Raven aveva cercato di provocarlo con tutti gli argomeni che le venivano in mente: Octavia, Aurora, il genocidio. Ma la goccia che fece traboccare il vaso fu Clarke. "Il piccolo, fedele cavaliere al fianco della sua regina" lo sguardo di Raven era freddo e schermitrice."Peccato che tu non sia mai stato così fedele a Gina". L'ultima affermazione fu come una secchiata di acqua gelida in faccia, la guardò negli occhi. "Non sai di cosa stai parlando" tentò di dire. Ma Raven lo sapeva, eccome se lo sapeva. Aveva sinceramente cercato di amare Gina per sostituire la presenza di Clarke. Inizialmente era stato soltanto un gioco per tentare di placare la sua solitudine, ma poi vedendo la gentilezza e la bontà di Gina aveva cercato in tutti i modi di ricambiare i sentimenti della mora. Poi lei era morta, non aveva mai pianto per la sua morta, non aveva mai versato una lacrima per lei , e come per punirlo della sua cattiveria il cielo gli aveva mandato il rimorso e il senso di colpa. Quello che successe dopo fù sbiadito. Si risvegliò dopo solo grazie a uno shiaffo di Niyhal. Probabilmente Raven aveva rivelato il complice che aveva sottratto la vita a suo padre durante il genocidio. Clarke entrò nella stanza correndo, gli occhi azzurri erano preoccupati. "Niyhal non puoi stare quì" disse alla terrestre trascinandola fuori dalla stanza. Bellamy la osservò mentre usciva, i capelli biondi erano lunghi e sporchi , il suo andamento era leggermente ì zoppicante ma la presa sulla compagnia era forte. Quanto era cambiata. Si avviò anche lui fuori dalla stanza mentre la guancia pulsava per la botta ricevuta. La rabbia gli ribolliva dentro come una fiamma , il suo passo aumentò di velocità arrivando vicino al correre. Cosa ne sapeva Raven di come si sentiva? Gina era una persona fantastica ed era morta per colpa sua. Soltanto sua. Clarke invece non lo amava e probabilmente non lo avrebbe mai fatto. Era troppo impregnata a piangere la morte di Lexa per accorgersi che l'unica cosa che era riuscito a risollevarlo da senso di colpa era il suo viso, la sua esistenza. Più di una volta aveva assistito alla morte delle persone che amava e più di una volta gli aveva detto che aveva bisogno di lui. Ma Bellamy sapeva che non era vero o almeno non abbastanza. La sua morte non sarebbe stata dolorosa per Clarke quanto era stata quella di Finn o di Lexa. Ragionandoci capì che la morte sua per Clarke sarebbe stata come quella di Gina per lui.