Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Dils    06/04/2009    16 recensioni
Matilde è timida e non dice mai di no. Non sa cos’è l’amore e non le interessa.
Ha una cotta terribile per Joe Jonas, il cantante del suo gruppo preferito, e non fa che parlare di lui. Cosa succederà quando nella sua classe arriverà un misterioso ragazzo americano di nome Chuck?
Ambra è un artista. Ama la musica e l’arte. La sua vita procede bene finché la rottura con il suo storico ragazzo e i problemi in famiglia non la sconvolgeranno.
Denise è convinta di sposarsi con il suo ragazzo e di vivere per sempre con lui. I suoi genitori si erano fidanzati giovanissimi perché non sarebbe potuto essere così anche per lei? Le sue certezze, però, cadranno quando capirà di vedere un suo compagno di classe con luce diversa che da un semplice amico.
Stella è una scrittrice e vive di libri.
Scrive pensieri su quel ragazzo che la fa tanto soffrire, scrive sul suo rapporto difficile con suo padre, scrive così... solo per il gusto di farlo e di scappare dalla realtà.
Con il suo fido iPod gira per la città persa nel suo mondo e non si accorge di quell’amico che le rivolge attenzioni speciali.
Ma soprattutto loro sono quattro ragazze unite da un amicizia eterna.
Loro sono le “Mads”, perché sono pazze.
Pazze da morire.
Storia cancellata e riscritta.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Matilde è timida e non dice mai di no. Non sa cos’è l’amore e non le interessa.

Ha una cotta terribile per Joe Jonas, il cantante del suo gruppo preferito, e non fa che parlare di lui. Cosa succederà quando nella sua classe arriverà un misterioso ragazzo americano di nome Chuck?

Ambra è un artista. Ama la musica e l’arte. La sua vita procede bene finché la rottura con il suo storico ragazzo  e i problemi in famiglia non la sconvolgeranno.

Denise è convinta di sposarsi con il suo ragazzo e di vivere per sempre con lui. I suoi genitori si erano fidanzati giovanissimi perché non sarebbe potuto essere così anche per lei? Le sue certezze, però, cadranno quando capirà di vedere un suo compagno di classe con luce diversa che da un semplice amico.

Stella è una scrittrice e vive di libri.

Scrive pensieri su quel ragazzo che la fa tanto soffrire, scrive sul suo rapporto difficile con suo padre, scrive così... solo per il gusto di farlo e di scappare dalla realtà.

Con il suo fido iPod gira per la città persa nel suo mondo e non si accorge di quell’amico che le rivolge attenzioni speciali.

Ma soprattutto loro sono quattro ragazze unite da un amicizia eterna.

Loro sono le “Mads”, perché sono pazze.

Pazze da morire.

 

 

 

 

Pazze da morire.

 

Prologo.

 

 

Io lo so che non sono solo anche quando sono solo.

(Jovanotti – Fango)

 

 

L’autobus sfrecciava lento per la città, pieno zeppo di gente, il che era normale per quell’ora, tanto che molte persone se ne stavano in piedi, altre se ne stavano sedute l’una sull’altra. Quel giorno era riuscita a trovare un posto a sedere, cosa più unica che rara all’una del pomeriggio, quando tutti gli studenti, compresa lei, uscivano da scuola, e se ne stava seduta, guardando fuori, con le iPod alle orecchie, pur non ascoltando veramente la musica, persa in chissà quali pensieri.

«Stella? Hey?»

Qualcuno la stava chiamando, lo sentiva, ma decise di fare finta di niente, sapendo che quella voce, quella stessa voce che conosceva così bene, avrebbe rinunciato presto a reclamare la sua attenzione. O almeno così sperava. I suoi amici si erano ormai abituati ai suoi momenti di solitudine, in cui si estraniava dal mondo e se ne stava da una parte, pensierosa, senza parlare con nessuno, tutti tranne una persona, la stessa persona che la stava chiamando insistentemente: Andrea. Il ragazzo in questione, proprio in quel momento, si zittì e decise di lasciar perdere, scuotendo la testa sconsolato, e tornando dai suoi –dai loro- amici. Gli altro lo guardarono stranamente, chiedendogli silenziosamente perché non aveva rinunciato, come loro, a capire cosa passasse per la testa della mora.

Senza farsi notare, Stella, spostò lo sguardo verso i suoi amici, inquadrando due persone in particolare, Matteo e Denise. Lui moro, con dei capelli lisci, sempre arruffati, gli occhi castani accesi di una luce allegra e furba, la pelle chiara, la corporatura esile ma in qualche modo forte e mascolina, sedeva scomposto su un sedile, parlando con lei, sorridente. Innamorato. Lei, un leggero sorriso a incresparle le labbra, guardava adorante lui, con quei suoi occhi verdi e innocenti, arricciandosi di tanto in tanto i capelli rossi, tendenti al biondo, con un dito della mano destra, l’altra mano che teneva possessivamente quella di lui.

Per un attimo gli occhi le si bagnarono di un leggero strato di lacrime, ma lei fece di tutto per ricacciarle indietro. Non doveva, e non poteva, farsi vedere da loro in quello stato.

