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Autore: Ryu_    20/04/2016    0 recensioni
Sasuke è tornato e si recherà in una nuova missione con Naruto. A fare cosa? Proteggere Harry Potter ovviamente. Quello che non sanno è che i nemici si nascondono tra le tenebre. Nemici che dovrebbero essere morti. Come se la passeranno i nostri due protagonisti nei panni di studenti di Hogwarts? Scopritelo leggendo la storia!
SasuNaru, SasoDei con accenni a KakuHida.
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Akasuna no Sasori, Deidara, Hidan, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke, Sasori/Deidara
Note: Cross-over, OOC, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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“GAH!”.

L'esclamazione fece eco attraverso la stanza del Dipartimento dei Misteri, prima che il rumore di una roccia che si frantuma lo sovrastasse. Deidara giurò di aver visto alcuni dei suoi amati capelli biondi cadere fluttuando a terra, mentre il muro dietro di lui cadeva a pezzi. I lineamenti del suo volto si trasformarono velocemente in uno sguardo minaccioso e se non fosse stato per le sue gambe rotte, sarebbe corso senza problemi a strozzare il suo compagno, artefice del colpo.

“Scusa, colpa mia Dei”, rise Hidan, grattandosi il retro della testa.

“COLPA TUA?! Che cazzo ne è della tua mira impeccabile?!”, gli urlò dietro il biondo, ancora arrabbiato. Hidan, infatti, non aveva ancora azzeccato un colpo e non andava assolutamente bene, visto quanto fosse importante, per l'albino, raggiungere il sangue di Voldemort, per poter vincere la battaglia.

“Non è colpa della mia mira! È che questo uomo ha una specie di scudo!”, ribattè furioso Hidan, afferrando ancora più saldamente la sua falce.

Harry sospirò sconsolato, vedendo ciò che stavano facendo. Come avevano fatto, questi tre, a sopravvivere un anno intero ad Hogwarts, senza conoscere qualcosa di magia?

Ringhiò in frustrazione quando Voldemort respinse un altro attacco con un incantesimo.

Senza pensare ai ninja, o a se stesso, il mago si spostò in mezzo a Hidan e l'uomo-serpente.

“Perchè non ci uccidi?”, lo sfidò.

Voldemort, infatti, aveva avuto moltissime occasioni in cui avrebbe potuto uccidere il ninja, ma non aveva approfittato di nessuna di esse.

Il Signore Oscuro non rispose, non si mosse. Solo gli angoli della sua bocca si alzarono leggermente, per creare un ghigno malefico.

L'uno dovrà morire per mano dell'altro, perchè nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive”.

Fu ciò, quello che il mago oscuro gracchiò tra i denti. “Tu sei vivo Harry Potter, perchè c'è di più”, sibilò l'uomo. Poi ci fu solo silenzio. Harry se ne stava semplicemente in piedi, davanti al nemico, guardandolo intensamente. C'era di più. Ma cosa poteva essere?

Il ragazzo era così perso a pensare, che non notò che Voldemort aveva afferrato la sua bacchetta, puntandola contro il mago, iniziando poi a sussurrare terribili maledizioni.

“Katsu”, disse Deidara. Le sue parole si sentirono chiaramente nel silenzio della stanza.

Dietro a Voldemort iniziarono a crearsi una serie di esplosioni, che man mano, ovviamente, si facevano più vicine al mago nemico.

Hidan e Harry rimasero per un momento disorientati dall'inaspettata sorpresa, ma furono presto riportati alla realtà da una voce.

“Hidan, Harry, ORA!”, urlò Sasori, sovrastando il rumore degli scoppi. I due ragazzi non persero tempo. Harry strinse la sua presa sulla bacchetta e attaccò allo stesso tempo dell'albino.

“EXPELLIARMUS”, urlò con tutto il fiato che aveva in gola Harry. Anche se non poteva vedere attraverso tutto il fumo che si era creato nella stanza, il mago riuscì a capire, dall'urlo trionfante che riecheggiò tra le pareti, che il colpo di Hidan era andato a segno.

 

Furono tre le cose che la mente di Harry registrò, una volta che il fumo si dissolse.

La prima: Hidan aveva a malapena preso Voldemorto, e quest'ultimo aveva una ferita di poco conto. La seconda cosa fu il drastico cambiamento nell'aspetto del ninja: la pelle lattea, infatti, era stata rimpiazzata dal colore nero, e su tutto il corpo dell'albino era chiaro il disegno di uno scheletro. Un ghigno si fece largo sul volto del ninja, facendo rabbrividire Harry dalla paura.

