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Autore: Bishoujo Tensai Madoushi    25/04/2016    2 recensioni
Dopo la sconfitta di Fibrizo i nostri amici sono in viaggio, ancora traumatizzati dai terribili eventi. Ma qualcosa forse di peggiore li aspetta...
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amelia, Gourry Gabriev, Lina Inverse, Xelloss Metallium, Zelgadis Greywords
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Alzo una mano, indolentemente.
Ne osservo le dita, pallide e affusolate.
 
I capelli fluttuano leggeri attorno al mio viso.
Non provo dolore, né paura.
Socchiudo gli occhi e mi lascio sprofondare.
Mi sento così in pace.
 
Poi un filo dorato si alza dal mio corpo.
Un nastro che sale e sale, disegnando delicate spirali.
 
Improvvisamente tutto intorno a me è vischioso, caldo, pulsante.
 
I miei occhi sono sbarrati mentre sento il mio corpo che si spezza.
 
 E, rovente, si dilania.
 
 
 
Amelia aprì gli occhi di colpo, terrorizzata. Era ancora sdraiata nelle sue coperte, vicino al basso fuoco ed era madida di sudore, il fiato mozzo.
 
Aveva appena fatto un sogno (ma era un sogno, vero?)orribile in cui lei era Lina-san e succedeva qualcosa che non riusciva ad afferrare bene ma che l’aveva lasciata terribilmente angosciata.
 
Sangue…tutto quel sangue…
 
Girò la testa sulla destra e vide Zelgadiss-san appoggiato ad un albero, che russava piano, con il mento appoggiato al petto e il libro aperto sulle gambe. Sorrise, davvero appena un accenno, uno stiracchiare di labbra, e arrossì.
 
Alla sua sinistra scorgeva una massa di capelli biondi che sbucava da una coperta.
 
Si mise a sedere, rabbrividendo. Staccò alcuni sassolini ed un legnetto che le si erano incastonati nelle braccia e si spolverò la terra di dosso. Dormire all’addiaccio non era bello nè comodo, alla faccia di quelli che esaltavano l’idea romantica di una notte sotto le stelle ma…Amelia alzò lo sguardo e a dispetto del tumulto che sentiva dentro, il cielo era così luminoso e pacifico, le costellazioni brillavano sopra alla sua testa. L’aria frizzante della notte e la quiete intorno a lei, nonostante l’angoscia che ancora le pesava sulla bocca dello stomaco, la fecero sentire un po’ meglio.
 
Un giorno, anzi si ritrovò inaspettatamente a pensare, sarebbero arrivati fin lassù e avrebbero portato la giustizia a tutte le persone del creato. La giovane principessa sentì il calore degli ideali che la incendiavano e si produsse in un sorriso tremulo. Aveva avuto un tremendo incubo (incubo, vero?) ma tutto andava bene. Le persone che amava erano intorno a lei, erano abili, furbe (bè, Gourry-san non è esattamente furbo…)ad Amelia scese un gocciolone, poi riprese il pensiero positivo; dunque, le persone che aveva intorno erano abili e forti, non poteva succedere loro nulla di male.
 
Basta dolore e ansia, avevano già dato, avevano già sofferto abbastanza, tutti loro.
 
Guardò infine in direzione di Lina-san, sicura di trovarla al suo posto, di guardia insieme a Zelgadiss-san, e vide semplicemente il bosco. Fronde. Alberi. Verde scuro.
 
Niente Lina-san.
 
La principessa sentì di nuovo il panico salirle dallo stomaco ed infiammarle il volto. La pace interiore di pochi secondi prima era svanita di colpo. Aveva individuato subito Zelgadiss-san e Gourry-san ma nonostante l’incubo non aveva subito cercato con lo sguardo Lina-san. Forse il suo era un sogno premonitore e Lina-san era in pericolo mortale! Dopotutto aveva studiato le nobili arti della magia bianca! Era assolutamente possibile che avesse delle visioni! Balzò in piedi. Poi si rimise seduta. Tecnicamente era possibile ma non le aveva mai avute. Forse lo stufato di peperoni della sera prima? In effetti aveva ancora un certo peso sullo stomaco… Ad Amelia scese un nuovo gocciolone. E poi.. poi non aveva sentito rumori sospetti e Gourry-san dormiva ancora. Se Lina-san fosse stata in pericolo, Gourry-san sarebbe stato il primo ad accorgersene! Guardò Zelgadiss che continuava a russare, beato. Che strano però… Zelgadiss-san era una persona molto seria e affidabile, Zelgadiss-san NON si addormentava durante i turni di guardia!
 
Amelia si rialzò e si avvicinò all’amico, per guardarlo da vicino. Un nuovo enorme gocciolone scese sulla fronte della principessa. Dormiva proprio, invece, e pure della grossa.
 
In effetti era stata una giornata stancante, avevano attraversato una foresta piena di briganti per chilometri e chilometri; Lina-san aveva assaltato qualche accampamento e aveva preso i tesori dei briganti e lei, Amelia Wil Tesla Saillune, aveva tenuto molti discorsi sulla giustizia (e si era ripromessa di dire due paroline anche a Lina-san sull’ingiustizia di sottrarre roba ai predoni. “Seriamente, Lina-san, è il caso?” anche se quello che era avvenuto poco dopo le aveva fatto letteralmente morire il resto della filippica in gola). Nel suo cuore sapeva che la redenzione era possibile per tutti e che le sue parole avrebbero riportato sulla retta via quegli uomini (e, forse, anche Lina-san. Prima o poi.)
 
