Auto-regalo
di compleanno in ritardo nonché auto-plagio di una mia
precedente raccolta a
tema LuKai (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1880027&i=1).
Ringrazio Egi per avermela fatta riesumare.
Sehun
è un’ape,
per quanto strano possa sembrare. A lui non lo sembra affatto,
giacché gli
insetti hanno un modo tutto loro di ragionare –sempre che
ragionino. Tuttavia,
similmente ad un qualsiasi esemplare umano di sesso maschile
altrettanto dotato,
Sehun è estremamente fiero del proprio pungiglione
extralarge. Affettuosamente
lo chiama ‘trivella’, date le dimensioni fuori
misura dell’arnese. Ma questa è una
parentesi che per il momento chiuderemo.
E’ un
bel
giorno di primavera e l’ape Sehun svolazza di rosa in rosa,
alla ricerca di
quella giusta da impollinare. Detesta avere il muso e le zampe
impregnate di granulo
giallo e non vede l’ora di sbolognarlo a qualche fiore
femmina.
Disgraziatamente, tutti quelli su cui si è posato fino ad
ora si sono rivelati
di sesso maschile. Sta cominciando a perdere la pazienza.
Fiorellino, bel
fiorellino, dove ti
nascondi?
Avvista un
cespuglio di rose rampicanti sulla destra e drizza le antenne, vigile:
forse
l’ha trovato. Ad attirare la sua attenzione è una
rosa in particolare, di un
rosso molto cupo. I suoi petali sono grandi, perfettamente intatti ed
emanano
un profumo intenso. Lo stelo è flessuoso ma robusto, senza
alcuna spina. Se
potesse fischiare in segno di becero apprezzamento, l’ape
Sehun lo farebbe. In
tutta la sua (breve) vita non ha mai avuto la fortuna di imbattersi in
un fiore
così bello, addirittura sexy.
“Ehilà”
azzarda un saluto.
“Salve”
risponde educatamente la rosa piegando la corolla, in ascolto.
Sehun rimane
incantato e per un attimo si dimentica addirittura di ronzare. Mai
visto un
bocciolo tanto carino, parola sua.
“Non
vorrei
disturbarla, signorina” si riprende. “Mi chiedevo
se fosse disposta a- uhm, se
avesse bisogno di-” farfuglia.
“Nessun
disturbo” è la timida risposta.
“Però ci deve essere un errore: non sono una
femmina, io. Mi chiamo Jongin. Vedi? Ho gli attributi
maschili”.
Sehun osserva
con attenzione e si rimprovera mentalmente per non essersene accorto
prima. Un
altro fiore maschio, grandioso! Sta per scusarsi del suo errore e
volare via
quando un’idea -assurda, folle- gli attraversa la mente.
“Oh,
anche
io sono un maschio. Sehun, piacere” agita una zampetta in
direzione del suo
nuovo amico. “Perdona la domanda un po’ brutale, ma
avresti qualcosa in
contrario se ti proponessi di farti impollinare?”
“Cosa?!”
i
petali di Jongin si tingono di un rosso ancora più scuro.
“Mi vuoi prendere in
giro? Non puoi; voglio dire, non ha senso. Se fossi di sesso femminile
ti direi
di sì, ma insomma…” si imbarazza.
“Peccato”
ronza languidamente l’ape. “Hai un bocciolo che
è praticamente un invito all’impollinazione.
Posso toccarlo?” e
fa per volarci sopra.
“No!”
si
agita il fiore. “No, per favore. Non mi sono mai riprodotto,
e poi il tuo
pungiglione è troppo grande” confessa, ormai viola.
“Oohhh,
un
verginello” approva Sehun (se potesse ghignare lo farebbe).
“Quale fortuna.
Suvvia, non essere timido: prometto di non farti male. Anzi, potrebbe
addirittura
piacerti” le sue antenne fremono sensualmente.
“Non
ne sono
sicuro, io-”
“Sst,
basta
storie. Spalanca i tuoi bei petali per me e fatti impollinare, da
bravo”.
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