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Autore: DanShade98    26/04/2016    1 recensioni
La mia storia riprende l'anime dei pokèmon, che più del gioco mi ha fatto emozionare con i suoi personaggi meravigliosi e le sue eccezionali avventure. Con pokèmon D-Burning mostrerò il mondo dei pokèmon visto con i miei occhi e con gli occhi dei miei personaggi
Dan Foster, il protagonista, si troverà immerso nelle avventure che ogni allenatore deve affrontare nel suo viaggio di crescita incontrando nuovi amici, nuovi rivali, nemici terribili e sopratutto tanti pokèmon.
Che l'avventura cominci!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Torneo D'Oltre Mare: un grande obbiettivo!

 

 

Il gruppo, con ora Forrest come guida, stava scendendo verso la città di Plumbeopoli.

Le rocce che prima dominavano il paesaggio presto vennero sostituite da delle abitazioni che cambiarono radicalmente il paesaggio, anche il sentiero presto finì per immettersi in una strada con tanto di asfalto e guardrail, che portava dritta in città.

Dopo dieci minuti trascorsi percorrendo la strada il gruppo entrò finalmente a Plumbeopoli.

Essa non era affatto come se l’era immaginata Dan cioè vecchia e polverosa.

Era invece moderna e per nulla trascurata, dei grattacieli un po’ più minuti di quelli di Smeraldopoli riflettevano la luce del sole grazie alle numerose vetrate.

Ogni più piccolo cartello per le strade indicava la posizione del museo delle scienze.

«Wow, anche Plumbeopoli è più grande di Biancavilla!» osservò Dan.

Nelly era entusiasta per la sua seconda visita alla città e continuamente si fermava a vedere i negozi che erano stati aperti durante la sua assenza.

«Oh, questo non c’era prima! … Guarda quello, vende abiti a prezzi scontatissimi! … Incredibile! Il nuovo modello del Pokègear!» e così via.

Mentre Nelly continuava a distrarsi a ogni più piccola vetrina, Forrest pose una domanda a Dan: «Hai detto di venire da Biancavilla, vero?»

«Eh? Si, perché?» rispose.

«No… niente!» rispose a sua volta Forrest con un’ aria indifferente.

Li condusse nel centro della città dove un grande stadio era stato costruito di recente.

C’era molta gente all’esterno di questo anfiteatro, molti sembravano allenatori pronti a una lotta imminente.

«Cos’è questo?» chiese Nelly.

«E’ lo stadio dove si svolgerà il torneo D’oltre Mare!» rispose a gran voce Forrest.

«E’ la seconda volta che lo nomini, si può sapere cosa è?»

«A tempo debito avrete la risposta, ora seguitemi!»

«Ancora? Ma è da tre ore che ti seguiamo!» si lamentò Dan con un tono infantile.

Forrest svoltò per un paio di vie e alla fine dopo una lunga strada e sorpassata la grande folla caotica di tutte le grandi città girò ancora una volta.

Poi infine davanti a un grande edificio molto colorato e adibito in modo singolare, egli si fermò.

«Benvenuti a casa mia ragazzi! Benvenuti alla palestra di Plumbeopoli!» dichiarò aprendo il cancello d’entrata.

«La palestra!? Quindi è così che è fatta una palestra della lega pokèmon? Che emozione!»

Nelly era su di giri al pensiero di entrare in una di quelle famosissime strutture.

Il giardino in mezzo al cancello e all’entrata era un semplice giardino di pietra ma con un certo fascino in più rispetto alla terra pietrosa attorno alla città.

«Permesso!?» sussurrarono insieme Nelly e Dan.

Subito aperta la porta Forrest lanciò un grido per avvertire i suoi famigliari.

Al grido risposero ben otto voci di bambini che si avventarono su Forrest per abbracciarlo.

«Ehi, fratellone come è andata?»

«Ti sei allenato con impegno?»

«Hai imparato nuove tecniche?»

Quei bambini erano una mitragliatrice di domande e per poco non soffocarono il povero Forrest a forza di stringerlo.

«Ehi, ragazzi basta! Si mi sono allenato duramente e sono molto più forte ora!» poi però si ricordò di avere portato ospiti a casa e questo lo fece ricomporre.

