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Autore: Manga_9000    20/04/2016    7 recensioni
Cosa sarebbe successo se Frisk avesse deciso di non uscire dalle rovine e rimanere con Toriel?
[Dal testo]
*Knock knock*
Mi fermai di scatto posando gli ingredienti che avevo già preso. Respirai profondamente. Ero la padrona di casa al momento, dovevo farmi rispettare e proteggere la casa, o almeno ci avrei provato. Mi feci coraggio e scesi in quel corridoio tutto scuro illuminato solo dalla debole luce delle fiaccole appese al muro.
*Knock knock*
Un brivido percorse la mia schiena, non c'era nessuno ma il rumore proveniva dall'enorme porta infondo alla stanza, mi avvicinai con cautela.
*Knock knock*
Sentii il rumore molto più nitidamente e questo mi riempì di determinazione, decisi ingenuamente di rispondere.
"C...Chi è?"
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Frisk, Sans, Toriel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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The door

Tempo fa, durante una passeggiata sul monte Ebott, caddi quaggiù su un letto di fiori dorati, ero solo una bambina impaurita.
Non avevo neanche il coraggio di esplorare il posto, tutto buio e umido, anche se poi la voce di quel fiorellino mi chiamò da lontano e io feci la pessima scelta di andare ad ascoltarlo. Si prese gioco di me facendomi credere di volermi aiutare e invece voleva solo uccidermi.
Per mia fortuna una donna-capra mi salvò da quell'orribile creatura, lei era Toriel la guardiana delle rovine.
Mi prese delicatamente la mano e mi accompagnò lungo tutto il percorso pieno di puzzles ed enigmi, proteggendomi, come fossi sua figlia, dai vari mostri che, impauriti, volevano attaccarmi.  
Mi ospitò allegramente a casa sua, portandomi come dono di benvenuto la mia torta preferita, al caramello e alla cannella. Tutto era perfetto, ma mi mancava la superficie e, in fin dei conti, Toriel era una sconosciuta nonostante mi trattasse così bene.
Ma quando le chiedevo quando potessi tornarmene a casa lei assumeva sempre un atteggiamento molto strano e agitato, cosa che non mi rendeva tranquilla, fin quando poi non scese nel suo seminterrato per "fare una cosa". La seguii e mi rivelò che in realtà stava andando a distruggere l'unica via d'uscita che avevo io ma che in realtà aveva anche lei.  
Mi raccontò degli altri umani che una volta usciti vennero uccisi da un certo Asgore e che non voleva che io facessi la loro stessa fine, voleva solo proteggermi.
La credevo, non sapevo perchè, il suo tono era così sincero e in realtà io non avevo nulla di che in superficie.
I miei genitori adottivi non erano dei migliori e non avevo amici ai quali potessi mancare, così la nostalgia di casa mi passò. Ma, ad ogni modo, non volevo che la mia unica via d'uscita venisse distrutta anche perchè anche lei sarebbe rimasta bloccata per sempre lì da sola con me.
Così le parlai, con il mio tono innocente da bambina di otto anni tentando di spiegarle meglio che potevo che io volevo rimanere con lei e che non avrebbe dovuto distruggere l'uscita per le rovine condannandosi.
Immediatamente la sua espressione si distese e abbracciandomi mi diede il benvenuto nella mia nuova dimora.


Passarono dieci anni e la mia vita lì era decisamente stupenda e tranquilla. Toriel mi fece da mamma e mi insegnò un mucchio di cose sull'Underground. Mi raccontò la storia della guerra tra umani e mostri e mi spiegò perchè tutti gli umani che cadessero lì venissero uccisi. La nostra anima è molto potente e sette di queste permetteranno ai mostri di spezzare la barriera e uscire.

Io, a detta di Toriel, ero la settima umana a cadere, quindi una svolta per il Regno del Sottosuolo, per questo, se mai fossi uscita, sarei stata in grave pericolo.

Nonostante tutte le sue spiegazioni non mi raccontò mai di come fosse la vita fuori, la civiltà dei mostri e io ero dannatamente curiosa, forse non me lo raccontava perchè neanche lei lo ricordava. Si era esiliata laggiù da sola da molto tempo ormai. e supposi non fosse più uscita da allora.

