Anime & Manga > Itazura na Kiss
Segui la storia  |      
Autore: Glory and Love    20/04/2016    5 recensioni
Sono passati sei anni dalla nascita di Kotomi e la vita degli Irie è cambiata per sempre. A dire il vero, è cambiata dal giorno in cui Kotoko ha messo piede in casa loro e da quando è riuscita a sciogliere il cuore di ghiaccio del loro primo figlio: Naoki.
Ora, però, l'età dell'adolescenza è affrontata da Yuuki, fotocopia del fratello maggiore alla sua età sia nell'aspetto fisico che nel lato caratteriale. In tutto questo, però, ha tenergli testa vi sarà una giovane e intrepida agguerrita ragazza della sezione F delle superiori, appena trasferitasi in città. Il loro primo incontro è un litigio, avvenuto quasi per una banale stupidaggine. Il secondo non può andare diversamente, perché diversamente da tutte le ragazze della scuola, Ichigo odia profondamente Yuuki Irie. E almeno l'odio è contraccambiato da parte di entrambi.
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aihara Kotoko, Irie Naoki, Irie Yuuki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Human.
Capitolo Ø - Prologo




 

-Kotomi, aspetta! Non correre!-
Con un gesto rapido, allungò la mano sul comodino e spense la sveglia che con il suo piccolo ma fastidioso allarme, provocava il sottofondo di quello che era il teatrino di tutti i giorni. Era mai possibile che dopo ben sei anni di vita, quella pestifera di sua nipote doveva ancora fare i capricci per andare a scuola? Anche studiare era diventato faticoso con la piccola che strillava se non veniva accontentata in qualcosa.
Non vedeva l’ora di passare all’Università. Con i suoi voti, poi, non sarebbe stato difficile… tutto era aspettare.
Tirò via le coperte e posò i piedi a terra, uscendo poi dalla porta della stanza per recarsi nel bagno che, puntualmente, era occupato da qualcuno.
-Oh, buongiorno, Yuuki-chan.- Lo saluta allegramente il padre, scendendo poi le scale per recarsi nel soggiorno dove il teatrino madre-figlia stava continuando.
Yuuki si apprestò ad andare in bagno e a lavarsi. Si guardò un attimo allo specchio. Era incredibile come, anno dopo anno, era la copia identica di suo fratello alla sua età. Ora frequentava le superiori e come dice il detto: “buon sangue non mente”. Era il numero della sua classe, la sezione A, riusciva sempre a scampare, come la maggior parte degli altri, ogni esame con il massimo dei voti. E anche a popolarità tra le ragazze, poteva dire di aver ereditato anche quello.
Infatti i tratti angelici che aveva quando era bambino erano rimasti, ma erano stati più marcati con quelli di ragazzo. I capelli erano più folti e lo sguardo più deciso. L’unica particolarità che lo rendeva diverso da Naoki era i gusti in fatto di ragazze. Partendo dal fatto che aveva sempre affermato che non si sarebbe mai sposato, anche quando avrebbe preso in mano l’azienda del padre. Non ci teneva ad un trambusto simile tutte le mattine. Certo, non negava di aver avuto storie con molte ragazze ma sempre di livello pari al suo. Ergo… non avrebbe guardato una ragazza di sezione F neanche se fossero state le ultime femmine sulla faccia della terra. A quel punto preferiva passare all’altra sfonda.
Uscì dal bagno circa quindici minuti dopo, raggiungendo gli altri in cucina per la colazione. Tutti erano già a tavola.
-Buongiorno, Yuuki-chan! Ho preparato i waffle, prendine uno prima di andare a scuola!- Dice con entusiasmo la madre, esponendo trionfante il vassoio con gli appetitosi waffle.   
-No, grazie. Sono in ritardo.- Detto ciò, prende la cartella prima che sua madre possa replicare. –A più tardi.- E si dirige senza voltarsi indietro verso l’uscita.
