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Autore: Blue Eich    24/04/2016    4 recensioni
Cosa succederebbe sorteggiando una shipping casuale con una canzone casuale e scrivendoci qualcosa sopra, sera dopo sera?
[In questa raccolta saranno presenti tutti i tipi di coppie, anche Crack Pairing. Di tanto in tanto faremo degli strappi alla regola, perciò ci sarà qualche shot in mezzo alle flash.]
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Manga
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Evening three
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Specialshipping, AU – U.N. Owen was her? (Flandre Scarlet theme)
 
Il clima che c'era in quel bosco a Red non piaceva per niente. Poche volte in vita sua si era sentito tanto in ansia e si dava mentalmente dello stupido, perché non c'era niente di concreto di cui aver paura. Eppure a ogni ramo pestato e ogni fruscio proveniente dai cespugli sussultava. “Dove diamine sono finiti?” si chiese, continuando a cercare di scorgere le sagome dei suoi amici, ma il buio rendeva il paesaggio una macchia scura. Sentiva soltanto il fischio cupo del vento che gli sferzava delicatamente il viso, per il resto il silenzio era totale, opprimente.
Quel silenzio, però, in un attimo ebbe fine. Red sentì giungere alle sue orecchie un canto lontano, di una voce estremamente candida e dolce. Prese a correre alla cieca, con il cuore che batteva all'impazzata, lasciandosi guidare da quel soave suono che sentiva sempre più vicino. Rischiò più volte d'inciampare e iniziò a sentire la gola bruciare per lo sforzo, tuttavia non si fermò.
Fu così che arrivò a lei. Impossibile dimenticare l'istante in cui la vide. Aveva lo sguardo rivolto al basso e il cappello di paglia le copriva la fronte. Teneva le braccia avvolte alle ginocchia, dondolandosi piano.
«Ti sei persa, piccola?» domandò Red, con il poco fiato che gli era rimasto.
Fu allora che la bambina, senza smettere il suo ipnotico e celestiale canto, si alzò barcollando. Red indietreggiò di un passo, mentre lei avanzava, perché stava iniziando a trovarla una melodia vagamente macabra e il suo istinto gli diceva di scappare.
«AkaiAkai…» mormorò, avvicinandosi, mentre un sorriso tetro le si dipingeva sulle piccole labbra. «Amai…» mormorò ancora, portando in avanti le braccia, con un gesto quasi meccanico. Sussurrò infine un'ultima parola che il ragazzo non capì, per poi scoppiare in una dolce risata. Dopodiché alzò lentamente il capo, mostrando i suoi occhi dov'era dipinta la follia e i canini ancora sporchi di sangue.
Il grido straziato di Red, che non aveva più scampo, echeggiò nella foresta.
 
 
Dragonshipping, Videogioco – MaruTakeEbisu (Kyoto's road song)
 
Più Lance guarda quella foto, più non ricorda chi dei loro familiari l'abbia scattata. Forse perché loro non sapevano di essere immortalati. No, il sorriso di Sandra è decisamente troppo naturale; è il dettaglio che spicca di più, come una piccola stella, assieme all'incondizionata gioia che sprigionano i suoi occhi celesti. Sarebbe sicuramente stato sostituito da una smorfia di rabbia, se avesse saputo che qualcuno stava puntando loro contro una macchina fotografica. Non ricorda nemmeno il periodo a cui risale, forse a quando avevano più o meno quattro o cinque anni. Guarda il proprio viso, così tondo, dov'è dipinta un'innocenza che gli pare estranea e quasi non si riconosce. Poi il suo sguardo si sposta leggermente più a sinistra: Sandra è aggrappata a lui e ha la bocca aperta, in segno che in quel momento stava dicendo qualcosa. È davvero graziosa con quel kimono azzurro dove sono disegnati dei petali di ciliegio e i suoi indomabili capelli, per mezzo di due fiocchetti, sono legati in due code. Sullo sfondo, ovviamente, si vede la loro amata città montana. Chiude gli occhi, tentando di far animare quella scena remota nella mente. Riesce quasi a sentire il vento sulla pelle, le voci e le risa in lontananza a far da sottofondo, insieme alle note vivaci di una tradizionale canzone disperse nell'aria. Ma cosa più importante di tutte, per un istante il ricordo in sé prende vita. Avverte la debole presa della cuginetta che si avvinghiava all'improvviso al suo esile braccio, mentre dalle sue labbra minute usciva un allegro e disarmante: «Ti voglio bene!»
Riapre gli occhi: adesso se lo ricorda perfettamente. Non sa chi abbia fatto quello scatto – forse suo nonno, o altri parenti presenti per l'occasione – ma gli è grato. Sì, è grato di avere a disposizione quel luminoso sorriso e soprattutto di ricordare quella voce – che ora si è fatta decisamente più adulta – manifestargli un affetto sincero. Gli viene quasi da ridere al pensiero che Sandra ormai non direbbe mai più una cosa del genere con la stessa facilità, perché è diventata una dura, che non si lascia sopraffare troppo dalle emozioni. Sfiora delicatamente con un polpastrello la liscia superficie cartacea, per poi richiudere piano il cassetto. Conserverà quel frammento d'infanzia come una reliquia, premurandosi non farlo assolutamente vedere alla Domadraghi: solo per via di quei buffi codini cerulei lei sarebbe capace di strapparla in mille pezzi, oppure farla brutalmente incenerire dal Lanciafiamme di uno dei suoi Dragonite. La terrà al sicuro, per non dimenticare l'innocente bambina che c'è stata in lei e ricorda con un sorriso nostalgico.
 
