THE TRUEST THING
<< Scusa. >>
Magnus sbadigliò, stiracchiandosi sul divano. Le luci sull'albero di natale, preparato qualche settimana prima, illuminavano la stanza di tanti colori diversi, riflettendosi sul vetro. Fuori era notte, ma c'era ancora un viavai di persone. Chi si affrettava per tornare a casa, chi doveva finire di comprare i regali. La neve cadeva a fiocchi pigri. Lo stregone arricciò il naso. Non gli era mai piaciuta tanto, era bagnata ed umida e gli arricciava i capelli, rovinandogli il look. Nessuno poteva rovinargli il look.
Il Presidente Miao gli saltò addosso, accoccolandosi sul suo grembo. Magnus gli passò distrattamente le mani sul pelo morbido, grattando le orecchie. Il gatto fece le fusa e allo stregone sfuggì un sorriso.
Diede uno sguardo alla tavola, ancora imbandita. Quello era il primo Natale che lui e Alec passavano insieme, e doveva essere tutto perfetto, così si era messo di impegno ed aveva cucinato, senza aiuto della magia-aveva barato giusto un paio di volte, per salvare la cena. La tavola era apparecchiata con una tovaglia rossa, glitterata, un regalo di Catarina, e una candela ancora spenta. Tutto molto semplice, ma ci si era impegnato. Tutto ciò che mancava era Alec.
Il suo Alec...
Il
Presidente Miao lo colpì leggermente con il muso,
riscuotendolo dai pensieri. Magnus sorrise leggermente, per poi
alzarsi in piedi e notare che era tardi. Le undici erano passate da
un po', e anche i ritardatari non girovagavano più per strada,
ormai tornati tutti a casa, dove la famiglia aspettava.
<<
Probabilmente non verrà, Presidente >> sussurrò
al suo gatto, sospirando leggermente. Forse si era illuso che Alec
volesse passare la serata con lui, quando magari era a casa, con la
famiglia. Anche se gli Shadowhunters non festeggiavano il Natale,
magari, chissà, avevano una festa tutta loro. O, molto più
probabile, passavano il giorno rischiando la pelle, cacciando come al
solito qualche bel demone senza spirito natalizio.
Si
diresse in camera sua, quella che condivideva con Alec, e guardò
il letto vuoto. Gli si strinse il cuore. Da quando Alec lo aveva
cambiato così tanto, da non riuscire a sopportare di restare
senza di lui? Da quando era riuscito ad abbattere tutte le difese e
ad entrare nel suo cuore, nella sua vita, stravolgendola?
Si
mise a letto, ancora vestito. Fissò il soffitto e sospirò.
Poi, pian piano, si addormentò.
Sentì
qualcosa muoversi nella stanza, e poi salire sul letto. Aprì
un occhio, stanco. Era tutto buio, ma riconobbe all'istante il
respiro trattenuto del suo Fiorellino.
<< Alexander... >>
La
figura si fermò per un attimo, poi il ragazzo si infilò
sotto le coperte. Ora Magnus riusciva a vedere il volto dell'altro,
gli occhi azzurri stanchi che brillavano nella semi oscurità
della stanza..
<<
Scusa >> disse Alec piano, mortificato. Il maggiore scosse la
testa, sorridendo.
<<
Che ore sono? >> miagolò, sbadigliando. Vide Alec
spostarsi leggermente verso l'orologio sul comodino.
<<
Le due passate >> rispose, arrossendo. << Mi dispiace di
non essere arrivato prima, volevo, davvero, ma c'era una caccia in
sospeso e non potevo lascia- >>
<< Ehi, ehi, ehi! >> Magnus fermò il fiume di parole che stava uscendo dalla bocca del suo ragazzo, e spostò una sua mano sulla guancia dell'altro, accarezzandola dolcemente. Sentì l'altro inseguirne il calore, quasi inconsciamente. Magnus si trattenne a forza dal baciarlo subito, spogliarlo e amarlo con tutto se stesso.
<< Scusa. >>
Lo stregone ridacchiò.
<< Non farlo, non ce n'è bisogno. >> Alec tentennò, mordicchiandosi piano il labbro inferiore. Magnus mosse la mano, e lo liberò, premendo con il pollice sulla superficie morbida. Il cacciatore sospirò, il fiato che si infranse sul volto del maggiore.
<<
Sì
che ce n'è bisogno...hai preparato una cena per me, mentre
io...non ti ho neanche preso un regalo >> confessò, e
Magnus giurò di averlo visto arrossire. Sorrise, divertito e
intenerito.
'Cavolo,
è così bello.' In quel momento si sentì davvero
come una ragazzina alla prima cotta-ed era imbarazzante, dato che
aveva qualcosa come quattrocento anni.
<< Perché sorridi? >> si sentì chiedere da Alec, che lo scrutava incuriosito.
Già,
perché. Non esisteva un vero motivo. Quando era con Alec si
sentiva semplicemente...felice. Si sentiva amato, e diamine, se lo
amava anche lui. Sarebbe morto per lui. Lo aveva quasi fatto e lo
avrebbe fatto ancora ed ancora. Non gli disse niente di tutto questo,
però. Non ce ne era bisogno.
Lo
guardò fisso negli occhi blu, così belli, così
infiniti, e avvicinò il volto all'altro.
<<
Perché tu sei il miglior regalo che potessi ricevere. >>
Ed era la cosa più vera della sua vita. Il resto, erano solo parole e sospiri e baci.
Angolo di quella pazza della scrittrice:
Sono in tremendo
ritardo. Davvero tanto. Ho scritto questa roba
a dicembre, per natale, e mi ritrovo a pubblicarla che è ormai
aprile inoltrato. Ho avuto dei problemi con il mio computer, infatti
ora sto scrivendo con un altro che
almeno funziona.
Avrei potuto aspettare un anno per pubblicare questa ff ma non mi andava di aspettare, so, why not?
Se vi va, lasciate una piccola piccola recensione per questa povera ragazza ritardata. Spero non ci siano errori, ho ricontrollato giusto un paio di volte. Perdonatemi il titolo banale (anzi, peggio). Mi scuso anche per il probabile OOC per quanto riguarda Magnus. Qui l'ho reso forse troppo romantico, ma mi è uscito così quindi u.u poi su, è natale, Alec è il suo fiorellino...ci sta!
Eeee vi saluto!
Daughter_