«Fratellini e sorelline questi sono degli amici: Dan e Nelly! Gli ho invitati a pranzo perciò comportatevi bene!» raccomandò Forrest alle molteplici pesti.

«Ciao..!» salutò un po’ imbarazzata Nelly agitando la mano.

«Ehilà! Come state?» salutò invece più convinto Dan.

I bambini lo guardarono un attimo e poi gli corsero incontro.

«Ma.. che .. ahhg!» Dan ebbe il tempo di pronunciare solo poche sillabe prima che un ondata di bambini lo travolgesse per abbracciarlo.

Nelly cominciò a ridere di gusto nel vedere la marmaglia di mocciosi soffocare il suo compagno.

«Basta, basta bambini non vorrete dare una cattiva impressione al nostro ospite?» chiese retoricamente una voce proveniente dal corridoio appena dopo entrata.

«Ciao, papà! Ho portato degli amici, spero non ti dispiaccia!» chiese Forrest all’uomo che si presento dinanzi a loro.

«Certo che non mi dispiace, ma almeno cerchiamo di tenerlo in vita! Bambini per favore lasciatelo stare!» chiese gentilmente ai marmocchi.

«Va bene, papà!» risposero insieme.

Tutti i bambini si dispersero per le stanze della casa lasciando a terra un Dan quasi blu per la mancanza di ossigeno.

«Scusa ragazzo, non sono cattivi ma si divertono a salutare gli estranei cosi!» si scusò ridacchiando il signore.

«Ahhg … S..si figuri! E’ tutt..o a..ppo..sto!» comunicò il ragazzo mentre prendeva fiato.

«Io sono Flith, piacere di conoscervi!»

I due ragazzi si presentarono a loro volta e poi tutti insieme si diressero verso la sala principale della casa: un bel salotto accogliente.

«Ho avvisato mio fratello che ci siete, così preparerà da mangiare anche per voi!» riferì ai presenti Forrest quando entro nella sala.

«Ma non dovete disturbarvi per noi, possiamo andare tranquillamente in un centro pokèmon!» gli spiegò Nelly.

«Nessun disturbo, anzi è il premio per la determinazione mostrata in battaglia da Dan. Oltre al fatto che mio fratello Brock adora cucinare!» ribatte Forrest.

«Brock hai detto?» chiese incuriosita Nelly.

«Si, l’ho detto…!» rispose il ragazzo dallo sguardo penetrante.

«Se non mi sbaglio è il vecchio capo palestra di questa città! Ed era pure uno dei più bravi di tutta la ragione di Kanto,… sarà un onore conoscerlo!» la ragazza era ora molto contenta di essere stata invitata e si dimenticò subito del disturbo che aveva paura di arrecare.

«*Sono circondato da persone che hanno a che fare con la lega pokèmon! … Devo stare calmo!*» pensò Dan con un’aria molto seria.

Una donna bionda con qualche lentiggine entrò in quel momento per avvisare tutti che il pranzo era pronto, tutti la seguirono senza indugio nella grande e spaziosa cucina.

In quella stanza c’erano pentole e tegami di ogni tipo, colore e forma, altri cento centrini e presine erano appesi alle pareti: insomma una cucina da chef professionisti.

In centro c’era un lungo tavolo con ben otto posti occupati dai bambini, due occupati dai due genitori, e altri cinque rimasti liberi.

I due ospiti un po’ a disagio si sedettero uno vicino a l’altra mentre dalla parte opposta Forrest prendeva posto.

Un ragazzo più grande di Forrest emerse dalla foresta di pentole con una padella fumante in mano.

«Molto bene, prima gli ospiti!»

Molto cordialmente verso il contenuto della pentola sui piatti davanti Nelly e Dan, che ringraziarono subito.

Dopo aver servito gli ospiti fu la volta di tutti i restanti presenti.

La combriccola mangiò molto di gusto il pranzo preparato da Brock, Dan e Nelly mangiarono di tutto e presto si saziarono a dovere.

Quando arrivò il momento delle bevande calde i bambini uscirono a giocare lasciando Dan, Nelly, Forrest, Brock, Flinth e sua moglie Lorei seduti al tavolo.