Sghignazzò tra se sentendo sua madre urlare il suo nome, seguito da un “torna subito indietro!”. Ah, cielo! Per quanto ancora avrebbe dovuto vivere in una simile gabbia di pazzi?
Come ogni mattina, prese il treno che l’avrebbe condotto dall’altro lato della città, dov’era situata la sua scuola. Osservava fuori dal finestrino la velocità passargli davanti, case, grattacieli. Era tutto così ripetitivo. Avrebbe voluto qualcosa di diverso e l’avrebbe avuta. Contava di entrare nell’Università di Tokyo dopo le superiori. Ed era quasi scontato visto che avrebbe preso il posto di suo padre nell’azienda e divenirne così il suo successore. Eh sì, ci sarebbe riuscito. L’aveva promesso e lui manteneva sempre le sue promesse.
Scese dal treno in perfetto orario e si recò lungo la strada che l’avrebbe portato alla scuola. Attraversando il cancello, vide che i suoi compagni erano già tutti lì. Non appena arrivò, tutti lo salutarono con un cenno della mano. Un momento… si rese conto che in effetti mancava qualcuno all’appello.
-Tomoya non è ancora arrivato?- Chiede, guardandosi attorno.
-No. In verità mi chiedo anche io perché sia in ritardo. Non è da lui.- Commenta Shingo, scrollando le spalle.
-Avrà fatto tardi ieri sera. Magari era in compagnia di una bella ragazza.- Ipotizza un altro al suo fianco, Kicho con un’espressione di chi la lunga.
In tutto ciò, Yuuki fa una smorfia di nonchalance. In fondo, per gli altri, c’era sempre una prima volta in cui potevano arrivare in ritardo… quindi perché si preoccupava tanto? Aveva ben altre cose di cui occuparsi.
-Dai, entriamo.- Dice lui, varcando la soglia della scuola.
Loro quattro avevano formato un gruppo alle medie. Una compagnia con la quale divertirsi ogni tanto e scambiarsi domande e dubbi, ma loro erano gli unici che lo vedevano per quello che era e su di lui non vedevano l’ombra del fratello maggiore, che aveva varcato quei corridoi infinite volte alla sua età. Infatti era convinto che le ragazze gli correvano dietro perché ricordava vagamente l’allora glaciale Naoki Irie. Forse era anche per quel motivo che preferiva cose non troppo impegnative.
Entrano in classe con la solita espressione incolore sul viso e prendono posto ai propri banchi, nell’attesa dell’arrivo del professore.
-Oh, guardate arriva Tomoya!-
E quando si voltano vedono la folta chioma castana di Tomoya entrare in classe, tutto trafelato e dall’aspetto malridotto. Sembrava non aver dormito affatto.
-Tutto a posto?- Chiede Yuuki, con la sua solita espressione fredda in volto.
-S-sì. Ho avuto un impegno urgente all’infermeria.- Risponde, prendendo posto accanto a lui nel banco.
-Che genere di impegno?-
-Una studentessa si è ferita.-
-E allora? Se non è di questa classe poteva chiedere ad altri di accompagnarla.-
-Non è così semplice. Comunque non è nulla di grave.- Taglia corto, ponendo fine così alla discussione.
Poco dopo arriva l’insegnante e la lezione prende finalmente inizio. Per tutta l’ora, Yuuki non può far altro che guardare il volto pensieroso dell’amico e, se non è la sua impressione, oserebbe dire che è anche piuttosto scuro in volto. Che diamine era successo per ridurlo in quello stato?
Durante la pausa pranzo, i ragazzi si sparpagliarono nel corridoio.
-Scusate, devo andare.- Annuncia Yuuki, percorrendo il corridoio.
-Corri dalla tua mogliettina, Yuuki-chan?- Ironizza Shingo, facendo il verso femminile.
-Non sono affari tuoi.- Taglia corto, allontanandosi a passo rapido sotto gli occhi a forma di cuoricino delle ragazze.
Scende le scale e si reca verso la sezione F. Lo ammette. Prova ancora un’irrefrenabile vergogna nel varcare quella soglia ma le parole di sua cognata erano state fin troppo convincenti che alla fine aveva ceduto, specie di fronte a quelle di suo fratello, che si era coalizzato contro di lui e a favore della moglie. Questa era la sua vita, da un po’ di tempo a quella parte.