Si, Sasuke aveva ragione: avrebbe dovuto accorgersi prima del sadismo di Hidan.

In qualunque caso, oltre a questi due particolari, il terzo cambiamento ebbe una reazione ancora migliore. Infatti, nella stanza, c'erano due nuove presenze. Ormai il fumo delle bombe era scomparso del tutto, così il mago riuscì a vedere chiaramente i due individui: uno biondo dagli occhi color del cielo, che lo scrutavano, e l'altro dai capelli e dagli occhi scuri come la pece.

Si, erano decisamente loro.

“Ciao Harry, scusa per l'attesa”, ghignò Naruto. Harry esalò un sospiro di sollievo, sorridendo allegro all'amico.

“Tu....”, iniziò il moro, ma fu subito tagliato da un urlo drammatico, proveniente dagli altri ninja.

“Direi che avete preso abbastanza tempo per le entrate di scena e la 'reunions', un”, urlò Deidara dal muro su cui era appoggiato.

Gli occhi di Naruto slittarono proprio sulla figura del ragazzo e di Sasori..........oh beh, avrebbe chiesto spiegazioni più tardi.

Naruto guardò il suo partner donandogli uno sguardo rassicurante, prima che entrambi iniziassero a incamminarsi verso Voldemort. Ma c'era qualcosa nell'uomo che era diverso. I due stavano per colpire, quando un assordante strillo li investì. Proveniva da dietro di loro. I due Anbu si voltarono preoccupati, vedendo la fonte dell'urlo, ovvero Harry, sdraiato a terra. Il mago si stringeva la gola con le mani e intanto piangeva disperato.

Sasuke a Naruto si girarono ancora una volta verso il Signore Oscuro per assicurarsi che non facesse alcuna mossa, ma l'uomo si era semplicemente fermato.

Hidan fu accanto a Harry in pochi secondi, cercando di aiutarlo.

“Harry...Harry che succede?”, urlò preoccupato.
“Qual è il problema?”, urlò ulteriormente Deidara, curioso di sapere cosa stava succedendo.

“Non lo so. Sta continuando a respirare, non c'è nulla che non vada nella sua gola, ma continua a tenersela”, disse Hidan.

Appena finì di dire ciò, le mani di Harry si afflosciarono, mollando la presa al collo e cadendo ai lati della testa. Tutti lo guardarono confusi. Sasori, però fu il primo ad accorgersi di quello che stava succedendo.

“Hidan stai indietro!”, urlò il rosso.

“Cosa? Perchè?”, chiese questo, ma fu l'unica cosa che riuscì a dire, perchè Harry afferrò velocemente la sua bacchetta urlando un incantesimo.

“Avada Kedavra!”

Hidan non poteva morire, ovviamente, ma poteva comunque ferirsi. Infatti, il suo corpo, incassato il colpo, volò diversi metri più in là, schiantandosi contro il muro di una parete.

Fu a questo punto che tutti capirono cosa stava succedendo: gli occhi di Harry assomigliavano a quelli di un serpente, erano freddi e cattivi. Non c'era più traccia del ragazzo, dentro a quel corpo. Voldemort si era impossessato di tutto.

“Uccidetemi ora, mezzosangue”, li sfidò Harry, puntando contro di loro la sua bacchetta.

“Non ancora il controllo della mente, un!”, mormorò sottovoce Deidara.

Ancora prima di poter reagire, il Signore Oscuro, nelle vesti di Harry Potter, si avviciniò furtivamente ai due ninja contro al muro.

“Ucciderò voi due traditori per primi”, disse, per poi stringere la bacchetta tra le dita, pronto a lanciare la maledizione.

Sasori fu il primo a reagire, portando Deidara ancora più vicino a sé, cercando di proteggerlo.

“Avada Kedavra!”, urlò Voldemort.

“Protego!”.

La famigliare voce arrivò appena in tempo, proteggendo le due vittime. I due ninja si voltarono, vedendo Luna sulla porta, dalla quale aveva lanciato la protezione.

“Ottimo tempismo, Luna-chan”, sospirò sollevato Deidara.

La ragazza sorrise di rimando, per poi posizionare il suo sguardo su Harry.

“Non puoi stare lì, devi andartene”, disse, avanzando di qualche passo.

“E come faresti a farmi 'uscire'?”, la sfidò il nemico minacciosamente.

