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Autore: blu992    21/04/2016    6 recensioni
[Post season 4] [Sterek? Maybe.] [Parte Text!Fic]
Dai Capitolo 1
Stiles realizza di essersi alzato di scatto e di aver urlato quando sente le urla della ragazza che occupa il suo letto e che fino a tre secondi fa occupava anche metà della sua schiena.
- Tu chi diavolo sei? Cosa ci fai nel mio letto? Come sei entrata? Perché sei in casa mia?

Di Stiles che una mattina si sveglia e si ritrova in compagnia di una sconosciuta.
Genere: Commedia, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buona lettura!



Uscire dal vialetto. Proseguire a destra per quasi un chilometro e svoltare a sinistra. Arrivare all'incrocio dove c'è la farmacia all'angolo e svoltare a destra. Proseguire diritto fino alla fine della strada. Entrare nello studio veterinario.
 

Stiles conosceva la strada a memoria, aveva già il percorso nella sua mente vedeva già se stesso entrare e spiegare tutto a Deaton. Quindi davvero non riusciva a spiegarsi cosa ci faceva al Rudy's Bar seduto di fronte alla sconosciuta e con una tazza di caffè tra le mani. Ma tutto si fa chiaro quando ricorda come lei ha messo le mani sul volante della Jeep per dirgli di accostare davanti al locale, facendo rischiare ad entrambi la vita. Beh, almeno a lui, lei a quanto pare è indistruttibile come tutti i mannari.  

Il fatto è che Stiles è umano e non ha proprio niente di indistruttibile, nemmeno i cogl- 

- Questa ciambella fa schifo. Dove mi hai portata? 

 

Ecco. Appunto. 

 

- Non ti ho portata da nessuna parte. Ti ci sei portata da sola qui dentro, e quasi quasi ci entravi direttamente con la Jeep. Dalla vetrata! 

- Oddio, ancora? Abbiamo solo sbandato un po'! Rilassati, sei troppo agitato e imbronciato. Tieni, mangia.  

- Non la voglio, e poi hai detto che fa schifo. 

- Ma dovrai pagarla anche se non la mangio. Mi hanno insegnato a non sprecare cibo. Pensa ai bambini poveri. 

- E perché dovrei pagare io? E soprattutto, chi ti ha insegnato?  

- Non lo so, qualcuno, boh. Comunque ovvio che devi pagare tu. Ricordi? Nuda! 

- Vorrei dimenticare. Dai, alzati, non ho tempo da perdere.  

 

 

 

Deaton vede Stiles e già sa che c'è ancora una volta qualcosa che non va in quella città. Pensa che prima o poi andrà in pensione e si trasferirà ad Honolulu. Ha sentito la voce del ragazzo già quando è sceso dalla sua auto, qualcosa del tipo "A cuccia!". 

Entra nello studio veterinario accompagnato da una ragazza che probabilmente ha la sua stessa età. Gli spiega cosa gli è successo appena un'ora e mezza prima; riesce a capire quasi tutto il discorso, tranne che per la parte dei "bambini poveri", lì si è un attimo perso. Crede di Dover porre qualche domanda per avere la certezza di aver capito bene.  

- Non vi conoscete, vi siete svegliati insieme, tu eri nuda e non ricordi nemmeno chi sei. 

- Esatto. Ed è antipatica, se la cosa può essere di aiuto. 

- Ok, smettetela di litigare. Se sei un lupo, posso visitarti, almeno per sapere se sei in salute o se c'è qualcosa in te che non va. Ok? 

- Mi deve visitare? Io non so nemmeno chi sia. Non mi metterà le mani addosso! 

- Senti...Sconosciuta. Ora lasci che il qui presente dottore ti visiti o, se necessario, ti leghiamo al lettino.  

- Tu però esci.  

 

 

(Ore 09:04) Fratello, novità? Sei andato da Deaton? SM 

(Ore 09:05) Ci sono ora. La sta visitando. Comunque è sicuro, è un lupo. SS 

(Ore 09:07) Bene. Cioè, male. Non farti azzannare. SM 

(Ore 09:09) Ci provo. SS 

 

 

-Stiles? Puoi entrare. 

