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Autore: Noah Jayden Vati    26/04/2016    0 recensioni
Da: wadeil_pr@gmail.com
A: raven11@gmail.com
Titolo: Fallo
Fammi vedere quelle pagine.
Ora.
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da:raven11@gmail.com
A:wadeil_pr@gmail.com
Titolo: Hey
Ho provato a scannerizzare le pagine del raccoglitore ma - a parte che son tantissime - lo sai che Hank scrive male, no? Quindi, anche se te le allegassi, non ci capiresti nulla. Comunque, ho provato a sfogliare un po' qua e là e leggere qualcosina. Ci sono parecchi disegni, pure. Almeno quelli voglio scannerizzarli per farteli vedere.
Ogni cosa accaduta prima del mio arrivo è scritta qui, e posso dire che questo raccoglitore è diventata ormai la mia unica fonte attendibile di informazioni. Nessuno qua sembra avere più voglia di parlare.
È piuttosto snervante, diciamo.
Provo a copiarti qualche pagina. Le riscrivo al computer proprio adesso.
No, davvero. Non ti immagini la calligrafia orrenda. Poi ti mando una foto.

Pagina 1

Siamo 9, ma sento che il numero aumenterà in fretta, visto che fino a due mesi fa eravamo in sette.
-Io
-Mars, arrivato da poco.
-Monroe
-Koin
-Body
-Shelley
-Wilson,arrivato da poco.
-Eleven
-Punch
Non me la sento di scrivere i loro veri nomi, per ora. Alcune delle persone sopra citate non vorrebbero che lo facessi.
I nuovi arrivati sono più disposti a parlare, rispetto agli altri. Sembra che il tempo funga da filo. Più passano i mesi, più il filo si incastra tra le labbra di tutti noi, fino a riuscire a cucirci la bocca. Non riesco a comprendere questo spasmodico entusiasmo dei novellini, così contenti di aver trovato qualcuno con cui parlare. Forse pensano che confidarsi con qualcuno li possa liberare dal peso che grava sulle loro spalle, e forse è vero.
Ma poi il peso torna, sempre.
È successo a me, è successo a Eleven, a Shelley, a Punch. È successo a tutti, e succederà anche a loro.
La devono smettere di sorridere, quegli idioti.
Mars. Mars, lo odio.
Lui non la smette di parlare. Lo fa anche se nessuno ormai lo ascolta più. Forse ormai lo fa più per sé stesso che per gli altri.
MI fa

Pagina 2

pena. La sua voce sta diventando INSOPPORTABILE*
[*commento= la parola insopportabile è scritta a caratteri cubitali. Occupa, tipo, quasi tutto lo spazio del foglio.
La Pagina 3 è stata scritta con una calligrafia diversa, quindi presumo che sia un foglio aggiunto da qualcun altro. Gli ho dato un'occhiata e da quel che ho capito è una pagina aggiunta nel raccoglitore dallo stesso Hank, dopo essere stata scritta da Mars.
Riporto qua sotto.]
Avevamo un orologio nella nostra camera da letto, io e mio fratello. Faceva un gran fracasso. Tic Tac, tic tac, a non finire. Ma non mi ha mai infastidito.
QUEL rumore invece...Mi sono bastati pochi minuti per impazzire. È cominciato da quando mio fratello ha cambiato stanza, lasciandomi in possesso di due letti, uno sopra l'altro. Io dormivo di sopra, ma lassù il rumore non si sentiva mai. Solo quando stavo sotto, lo sentivo.
Tremendo, ti dico.
Era un ticchettio. Debole, costante. Simile ad un rubinetto gocciolante.
Pensavo fosse il letto che cigolava sotto il mio peso. Pensavo fosse la finestra, forse chiusa male.
Lo odiavo,quel rumore!
Quando mi alzavo, ed andavo via, svaniva.
Io mi ci sdraiavo spesso, sul letto inferiore, perché era più comodo da raggiungere. Se appoggiavo la testa sul cuscino potevo vedere il bordo del letto superiore, che era messo in una posizione strana. Basta sapere che spesso io mi affacciavo da lá per poter parlare con mio fratello che dormiva di sotto.
Ma quanto il ticchettio arrivava, io sentivo di dovermi alzare.
《Accanto a chi diavolo ho dormito per tutto questo tempo?》 Mi chiesi quando vidi sbucare la SUA testolina pallida dal bordo del letto superiore, mentre io me ne stavo sdraiato lá in basso. Potevo vedere i suoi occhi che mi fissavano, cerchiati di nero e viola, come se non avesse riposato per secoli, i capelli corvini, che scivolavano giù dal letto, il naso minuto che se ne stava appoggiato al bordo legnoso. Era lei che faceva quel rumore.
Scappai via.
No, non gridai. Nè raccontai nulla a nessuno.
Non si fece più rivedere. O almeno, non quando non c'era il ticchettio.
Solo una volta quel rumore si fece sentire mentre io ero sdraiato sul letto superiore. Era notte.
Quando lo udii nascosti il volto sotto le coperte, perché sapevo bene cosa sarebbe successo di lì a poco. Non ebbi il coraggio di guardare, per parecchi minuti.
Quando il ticchettio cessò, mi liberai della coperta.
Vicino ai miei piedi, lá dove c'erano i tre grandi scalini che portavano al mio letto, c'era lei. Potevo vedere solo la parte superiore del volto. La bocca ed il resto, erano coperte dal bordo del letto. La distanza tra quel bordo e lo scalino è di una 50ina di cm. La ragazza sembrava stare in piedi.

Il racconto di Mars termina qua. Ti lascio trarre le tue conclusioni. Io qualche idea ce l'ho già. Appena posso ti mando qualche immagine, per oggi ho finito. Si è fatto tardi.

   
 
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