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Autore: HakunaMatata_3    19/04/2016    1 recensioni
Dal testo:
"Quanto manca?" chiedo.
"Sempre venticinque minuti, Weasley. Il tempo passa lentamente quando ci si annoia"
"Stai dicendo che non sono divertente?" lo accuso guardandolo negli occhi.
"Sto dicendo che aspettare che un dannato bulbo germogli non è nell’elenco delle mie attività preferite"
"C’è anche un elenco? Credevo che il tuo tempo libero si riducesse a spassartela" commento rivolgendo lo sguardo al vaso. Poggio il mento sulla mano e sbuffo.
"Hai dimenticato la mia principale fonte di svago, Weasley".
Mi scoccio persino di parlare, così gli chiedo con lo sguardo di continuare.
"Punzecchiarti, no?" mi chiede dandomi un pizzico sulla parte di coscia che la gonna lascia scoperta.
Sgrano gli occhi. "Non ti azzardare mai più" sibilo.
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Roxanne Weasley | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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UNTIL IT HURTS

 
<< Rose Weasley in ritardo. Non ci credo! >>
<< Non per colpa mia, Roxy >>
<< Allora? >>
<< Allora cosa? >>
<< Allora per colpa di chi? >>
<< Josh Temple. Mi ha chiesto di andare a Hogsmeade con lui >>.
Tre… Due… Uno…
<< STAI SCHERZANDO? >> urla mia cugina Roxanne e tutto il corridoio del quarto piano si gira verso di noi.
<< No. E ora, ti prego, smettila di urlare >>
<< Ti si sente dalle scale, Roxy >> dichiara Samantha Green, nostra compagna di dormitorio e migliore amica.
<< Be’, Rose ha un appuntamento con Temple, ovvio che urli! >> ribatte piccata mia cugina.
<< Io non ho un appuntamento con Temple! >>
<< Davvero? Bel colpo Rose! >> interviene un’altra voce.
Sospiro e mi colpisco in fronte con la mano destra.
<< No, Al >> rispondo a mio cugino scandendo per bene le parole. << Sei arrivato a metà frase: io non ho un appuntamento con Temple. Chiaro adesso? >>
<< Calmati, Weasley, rischi di dare spettacolo già prima di pranzo >> si intromette Scorpius Malfoy.
Non l’avevo visto.
<< Io non do spettacolo >> rispondo assottigliano lo sguardo.
<< Okay, abbiamo capito >> interviene Samantha. << Noi ora andiamo a lezione, vero Rosie? Ci vediamo dopo, ragazzi >>.
<< Non lo sopporto! >> sbotto mentre Sam e Roxanne mi trascinano via.
<< Sì, Rose, lo sappiamo. Ma sei Caposcuola da dieci giorni e questa settimana ti abbiamo già evitato tre punizioni causate dai tuoi battibecchi con Scorpius. Ed è solo martedì! >>
<< Hai ragione, Sam >> sospiro. Le precedo in aula e siedo al mio solito posto in attesa di Lorcan, mentre i restanti Grifondoro e Corvonero si riversano nell’aula di Incantesimi.
<< Ciao compagna! >> mi saluta Lorcan allegro affiancandomi.
<< Ciao Lorc >> rispondo prendendo libro, pergamene, piuma e inchiostro.
<< Allora? >>. Sbuffo: è la seconda volta che mi rivolgono questa domanda ed è la seconda volta che rispondo allo stesso modo.
<< Allora cosa? >>
<< Josh mi ha detto che gli hai dato buca >>
<< Lo so >>
<< Be’… Perché? >>.
Sam e Roxanne, sedute dietro di noi, ammutoliscono. Non so cosa rispondere, ma vengo salvata dall’arrivo di Vitious in aula.
<< Molto bene, ragazzi, riprendiamo con l’incantesimo che abbiamo iniziato ieri >>.
Sospiro di sollievo, eseguo l’incantesimo e guadagno i primi dieci punti della giornata.