«Era tutto buonissimo! Sei davvero un grande cuoco sig. Brock!» si complimentò Dan.

«Mi fa piacere che abbiate apprezzato la mia discreta cucina, ma dammi pure del “tu”!» rispose il ragazzo.

«Ma quale discreta e discreta?! Era superba!!! Ti prego, ti scongiuro potresti gentilmente darmi le ricette. TI PREGO!» supplicò Nelly ormai sul punto di urlare.

«Certo, certo.. dopo ti darò tutte le ricette che vuoi!» le rispose nel tentativo di calmarla.

A qual punto fu la signora a prendere la parola:

«Voi due, ditemi, siete compagni di viaggio da tanto tempo?»

«No, solo da tre giorni!» specificò il ragazzo di bianca villa.

«Così poco? Wow, eppure … hehe … sembrate una cosi bella coppia!» li stuzzicò simpaticamente Lorei.

«Eh!?» domandarono all’unisono i due ragazzi, che diventarono rossi in un men che non si dica.

Tutti i presenti risero per la loro reazione per una manciata di secondi.

Subito dopo Flith e Lorei si alzarono per lavare i numerosi piatti sporchi sparsi per la tavola lasciando ora solo quattro persone al tavolo.

« Scusa Brock, è vero che tu eri uno dei migliori capo palestra della regione fino a qualche tempo fa?» chiese curiosamente Nelly.

«Si … insomma, ero un capo palestra ma definirmi il migliore è un po’ esagerato!»

«E perché non lo sei più?» chiese, questa volta, Dan

«Non lo sono più perché, dopo aver viaggiato per le quattro regioni di Kanto, Jotho, Hoenn e Sinnoh con i miei amici e dopo aver vissuto mille avventure e visitato un sacco di posti splendidi, ho capito qual era la mia strada! Ora sto studiando per diventare un bravo medico per pokèmon e quindi non posso più occuparmi della palestra, ma per fortuna ho un fratello di nome Forrest che non vedeva l’ora di diventare capo palestra. Vedendo il suo entusiasmo non ho potuto non consegnarli la palestra e il titolo che un tempo era mio.» spiegò molto profondamente l’excapopalestra, il suo tono era molto limpido e non tralasciava un minimo di incertezza.

«Lo sai che anche Dan proviene da Biancavilla?» fece notare Forrest al fratello.

«Cosa? Davvero vieni anche tu da quel posto?» fece Brock al ragazzo, interessato.

Il giovane rispose affermativamente e poi domandò il motivo di tanto interesse nei confronti della sua città. Brock affermò che uno dei suoi più grandi amici e compagni di viaggio proveniva proprio dalla città natia di Dan, ma a quest’ultimo non chiese altre delucidazioni così il discorso fu chiuso.

«Adesso ci spiegate cos’è il torneo D’oltre Mare?» domandò Nelly.

«Oh, giusto, vi avevo promesso delle spiegazioni!» cominciò Forrest «Il torneo D’oltre Mare è una competizione organizzata dal consiglio dei Grandi Maestri Pokèmon in alternativa alla lega pokèmon.»

«Non riesco a seguirti, scusa!» lo interruppe Nelly.

«Allora, questo torneo è uno dei tanti che si terranno nella regione di Kanto nei prossimi due mesi.

I tornei D’oltre Mare sono una serie di competizioni dove gli allenatori si sfidano per conquistare la vittoria e non solo…» continuò Brock.

Dan sembrò mostrare dei piccoli segni di interesse così si fece avanti con un’altra domanda:

«“E non solo”? Cosa c’è di più?»

«L’obbiettivo di ogni partecipante è vincere due volte. Vincere due tornei è l’obbiettivo primario nella prima fare del Grande Torneo!» chiarì Forrest.

«I tornei D’oltre Mare da domani cominceranno in tutte le sei regioni di Kanto, Jotho, Hoenn, Sinnoh, Unima e infine Kalos.

Sono un evento del tutto nuovo e a partire da quest’anno insieme alla lega pokèmon saranno il metodo di valutazione della Lega per incoronare nuovi campioni! Capito?» proseguì Brock.

I due ragazzi si guardarono per un po’ prima di rispondere.

