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Autore: Ryu_    22/04/2016    1 recensioni
Sasuke è tornato e si recherà in una nuova missione con Naruto. A fare cosa? Proteggere Harry Potter ovviamente. Quello che non sanno è che i nemici si nascondono tra le tenebre. Nemici che dovrebbero essere morti. Come se la passeranno i nostri due protagonisti nei panni di studenti di Hogwarts? Scopritelo leggendo la storia!
SasuNaru, SasoDei con accenni a KakuHida.
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Akasuna no Sasori, Deidara, Hidan, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke, Sasori/Deidara
Note: Cross-over, OOC, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Era finalmente arrivata la fine del trimestre, e con sé aveva portato la premiazione della casa vincitrice dell'anno, che, dall'aria allegra che si respirava, non era stata di certo Serpeverde.

Tutti erano riuniti attorno ai tavoli della Sala Grande e parlavano tra loro serenamente, condividendo l'ultima cena di gruppo.

Harry, Ron e Hermione erano seduti sul fondo del tavolo dei Grifondoro, ed erano circondati da curiosi compagni, che, oramai sapevano benissimo ciò che era successo settimane fa.

Harry sembrava soffrire particolarmente per tutte quelle attenzioni, che solitamente odiava, mentre Ron sembrava compiaciuto e fiero, anche se lui, durante la battaglia, era rimasto inconscio per la maggioranza del tempo.

Il moro osservava l'amico alzarsi dal posto e raccontare la sua parte di storia, orgoglioso di se stesso.

“...in realtà non dovreste ringraziare nessuno di noi. Se c'è veramente qualcuno con cui dovreste parlare quello è.....”, le parole di Ron si affievolirono appena il portone della sala si aprì, lasciando entrare i ninja, i quali sorridevano trionfanti.

Senza esitazione i cinque ragazzi si diressero verso il trio, sedendosi accanto ai tre maghi.

“Parlando del diavolo...”, ghignò Harry, guardandoli.

“Hey”, risposero in coro mentre si sedevano, iniziando poi a servirsi.

Naruto alzò lo sguardo sorridendo felicemente alla vista del colore della casa vincitrice.

“Quindi Corvonero ha vinto, eh?”, mormorò, appoggiandosi a Sasuke, il quale circondò la vita dal biondo con un braccio.

“Non è difficile scoprire chi ha fatto fare i punti dell'ultimo minuto”, replicò Deidara, guardando Luna, la quale sorrideva timidamente seduta al tavolo della sua casa.

“E se li merita tutti quanti”, continuò Hidan, battendo fiero il pugno sul tavolo. Tutti annuirono.

“Hai ragione”, rise Ron. “Senza di lei i due ragazzi qua davanti”, disse puntando Deidara e Sasori, “si starebbero ancora prendendo a pugni nella stanza del Dipartimento”, concluse.

Tutti stettero in silenzio. Sul volto dei due ninja citati si formò un ghigno derisorio.

“E tu saresti ancora sul pavimento freddo della sala”, constatò Sasori minacciosamente.

Ron arrossì vistosamente, distogliendo lo sguardo dal ninja.

“Noi non abbiamo fatto un granchè alla fine, non è vero?”, sospirò Harry.

“Di che stai parlando Harry? Hai combattuto duramente per tutti quanti”, controbattè Hermione.

“Ma avrei dovuto uccidere io Voldemort. Era il mio nemico”, insistette il moro, abbassando lo sguardo per la vergogna.

Naruto e Sasuke si scambiarono un'occhiata, per poi sospirare sconsolati.

“Ma avresti potuto davvero farlo?”, chiese gentilmente Naruto.

Harry alzò di scatto la testa e i suoi occhi color smeraldo, incontrarono quelli azzurri del biondo.

“Non penso”, rispose per lui il ninja, zittendo Harry.

“Non preoccuparti, è il nostro lavoro uccidere, anche se questo omicidio non è andato esattamente come i piani”, disse Sasori, quasi sorridendo.

“Come pensate di spiegarlo a Pain?”, chiese Sasuke, cambiando argomento.

“Chi è Pain?”, chiese curiosa Hermione.

Deidara e Hidan si guardarono, poi l'albino si grattò la nuca, rispondendo.

“Il nostro capo”, rispose.

“Possiamo preoccuparci dopo di Pain, dobbiamo prima spiegarlo a Kakuzo, un”, constatò Deidara. Sasori annuì. In fondo uccidere il cliente significava niente pagamento.

“Kakuzo viene qui?”, chiese Harry. Il mago aveva sentito quel nome in qualche altra occasione.

Gli bastò guardare l'espressione sul volto di Hidan per capire la risposta.

“Chi altro ci porterebbe a casa altrimenti?”, replicò Deidara.

Un silenzio pesante seguì l'affermazione; nonostante l'anno divertente passato lontano dai compagni, il biondo sapeva che Hidan stava ancora male per la situazione, e che cercava di evitare qualsiasi contatto con l'ex.

Sasuke fu il primo a rompere il silenzio.

“Penso che potrebbe essere qui prima di quanto voi pensiate”. Tutte le teste dei presenti si alzarono, girandosi verso l'entrata della sala.

Naruto e Sasuke risero.

“Non intendeva adesso, abbiamo semplicemente visto una carrozza mentre tornavamo qui”, spiegò il biondo. “Quindi credo sia di fuori”. Sasori e Deidara si voltarono verso Hidan.