Un piccolo sorriso sadico si formò sul volto della ragazza, quando ella, con un cenno del capo, indicò qualcosa dietro al mago. “Perchè hai dimenticato che per controllare la mente di qualcun altro il tuo corpo deve essere vivo. Per uccidere la connessione, tu...”.

Gli occhi da serpe di Harry si aprirono in shock, quando vide quello che la ragazza aveva accennato. Le sue ginocchia cedettero e tutto quello che sentì fu un dolore lancinante allo stomaco.

Il corpo di Voldemort, che era rimasto a terra indifeso durante il possedimento, ora si trovava appeso tra Naruto e Sasuke, il quale stava calmamente rimettendo nel fodero la sua katana.

“Uccidi la fonte”, concluse malefico Naruto.

Improvvisamente centinaia di persone entrarono nella stanza, offrendo aiuto alle vittime.

Uno di loro urlò qualcosa che attraversò le orecchie di Harry, e sembrò quasi un suono dolce.

“È morto! Voi-sapete-chi è morto!!”.

Harry sorrise stancamente, prima di lasciarsi andare al sonno.....la battaglia era finalmente finita.

 

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Passarono più o meno tre settimane, prima del risveglio di Harry. La prima cosa che vide quando fu sveglio furono le lenzuola bianche e le tende del medesimo colore: era in infermeria. Dopodichè sentì dei brevi sospiri provenire dal suo fianco.

“Oh Harry, finalmente sei sveglio!”, esclamò Hermione, abbracciandolo. Ron fece lo stesso, donandogli anche un piccolo sorriso.

“Per quanto tempo sono stato qui?”, chiese il moro, afferrando e indossando i suoi occhiali.

“Più o meno tre settimane. Tu, amico mio, sei un eroe”, rispose alla domanda Naruto, con un largo ghigno sul volto. Visto lo sguardo confuso del mago, il biondo gli lanciò una copia della Gazzetta del Profeta, in cui, in prima pagina, stava Harry sorridente.

“Vorrei che la smettessero di fare questo”, disse stancamente guardando il giornale.

I presenti risero allegri, poi Harry tornò serio.

“Dov'è Sasuke?”, chiese con voce preoccupata. Era raro vedere i due ninja separati.

Naruto sorrise, tirando la tenda che divideva il letto accanto a quello di Harry. Il corvino era proprio lì, sdraiato su quel letto.

“Si è addormentato nel momento in cui siamo arrivati noi a farti visita”, sospirò Naruto.

Harry annuì comprensivo, per poi continuare. “E Akatsuki?”.

“Non hai bisogno di preoccuparti, stanno bene”, lo rassicurò Hermione.

“Beh, dopo alcuni giorni a letto, ovviamente”, aggiunse Ron divertito.

“Li vedremo a cena”, continuò il biondo, posando una mano sulla spalla dell'amico.

Fu allora che la porta dell'infermeria si aprì, lasciando entrare tre figure fin troppo conosciute.

“Non c'è bisogno di aspettare così a lungo, Harry, siamo qui”, ghignò Hidan.

“Mi hai chiamato Harry”, sorrise allegro il mago. Hidan lo guardò confuso.

“E quindi? Non ti ho mai chiamato in un altro modo”, disse pensieroso.

Pochi minuti dopo, si sentirono altri piccoli passi entrare nella stanza: erano di Luna.

La ragazza entrò nell'infermeria con sguardo sognante e allegro. Vedendo ciò, Harry si sentì sollevato. Quello sguardo perso lo faceva sempre sentire in pace e beato.

Luna ce l'aveva fatta. Ce l'avevano fatta tutti quanti.

Appena la ragazza fu vicina al letto del mago, questo iniziò a parlare.

“Tu sapevi che sarebbe andato tutto bene alla fine, vero?”, le chiese. Tutti guardarono la bionda curiosi.

“Si, lo sapevo”, disse lei. “Ma il futuro può cambiare e, come tu sai, niente è mai sicuro”, continuò, sedendosi su una sedia accanto al letto. “E c'è di più, perchè tu sei vivo, Harry, ce l'hai fatta”, concluse sognante.

Deidara e Sasori osservarono attentamente i due ragazzi: c'era un significato nascosto nelle parole di Luna...un sentimento, forse. I due ninja si sorrisero allegri, capendo immediatamente quello di cui si trattava.

 

 

NOTE AUTRICE.

Ciao a tutti!

Okay, eccovi il capitolo! Spero vi piaccia!

Sono un po' di fretta perchè devo andare a studiare Platone, quindi perdonatemi se non aggiungo altro!

Grazie a chi leggerà, un bacione.

Ryu_

 

   
 
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