Ogni giorno scendeva in seminterrato mentre io ero a fare delle commissioni che lei mi affidava e quando tornavo la trovavo sempre seduta alla scrivania mentre scriveva qualcosa sul suo diario sghignazzando, non le chiesi mai cosa facesse ne tanto meno lei me lo diceva, era una sottospecie di "segreto non segreto".

A parte questo la nostra vita era assolutamente normale (per quanto possa essere normale che un'umana viva con una capra antropomorfa).

Un giorno Toriel dovette lasciarmi da sola a casa, cosa che non aveva mai fatto, perchè alcuni Froggit in uno dei corridoi più lontani e scuri di tutte le rovine, stavano litigando e lei doveva andare a risolvere la situazione.

Non mi portò con se sempre per la questione della sicurezza che stava diventando un po' soffocante, ma non mi lamentai e la lasciai andare.

Mentre era via decisi di prepararle una torta, di solito era sempre lei che le preparava per me, era tempo che mi riscattassi! Ma proprio quando stavo prendendo tutto l'occorrente dalle scale per il seminterrato sentii dei rumori.

*Knock knock*

 Mi fermai di scatto posando gli ingredienti che avevo già preso. Respirai profondamente. Ero la padrona di casa al momento, dovevo farmi rispettare e proteggere la casa, o almeno ci avrei provato. Mi feci coraggio e scesi in quel corridoio tutto scuro illuminato solo dalla debole luce delle fiaccole appese al muro. 

*Knock knock*

Un brivido percorse la mia schiena, non c'era nessuno ma il rumore proveniva dall'enorme porta infondo alla stanza, mi avvicinai con cautela.

*Knock knock*

Sentii il rumore molto più nitidamente e questo mi riempì di determinazione, decisi ingenuamente di rispondere.

"C...Chi è?"

"No, no,oggi toccava a te iniziare con gli 'Knock knock' non barare."

Una voce maschile e profonda mi rispose, non sembrava minacciosa ma la sua risposta mi lasciò perplessa.

"Come?"

"Comincia dai."

Non sapevo cosa fare, così decisi di assecondarlo. 

Bussai alla porta con delicatezza.

"Chi è?" rispose prontamente.

"Ehm...Piatti."

"Piatti chi?"

"Piatticamente un brutto scherzo..."

Per un attimo ci fu solo silenzio tra me e...la porta, sapevo che il mio scherzo era pessimo, non ero mai stata brava a raccontarne.

Poi d'un tratto sento dall'altra parte dell'uscio una fragorosa risata, incredibile, gli era piaciuto.

"Questa era buona! Ammettilo l'hai piattificata!"

Rimasi per un momento ferma portandomi le mani alla bocca per serrarla e non sghignazzare, ma non ce la feci e lasciai che l'altro potesse sentirmi ridere.

Mi sembrava incredibile il fatto che mi stesse tenendo il gioco.

"Wow.... hai cambiato voce? Sei... diversa."

Mi fermai di colpo.

"Non fraintendermi! Questo tuo modo di ridere è anche migliore dell'altro solo che... sembri un'altra persona."

Dopo quelle parole capii il misfatto, credeva fossi Toriel, forse era per lui che scendeva sempre quaggiù.

"Oh... scusami mi dispiace, credo ci sia un malinteso... io sono Frisk."

"Ah capisco, Frisk. Io sono Sans, Sans lo scheletro."

"Wow, sei davvero uno scheletro?"

"Ma certo! In midollo e ossa!"

Risi nuovamente, era davvero una "persona" simpatica ed esilarante.

"Quindi tu dovresti essere la figlioletta di Toriel."

"In un certo senso... si"

"Mi ha parlato di te, ha detto che sei una piccoletta molto intelligente."

Cominciò a parlarmi quasi fossi una bambina... o forse neanche, come un cucciolo di capra o mostro o... quel che era.