«Insomma, voi volete che noi due partecipassimo a questi eventi?» chiese Dan.

«Mh, mh! Con la vostra abilità riuscirete sicuramente ad arrivare in alto!» disse loro Forrest annuendo con la testa.

Dan ci riflette molto bene prima di rispondere.

Questa decisione avrebbe cambiato il corso del suo viaggio oppure no? Sarebbe riuscito a completare i suoi obbiettivi anche partecipando a questo torneo?

 

 

«Accetto!» tuonò all'improvviso Dan.

«Eh?» Nelly fu presa alla sprovvista.

«Molto bene! Allora tutti pronti che si va ad iscriversi!» detto questo Forrest si alzò e presa la giacca fece segno ai due ragazzi di seguirlo, come era stato quella volta tra le rocce.

Nelly dopo aver ottenuto le sue ricette tanto ambite insieme a Dan salutò e ringraziò la famiglia per la sua grande ospitalità a gentilezza.

Ora la nuova metà era lo stadio che avevano intravisto un paio di ore prima, una volta arrivati la nuova avventura sarebbe potuta iniziare.

Le seguenti lotte non sarebbero state disputate contro dei poveri pokèmon selvatici ma contro dei veri allenatori, forti, preparati e agguerriti. Dan avrebbe fatto di tutto per superarli, tranne usare loschi mezzi, e dimostrare di essere il migliore.

Pensava a questo mentre camminava verso lo stadio ma all’improvviso da una vetrina di un negozio che vendeva articoli di elettronica, una notizia scaturita da un televisore in mostra rese il ragazzo irrequieto.

 

* Abbiamo da poco saputo che a Cerulian City un grande magazzino è stato svuotato durante la notte da dei ladri. Tra la merce rubata troviamo una dozzina processori e almeno una ventina di lastre di rame. Ancora non si sa il movente del furto ma vi terremo aggiornati sull’accaduto. E ora passiamo invece a … -

 

Dan e Nelly restarono ad ascoltare finche il servizio non finì, poi notarono che nelle riprese si vedeva chiaramente il tetto sfondato del magazzino e questo fece tornare loro in mente la vicenda del centro pokèmon.

«Che … non siano loro gli artefici di questo furto?» si chiese Nelly.

«Il team Despair?! Se sono loro, giuro che la pagheranno.»

Il trio lasciatosi alle spalle la notizia del furto continuò per la sua via, lasciando solo un po’ di ansia nei pensieri dei due ragazzi.

Giunsero infine allo stadio verso le tre e mezza di pomeriggio, la piazza esterna ad esso era piena zeppa di gente e pokèmon. C’erano dei campi lotta dove potersi allenare e molti allenatori stavano usufruendo di quel servizio.

I due allenatori e il capo palestra entrarono nel grande stadio, un salone grande quanto quello del centro pokèmon era situatosi all’interno.

Ma invece del balcone con un’infermiera era presente un balcone con un’incaricata alle iscrizioni per il torneo.

I due si avvicinarono per iscriversi e la ragazza fu la prima.

«Buona giornata e benvenuti allo stadio del Torneo D’oltre Mare, volete dei biglietti da spettatore oppure desiderate iscrivervi?» chiese l’addetta.

Nelly esitò per qualche istante girando continuamente lo sguardo ma poi si buttò:

«Desidero iscrivermi, per favore!»

La signora al banco preparò il computer per l’operazione.

«Signorina, per favore favorisca il suo Pokèdex, grazie!»

Nelly le consegnò un Pokèdex viola scuro che la signora posò su una lastra informatica.

Subito apparvero sullo schermo i dati di Nelly, Dan sempre convinto nelle sue idee voltò lo sguardo per non vedere i dati personali dell’amica.

«Molto bene signorina Shade! Ora mi dica con che pokèmon desidera partecipare? Ha un massimo di due pokèmon tra cui scegliere!»

«Iscriverò Bulbasaur e Jigglypuff!»

L’addetta subito prese nota della scelta.

«Molto bene. Bulbasaur e Jigglypuff confermati! La sua iscrizione è completa. Ora è il suo turno giovanotto.»

Dan eseguì le stesse cose che fece Nelly prima di lui e alla scelta dei pokèmon da usare il ragazzo iscrisse Vulpix e Spearow.