Le prime due lezioni sono trascorse velocemente senza più domande sul mio bidone a Temple.
<< Perché hai dato buca a Temple? >> mi chiede Roxanne affiancandomi insieme a Sam.
Siamo dirette alle serre per due ore di Erbologia con i Serpeverde e io ho decisamente parlato troppo presto.
<< Perché non mi interessa >> dico scrollando le spalle.
<< Quindi c’è qualcuno? >> indaga Sam.
<< No che non c’è >> mento.
<< Chi non c’è? >> chiede Malfoy raggiungendoci.
<< Purtroppo non tu >> ribatto seccata. << Dov’è Nott? >>
<< In punizione >> sospira.
<< Di già? È una specie di record >> ridacchio.
<< Vero? >> commenta lui sorridendo.
Il professor Paciock ci aspetta già nella serra quattro e prendiamo posto dietro i nostri soliti banconi.
<< Voglio che lavoriate in coppia >> esordisce Neville poggiando su ogni banco un vaso pieno di terriccio.
Mi giro verso Sam e Roxanne, che mi guardano desolate.
Mi giro verso Malfoy, che fa vagare il suo sguardo per l’intera serra. Poi mi fissa inorridito.
Mi giro verso Neville, che alza un sopracciglio, impaziente.
Sospiro e mi trascino verso il banco di Malfoy.
<< Dannato Al e il fatto che non segue più Erbologia >> sussurra non appena mi siedo.
<< Maledetto Nott >> borbotto mentre Neville inizia a parlare di quello che dovremo fare.
<< Gliela do io la punizione >> aggiunge Malfoy mentre scava con le mani un buco nel terriccio. << Va’ a prendere i semi >> dice indicando la cattedra.
<< Perché io? >> chiedo incrociando le braccia al petto.
<< Perché io sono occupato >> mi fa notare agitando in aria le mani sporche.
<< Cinque falci che lei lo schianta entro la fine della prima ora >> ridacchiano Mark e David, due miei compagni di casa, seduti dietro di noi.
<< Ve le do io le cinque falci! >> borbotto mentre vado a prendere i semi che ha chiesto Malfoy.

Un’ora e molto terreno dopo, stiamo aspettando che i bulbi a crescita rapida germoglino. Tutto intorno a noi si leva alto il chiacchiericcio dei nostri compagni. Malfoy non la smette di guardare l’orologio.
<< Quanto manca? >> chiedo.
<< Sempre venticinque minuti, Weasley. Il tempo passa lentamente quando ci si annoia >>
<< Stai dicendo che non sono divertente? >> lo accuso guardandolo negli occhi.
<< Sto dicendo che aspettare che un dannato bulbo germogli non è nell’elenco delle mie attività preferite >>
<< C’è anche un elenco? Credevo che il tuo tempo libero si riducesse a spassartela >> commento rivolgendo lo sguardo al vaso. Poggio il mento sulla mano e sbuffo.
<< Hai dimenticato la mia principale fonte di svago, Weasley >>.
Mi scoccio persino di parlare, così gli chiedo con lo sguardo di continuare.
<< Punzecchiarti, no? >> mi chiede dandomi un pizzico sulla parte di coscia che la gonna lascia scoperta.
Sgrano gli occhi. << Non ti azzardare mai più >> sibilo.
<< Parla più forte, non ti sento >> sussurra ghignando prima di spalmare la sua mano sul mio ginocchio.
Sono completamente immobile, ma ritorno in me quando lo sento salire.
<< Professore, posso andare in bagno? >> chiedo a Neville scattando in piedi.
<< Certo, Weasley >> risponde lui dopo aver controllato l’orologio.
Quando sono fuori dalla serra, lancio un’occhiata a Malfoy. Si è rabbuiato.

