Spencer Hastings era, senza alcun ombra di dubbio, la più razionale delle amiche. Non lasciava nulla al caso, tutto nella sua vita doveva essere perfettamente come lo aveva immaginato. La sua mania di essere perfetta però la rendeva spesso glaciale e aggressiva verso qualsiasi possibile distrazione si mettesse sul suo cammino. Da quando A era entrata nella sua vita, la ragazza si era sentita risucchiata come in un profondo pozzo nero senza fondo: più tentava di uscirne, più sprofondava nel baratro.
Eppure, in quell’oscurità, Spencer aveva trovato la sua ancora di luce. Toby Cavanaugh.

Io li amavo quegli occhi, mi sorridevano e mi parlavano in silenzio. Ma io continuavo a non capire. Lui i miei occhi li leggeva bene. Lo sapeva. Sapeva ciò che volevano dirgli. Io con quegli occhi c’avevo fatto l’amore tante volte. Mi ci ero persa dentro ed ero ormai parte di loro. Vedevo me stessa nel suo sguardo. Io ero sua.

La ragazza aveva per caso trovato quella frase su un vecchio libro di sua sorella Melissa e si era subito identificata in quelle parole. Perché lei si scioglieva di fronte agli occhi azzurri di Toby e, per quanto detestasse ammetterlo a sé stessa, era completamente sotto controllo di quei due pezzi di cielo. Amava Toby contro ogni logica, e amava essere finalmente sé stessa più di quanto fosse lecito. Con lui non era Spencer Jill Hastings, la ricca e perfetta figlia  degli avvocati più prestigiosi della città; era solo Spencer, la ragazza che adorava  le sfide e gli abbracci.
Loro non erano una coppia come le altre e questo, purtroppo, non sarebbe mai  cambiato. Non discutevano per gelosie o per cose sciocche come chi dovesse scegliere quale film guardare, ma per omicidi, killer e per quegli strani misteri che sembravano legare ogni cittadino di Rooswood ad Alison DiLaurentis.
Né Spencer né le sue amiche riuscivano a credere a quanto fosse in realtà estranea per loro la ragazza defunta, e a come riuscissero a vivere ancora nella sua ombra. Alison era morta. E l’unica cosa che le ragazze desideravano in quel momento era semplicemente andare avanti, trasformando Alison in un felice ricordo che avrebbero portato nel cuore. Invece qualcuno si era impegnato a creare un grande spettacolo, imprigionandole in un ciclo di bugie, verità nascoste e sotterfugi e rendendole dei burattini inermi, occupate a mantenere insieme i cocci troppo pesanti di quella vita divenuta un incubo.
 