 

- Allora? Scoperto chi è, perché è qui e soprattutto perché...perché la mia tuta è diventata un pantaloncino? 

- Faceva schifo. Ora va un po' meglio, ma voglio dei vestiti decenti. Questo tizio non sa nulla, so già di avere diciassette anni e di essere un mannaro. 

-Hai diciassette anni? Scusi, dottor Deaton, cos'ha scoperto? 

- Ha ragione lei. Solo la sua età e la sua natura. Dato che non ricorda nulla, suppongo sia un omega che ha perso la memoria. Si sarà infilata in camera tua perché li c'è sicuramente l'odore di Scott. Se lui fosse stato in città, probabilmente sarebbe andata direttamente a casa McCall. 

- Oh, che fortunato che sono! Puzzo pure di lupo Alpha! 

- Io in realtà non ho sentito proprio nulla. Cioè sento l'odore di questo qui, ma non sono ancora brava a riconoscere odori di persone non presenti. Questo lo ricordo.  

- Quindi non abbiamo fatto nessun passo avanti. Bene. Benissimo. Andiamo da Lydia.  

 

 

Quella situazione era veramente ai limiti del ridicolo. Non solo il suo migliore amico diventa lupo e si ritrova circondato da lupi e branchi. No! Ora gli piombano anche in casa nel bel mezzo della notte senza una motivazione plausibile. Deve andare da Lydia, gli serve un conforto da un'amica e deve chiederle dei vestiti. Non lo ammetterà mai, ma ha ragione la smemorata, non può andare in giro con una maglia di Captain America e un pantalone strappato. 

 

Uaaau! Questa si che è una casa! Già adoro questa Lisa! 

- Lydia! Dai, scendi. Dovrebbe essere a casa, non l'ho nemmeno avvisata. 

 

 

La faccia che fa la Banshee quando apre la porta di ingresso è un misto tra lo stupore e il disgusto. Guarda Stiles, chiedendosi cosa ci faccia lì di prima mattina e soprattutto senza avvisare. Non ha avuto nemmeno tempo per truccarsi. Poi guarda quella...è una ragazza, vero?  

 

- Stiles, dimmi che non hai trovato un altro coyote mannaro che è stato lontano dalla civiltà per otto anni! Chi è questa ragazza? 

- Ma la smettete di darmi del coyote? Sono un lupo, non so come mi chiamo, sono piombata in casa sua stanotte, nuda, e ho bisogno di liberarmi di questi vestiti. Voglio qualcosa che mi ricordi che sono una ragazza. Mi aiuti tu? 

- Entrate. 

 

 

È un sospiro di sollievo quello che ha sentito? Davvero quella tizia ha sospirato di sollievo guardando l'armadio di casa Martin?  

- Vai a cambiarti nel bagno, fa come se fossi a casa tua. 

- Se sapessi qual è casa mia ci andrei. 

 

Ha sbattuto pure la porta? Quella ragazza è simpatia ed educazione, non c'è che dire. A vedere la faccia della padrona di casa, deve pensarla allo stesso modo. Forse si sta già pentendo di averle dato i suoi abiti.  

- Stiles. Spiega. Ora.  

- Ti ha riassunto perfettamente lei. È tutto vero e non c'è altro. Sono già stato anche da Deaton e non ha saputo dirmi nulla, tranne che ha diciassette anni, che quindi ha un anno in meno a noi.  

- Quella è più piccola di me? Ma sembra una ventenne! 

- Credo sia il gene lupesco. Comunque Scott torna tra tre giorni e nel frattempo spero che le ritorni la memoria e che se ne vada. Già non la sopporto più. Può stare da te? 

- No! Non se ne parla. E poi questa settimana ci sono parenti di mia madre. Starà da te. Oppure mandala da Malia.  

- Da Malia? Vuoi che si sbranino a vicenda? Una che non sa avere a che fare con gli umani e l'altra...beh, pure.  