L'albino non era il tipo da mostrare le emozioni, come avrebbe detto lui erano solo “segni di debolezza”. Quindi il ragazzo sembrava totalmente calmo e impassibile al commento.

Poi, improvvisamente, iniziò a ingozzarsi di cibo, peggio di Ron.

Deidara sospirò, sollevando la mano e picchiando forte la schiena del ragazzo.

“OOWW! Ma che cazzo fai Deidara?!”, urlò Hidan, attraverso la bocca piena di cibo.

Deidara lo guardò freddamente.

“Vai, un”, gli disse, indicando col pollice la porta.

“Ma col cazzo”, rispose stizzito.

“VAI HO DETTO!”, ripetè il biondo, perdendo la pazienza. L'albino quindi si alzò di malavoglia, non volendo mettersi nei guai con Deidara, e iniziò a camminare lentamente verso l'uscita.

I restanti guardarono l'amico andarsene, per poi tornare alla loro cena.

 

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Quella notte fu sicuramente la più divertente che Harry avesse mai avuto da anni. Fu il primo momento in cui si sentì veramente inglobato in quello strano mondo, in cui ormai facevano parte anche i cinque ninja. Si sentì, quindi, un po' tradito quando la mattina si svegliò, trovando i letti dei compagni vuoti, capendo immediatamente che se n'erano già andati.

Decise comunque di alzarsi dal letto e prepararsi, per poi scendere per la colazione.

Appena passò a fianco al dormitorio dei Serpeverde pensò che sicuramente pure gli akatsuki se n'erano andati.

“Harry”, si sentì chiamare il ragazzo da una voce famigliare.

Il mago si voltò, incontrando Luna. Tra le braccia reggeva un sacco di libri e una scarpa.

Harry le sorrise.

“Buongiorno”, la salutò.

“Se ne sono andati, vero?”, chiese.

“Mi informerai di queste cose prima o poi?”, le chiese disperato il mago.

Quando poi vide che non rispondeva, decise di dire un'altra cosa. “Beh, pensavo che almeno lasciassero un biglietto di saluti. Voglio dire, probabilmente non ci vedremo mai più...”, sussurrò più a se stesso che alla ragazza.

“Magari non sono bravi negli addii”, suggerì la bionda serenamente. “Magari manterranno un contatto con te”, continuò. “O magari non sarà così”, concluse.

Harry la guardò confuso e triste allo stesso momento, poi Luna si avvicinò, mettendo una mano nella tasca della felpa del ragazzo, estraendone un piccolo pezzo di carta.

Harry la afferrò curioso: era una sua foto, scattata a qualche metro dalla capanna di Hagrid. Accanto a sé stavano Naruto e Deidara, con un largo ghignò sui loro visi.

Naruto mostrava il segno della vittoria con le dita, mentre Deidara aveva la mano alzata, dove la bocca teneva la lingua fuori.

Sauske era a fianco a Naruto, tenendo un braccio attorno alle sue spalle. Sasori era ovviamente dietro a Deidara, con espressione seria in volto.

Hidan, Ron ed Hermione erano seduti su un gradino della capanna, mentre guardavano in camera allegri.

Harry non potè fare altro che ridere nel vederla, e così fece Luna. “Girala”, gli disse.

Harry lo fece, trovando, dall'altro lato, una piccola nota.

“Abbiamo guardato nello specchio dei Desideri e...indovina cosa abbiamo visto? P.S: non mostrare questa foto a nessuno, altrimenti potremmo perdere il lavoro (oltre che la dignità)”.

Questo era quello che citava l'appunto, e fece sorridere Harry.

“Andrei a nasconderla ora, se fossi in te”, disse divertita la ragazza, prima di incamminarsi altrove.

“Per quanto riguarda me, devo ancora trovare una scarpa”, gli urlò, già lontana.

Harry lanciò un ultimo sguardo alla foto, prima di rimetterla nella tasca e continuare a camminare.

Dopo tre passi si fermò, girandosi.

“Luna”, chiamò. La ragazza si fermò e si girò. “Grazie”, continuò il mago, correndo da lei e lasciandole un piccolo bacio sulla guancia.

Successivamente si voltò, correndo via.

Harry si perse alcune cose, scappando immediatamente.

Non vide la mano della ragazza poggiarsi sulla guancia baciata, e nemmeno i suoi occhi color zaffiro aperti in shock. Ma cosa più importante: Harry non vide il leggero rossore che aveva imporporato le guance di Luna.

 

Harry si fermò appena svoltato l'angolo del corridoio, e sorrise.

Non c'era nessun motivo per essere triste, dopotutto i ninja non se ne sarebbero mai andati veramente, per lui.

 

The Anbu Pair, la fine.

 

 

 

 

 

NOTE AUTRICE

 

FINEE!

Eccoci giunti all'ultimo capitolo!

Io non so che dire sinceramente, se non GRAZIE a tutti quelli che hanno letto e apprezzato la storia.

Un grazie ancora più grande va però a Marvel, che ha recensito ogni capitolo: grazie per il supporto e per la 'compagnia'!

Spero che questa storia vi sia piaciuta, tanto quanto è piaciuta a me, e che si stata brava abbastanza da farvi capire tutto quanto.

Io ho l'intenzione di 'scrivere' altro, anche se poi tradurrei storie, visto quanto faccio pena nel tirare su una trama hahah!

Quindi, ripeto, se avete richieste sono ben accette!

 

Io me ne andre, ringraziandovi di cuore un'altra volta.

Un bacione.

Ryu_  

   
 
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