 Durante il cammino, dopo l’ultimo assalto di una lunga serie, Lina-san e Zelgadiss-san avevano discusso animatamente leggendo un libro che Lina-san aveva trovato in mezzo ai tesori e Gourry-san era stato ferito mentre si parava loro davanti per proteggerli da un attacco a sorpresa. Lina-san si era infuriata in maniera esagerata e aveva lanciato un Burst Rondo così “carico” da far volare lo stolto brigante che aveva osato sfidarli. Le pareva di vederlo ancora brillare lontano, nel cielo.
 
Il fatto è che erano ancora traumatizzati, per davvero. Dopo Fibrizo e Sairaag Lina-san aveva indossato la maschera dell’indifferenza, simulando una normalità che non c’era più, ma le sue azioni la tradivano. Amelia aveva notato le occhiate di sottecchi nei confronti di Gourry-san e a volte l’aveva sorpresa mentre fissava pensosa Zelgadiss-san o anche lei. Spesso irrigidiva per nulla, come se avesse paura di essere attaccata alle spalle o si accarezzava le braccia, in un gesto quasi di conforto. Qualche volta le tremavano persino le mani. Era possibile che avesse anche pianto, qualche volta, come d’altra parte era capitato a lei, tenendosi la mano sulla bocca per non far rumore. Gli occhi rossi non erano un optional in quei tempi.
 
Gourry-san non si era fatto che un graffio ma Lina-san non aveva voluto per nessuna ragione che montasse la guardia e alla fine, visto che lo spadaccino insisteva di non essersi fatto nulla, aveva minacciato di suonargliele, prendendolo per il bavero e strillandogli in faccia. Le contraddizioni di Lina-san! Gourry-san si era arreso e, sospirando, si era avvolto nelle coperte mentre Zelgadiss-san si proponeva di fare il turno con Lina-san. E così li aveva lasciati prima di addormentarsi: mentre confabulavano leggendo quel misterioso testo scritto con delle rune che lei non riconosceva.
 
Poi aveva avuto l’incubo e al suo risveglio Lina-san mancava.
 
Poteva alzarsi e andarla a cercare ma avrebbe dovuto svegliare Zelgadiss-san oppure andare da Gourry-san e lui sarebbe andato in panico. Garantito. Per quanto Lina-san si disturbasse a negare l’evidenza, si capiva lontano chilometri che quei due si amavano! E l’amore e la giustizia trionfavano sempre! Amelia sollevò il pugno e poi lo riabbassò con un sospiro. Basta perdersi in chiacchiere! Doveva prendere una decisione! E se Lina-san si fosse solo allontanata per necessità fisiologiche? Se fosse andata a cercarla e l’avesse sorpresa con i pantaloni abbassati, la sua amica non l’avrebbe presa molto bene. Giusto. Allora, avrebbe aspettato un po’. Dopo, se fosse stato il caso, e Amelia in cuor suo si augurava che non fosse così, avrebbe svegliato Zelgadiss-san e Gourry-san.  
 
La principessa prese un respiro profondo, e scosse la testa…cosa voleva darsi a bere? Sapeva perfettamente che la questione non era né l’incubo e neanche l’assenza di Lina-san. Se non avessero vissuto nulla di quanto era accaduto a Sairaag con Fibrizo, non si sarebbe preoccupata così tanto. Quanti campi avevano fatto, tutti insieme? Quando vagavano nelle foreste anche Amelia, se poteva, preferiva aspettare il calar delle tenebre per andare a fare i suoi bisogni. Un gocciolone scese sulla fronte della ragazza immaginando Lina-san tornare a minuti, vederla sveglia, sentire la sua storia e darle una strigliata perché si era preoccupata per niente perché la grande Lina Inverse avrebbe arrostito il didietro a chiunque l’avesse infastidita.
 
Amelia non è da te fare certe scene per un brutto sogno!
 
Il fatto è che stavano tutti male, ancora. Ognuno di loro lo dimostrava alla sua maniera ma Lina-san più di tutti (come puoi dimenticare gli occhi freddi di L.o.N. che ti fissano dal viso della tua amica?) Non erano ancora “guariti” e non era facile prevedere quando sarebbe successo. Se ripensava al ferimento di Gourry-san di quel pomeriggio… tanto sangue, c’era da ammetterlo, ma le ferite alla testa sanguinavano molto anche se erano piccole, lo sapevano tutti e Lina-san sicuramente aveva già potuto sperimentare una cosa del genere sulla sua stessa pelle…eppure la maga era sbiancata, sembrava quasi sul punto di svenire e per tutto il resto del viaggio il suo colorito era rimasto di una brutta sfumatura cerea. Da quel momento aveva parlato poco, rispondendo a monosillabi, nonostante Gourry-san avesse cercato di fare conversazione quasi con insistenza, fino a quando si erano accampati e Lina-san, per il suo standard, aveva pure mangiato poco. Amelia soffriva al pensiero del dolore che la sua amica cercava di trattenere e un po’ la faceva anche arrabbiare. Avrebbe voluto che si aprisse, che parlassero. Voleva aiutare.
 
Più di tutto avevano bisogno di calma, di spensieratezza, di sorridere ancora, anche se era difficile potevano riuscire. Amelia lo sapeva bene, glielo aveva insegnato la vita tanti anni prima. Persa in tali pensieri, la principessa si accomodò bene vicino al fuoco, lo riattizzò e si dispose ad aspettare l’amica.
  
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