Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: luuucc_21    26/04/2016    0 recensioni
Aline è una ragazza rotta. Aline ha la lingua lunga. Aline non segue le regole. Aline non si vuole mostrare, ma vuole scomparire. Aline è un adolescente. La protagonista verrà catapultata in un contesto del tutto diverso, dovrà districarsi in situazioni nuove, cercherà di tenere nascosto il suo passato. Benvenuto a chi sa ascoltare i problemi di una ragazza che si mimetizza con le nuvole.
Genere: Comico, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tac tac tac. Una pausa. Tac tac tac. Mi giro nelle coperte. Apro gli occhi e vedo Lindsey camminare per la stanza. Ovvio che i rumori siano stati causati dai suoi tacchi a spillo rosa. Guardo l'orologio e constato che sono le 7.00. Ho lezione alle 8.00. Sbuffo. Avevo puntato la sveglia alle 7.30 per un motivo. Le scarpe di TetteRifatte non smettono di infastidismi. Quindi mi alzo dal letto guardando Lindsey colma di odio in volto. "Cazzo Lindsey, levati quei maledetti trampoli" dico alludendo alle scarpe. Lei sembra non aver capito il mio riferimento.
Mi alzo, prendo le mie cose ed entro in bagno. Finalmente una bella doccia calda prima di un altro giorno schifoso. Entro in acqua e urlo quando il Mar del Nord mi bagna la pelle: "CAZZO LINDSEY L'ACQUA!" mi affretto a lavarmi ed esco con i brividi a fior di pelle. Quella stupida aveva consumato l'acqua calda. Ma quanto cazzo c'era stata in doccia.
Mi specchio. L'immagine che mi appare davanti è quella di una ragazza magra, la pelle che si avvolge alle ossa come una patina di plastica, alta 1.80 con i capelli neri e ricci in contrasto con la pelle candida e piena di lentiggini chiare. Mi tocco una lentiggine più scura delle altre nella sulla clavicola sporgente. Le gambe lunghe prendono due terzi dello specchio a parete. Le odiavo, mi fanno somigliare ad uno sgabello. Tutti dicevano quanto fossi fortunata ad essere alta. No. Io odiavo essere alta. Era utile solo per mettere in confronto la forfora altrui.
Mi vesto, con i miei soliti jeans sgualciti, una maglietta nera e la mia fantastica camicia a quadri e passo un velo di mascara sulle ciglia già scure. Sono le 7.30. Esco dal bagno e fortunatamente non vedo TetteRifatte in camera. Meglio per lei, sennò le avrei già sgonfiato il culo a suon di calci. Decido di esplorare il campus. Scendo le scale del dormitorio B e percorro un vialetto che mi porta in una strada sterrata affiancata da alberi immensi.
Il sole è ancora basso, ma il caldo tipico di settembre è già presente. Decido di andare a prendermi un caffè. Un bel caffè nero che risveglia il cervello. Mio padre dice molto spesso che il caffè rappresenti le persone. Dice che io, prendendo il caffè nero, sia una persona insensibile, mentre mio fratello, prendendo il caffè con tre cucchiaini di zucchero e con un litro e mezzo di latte, sia una persona gentile e gradevole. Cazzate. Mio fratello non è gradevole. Nascosto in una angolo della piazza si trova un piccolo e isolato bar italiano. Non ci penso due volte, ed entro nel bar spopolato.
Il bar è piccolo ed accogliente. Le pareti rosse scure rendono il posto molto gradevole. I tavolini sono pochi e neri, ognuno comprende due sedie abbinate. Mi avvicino al bancone e chiedo: "Una caffè nero per favore" Il tipo al bancone chiude il quotidiano che ha in mano e si alza. E' più alto di me di circa dieci centimetri e i capelli castani ricadono senza una logica davanti agli occhi grigi. Tossisco imbarazzata, perchè il tipo mi sta fissando. Noto una targhetta sul petto che recita "Peter". "Nero?" mi chiede. Mi riprendo ed annuisco. Lui si avvicina alla macchinetta. Prendo posto su uno sgabello e attendo. "Deve essere audace, per una ragazzina come te, prendere un caffè nero alle 7.40 del mattino" sghignazza. Come scusa? Da quando l'età di una persona influenza i gusti personali?. E come osa chiamarmi ragazzina. "Non mi piaceessere catalogata in modo così netto" rispondo acida. Detesto le persone che dicono cose futili. "Fai bene" esordisce. Si gira