Una volta completata l’iscrizione Dan e i due compagni uscirono dallo stadio.

«Bene, ora devo tornare a casa! Purtroppo non potremo ospitarvi per la notte ma il centro pokèmon lo farà senz’altro! Buona fortuna per domani!» Forrest salutò gli amici e si diresse nella direzione di casa lasciandoli soli.

Dan liberò i suoi due pokèmon prescelti dalle pokèball e cominciò ad allenarsi nei campi lotta li vicino, Nelly prese esempio e cominciò anch’essa ad allenarsi.

«Vulpix dobbiamo perfezionare il tuo attacco! Prova a colpire Spearow mentre vola! Spearow tu però fai di tutto per schivare l’attacco siamo intesi?» ai comandi dell’allenatore i due pokèmon risposero affermativamente.

Vulpix attaccò con la sua Tempesta Ardente Spearow ma un po’ per mancanza di mira e un po’ per la velocità di quest’ultimo non riuscì a colpirlo.

Ci provò altre volte ma in nessuna di esse riuscì nel suo intento.

«Uffa, riprova! Avanti c’e la puoi fare!»

Il pokèmon di fuoco riprovò un'altra volta ma quest’attacco parti in direzione del tutto diversa da quella prestabilita. Le sfere si diressero verso un allenatore li vicino e il suo pokèmon.

«Oh, no! Spostati!» gli urlò Dan.

L’allenatore si accorse in tempo del pericolo e non perse tempo.

«Avanti Pikachu usa Scarica!»

Un sacco di scintille elettriche vennero rilasciate dalle guance rosse di un piccolo pokèmon giallo.

Esse si scontrarono contro le sfere disintegrandole tutte.

Dan corse subito per vedere se avessero subito dei danni, quell’allenatore e in suo pokèmon.

Era un ragazzo alto come Dan, aveva i capelli biondi tranne per due ciuffi frontali che erano di colore arancione. Portava una giacca violetta e dei pantaloni scuri che terminavano solo al contatto con degli stivaletti medio - alti di colore nero.

«Sto bene, non preoccuparti!» confermò il ragazzo accarezzando il suo pokèmon giallo.

«Grazie al cielo! Scusaci, ti prego, ma quell’attacco è molto difficile da controllare!» si scusò Dan immediatamente.

«Sarà, ma devi prestare lo stesso più attenzione, sei fortunato che il mio Pikachu ha dei riflessi perfetti altrimenti ci saremo fatti molto male.» lo rimproverò.

Il pokèmon che gli stava appresso era un topino giallo che due grandi guance rosse, delle linee marroni correvano sui suoi fianchi. La sua coda ricordava molto un fulmine.

«Ma ti perdono! Dopo tutto un errore più capitare a chiunque.» continuò «Mi chiamo Ricky, Ricky Farvel. E sappi che quello era proprio un gran bel attacco dopo tutto .»

«Oh, grazie. Sono Dan Foster e mi scuso ancora per l’accaduto, ma sai il torneo inizia domani e io volevo riuscire la migliorare questa mossa.»

«Partecipi al torneo?!» chiese Ricky.

«Si, io e la ragazza qui di fianco parteciperemo al torneo domani!» rispose Dan.

Intanto anche Nelly raggiunse i due ragazzi.

«Io sono Nelly, piacere di conoscerti» si identificò la ragazzina rivolta a Ricky ma quest’ultimo non le prestò attenzione.

Ricky tese la mano a Dan in segno di sfida.

«Allora ci vediamo domani sul campo lotta! Anch’io partecipo alla battaglia, sarà un piacere battermi con voi!».

Dan strinse la mano a Ricky e subito accettò l’invito di sfida, il giorno seguente un solo vincitore sarebbe stato proclamato e tutti e due avrebbe lottato fino all’ultimo per guadagnarsi quel titolo.

 

 

 

 

Vulpix si distese sul letto esausto, vicino a lui il suo allenatore stava elaborando strategie da mettere in atto durante il torneo imminente.

Nelly invece stava preparando dei tramezzini, seguendo le ricette di Brock, per cena.

Lei non sembrava minimamente turbata dagli incontri che avrebbe sostenuto l’indomani e fischiettando continuò il suo bricolage culinario.