Chi è A? Cosa vuole da noi? Perché non ci lascia in pace?
Solo alcuni degli interrogativi che volteggiavano nella testa di Aria, Spencer, Hanna ed Emily, costrette a veder rovinare sotto i propri occhi la loro vita. Ognuna di loro soffriva e la paura le seguiva come uno spettro, perché ciascuna di loro aveva qualcuno da proteggere e per farlo dovevano mantenere il segreto. Ma tacere la verità portava anche ad una serie di problemi, come se si stessero tessendo attorno una tela. Non potevano dire la verità per non mettere in pericolo le persone che amavano, ma nascondendogli le cose si allontanavano sempre in più. Spencer aveva fatto di tutto per proteggere Toby: lo aveva allontanato, gli aveva detto di non esserne più innamorata e gli aveva fatto credere che ci fosse ancora qualcosa tra lei e Wren. Ma non era servito, perché lui non aveva demorso un solo istante per scoprire cosa turbasse la ragazza di cui si era follemente innamorato e lei era troppo debole per allontanarlo ancora. Così aveva rischiato, aveva vuotato il sacco chiedendogli esplicitamente di andarsene di sua spontanea volontà. Ancora una volta però Toby restò al suo fianco, accompagnandola in quella battaglia. E se da una parte la paura che a lui succedesse qualcosa le divorava lo stomaco, dall’altra con il giovane Cavanaugh si sentiva invincibile.
Quando Spencer fermò l’auto innanzi al Motel in cui il suo ragazzo alloggiava da un paio di giorni, le gambe le tremavano dal nervosismo. Lei e Toby stavano assieme da quasi un anno e sentiva che quella sera sarebbe stata speciale. Voleva donarsi a Toby, corpo e anima, voleva essere sua in tutti i modi possibili, voleva che fosse lui il primo perché, in qualunque modo fosse finita tra loro, Toby Cavanaugh sarebbe rimasto il suo vero amore.
Respirando profondamente scese dalla vettura, per poi entrare nella hall dell’edificio ed avvicinarsi alla reception.
<< Prego, cosa le serve? >> le chiese gentile la donna seduta dietro il bancone.
<< Devo vedere il signor Cavanaugh >> rispose la Hastings con un filo di voce.
La donna – che dalla targhetta sul petto risultava chiamarsi Hellen- le diede il numero della stanza e la chiave.
Spencer raggiunse la camera e, prima di entrare, controllò la sua immagine nella parete in vetro: indossava una semplice camicia azzurra infilata in una gonna a vita alta grigio scuro a cui aveva abbinato le calze gli stivali neri. Si sistemò meglio i lunghi capelli sulle spalle e, dopo un altro respiro, aprì la porta.
L’attenzione della ragazza venne occupata subito dall’enorme letto a baldacchino sulle varie sfumature del rosa, per poi spostarsi al piccolo divano bianco dall’altro lato della stanza, di fronte al quale vi era un piccolo tavolino in vetro su cui Toby aveva fatto portare degli antipasti e delle candele profumate.
La porta del bagno si aprì e il sua ragazzo fece capolino nella stanza, coperto solamente dai jeans.
<<  Finalmente sei qui.. >> fece Toby sorridendole dolcemente prima che la fidanzata gli si lanciasse direttamente tra le braccia.
<< Hey hey, piano >> rise lui fingendo di sentirsi soffocato, ma stringendola ancora più forte.
Tenerla lì, fra le sue braccia, era l’emozione più bella che avesse mai provato e nulla al mondo gli avrebbe portato via la ragazza che lo aveva salvato dall’autodistruzione, portandolo finalmente a scoprire quel sentimento tanto bramato da tutti.
Si sedettero sul divano e presero a guardare un film che Toby aveva affittato, persi l’uno tra le braccia dell’altro. Il cielo iniziava a diventare pian piano sempre più rosato, riempiendo la stanza della luce sublime del tramonto.
<<  E’ bellissimo.. >> si lasciò sfuggire con un sospiro Spencer, stringendosi ancora di più sul petto del suo fidanzato.
<< Tu sei bellissima Spencer >> disse lui .
In quel momento il cellulare della Hastings suonò, segnalando l’arrivo di un messaggio. Spencer si irrigidì immediatamente e, prima che potesse anche solo riprendere a respirare, il ragazzo lo prese e lo spense.
<< Questa sera sei solo mia Spe, e nulla ti farà del male >>                                                                                      
Poi la baciò con passione, mentre le mani di lei si stringevano nei suoi capelli e quelle del giovane le accarezzavano tutto il corpo, fino ad arrivare sui bottoni della sua camicia, che prese a sbottonare. Un attimo e le gambe della ragazza furono attorno al bacino di Toby, mentre lui la portava delicatamente sul letto prima di stendersi su di lei. Si staccò dalle sue labbra solo per guardarla negli occhi, chiedendole silenziosamente se si sentiva pronta ad andare avanti. Per tutta risposta la giovane ribaltò la situazione finendo sul ragazzo e sbottonandogli la cintura, mentre baciava il tatuaggio che portava sul fianco sinistro. Non riusciva a capire da dove venisse tutta quell’audacia, ma non si diede pena di trovare una risposta. Toby ribaltò nuovamente la situazione e in un attimo tutti i loro vestiti sparirono. I movimenti di Toby erano lenti e gentili, ma pieni di passione e desiderio. Le loro labbra si staccavano solamente quando entrambi rimanevano senza fiato, per poi riprendere a toccarsi e a legarsi tra di loro. Le mani del giovane correvano su e giù per il corpo della ragazza, accarezzandone ogni centimetro, mentre quelle di Spencer si stringevano alle spalle di Toby, graffiandole, e al lenzuolo. Poi, dopo aver raggiunto l’apice, si strinsero sotto le coperte che erano state testimoni del loro amore.
<< Ti amo Toby.. >> sussurrò Spencer, prima di chiudere gli occhi e perdersi nel mondo dei sogni.
<< Ti amo anch’io, e te lo prometto..ti proteggerò dal mondo intero >> le disse dolcemente lui prima di darle un bacio sulla fronte e addormentarsi accanto a lei.