Erano rimasti in quella posizione, per un tempo che nessuno dei due sarebbe riuscito a classificare in seguito, fino a quando le mani possenti del moro, non le avevano afferrato le braccia per distanziarla da lui e poggiare la propria fronte contro quella ancora spaziosa dell’Haruno, respirando nel suo respiro, catturandole l'anima.
Si buttò sul cuscino e chiuse gli occhi un po’ umidi per quei pensieri, abbracciando la pancia.
-Sasuke…-sussurrò nella penombra della sua stanza, rannicchiandosi nel letto accanto alla finestra aperta.