 

In quel momento la sconosciuta esce dal bagno della camera di Lydia e finalmente ha un aspetto quasi umano. La massa di capelli informe che teneva annodata alta è ora sciolta, dev'essersi pettinata. Ai vestiti di Stiles si è sostituito un abito corto, forse di lana. A Stiles quasi viene un colpo quando la vede. È davvero stupenda senza i suoi vestiti informi. Non si sente attratto da lei in "quel senso", ma quella ragazza è davvero, davvero bella.  

-La smetti di guardarmi con quella faccia da imbecille? 

 

Bella si, ma odiosa in egual misura. 

 

- Allora sei davvero femmina? Sai, non me ne ero accorto. 

- Mi hai vista nuda! 

- Appunto. 

- Ma- 

-Ehi, ehi, basta. Non abbiamo tempo per litigare. Stai davvero bene, non dargli retta. Ho una soluzione. Andiamo da Malia, prendiamo anche Liam e ti facciamo annusare. 

- Mi fate cosa? Da chi? 

- Ottima idea! Andiamo! 

 

Rotto. Il suo braccio forse è rotto. Stiles ne è quasi sicuro dopo che ha sentito quella morsa di acciaio stringersi sul suo polso e strattonarlo. Sente le lacrime agli angoli degli occhi per il dolore. Sente anche un ringhio, ma che c- 

- Tu! Spiega! 

- Malia, coyote. Liam, lupo. Ti facciamo annusare per vedere se dal tuo odore capiamo chi sei, da dove vieni e altre cose così. Ora mi lasci? Ci tengo al mio braccio. 

- Se ci tieni anche ai tuoi cuccioli, digli di non avvicinarsi troppi a me, però.  

 

 

Il silenzio nella Jeep è quasi rilassante. E la cosa preoccupa Stiles a dismisura. Non gli è mai piaciuto il silenzio, soprattutto se è tra se stesso ed un estraneo. Si sente sempre in imbarazzo e comincia a pensare a cosa dire, a cosa fare, suda le mani. 

 

- Stiles, hai saltato casa di Liam. 

 

Oh, vero, c'era anche Lydia. Ora va meglio. 

 

 

- Oh, Malia ci sei anche tu, meno male. Vedi, vi volevamo chiedere un piac- Cosa ci fai tu da Liam? 

- Siamo amici. Ti interessa, Stiles? 

- Certo che no. Dicevo, c'è una situazione di cui dobbiamo parlarvi. 

- C'entra quella lì? 

- Sedetevi. 

 

 

Nemmeno dieci minuti e Malia già adorava la sconosciuta. Forse i simili si riconoscono; non simili mannari, ma simili con problemi con l'umanità.  

Purtroppo, pero, l'idea di Lydia, seppur brillante, non aveva avuto seguito. I due mannari erano ancora troppo inesperti per riconoscere gli odori. Riuscivano a sentire solo il forte odore di Stiles, probabilmente dovuto al fatto che ci aveva passato la notte appiccicato.  

Dovevano comunque trovare una soluzione, pur se temporanea, al problema alloggio. E Stiles cominciava a ritenersi davvero vittima della sfiga. 

 

- Deve stare da te. È arrivata a casa tua, questo già dovrebbe essere un segnale, poi qui con me non può starci, mio zio mi farebbe troppe domande. E dubito tu voglia mandarla al loft con Malia. Da sole. 

- Grazie, Liam.  

- La smettete di parlare di me come se fossi un pacco? Posso esprimere un'opinione a riguardo?  

- Parla. 

- Grazie Sten. Allora, io starò a casa tua. 

- Non sai come mi chiamo e vuoi stare da me? 

- Ha ragione il piccoletto. Sono arrivata da te e da te resto. E poi mi piace stare lì, profuma di buono. 

- Quello è perché ieri ho lavato i pavimenti! 

- No, profuma di buono, non di lavanda. A proposito, cambia detersivo, io odio la lavanda. Ora andiamo a casa? Vorrei pranzare. 