Per fortuna il pomeriggio di studio mi ha tenuta abbastanza impegnata. Ora, però, sono a cena e non riesco a smettere di pensare a quello che è successo a Erbologia.
<< Mmm… Ci vorrebbe un pizzico di sale. Me lo passi, Rose? >> chiede Sam dopo aver addentato un pezzo di carne.
Un pizzico di sale. Un pizzico. Il pizzico di Malfoy.
Dopo essere uscita dalla serra ero rimasta per un quarto d’ora sotto un albero al limitare della foresta proibita, poi mi ero affrettata a tornare. Per fortuna il bulbo mio e di Malfoy aveva deciso di germogliare proprio in quel momento e prima degli altri. Avevamo incassato quindici punti a testa e la lezione era finita.
Purtroppo, però, né la pausa al parco, né il proseguo della lezione, né il pranzo sono riusciti a farmi dimenticare della mano di Malfoy che sfiorava l’orlo della mia gonna.
<< Il sale! >> mi ricorda la voce di Sam.
<< Malfoy! >> le rispondo senza pensare.
Le mie migliori amiche mi guardano a bocca aperta.
<< Cos’è successo stavolta? >> chiede seccata Roxanne.
<< Niente >> mi affretto a dire. << Io… io ero sovrappensiero >>
<< Rose, ti prego >> ribatte Roxy scettica e divertita.
<< Dannazione, Rox, ma che… >>
<< Il Caposcuola Malfoy, il Caposcuola Sherwood e il Caposcuola Weasley sono attesi nell’ufficio della preside. Immediatamente >>.
La voce amplificata della McGranitt risuona per la Sala Grande, per tutti i corridoi del castello, fa tremare persino i bicchieri sulle nostre tavole.
Sorrido compiaciuta a Roxanne e mi affretto a raggiungere Joan Sherwood, Caposcuola di Tassorosso.
<< Hai idea di cosa stia succedendo? >> chiedo. << Perché non c’è anche Jackson con noi? >>.
Gettiamo una rapida occhiata al tavolo blu-bronzo: Samuel Jackson, Caposcuola di Corvonero, non è in Sala Grande.
Ci affrettiamo a raggiungere l’ufficio della McGranitt e siamo ormai quasi arrivati quando Malfoy parla: << Ci sarà qualche problema con il turno di stasera >>.
Ovviamente di turno ci siamo io e Jackson. Molto bene penso sconsolata.
<< Spero di no >> dice Joan preoccupata. << Oggi non mi sono sentita molto bene e contavo di recuperare stasera i compiti che non ho svolto >>.
Non mi resta che sperare in una notizia diversa da quella profetizzata da Malfoy, ma qualcosa mi dice che il Serpeverde ha ragione.
<< Il Caposcuola Jackson è in Infermeria con l’influenza >> annuncia la McGranitt senza nemmeno darci il tempo di chiuderci la porta del suo ufficio alle spalle. << Chi accompagnerà il Caposcuola Weasley durante la ronda di stasera? >>.
Sospiro pesantemente e maledico Jackson, la sua stupida influenza e i compiti di Joan.
<< Posso accompagnarla io, Preside >> si offre incerto Malfoy.
<< Molto bene >> annuisce la donna.

<< Molto bene un cavolo! >> sbotto una volta arrivati al secondo piano.
Siamo solo io e Malfoy, più qualche studente che ha finito presto di cenare. Joan è corsa nella sua Sala Comune per studiare, mentre io ho deciso di tornare in Sala Grande per sperare di mangiare almeno il dolce.
Malfoy indugia vicino alla scalinata che conduce ai Sotterranei.
<< Rose, io… >> inizia colpevole.
<< Sta’ zitto, Scorpius >> lo prego prima di sparire nella Sala Grande.
<< Che voleva la McGranitt? >> mi chiede Mark Stevens dopo che ho preso posto di fronte a lui.
<< Rovinarmi la vita >> borbotto prima di annegare nel budino.