Forse non sapeva chi io fossi, ne quanti anni avessi. Forse Toriel non glielo aveva detto per non allarmarlo o per non fargli spargere la voce in giro.

Parlammo a lungo, forse per ore. Era un gran chiacchierone. Mi raccontò di suo fratello Papyrus e di tutti gli scherzi che gli aveva fatto solo per vederlo arrabbiarsi, era davvero crudele.

Mi raccontò della sua vita fuori, andava spesso da Grillby's che da quello che capii doveva essere un pub famoso nella vicina cittadina di Snowdin dove lui viveva.

Lì c'era sempre tanta gente strana ma unica, da come diceva e poi Grillby era un gran amico e barista, il suo Ketchup era il migliore di tutto il regno.

Lo incoraggiavo sempre di più a parlarmi della vita fuori: aveva tre chioschi ...o forse cinque? Non lo ricordava neanche lui, sparsi per tutto il Sottosuolo. A Snowdin a Waterfall e persino nelle lontane Hotland dove vendeva un mucchio di Hot dogs e Hot cats. Quanto avrei voluto uscire fuori e mangiarmi uno di quei panini nell'aria calda delle Hotland, magari osservando il magma sottostante ribollire.

Sarei potuta rimanere lì ad ascoltarlo per sempre, la sua vita era così movimentata eppure lui diceva di annoiarsi, ma come? Non sarebbe resistito un attimo qui dentro.

All'improvviso una voce mi chiamò dalle scale.

"Frisk! Cosa ci fai qui?" Era Toriel.

"Mamma! Ehm... è che ho sentito dei rumori e poi ho cominciato a parlare con Sans e..." Lo scheletro mi interruppe.

"Ehi Tori."

"Ciao Sans, vedo che hai fatto la conoscenza della mia piccola. Di cosa avete parlato?"

"Diciamo che le ho rinFriskato le idee sulla vita fuori."

Io e Toriel ci guardammo per poi ridere a crepapelle. Non era arrabbiata, anzi era contenta di quello che era successo e rimanemmo ancora per molto tempo lì io e lei a parlare con Sans fin quando non dovette andarsene.

Ero così emozionata all'idea che quel mondo lì fuori fosse così dinamico ma al tempo stesso, rattristata dal fatto che sapevo di non poterlo visitare mai.

Il giorno dopo, di mattino presto, presi una dura decisione: sarei uscita anche solo per una visita ma non potevo rimanere lì dopo quello che avevo saputo.

Mi misi un maglione viola a righe rosa, delle calzamaglie nere e un pantalone corto con degli stivali e scesi le scale riempendomi di determinazione.

Camminavo lentamente per non svegliare Toriel, non mi avrebbe mai permesso di fuggire, ma sarebbe stato per poco giusto? Io volevo solo vedere quello che c'era fuori! Ma dopo un po', mentre mi trovavo davanti al portone una voce femminile mi fermò.

"Sans arriverà più tardi Frisk, puoi anche tornare a dormire."

"...lo so."

Mi guardava fisso, sapeva che non era quello il motivo per cui io ero lì. Cercava il mio sguardo con i suoi occhi rossi come il fuoco.

"Cosa vuoi fare?"

"Io... voglio solo..." dissi indietreggiando avvicinandomi verso la porta.

"Ne abbiamo già discusso Frisk! E' pericoloso lì fuori!" Il suo tono era di rimprovero.

"Io voglio solo vedere quello che c'è perchè non posso?"

"Ti uccideranno!"

"Non voglio rimanere bloccata qui per sempre! Mi sento in gabbia Toriel !"

"Questa è casa tua Frisk e io non ti permetterò di uscire. Ora smettila di disubbidire e torna in camera tua altrimenti niente dolce a pranzo."

Abbassai la testa e strinsi i pugni, quello che stavo per dirle le avrebbe fatto male lo sapevo.

"Piantala non sei mia madre !"

Spalancò gli occhi mentre io mi girai di scatto e con una mano aprii il portone uscendo di corsa. Un'aria gelida mi sfiorò il viso. Libera finalmente, ma non avrei mai voluto che fosse stato così.

   
 
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