- Ok, sentite. La porto da me e dico che è una cugina di Lydia, ma sappiate una cosa. Se la uccido, vi prenderete la colpa.  

 

 

È sempre stato così breve il tragitto da casa di Liam alla sua? Stiles crede che oltre ad una pazza, sia cascata nella sua vita anche una distorsione spaziale, perché non può essere già a casa e quella non può essere l'auto di suo padre. Cioè, se fossero le tredici, sarebbe normale, ma Stiles è sicuro di essersi svegliato meno di due ore fa! Perché il tempo passa così velocemente? E perché questa tizia ha- 

- Cosa diavolo stai facendo? Metti giù i piedi dal cruscotto! 

- Quanto sei noioso! Mi fanno male i piedi, queste scarpe sono torture! 

- Quando arriviamo a casa te le togli. Per ora tieni i piedi a posto! Non hai detto che qualcuno ti aveva insegnato l'educazione? 

- Forse mi sono sbagliata. Sai, la perdita di memoria.  

- Dio, ti ucciderò. Prima però ripetimi cosa devi dire quando entriamo. 

- Salve, Sceriffo. Sono la cugina di Lisa, Olympia. Mi dispiace crearle disturbo, ma non c'è abbastanza posto nella sua mega villa e sono stata mandata qui. Se per lei è un problema, andrò sotto a un ponte. 

- Se eviti la parte del ponte e ti ricordi che è Lydia e non Lisa, andrà meglio. 

 

Lo sceriffo era tornato da pochi minuti e al momento aveva la testa nel frigo per cercare qualcosa di commestibile. Il suo adorato figliolo non gli aveva detto che sarebbe uscito, altrimenti avrebbe comprato qualcosa da mangiare di ritorno dal lavoro.  

- Papà molla quei wurstel, c'è il pollo sotto al forno. 

- Oh, sei torn- Salve. 

- Salve, Sceriffo. Sono una cugina di Lydia. C'è una riunione di famiglia ma io non avevo un letto. Suo figlio mi ha gentilmente ospitata, spero che per lei non sia un problema.  

- Respira, ragazza. Cominciamo d'accapo, come ti chiami? 

- Olympia. 

- Ok, se proprio non puoi stare dai tuoi parenti, va bene. Abbiamo una camera per gli ospiti, ma Stiles dovrà dare una pulita. 

- Si, già mi ha detto che passerà tutto il pomeriggio a pulire per farmi stare a mio agio.  

- Ok, allora per ora pranziamo, Olympia. 

- Mi può anche chiamare Olly. 

- Ok, e tu chiamami John, e dammi del tu.  

 

Tutto quello era sconcertante. Suo padre che accettava senza battere occhio, la sconosciuta che sembrava totalmente diversa dalla ragazza antipatica ed odiosa che gli era piombata addosso quella mattina. E cosa vuole suo padre? Perché gli sventola una mano dav- Oh. 

- Scusa papà, dicevi? 

- Dicevo che Olly ed io abbiamo fame la aiuti ad apparecchiare? Dai, mangiamo in fretta così puoi andare a pulire la stanza. 

-Pulire cosa? Quale stanza? 

Olly ha detto che le hai detto che avresti pulito la stanza degli ospiti. Non puoi ospitarla e farla dormire nella polvere. 

 

Cosa aveva detto sulla ragazza di quella mattina? Era scomparsa? Beh, rieccola. Lei, la sua faccia da schiaffi, la sua voglia di farlo imbestialire e un ghigno malvagio. Gli sta davvero ghignando? Lo sa che è inquietante? 

 

- Mangiamo.  

 

 

- Quindi sei una cugina di Lydia? Da parte di madre? 

- No, di padre. Sono stata adottata neonata perché i miei genitori biologici erano morti in un incidente.  

- Oh, mi dispiace. E sei figlia unica? 

- Si, John. Come Stiles. 

- Capisco. E non hai portato nulla qui con te? Non ho visto valigie o borse.  