Sono le nove quando mi alzo dalla poltrona della Sala Comune per raggiungere il buco del ritratto.
Esco e trovo lui ad aspettarmi.
<< Ciao, Rose >> saluta sorridendo.
<< Ciao >>. Provo ad abbozzare anche io un sorriso, convincendomi che pattuglieremo semplicemente i corridoi, ma so già come andrà a finire la serata.
Le prime due ore passano in silenzio, ci copriamo le spalle a vicenda ogni volta che spalanchiamo la porta di un’aula per vedere se c’è qualcuno. Ovviamente non c’è nessuno.
<< Rose >> sussurra a un certo punto. Ecco, lo sapevo.
<< Chi c’è? >> chiedo fingendo di non aver capito cosa vuole.
<< Smettila, Rose. Vieni con me >>.
Scuoto la testa in segno di diniego: << No, Scorpius. Non verrò con te da nessuna parte. Ti prego, riaccompagnami alla Torre >>
<< C’è l’ultima aula da controllare >>.
Lo sapevo. Mi sarei giocata la bacchetta.
<< Inventa una scusa migliore, Scorpius. Per favore, riportami alla Torre >> ripeto.
Scorpius sospira, poi mi guarda con aria di scuse.
<< Dirò alla McGranitt che non hai assolto a pieno il tuo ruolo da Caposcuola >> minaccia.
<< Non lo farai >
<< Controlliamo l'ultima aula, allora >>.
E sia. Ma il gioco lo voglio condurre io.
Lo precedo nella stanza, mi chiudo la porta alle spalle, mormoro Colloportus e Muffliato, poi mi siedo su un banco accavallando le gambe.
<< Cosa vuoi? >> chiedo gelida.
Scorpius si avvicina e resta in piedi di fronte a me.
<< Lo sai >>
<< No, non lo so >> mento.
Certo che lo so e da parecchio, ma voglio che sia lui a dirlo.
<< Sei tremenda >> sorride carezzandomi i capelli.
<< Scorpius, ti prego, non mi toccare >> supplico.
<< Perché? >>
<< Lo sai >>
<< No, non lo so >>. Mi frega con le mie stesse parole. Ammicca. E il gioco lo conduce di nuovo lui.
<< Solo un bacio, Rose >> chiede. E lo fa sussurrando, con voce bassa e roca, con quello che è sicuro sia un tono suadente e non posso dargli torto.
<< No, Scorpius >>.
Ma lui non demorde, poggia la sua fronte sulla mia, una mano sulla coscia, come oggi, l'altra mi carezza il viso.
E so che non ho via di uscita.
<< Giuro che ti schianto >> mormoro, ma non del tutto convinta. Le sue labbra, piegate in un sorriso, escono fuori dal mio campo visivo. Si poggiano morbide sulle mie, poi la sua lingua si fa spazio attraverso le mie labbra.
Serro i denti.
<< Dannazione, Rose! >> impreca dopo aver staccato la bocca dalla mia. Ma la presa delle sue mani si fa più salda. << Tu mi piaci e ti piaccio anche io. Ma non capisco perché continui a respingermi >>
<< Scorpius, ne abbiamo già... >> mi bacia di nuovo e non ho la prontezza di oppormi. Sospiro, non del tutto dispiaciuta, e chiudo gli occhi. È il primo bacio che ci scambiamo.
La sua lingua carezza dolcemente la mia e vado in tilt. Ricambio il bacio mentre sento le sue mani sciogliere le mie gambe accavallate. Si fermano a un passo dai miei slip.
<< Ora dimmi che non vuoi che ci sia niente tra di noi, Rose. Dillo adesso e giuro che ti lascio in pace >> sussurra mordendomi il collo.
Evito ancora di esprimere il mio parere al riguardo: se fosse per me, io e Scorpius staremmo insieme da più di un anno.
Ma non posso.
<< Scorpius, non funzionerebbe e lo sai >>
<< Perché? >> chiede testardo poggiando la fronte sulla mia spalla. << Perché vuoi negarci questa possibilità? >>
<< Dovremmo uscire allo scoperto >> inizio. << Non sopporto più il doverti chiamare per cognome durante il giorno e fare i grandi amici quando siamo soli. I nostri genitori lo verrebbero a sapere e ci impedirebbero di stare insieme. E non voglio dover odiare la mia famiglia >>
<< Quindi è più facile odiare me? >>
<< Io non ti odio >>
<< Dimostralo >>. Sta sorridendo, ma i suoi occhi rimangono fermi e grigi. Non scherza e io non so che fare.
<< D’accordo >> sospira dopo qualche istante. Si gira per andare via.
<< Aspetta >>
<< Rose sto aspettando da troppo. Ne abbiamo parlato l’anno scorso, ricordi? Dopo hai lasciato il tuo ragazzo e nessuno dei due è stato con nessun altro. Ma io non posso aspettarti in eterno, Rose, anche se vorrei >>.
Ha ragione, ovviamente.