-Konomi.- La saluta con un cenno della mano ma senza alcun sorriso in volto.
La ragazza si alza dal banco e ricambia il suo saluto. –Buongiorno, Yuuki-chan. Pranziamo insieme?-
-Come vuoi. Ti aspetto fuori.- E richiude la porta dell’aula, poggiando la schiena al muro della parete, aspettando la sua amica… se così si poteva chiamarla. Conoscente, al massimo, ed era anche troppo.
-Scusa?-
Una voce femminile interrompe i suoi pensieri. Yuuki la osserva con la coda dell’occhio. Altezza media, capelli castani, colorito pallido. E anche se pareva avere lo sguardo intelligente, era pronto a scommettere che era una stupida che frequentava la sezione F. O forse si trovava lì per caso.
-Che c’è?- Il tono freddo e a tratti scocciato è quasi impossibile da nascondere.
-Tu sei un ragazzo della sezione A?-
Yuuki strabuzza gli occhi. E’ strano che lei sia l’unica a non conoscerlo. Dev’essere nuova.
-Sì.-
La intravvede sorridere soddisfatta e li porge un pacchetto del pranzo, legato da un nastro rosso. –Potresti darlo ad un ragazzo di nome Tomoya? Digli che è un piccolo grazie, per quello che ha fatto per me.-
-E perché dovrei farlo?-
-Beh.. è un favore che ti sto chiedendo. Ti pesa per caso?-
-Molto.-
Vede quel sorriso puro ed innocente tramutarsi in un broncio pari a quello di una bambina. Che scema!
-Che maleducato! E tu saresti un genio? Avevo pensato che i geni avessero per lo meno delle buone maniere.-
Attutisce il colpo. Muto, insofferente, indolore.
-I geni sono allergici alle stupide.-
E fumo quello che le esce dalle narici?
-A chi hai dato della stupida? Insopportabile so-tutto-io!-
Attutisce il secondo colpo. Sempre muto, insofferente, indolore. Socchiude le palpebre, visibilmente scocciato da quella conversazione.
-Ti do un consiglio, semplice da ricordare. Nessun studente della sezione A uscirebbe mai con una della sezione F. Tienilo a mente.-
La ragazza strabuzza gli occhi, non capendo a cosa si riferisse. –E allora? Che centra adesso?-
-Lo sai benissimo.-
La bruna riduce gli occhi a due fessure. Che razza di antipatico che doveva toccargli quella mattina! Se i geni della sezione A erano tutti così senza cuore, era meglio dove stava.
Un momento. Per un attimo la ragazza, mentalmente, fa uno più uno. Non è che con quel gesto avesse pensato che poteva piacerle Tomoya? Improvvisamente le gote le diventano rosse come due ciliegie per l’imbarazzo.
-Fa come se non ti ho detto niente.- Commenta, girando i tacchi e tornando su i suoi passi.
-Già fatto.-
Quella risposta arriva fino alle sue orecchie.
Ora per colpa di quel suo maleducato comportamento, avrebbe dovuto salire fino alla sezione A per poter portare il pranzo a Tomoya. Ma guarda il mondo in mano a che razza di babbei si ritrova?! Maledetto! Ma non gliela avrebbe fatta passare liscia. Oh no. Molto presto avrebbe ottenuto la sua vendetta.
E in tutto quello, Yuuki mise una mano in tasca, ripensando ancora una volta allo strano comportamento di quella altrettanto stramba tipa.
 
 
 
 
 
Note di Glory:
Che posso dire? Mi sono innamorata di quest’anime e ho voluto dedicare una specie di long, immaginandomi un seguito e immaginando anche Yuuki come protagonista, visto il lieto fine di Naoki e Kotoko. Ma non temete. Saranno presenti anche loro nel corso della storia. Se il capitolo vi è piaciuto e volete che continui, fatemelo sapere. Essendo la prima long che scrivo su un’anime non so se sono andata bene, se ci sono errori o qualche altra cosa. Quindi conto su un vostro giudizio.
Alla prossima, se vi va.
Glory and Love.

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Itazura na Kiss / Vai alla pagina dell'autore: Glory and Love