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Autore: Mrs Hood    19/04/2016    2 recensioni
Dopo essere tornato umano, gli incubi perseguitano Dean.
Contesto: subito dopo che Dean torna umano (10 stagione)
Parole: 856
Paring: Destiel
Kind of Slices of life but not quite
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Da quando era “guarito”, Dean non faceva altro che fare incubi. Anche più di quanto già non succedesse. Le immagini erano le stesse che sognava prima di ricevere il Marchio di Caino, ma ad esse, che erano già dolorose per conto loro, si aggiunsero scenari mai accaduti, ma che il cervello dell'uomo creava e proiettava nella sua mente come per ricordargli il mostro che era stato e che, possibilmente, sarebbe potuto tornare ad essere.
Tutto per colpa di quella troia di Abaddon.
Lui ci pensava spesso, o meglio, ogni momento in cui si trovava solo. Se Abaddon non ci fosse stata lui ora starebbe (relativamente) bene. Questo pensiero lo tormentava.

E poi c'era la rabbia. Un sentimento costante e sconosciuto. Non che non si fosse mai arrabbiato, è comunque di Dean Winchester che stiamo parlando. Ma era qualcosa di nuovo per la sua anima, e allo stesso momento di antico. Rabbia primitiva, animale. Rabbia che gli partiva dallo stomaco, torcendogli le viscere e facendolo soffrire.
Soffriva soprattutto perché sapeva che quel dolore si sarebbe potuto alleviare soltanto con del sangue di qualche persona, innocente o meno, che scorreva lentamente fuori dal suo corpo trafitto dalla Prima Lama, che Dean bramava di impugnare nuovamente. Anche se sapeva che era sbagliato, oh quanto lo appagava.
Ma, ormai, sapeva come ignorare quella sensazione mettendola in qualche angolo remoto del suo cervello.
Così fece quella sera mentre si alzava da una delle poltrone del bunker, annunciando a Sam e Castiel che lui avrebbe cucinato cheeseburger per cena, solamente per ricevere un grugnito distratto da suo fratello che era immerso nella sua specialissima copia de' “Il Mago di Oz” (il quale Dean interpretò come un segno di assenso), ed un:”Dean io non ho bisogno di mangiare” dall'angelo.
Si mise ai fornelli e, per pochi minuti, un po' di tensione si sollevò dal suo corpo. La cucina gli faceva sempre questo effetto, quasi quanto la musica. Non lo avrebbe mai ammesso davanti a Sammy, ma lui amava cucinare. Per tutto quel tempo avevano vissuto con il cibo dei Fast Food ed ora che poteva permettersi di cucinare per la sua famiglia, non se lo poteva far scappare.
Mentre lui e Sam mangiavano i loro cheeseburger, Castiel sedeva con loro. Il maggiore dei Winchester poteva sentire lo sguardo di fuoco dell'angelo sul suo viso, “Sai, l’ultima volta che qualcuno mi ha guardato in quel modo, ci sono andato a letto.” poté sentire suo fratello minore ridacchiare. Lo sguardo sul viso di Castiel era oltremodo confuso:”Dean, non capisco.”, questo fece ridere anche il biondo:”Lascia perdere Cas. Io vado a dormire ragazzi, 'notte.”


Castiel lo confondeva profondamente, anche dopo anni lui ancora non lo capiva. Eppure c'era questa cosa in lui che lo affascinava. Si ritrovava a pensare a quell'angelo più di quanto non dovesse. E non gli dispiaceva così tanto.


* * *

Due occhi completamente neri lo fissavao. Profondi e allo stesso tempo completamente privi di carattere.

Essi si frantumarono come fossero fatti di vetro. Sotto di quelli, due occhi azzurro cielo mischiato a blu oltremare lo fissavano, pieni di lacrime fatte di sangue.
E poi suo fratello moriva all'infinito, ucciso da lui, con la Prima Lama.
E sua madre bruciava ed urlava.
Sammy piangeva sulla lapide di Jess, e poi si buttava all'inferno con Lucifero dentro di sé.
Demoni che ridevano.
Il Marchio che gli bruciava sul braccio. Pulsava. E lo richiamava alla sua natura.

Dean si svegliò urlando.
Fu un urlo breve, perché Castiel era lì davanti a lui. Che lo guardava preoccupato (E lui poteva giurare di aver visto un'ombra di lacrime nei suoi occhi). E l'angelo lo strinse forte a sé. Gli sussurrava parole di conforto in enochiano, e questo, anche se non capiva minimamente quella lingua, lo consolò. Passarono così venti minuti buoni, poi Dean si calmò.
Castiel lo guardava negli occhi e il biondo lo faceva a sua volta. “Dean”, il tono di voce del moro era stranamente dolce, e l'altro pensò che la sua voce in questo modo era ancora più sexy. “Dimmi, Cas” (era nervoso...?) una mano calda si posò su quella del cacciatore, “Posso darti un bacio, Dean?”. Quest'ultimo arrossì, ma non riucì a non annuire, così quelle labbra carnose e screpolate che tante (troppe) volte aveva immaginato sul suo...emh, sulle sue (scusate, deformazione professionale), si unirono a quelle di Dean. E da lì fu solamente un vortice di passione e piacere. Castiel era uno che ruggiva quando faceva sesso. Erano suoni bassi e profondi che facevano solamente eccitare l'uomo ancora di più.
Quando finirono, e egli si vergognò un pochino per averlo fatto, Dean lo pregò di restare. “Non avevo intenzione di andare da nessuna parte, Dean”, stettero abbracciati per tutta la notte: l'umano che dormiva e l'angelo che lo controllava.

Occhi azzurri e blu mischiati lo fissavano.
Labbra screpolate lo baciavano.
Quelle mani belle e affusolate lo accarezzavano.
Una voce profonda chiamava il suo nome.
Ma la scena cambiò e ci fu Mary che gli parlava:”Gli angeli vegliano su di te.”

E lui sapeva che c'era solamente un angelo che lo faceva. Ma andava bene, perché Castiel faceva sparire i suoi incubi.




Spazio mee
HEILA' BELLA GENTAGLIAA

Allora non sono per niente convinta di questa OS, l'ho scritta in meno di un'ora a scuola (CHIEDO PERDONOOO)
Però, idk.
Fatemi sapere cosa ne pensate: RECENSITE!!!
Kisses,
Vio. 

PS Ma se iniziassi una raccolta di OS invece di pubblicarle separate??? fatemi sapere anche su questo

 

   
 
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