senza che io potessi accorgermene. Infine morì, morì anche lui, raggiungendomi nei Campi Elisi con gli altri cavalieri d'oro deceduti.
Asmita mi confidò che, oltre ad aver sospettato del mio interesse verso di lui, sentiva il mio cosmo infiammarsi ogni qualvolta che pensavo a lui. Pensava fosse rabbia repressa, tristezza o rancore, più tardi capì che era amore, l'enorme amore che provavo per lui. L'amore che provavo per lui era più grande di quello che provavo per la Dea Athena o Aspros. Avrei dato tutto per lui, avrei potuto ritornare in vita sotto forma di Specter per vederlo una sola volta.

Successe tutto in un secondo: sentì le piccole mani di Asmita sulle guancie e poi le sue morbide labbra sulle mie. Non sembrava un'incidente, sembrava quello che mi ero sempre sognato. Avevo sempre sognato quel momento, nei posti più disparati e le situazioni più impossibili, ma una di quelle si stava realizzando. Quanto lo avevo sognato, per Athena. Eravamo da soli, nei Campi Elisi, il posto destinato ai cavalieri decaduti più celebri e forti. Non c'era nessuno, c'era solo lui. Gli altri cavalieri avrebbero già buttato a terra la loro metà per consumare tutto l'amore represso nel proprio cuore, ma no, io non l'avrei fatto. Virgo no meritava quel tipo di trattamento, lui meritava dolcezza, conforto e amore, soprattutto amore. Sarei riuscito aspettare.

Dopo tutto, avremmo avuto tutta l'eternità davanti a noi.


 


 


 


 


 

Angolino della disadagiata che shippa persone non shippabili:

Ciao genteeeee XD

Ok, sinceramente mi sembra uno schifo questa fic, ho cancellato l'ultima parte non so quante volte, ma dovevo assolutamente scrivere qualcosa su di loro, essendo la mia seconda OTP (Dopo i due nonnetti, precisiamole queste cose). Poi ci stava lo zampino di Aspros, ci stava proprio tutto u.u

Non ho altro da dire qua, perciò posso abbandonarvi

Arrivederci bella gente




 
   
 
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