- Le prenderemo oggi pomeriggio da Lydia, vero Stiles? In realtà è una fortuna che ci sia tu, sono tre valigie grandi, molto grandi. Ho un sacco di vestiti. 

- Beh, sei una ragazza. Qui c'è abbastanza spazio, noi due occupiamo pochi mobili, vero figliolo? 

- Mh. 

 

Stiles aveva capito. Eccome se aveva capito cosa volesse intendere quell'arpia. Quel discorsetto di vestiti e valigie aveva acceso una spia nella sua mente. Lampeggiava ed era multicolor. Diceva SHOPPING CON I TUOI RISPARMI. Era sicuro, che se quella non fosse stata la sua vita, ma un cartone animato, gli sarebbe uscito del fumo dalle orecchie. Probabilmente anche dal naso.  

Voleva la guerra? Lui era esperto di guerra. Contro gli zombie nei videogiochi, ma sempre di guerra si trattava.  

- Papà, abbiamo dei guanti da qualche parte, vero? Quelli di gomma. Olly ha detto che per fare prima mi avrebbe aiutato con le pulizie, ma non voleva spezzarsi le unghie. 

- Ma certo! Sono lì, nell'ultimo cassetto. Andate pure, faccio io qui con i piatti.  

- Sicuro, John? Potrei darti una mano o tenerti compagnia. 

- Andate, andate. State tra giovani.  

 

Prendi questa, stronza! 

 

- Stiles? Io...davvero vorrei aiutarti, questa stanza è messa male, ma ho...ho mal di testa. Credo dipenda dalla perdita di memoria, da questa sensazione. Mi...mi dispiace. 

 

No, no e no! Non mi freghi! Non farai la vittima degli eventi sovrannaturali davanti a me! 

 

- Olly, o come diavolo ti chiami, non ti credo per niente. Sono il maestro delle scuse. Alle elementari ogni tre giorni avevo un dolore diverso per non andare a scuola. 

- Ma...non...io non so chi sono! Mi sento così... 

 

Sta piangendo? Sta davvero piangendo? Ok, forse è stato troppo duro, è pure sempre una ragazza ed è davvero la vittima in tutto ciò... 

 

- Ehi, respira, ok? Va a metterti in camera mia e riposa. Ti dirò quando ho finito. 

 

EH!? Un bacio sulla guancia? E perché diavolo sorride? 

 

- Siete sempre così ingenui voi maschietti. Buon lavoro Steve! 

- È STILES! 

 

Si è fatto fregare. E in più si dà dello stupido perché ha appena chiesto alle pareti di non fare parola con nessuno di questa sua disfatta.  

 

 

Polvere? Quella suo padre la chiamava polvere? Stiles avrebbe giurato di aver visto un patuffolo di quella polvere camminare e nascondersi sotto al letto per non essere cattura- Ma che cazzo?! 

And we danced all night to the best song ever 
We knew every line 
Now I can't remember 
How it goes but I know  
That I won't forget her 
'Cause we danced all night to the best song ever 
I think it went oh, oh, oh 
I think it went yeah, yeah, yeah 
I think it goes… *

- TU! Non avevi mal di testa? E cosa diavolo stai ascoltando?! 

- Stanford! Mi è passato! C'era il tuo letto, il tuo computer! E non potevo non saltarci sopra e ballare! Ho cliccato un po' qui e lì ed è saltata fuori questa! Non ti piace?! 

- Non mi piace il fatto che io stia di là a pulire e tu qui a fare finta di star male!  

- Da, balla con me! 

- Ehi, ehi, giù le mani. Ehi! Lasciami! 

 

 

Gli aveva davvero afferrato i fianchi e glieli stava scuotendo? Ma per cosa l'aveva preso, per una bambola? E poi che diavolo di ballo era quello!? 

 

- Dai, Sheldon! Siamo partiti col piede sbagliato!  

- Smettila di ballare, mi stai- I tuoi capell- MI STAI FACENDO MANGIARE I TUOI CAPELLI! 

- Oh, scusa! Ora li lego! 