 
Pokéshipping, AU – Nel segno di Winx (Lucia Micchinilli)
 
Misty si guardava attorno con aria disinvolta. Non vedeva l'ora che quella festa d'inizio anno finisse, per poter andare finalmente a dormire. Come facevano le sue compagne ad essere così esaltate e piene di energia, sapendo della verifica che le aspettava l'indomani? Sbuffò, bevendo un altro sorso di succo di frutta. Si sentiva in imbarazzo per il modo in cui le sue coinquiline l'avevano costretta a vestirsi, poi. Quell'abito luccicante così lungo da toccar terra e quella coroncina non erano affatto nel suo stile. Avrebbe preferito qualcosa di più sobrio e, soprattutto, meno appariscente. Nella sala tutti non avevano occhi che per lei e questa cosa non faceva che aumentare il suo nervosismo. Cos'avevano, quegli idioti, da guardare? Non appena si accorgevano delle occhiatacce rabbiose che la fata dell'acqua rivolgeva loro, gli Specialisti distoglievano subito lo sguardo, intimiditi.
Basta, non ne posso più. Salterò lo scambio dei doni.
Posò il bicchiere vuoto sulla tovaglia di lino e si rigirò, pronta per andarsene, lontana da tutto quel caos. Si immerse tra la folla di persone al centro della sala. Camminò forse con troppa frenesia, però, tant'è che i suoi stivaletti dal tacco decisamente troppo alto la tradirono: urtò la spalla di qualcuno e, accidentalmente, a questo qualcuno scivolò di mano il bicchiere. Prima che potesse rendersene conto, la rossa si trovò completamente fradicia di succo di frutta.
«No!» strillò, dapprima nel panico, sfiorandosi una ciocca, appiccicosa e bagnata. Il bicchiere era caduto a terra, attorno a una macchia scura formata dal succo rimanente. «Come hai osato?!» sbraitò, con stizza, scoccando l'occhiata più malevola dell'intera serata.
«Mi dispiace, mi dispiace!» si scusò il corvino, evidentemente proprietario del bicchiere incriminato. «È stato un incidente. Aspetta, ti aiuto…»
«No, hai già fatto abbastanza» lo fermò lei, ancora imbronciata, allontanando con un secco gesto il suo braccio proteso.
«Forse so come farmi perdonare!» esclamò il ragazzo, dai guanti e il lungo mantello ceruleo, mentre un grande sorriso gli illuminava il volto. Sorriso così radioso da far scemare momentaneamente la rabbia della sua permalosa – e intrattabile – interlocutrice. «Darò a te il mio dono… Se vuoi.»
Ella lo squadrò con un sopracciglio alzato per qualche istante, prima di addolcire leggermente l'espressione del viso. «Spero che sia bello, almeno.»
«Certo che lo è, vedrai!» rispose quello, sempre sorridendo. Anche Misty, stavolta, sorrise. Forse valeva la pena di rimanere ancora un po' e assistere a quella stupida cerimonia. In fondo, di verifiche di magia ce ne sarebbero state tante altre, durante l'anno.

 

 

 

Angolo Autrice
Salve, gente! Finalmente io e Chiara siamo riuscite a pubblicare la terza sera.
Abbiamo cambiato metodo di estrazione e deciso che una shipping potrà comparire solo una volta nella raccolta (abbiamo fatto una lista, scegliendone 51). Verranno 17 capitoli, secondo i nostri calcoli. :)
E nulla, spero vi siano piaciute tutte e tre e che qualcuno mi considererà (ma su quest'ultima cosa ci spero poco).
Alla prossima!
-H.H.-
P.S. "Akai" significa "rosso" mentre "amai" significa "dolce".
Per leggere anche il capitolo di Chiara, cliccate qui.

 
   
 
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