Sono una stupida” E lo era, lo era davvero. Come le era venuto in mente di innamorarsi del ragazzo di una delle sue migliori amiche? Se glielo avessero detto qualche mese prima, non ci avrebbe creduto, eppure eccola lì, a isolarsi dai suoi amici per un ragazzo, a cercare di cacciare indietro le lacrime. Ma al cuor non si comanda, e ora sapeva perfettamente cosa volesse dire. Inizialmente aveva negato, perfino a se stessa, che quelle sensazione che provava appena lo vedeva non erano propriamente quelle di un’amica. Poi, in estate, Denise era partita per le vacanze e si era ritrovata a passare molto tempo da sola con Matteo, e fra scherzi, giochi e risate, dovette ammettere che, sì, gli piaceva. E forse anche qualcosa di più. Ma che cosa ci poteva fare? Così si era chiusa in se stessa, per cercare di reprimere quei sentimenti sbagliati, finendo per isolarsi completamente da tutto e tutti.

Proprio in quel momento, lo sguardo di Matteo incrociò il suo, sorprendendola nel trovarsi davanti due occhi preoccupati. Per lei. Per un attimo l’attraversò una strana sensazione di felicità, felicità nel capire che, almeno un po’, si preoccupava per lei … Poi la consapevolezza che, forse, avesse capito che cosa aveva provocato il suo comportamento degli ultimi mesi la colpì in pieno. Matteo sapeva, e con lui chissà quante altre persone.

Nella vana speranza che non avesse capito la verità, Stella scostò con studiata naturalezza lo sguardo sulla seconda coppia che se ne stava in piedi a fianco a Denise e Matteo.

«Ambra, sìsì, lo so scusami…»

Lorenzo, gli occhi azzurri che imploravano pietà, i lunghi capelli ricci che cadevano scompostamente sulle spalle, se ne stava in piedi, vicino a una ragazza minuta, dai lunghi capelli color miele, che sembrava alquanto adirata. Stavano litigando, ancora una volta.

«Lo dici sempre. Ma sembra che tu debba fare sempre qualcosa di meglio che stare con me! Ti rendi conto che non stiamo soli da due settimane? Due settimane, Lore.»

Sempre la solita storia, quelle discussioni erano ormai all’ordine del giorno. Lui, tra la scuola e la sua band, non riusciva mai a trovare del tempo per stare con lei facendola soffrire come non mai. Ambra ci stava male, ma puntualmente perdonava il ragazzo per paura di perderlo, teneva troppo a lui… Dopotutto dieci mesi passati ad amare una persona non si dimenticano così facilmente, no?

Non lontano da loro se ne stava Matilde, lo sguardo sognante perso chissà dove, le cuffie dell’iPod ben visibili. Avrebbe scommesso chissà cosa che stesse ascoltando la sua band preferita, i Jonas Brothers, sognando di trovarsi tra le braccia di Joe Jonas. Matilde era una ragazza timida e riservata, sempre persa nel suo mondo, la conosceva da sempre e da che ricordasse erano state amiche, nonostante i caratteri opposti. Sorridendo, un sorriso timido e appena accennato, scosse la testa divertita, chiedendosi, per la milionesima volta, cosa stessa passando per la testa della sua amica.

Si girò e lo sguardo tornò sul finestrino, anche se, anziché il paesaggio grigio della città, si trovò di fronte al suo stesso riflesso, più opaco, che la fissava.

Dai capelli scuri, leggermente mossi, che cadevano in onde setose fin sotto le spalle, spiccava un cerchietto rosso. Il viso, dalla forma ovale e i lineamenti fini, era teso in una smorfia seria, e la pelle olivastra risultava strana a causa del grigiore del cielo. Gli occhi grandi, color cioccolata, incorniciati da lunghe ciglia nere, solitamente accesi di una luce solare e maliziosa, erano vuoti, inespressivi, come se fosse… morta. Che le stava succedendo? Chi era quella ragazza? Colei che aveva imparato a conoscere, difetti e pregi, da quei sedici anni a quella parte, era scomparsa, e al suo posto ce n’era un’altra che, sì, aveva la sua bocca e i suoi capelli, ma in cui non si riconosceva.

Lei era quella allegra, piena di vita, sempre al c’entro dell’attenzione, quella che faceva battute maliziose e sapeva ascoltare le sue amiche come nessuna. Quella pronta a tutto, perfetta per fare pazzie e stupidaggini, quella testa calda fin troppo impulsiva. Gelosa, e un po’ egocentrica, con l’irrefrenabile parlantina e la passione per lo shopping. Colei che poteva sembrare la superficialità fatta a persona ma che poi si metteva a leggere Orgoglio e Pregiudizio davanti ai tuoi occhi o ti citava Oscar Wilde, sapendo benissimo chi fosse, facendoti rimanere sorpreso e confuso.

Era stata quella ragazza per molto tempo, ma ora, ora, chi stava diventando?

Persa nei suoi dubbi, si accorse che l’autobus era arrivato alla sua fermata, così, prendendo la borsa a tracolla che usava per la scuola, si alzò sistemandosi il cappotto e la sciarpa, e scese dal pullman accennando appena un saluto ai suoi amici che, in tutto ciò, l’avevano guardata angosciati, come sempre del resto.

 

 

 

Notes.

Sì, la storia esisteva già, ma sinceramente non mi piaceva per niente o.ò Così ho deciso di riscriverla. I personaggi sono ispirati a persone realmente esistenti e le situazioni iniziali sono vere, risalenti a due anni fa, anche se io ho romanzato un po’ il tutto J Questo è il prologo, e sono consapevole che sia veramente corto, ma prometto che i prossimi capitoli saranno più lunghi… Ringrazio le 39 persone che avevano recensita e quelle che hanno messo nei seguiti/preferiti/da ricordare la precedente versione della storia, sperando che seguano anche questa versione.

 

Dedicated, obviously, alle mie migliori amiche

perché senza di loro non potrei vivere

 

 

 

 

 

  
Leggi le 16 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Dils