<< Hai ragione >> gli dico. Poi mi faccio coraggio, chiedo mentalmente scusa a mio padre, lo tiro per la cravatta e lo bacio.
Lo bacio come non ho mai baciato nessuno, nemmeno il mio ex, e lo faccio per fargli capire quanto forte sia quello che provo per lui. Ma è anche sbagliato, quindi mi stacco poco dopo.
Scorpius ha la faccia di uno che è stato colpito in testa da una mazza da Battitore, e neanche tanto delicatamente.
<< Wow >> dice solo. Io sorrido e torno a sedermi sul banco. Accavallo le gambe per abitudine, mi dà fastidio non accavallarle con la gonna corta, ma Scorpius, che è rimasto in piedi davanti a me, le apre piano e ci si piazza in mezzo. Non so da dove prendo il coraggio per intrecciarle attorno alle sue e farlo avvicinare ancora di più.
Ora è Scorpius a baciarmi, e il pensiero di pochi minuti fa su quanto sia sbagliato tutto questo evanesce come i residui di una pozione rimasta troppo a lungo in un calderone.
Mentre le nostre lingue riprendono la loro conoscenza, le mani iniziano a incuriosirsi. Le sento formicolare, e le infilo tra i suoi capelli per poter premere ancora di più in suo viso contro il mio. Le sue mani, invece, stringono possessive i miei fianchi. Resterei così per tutta la serata, ma i miei polmoni reclamano ossigeno. Mi stacco da lui per l’ennesima volta, ma questa volta mi dispiace sul serio.
Gli occhi di Scorpius mi guardano con una strana intensità e capisco a cosa sta pensando.
<< Ma dai! >> ridacchio, poi torno seria, perché lui non ha sorriso. << Vuoi… vuoi davvero…? >> gli chiedo imbarazzata, incredula ed eccitata al pensiero. Mi impongo di calmarmi.
<< Sì che lo voglio. Ti voglio, Rose >> mi risponde Scorpius serio. Il cuore mi batte all’impazzata, sembra esplodermi nel petto, fa quasi male. È una sensazione bellissima.
<< Ti voglio anche io >> gli dico e sul suo volto compare un’espressione magnifica.
<< Quasi non ci credo >> sussurra prima di baciarmi. Gli sorrido sulle labbra, poi gli sfilo piano la camicia dai pantaloni della divisa. Scorpius mi ferma, mi dice “vacci piano, Weasley”, sorride ed evoca un materasso che si posa in mezzo ai banchi e alle sedie dell’aula. Si leva da solo il golfino e la camicia, mi aiuta a scendere dal banco. Mi levo anche io il maglione e la camicia, ma con estrema lentezza, giusto per torturarlo un po’. Gli faccio l’occhiolino e, rossa in volto, mi sfilo le scarpe, le calze e gli slip. Quando sono solo in gonna e reggiseno, Scorpius mi getta sul materasso e riprende a baciarmi e sfiorarmi con delicatezza ovunque, gli occhi volutamente maliziosi puntati nei miei. Vuole che glielo chieda e per un istante mi balena in mente l’idea di affatturarlo.
<< Toccami >> gli chiedo. Scorpius sorride.
<< Così? >> mi chiede, accarezzando in maniera troppo leggera e fugace uno dei miei seni.
<< Più forte >> sussurro.
<< Così? >> chiede nuovamente Scorpius, portando una mano in mezzo alle mie gambe e premendola contro la mia intimità. Non ce la faccio più.
<< Più forte >> gli chiedo. << Toccami finché fa male >>.

*
Se fosse stato per me, le sarei saltato addosso subito, ma lei è Rose, non è una qualunque. È più di un anno che non sto con una ragazza, è più di un anno che mi invento delle conquiste giusto per aver qualcosa di cui parlare con i miei amici. Ma a loro di Rose non direi nemmeno sotto tortura. Rose è tutta per me. Sono tutti per me gli sguardi fugaci che le rivolgo a lezione, le volte che la spio in biblioteca, le volte che la schernisco solo per avere un motivo per parlarle. Non l’ho mai detto a nessuno, nemmeno a lei.
Lei che ora è qui, sotto di me, che geme e chiede di più. La carezzo, la bacio, le do tutto me stesso “finché fa male” come dice lei. Ma ho una richiesta anche io.
<< Rose? >> gemo mentre le nostre anche si scontrano violentemente.
<< Dimmi >> sussurra lei.
<< Amami >> le chiedo. << Amami finché fa male >>.
E lei lo fa. Lo facciamo entrambi.




Trovata nei meandri del pc che aspettava solo di essere pubblicata.
Il titolo e le frasi in corsivo alla fine dei due PoV sono presi dall’omonima canzone di Francisca Hall.
Spero vi sia piaciuta.
  
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