- No, ora andiamo a prendere i tuoi vestiti. Ho finito di là. 

- Ma non ho vestiti da nessuna parte. 

- Credi che non lo sappia? C'ero anche io stamattina. Andiamo in qualche negozio. 

- Shopping? Yeeee! 

- Punto primo: Andremo in un negozio economico. Punto secondo: Ho davvero pochi soldi. Quindi compreremo lo stretto indispensabile. Punto terzo: La biancheria andrai a comprarla con Lydia.  

- Punto quarto: Mi servono degli assorbenti. 

- Questa informazione potevo anche non averla. Prenderai anche quelli con Lyds.  

- Il fatto è che non avendo memoria, potrei avere il ciclo in qualsiasi momento. Tipo anche tra tre secondi. Non che io abbia qualche dolore, ma sai, queste cose a volte sono improvvise. 

- No! Non so! E smettila, non voglio sapere! 

-Uffa! Voglio anche delle scarpe, basse e comode. Non questi cosi infernali.  

 

 

Ma se questa tipa non aveva memoria, perché mai doveva passare tutto il tempo in auto a cantare canzoni che non conosceva, sbagliando ovviamente tutte le parole? E per di più stonando! 

Per non parlare della tortura che era stata per Stiles aspettare che lei scegliesse quattro maglie, tre pantaloni, una gonna, delle scarpe da ginnastica, una sciarpa e un giubbino. Una sciarpa con sopra degli unicorni, tra l'altro. Che Stiles trovava adorabili, ma questa informazione preferiva tenerla per sé. 

 

Lydia li stava aspettando sotto al portico di casa propria, già con le chiavi della sua costosissima auto in mano. 

- Ehi, Lyds. Grazie ancora! 

- Per te questo ed altro, Stilinski. Dammi i soldi per lo shopping.  

- Tieni. Non spendere tutto, ti prego! La riporti tu da me? Io passo al supermercato e poi vado a casa. 

- Ok. Vieni cara, vediamo come possiamo risolvere anche il pasticcio che hai in testa. 

- Lyds, non ho intenzione di pagarle un parrucchiere! 

- Oh, quello lo offro io. I miei occhi soffrono nel vedere questa specie di treccia di Rapunzel. Li hai mai tagliati in vita tua? 

- Non ne ho idea, ho perso la memoria, ricordi? E comunque non voglio tagliarli, mi piacciono. 

- Scioglieremo solo i nodi per liberare eventuali bestie accampate lì dentro. Ciso, Stiles! 

- Ciao! State attente e cercate di passare dalle parti della panetteria, papà sta tenendo un posto di blocco lì. Così vi vede e crede di più alla balla che gli abbiamo raccontato! 

 

 

Silenzio. È davvero così bello stare in silenzio? Forse è questo quello che intende suo padre quando gli dice di prendere un respiro e tacere. Ma lui di sicuro non è come quella ragazza, luo sa contenersi. Ed apprezza il silenzio. Lei di sicuro no. 

 

~ Chiamata in arrivo da Scottie 

 

Ecco, come non detto... 

 

"Ehi, Scott!" 

"Amico! Novità?" 

"Nulla. Ancora una sconosciuta smemorata" 

"Vuoi che annulli la vacanza? Davvero, nessun problema" 

"No, lascia stare. Goditi il tuo riposo da Alpha con la tua dolce metà. Sembra innocua. Antipatica, ma non pazza omicida" 

"Sicuro? Sai, le pazze sanno nascondersi, sanno fregarti...cose così" 

"MI chiamo Derek Hale?" 

"No" 

"Ecco. Quindi tutto bene" 

"A proposito, vuoi che lo faccia venire lì? Magari ne capisce qualcosa" 

"No, non sappiamo nemmeno dov'è. Lascialo perdere" 

"Io lo so dov'è" 

"Eh? E perché?" 

"Perché l'ho chiamato per chiederglielo, semplice" 

"Giusto, semplice. Comunque tranquillo, è tutto sotto controllo" 

"Oooook! Scusa amico, Kira mi aspetta in piscina. Ci sentiamo, salutami tutti!" 