A un certo punto, con la testa fumante a furia di pensare, Dan si arrese e si getto nel letto accanto a Vulpix.

«Non ci riesco! Ne ho pensate di cotte e di crude ma niente, neanche uno straccio di idea!» si lamentò a gran voce.

La sua amica in quel momento finì di preparare il pasto e gli si avvicinò.

«Non urlare! Siamo in una stanza di un centro pokèmon, qui non puoi fare confusione!» lo riproverò Nelly, forse urlando però anche più di lui. «Forse non devi pensare a delle strategie, forse tu non ne sei il tipo!»

«Cosa? Che dici?»

«Dan tu… alla nostra prima lotta, mi hai sorpresa con il tuo stile di combattimento spontaneo e per nulla programmato. E anche contro quei tipacci tu hai usato solo l’istinto e nessuna strategia. Quindi credo che tu, Dan, sia un lottatore imprevedibile e per questo unico! Non hai bisogno di nessuna strategia per vincere perché,… beh, perchè la tua forza sta tutta nella tua determinazione e voglia di vincere!»

Il discorso di Nelly colpì Dan nel profondo, finalmente qualcuno gli aveva dato la risposta che cercava. Ora capiva i suoi errori con Vulpix, quella mossa non era mai andata a segno perché lui non ci aveva mai messo veramente l’anima.

Quella volta contro Scyther Dan riuscì a far sprigionare a Vulpix una forza nascosta grazie al suo animo combattivo che si infiammò, in quella occasione.

«Nelly, sei la migliore!.. Grazie infinite, ora so cosa fare!».

Nelly gli fece un occhiolino e insieme al ragazzo cominciò a gustarsi la cena da lei stessa preparata.

 

 

 

“Signori e signore, benvenuti allo stadio del torneo d’Oltre Mare, qui i nostri coraggiosi partecipanti si sfideranno per conquistare una delle due vittorie che servirà a superare la prima fase. E ora ammiriamo gli allenatori che si sfideranno!”

Il cronista dopo aver salutato gli spettatori e dato il via al torneo presentò gli allenatori che stavano entrando nell’arena in quel momento.

Erano otto in tutto, al loro arrivo la folla andò in delirio gridando incitamenti e cantando cori.

Dan era un po’ sotto pressione nel vedere così tanta gente che lo osservava ma li vicino c’era anche Ricky e quindi cercò di controllare la tensione per non fare brutta figura.

«*Sono solamente otto*?» pensò sorpresa Nelly.

Il cronista annunciò subito che gli incontri sarebbero sto stati casuali e che le coppie scelte erano frutto di un computer.

“Vediamo subito gli abbinamenti”

Un monitor gigantesco posto sopra la curva centrale si illuminò prima di fare apparire tutti i volti dei partecipanti.

Questi si misero a ruotare a dopo appena cinque o sei secondi si disposero a coppie.

“Eccole qua le combinazioni:

 

1° incontro- Dan vs Marion

2° incontro- Timmy vs Dino

3° incontro- Ricky vs Anthony

4° incontro- Nelly vs Sarah

 

Ora che le combinazioni sono state fatte, auguriamo buona fortuna ai nostri partecipanti!”

Il pubblico esplose di nuovo in un boato.

In quel momento il ragazzo di nome Ricky si avvicino a Dan:

«Ti aspetto in finale, amico!»

Dan con un sorriso accolse l’invito molto volentieri: «Ci puoi contare Ricky!!»

“E ora il torneo più iniziare davvero! Nel primo incontro avremo Dan conto Marion! Allenatori presentarsi in pedana, prego!”

Al richiamo dell’arbitro tutti gli allenatori tranne i due avversari si diressero verso lo spazio adibito ai partecipanti.

«Buona fortuna, Dan!!» gli urlò Nelly.

«Grazie, goditi lo spettacolo!» gli rispose alzando il pollice.

“Allenatori pronti!? … Via alla lotta!”

Dan dopo essersi sistemato nel suo lato guardò l’avversaria dritta negli occhi, poi presa la pokèball la lanciò in campo.

«Vai, Spearow! Andiamo a vincere!!»

   
 
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