Sei
un’Ossessione
che fa paura.
Molta paura.
La tua voce
è
lugubre, roboante. Profonda come un abisso tetro e senza fondo, nel
quale ho
rischiato di precipitare. Di nuovo.
Non rispondi,
Ossessione, perché tu non hai voce.
Tu, sei una
parola.
Una parola
orribile.
Una parola
che stavo per conoscere, per afferrare nel suo significato
più intrinseco.
Una parola
che da quel lontano giorno mi ha sempre fatto paura.
Suicidio.
Le dita
tremano, mentre ti scrivo. Il cuore mi balza nel petto, il respiro si
spezza. Annaspo,
precipito, mi agito e mi contorco nel disperato tentativo di strapparti
dalla
mia mente, di mandarti via, di cancellarti, eliminarti, distruggerti. Ucciderti.
Mi hai
martoriata con giornate infernali, ma non hai vinto e – no
– non vincerai.
Non hai
potuto in passato e non lo farai adesso, mia cara Ossessione.
Tu taci, ma
so che mi ascolti. Sei in ogni sussurro, ti annidi negli angoli
più reconditi
della mia mente per saltare fuori all’improvviso, per
ghermirmi, ferirmi,
tentare di strapparmi ad una vita che voglio vivere con tutte le mie
forze.
La Morte
è l’unica
certezza che pone fine al dolore, ma io scelgo il Possibile,
l’Indefinito, il
Forse che mi offre una vita che vale la pena di essere vissuta.
Perché io
respiro, perché io sono nel mondo. E ci sono tante cose che
voglio ancora fare.
No, Ossessione,
non vincerai.
Calpestami,
aggrediscimi, ma io non cederò. Potrai spaventarmi,
terrorizzarmi, atterrirmi,
sbatacchiarmi, ma il mio appiglio rimarrà sempre questo mio
Essere nel Mondo.
La Fragranza
della Vita, sarà sempre migliore del
fetido alito della Morte.
Angolino
dell’autrice:
Devo delle
spiegazioni (almeno credo),
perché mi rendo conto che questo breve scritto è
molto forte.
Tre anni fa ho
tentato il suicidio ed
è stato un trauma che non ho mai superato. Negli ultimi
tre-quattro mesi l’Ossessione
si è ripresentata (assolutamente non voluta) e mi sono
ritrovata a vivere
momenti davvero spiacevoli. Nelle ultime settimane, per fortuna, sto
meglio e
sto pian piano riprendendo in mano la mia vita.
Mi sono lasciata
dominare dall’ansia
e purtroppo questo è un nemico davvero duro a morire.
I momenti di
sconforto ci sono e ci
saranno sempre, ma l’importante è che vengano
controbilanciati dal palpito
della vita vera.
Io non mi
arrendo.