e punta gli occhi nei miei. Già mi sta antipatico. "Com'è che ti chiami, ragazzina?" Ma cosa? Per quale motivo dovrei dirgli il mio nome. Chido gli occhi irritata e rispondo seccata: "Non sono fatti tuoi". Peter mi guarda e sorride. Questo tipo mi fa venire le bolle. "Non è giusto che tu possa sapere il mio nome ed io non possa sapere il tuo" si lamenta. "Tu vieni pagato; io ti pago" sibilo. L'espressione gioviale scompare dal suo volto e io mi sento vittoriosa. Mi offre il caffè, che trangugio in una nano secondo. "Che tipetta niente male" ammicca. Mi alzo e me ne vado, non prima di avergli lasciato due dollari e uno sguardo di disapprovazione. Consulto l'orologio. 7.45. Allora mi avvio in classe, dove la prima ora di matematica mi aspetta.
Devo dire che l'unica cosa buona di questa scuola sono gli insegnanti. Beh, apparte la Greenwich, soprannominata GreenWitch, ovvero, la strega verde. L'unica cosa che sa fare sono compiti a sorpresa, per il resto è un vero schifo. E' polacca, quindi non parla neanche bene l'inglese, l'inserviente messicana del primo piano, che letteralmente non sa l'inglese, spiega meglio di lei e disprezza ogni suo alunno. Il motivo per cui abbia preso la cattedra rimane ancora una leggenda, alcuni dicono che sia figlia illegittima dell'ex preside, che, volendo piazzare la figlia in una posizione di alto rango, la assunse come Professoressa di Biologia. Pessima idea Igor.
Esco dal padiglione destinato alle lezioni e mi ritrovo in un'enorme folla di ragazzi che corrono di qua e di la, chi è in cerca di un posto decente al fast food, chi è in ritardo per le lezioni. In tutta questa confusione, vengo buttata a terra da una ragazza. "Ma ti sembra il modo?!" sbraito e lei mi rivolge uno sguardo supplichevole scusandosi. La ragazza è molto singolare e mi chiedo come abbia fatto a non notarla prima. Porta una maglietta che lascia scoperte le spalle a maniche corte, ripresa in vita, con stampata una fantasia ad elefanti. Lascia scoperto l'ombelico, dove noto un piercing vistoso. I pantaloni sono larghi e gialli, e sono ripresi con un elastico in vita e sulle caviglie. Porta dei sandali di cuoio e ha i capelli castani raccolti in mille treccine spettinate. Mi ricorda un'indiana.
"Oh mio Dio, scusami! Jeff mi ha spinto per scherzo, ma io sono cascata sul serio e Jeff se n'è andato. Insomma, io non lo conosco nemmeno Jeff, cioè, è un gran pezzo di gnocco, ma non lo conosco. Oh scusami, mi chiamo Cassandra Milmous, già, tu come ti chiami?" Dio mio. Ma questa non aveva un filto cervello-bocca? Rimasi ad osservarla per un po' e poi risposi senza entusiasmo "Aline Watson" "Ma che bel nome! Io mi volevo chiamare Adele, che è Aline in inglese, no? Ma sei di origine francese? Io sono Canadese, mi sono trasferita qua a tre anni quindi non ricordo bene Montreal" Stò per scoppiare.
Ci sedemmo ad un tavolo piuttosto distante al fast food. Mi presi un bel panino consistente, saggiai l'hamburger fino in fondo, e constatai quanto fosse buono. Mi girai verso Cassandra, che aveva preso solo un'insalatina smilza e la trovai a guardarmi con uno sguardo di disapprovazione. "Che c'è?" Le chiesi seccata con la bocca ancora piena. "Sono vegetariana" rispose a voce bassa. Roteai gli occhi e continuai a mangiare noncurante dello sguardo penetrante della ragazza.
 

REVISIONATA IL 27/04/16

 
 

Angolo Dell'Autrice

Ma buongiorno a tutti! Sì, sto aggiornando alla velocità della luce, vi dico che ho già il prossimo capitolo pronto :P. Bene, questo capitolo descrive un po' la routine di Aline. Abbiamo, inoltre, due nuovi personaggi: Cassandra, che, come si sarà capito, è una ragazza chiaccherona e socievole, piuttosto bizzarra, ma ehi, chi è normale in questo mondo? Poi abbiamo Peter, un personaggio secondario, non ho ancora deciso che ruolo dovrà svolgere nella storia... Il prossimo capitolo sarà abbastanza importante, perchè da lì inizieremo a capire il passato di Aline. Beh, cosa resta da dire se non Ciaoo e alla prossima people!!
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: luuucc_21