"Ok, ciao!" 

 

 

Tre ore. Era da tre ore a casa, aveva finito di pulire, aveva messo in ordine anche la propria camera, aveva perfino preparato la cena e suo padre era tornato da mezz'ora. Ma nessuna traccia della sconosciuta. Olly. Dovrebbe abituarsi a chiamarla così, chiamarla smemorata davanti a suo padre avrebbe creato qualche problema. 

 

- Stiles, quella ragazza cena con noi? Mi sta simpatica, sai? Sicuro che non ci sia qualcosa tra voi? Devo chiuderti a chiave in camera stanotte? 

- Padre! Vorresti chiudermi in camera mia col rischio di intrappolarmi in caso di pericolo?! Ma che padre sei! E poi, no, non mi piace nemmeno. In realtà non la sopporto. Quindi nessun pericolo. 

- Non la sopporti? 

- No. Parla sempre, fa battute sarcastiche senza senso e mi tratta male! 

- Sareste fatti l'uno per l'altra...Oh, eccola, sta arrivando alla porta.. Ciao, Olly. 

- Ciao John! Com'è andato il lavoro? Io ho fatto spese con la mia adorata cuginetta dai capelli biondo fragola. Lei ci tiene a questa definizione. Ha anche dato un senso ai miei di capelli. Dice che hanno il colore del cioccolato al latte, lo pensi anche tu? 

- Oh, beh, potrebbe. Comunque tutto bene al lavoro. Ora sediamoci, Stiles ha preparato la cena. 

- Quel ragazzino sa cucinare? 

- Questo ragazzino ti ha fatto mangiare anche a pranzo. Siediti, strega! 

- Infatti faceva tutto schifo. 

- Va a letto senza cena allora! 

- E chi sei? Mio padre? Dai, su, che ho fame! 

- Ragazzi, ragazzi! Stop! Mangiamo in silenzio. 

 

 

E in silenzio aveva lavato anche i piatti, aveva messo a posto la cucina e in silenzio si era chiuso nella propria stanza con il portatile appoggiato sulle ginocchia, seduto sul letto, per fare qualche ricerca su: Smenorate con capelli lunghi e carattere di merda. Google gli aveva suggerito solo una pagina di incontri. Chi diavolo scriveva "carattere di merda" nella propria descrizione?  

Si era fatto tardi, la ricerca non aveva dato frutti e il cuscino era sempre più comodo. Avrebbe ripreso domani, oppure sarebbe stato così fortunato e quella sarebbe sparita durante la notte, così com'era apparsa nel suo letto. Nel suo letto che era diventato improvvisamente gelid- 

- Cosa stai facendo? LASCIA IL MIO PIUMONE! 

- Scusa, credevo dormissi... 

- Oh, no. Il broncio non funziona ora. Va a dormire e lascia la mia roba. 

- Non...non sto fingendo. Giuro. 

- Non ti credo Miss Smemorata. Va a dormire. 

- Stiles... 

- Uffa! Che c'è? 

- Posso prendere la tua coperta? 

- Hai freddo? Ti ho detto che nell'armadio ne trovi altr- 

- Non era la casa. Cioè si lo era, ma non proprio. 

- Spiegati, metti soggetti e complementi.  

- L'odore che mi faceva stare bene. Era casa tua, si, ma perché ci sei tu dentro. 

- Il mio odore ti calma? 

- A quanto pare si... È imbarazzante. 

- Si lo è. Ma è anche divertentissimo! non potrai più mostrarmi le zanne, ti sono necessario! 

- Posso...posso prenderlo allora? 

- Ooook! Portamene un altro però, non voglio gelare. Domani però andremo da Deaton e gli diremo questa cosa.  

- Ok. G...grazie. 




Allora? Eh? Eh? Avete capito qualcosa in più sulla sconosciuta?

Prometto che domani avrete l'aggiornamento Tangled! 

Ah, la *canzone è Best Song Ever


<3

   
 
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