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Autore: _Piccola_Rowling_    24/04/2016    0 recensioni
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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<> << Esattamente quello che sto facendo ora.>> Francesca continuava a disegnare. Attimi di vita convertiti in carta, parole che diventano lettere, respiri si tramutano in inchiostro. "Voglio solo andarmene" pensó Un paesaggio di montagna, poi il mare. Mare in montagna. Un estate fredda per dimenticare. Non aspettava altro. Gli tornó in mente. Scosse la testa: voleva ma non poteva. Si fermó ad osservare il foglio: un chiosco su una spiaggia immensa quanto vuota, un mare placido, un sole caldo. Il rumore del silenzio a far crollare i castelli eretti su un vento asettico. C'era un ragazzo, lei non sapeva chi fosse. La sua mente lo aveva impresso in quel contesto. Come quando si sogna l'amore senza averlo mai visto. Tutto ció ricordava a Francesca quelle emozioni. Solo una cosa di quel disegno trovava disagiante: la pioggia. La pioggia vista dal mare è come una brutta giornata in un periodo altalenante durante l'adolescenza. "Basta." <> Basta. Poteva bastare tutto quello. Cosa davvero ci basta per poter dire: basta? L'uso del tempo verbale poteva già iniziare a migliorare le cose. L'imperfetto sembra dare equilibrio a ció che non è perfetto: "Mi piace." "Mi piaceva.", "Va meglio." "Andava meglio." Tratteggió le onde, gabbiani sullo sfondo di un cielo in mar chiuso. Sentiva il suono del sale, della pioggia sulla sabbia. Tutto umidio, irrimediabilmente triste. Gli mancava. Tornó ad osservare il ragazzo. Lo aveva giá visto, ma non ricordava dove. Non ricordava il perchè. Giovanni, seduto al suo fianco cercó di capire cosa non andasse. <> <> <> "Stavo bene." Dall'ultimo banco continuavano a parlare i due. La lezione di matematica proseguiva normalmente, esattamente come la altre volte con tre quarti di classe che non seguiva e l'altro quarto pure. Parole nell'aria. Tante vite in una sola aula, seduti e ammaestrati come un plutone scoordinato. A Francesca non importava della guerra. Francesca voeva solo partire senza tornare. Per ogni andata corrisponde un ritorno? Ad ogni amore un odio, ad ogni estate il suo inverno. Lei aspettava l'estate, anche se sapeva che non avrebbe risolto le cose. Sapeva, ma non voleva ricordare. Non poteva. << Io...>> << Francesca.>> Il professore Orsini si era avvicinato. << Fammi vedere questo disegno.>> Questa abbassó lo sguardo. Voleva sparire nella sua felpa grigia. Giovanni rimase in silenzio al suo fianco. Il docente, dall'abbigliamento impeccabile e i lineamenti decisi, strinse tra le mani i pensieri di Framcesca, come per intromettersi nei suoi sogni. Questi sorrise. Gli occhi marroni si curvarono. Sapeva farci con i ragazzi: <> Poggiato il pezzo di carta sul banco scarabocchiato, ghingo in volto, tornó in posizione di base. Francesca, con tutta la classe voltata verso di lei, arrossí, continuando a guardare il pavimento. "Foglio bianco." si disse, ripetendo ció che aveva sentito. Tornó, poi, a mirarlo di nuovo: un chiosco in riva al mare, una pioggia ambigua, un ragazzo sconosciuto che adesso le pareva piú vicino. Questione i prospettiva. <> <> << Tu lo vedi, non è vero?>> <> Gli porse il disegnó. <> Sembrò non capire. << Un foglio bianco. E allora?>> Francesca rimase in silenzio. Il ragazzo nel disegni adesso la stava salutando. Sembró quasi sentirlo: <> "Un altro incubo" pensó. <> Forse, il ragazzo nel disegno, che ora aveva assunto un nome e un cognome, aveva ragione. Non si dimenticherà mai qualcuni che si ha amato: lo si odierá per sempre. Stracciò il foglio instintivamente. "Ti amavo", usó di nuovo l'imperfetto. Non si puó dimenticare pretendendo di essere felici. Federico ripetette la domanda: <> Sorrise. Prese un altro foglio e replicó il disegno di poc'anzi. Si impresse vicino al ragazzo. Si tenevano per mano. Erano felici, incuranti della pioggia, aspettavano solo l'estate. La abbracció. << Sono in un incubo anche senza sognare, e sono felice cosí.>> Cominció a piovere. A domani con il capitolo 2!
   
 
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