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Autore: ceciliab    27/04/2016    0 recensioni
"Paradiso e inferno non esistono, il bene e il male è tra noi e non sempre,
è semplice schierarsi."
Alexis la diversa, nata nella luce e amante delle tenebre, vive da sempre conflitti interiori.
Nuove, vecchie e conoscenze che non sapeva di avere la porteranno a cercare dentro di se,
le sfaccettature del proprio essere spaventano sempre, ma Alexis non potrà fare altro che affrontarle.
Il viaggio interiore di una strega anormale.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Era incredibile ciò che Alexis vide, quel castello era anche più bello dei castelli delle fiabe fatto di grandi mattoni dorati che alla delicato brillio della luna, creavano giochi di luce, come se tutta la struttura fosse un riflesso ondulante in uno specchio d’acqua.

Ciò che più di tutto la stupì furono i due enormi vetri ai lati del portone d’ingresso intagliato raffigurava delle rose con lunghe spine che sembravano poter aprire la carne anche solo sfiorandole, la bellezza dell’intarsiatura su quella splendida porta di quercia perdeva qualunque attrattiva a confronto con le due finestre.
Quella sulla sinistra raffigurava due giovani, un ragazzo alto e muscoloso, dalla pelle bianca come la neve, lineamenti delicati  e lunghi capelli biondi che gli  ricadevano sulle spalle fino ad intrecciarsi a quelli della ragazza stretta tra le sue braccia, neri come la pece, il contrasto delle loro pelli era incantevole, il carnato mulatto della ragazza faceva sembrare il ragazzo un fantasma, avvolta in una lunga coperta lavorata  con pagliuzze oro e rosse lasciava comunque capire le forme morbide della fanciulla, la testa leggermente piegata ad appoggiarsi sulla spalla dall’amante, il sorriso aperto mostrava denti appuntiti incorniciati da labbra rosse e carnose, gli occhi grandi e completamente neri sembravano fissarla, per un breve istante le sembrò che le sorridesse, era attratta da ciò che vedeva come se fosse stata una calamita e lei un pezzo di ferro,
Sulla destra l’immagine era più matura l’uomo e la donna erano sulla quarantina, sul volto di lui si vedevano le piccole rughe di espressione, normali per la sua età, gli occhi chiusi, la bocca leggermente aperta, il volto sorridente mostrava perfettamente il piacere che provava, il corpo era quasi completamente coperto da quello di lei, sopra di lui a cavalcioni, le si vedeva solo la schiena bianca e nuda, le braccia posate sulle spalle dell’uomo, il volto nascosto nell’incavo del collo di lui, identici nel carnato le vene nere sembravano pulsare sotto il sottile strato di pelle chiara, si avvicinò per poterli vedere meglio,in quel momento il corpo della donna si incurvò sopra l’uomo.
<< Sono incredibili >> non poteva dire cosa più ovvia ma fu l’unica che le uscì in un filo di voce dalla bocca.
<<  li vedi come li vedo io tesoro? Vedi che si muovono? >> Luck era accanto a lei, le scrutava il viso sorridendo,
<< muovono? Ma che dici? io vedo solo due splendide vetrate ma niente di più >> Gabriel non riusciva a vedere ciò che vedeva lei, e la cosa parve irritarlo
<< Gabriel non te la prendere, è una prerogativa dei demoni dei peccati,vediamo i movimenti in queste immagini perché noi siamo ciò che esse rappresentano, uguale con le altre finestre della casa, in base a che tipo di demone dei peccati sei ne vedrai i movimenti nei dipinti che raffigurano il peccato stesso, nell’arco degli anni, molti demoni hanno bussato alla nostra porta spacciandosi per ciò che non erano, quindi abbiamo messo un incantesimo su queste vetrate, solo un demone della nostra specie può notarlo >>
<< Scusa la domanda, ma perché dovrebbero venire degli impostori a dire che sono demoni come voi quando in realtà non lo sono? >> Gabriel non ne capiva il motivo, era fiero del demone che era, non si sarebbe mai spacciato per qualcun altro.
<< Siamo la famiglia più antica e ricca, ormai i demoni capitali rimasti si possono contare sulle dita delle mani, non abbiamo nessun discendente, ma per rispetto di ciò che siamo non ingravidiamo femmine di altre specie, non adesso almeno, i tempi sono troppo duri per poter far crescere un mezzo sangue, senza offesa  tesoro, so che lo sei, da ricordare comunque che la tua parte demone è molto più forte della tua parte Salvatore, ma non tutti potrebbero avere la fortuna di nascere più peccato che qualunque altro demone.
Abbiamo grandi poteri, e se questi finissero nelle mani o in corpi sbagliati questo potrebbe divenire un enorme problema, quando incontrerai Nazzareno capirai a pieno ciò che intendo,
Comunque demoni di ogni genere, si presentavano alla nostra porta per farsi ingravidare da me, per poi così divenire ricche o più potenti, per mia fortuna, me ne accorgevo, per natura le accontentavo, ma solo in parte, non ho mai avuto eredi, non è mai capitato che non riconoscessi un demone, ma per evitare rischi, data la continua affluenza quando vivevo qui, creammo le vetrate chi ne vede i movimenti viene accettato dalla casa, sennò non riesce a passare dalla porta >>
<< quindi entrerete in casa solo tu e Alexis? >>Gabriel aggrottò le sopraciglia,
<< certo che no, se tu non hai intenzione di venire a letto con me, allora puoi considerarti un ospite gradito, mia madre adora le feste, e festeggiare con 20/30 persone, per lei non è festa, quindi invita spesso demoni inferiori a noi, ciò non toglie che non permette che ingravidi le loro figlie >>
I due risero all’idea dell’andare a letto insieme,
Alexis li guardò ridacchiando fino a quando non notò lo sguardo frustrato di Michel, li guardava avvilito, mordendosi il labbro inferiore,
Gli si avvicinò,  poggiò il viso sul petto dell‘angelo e lo abbracciò.
 Non sapeva cosa lo turbasse, ma odiava vederlo triste e voleva ad ogni costo consolarlo,
Lui le avvolse le braccia intorno al corpo, e dopo che le dette un dolce bacio sulla fronte guardò di nuovo i due ragazzi, ma ciò che vide non erano loro << ora lo vedo, wow demonietta avevi ragione è stupendo, niente si muove, ma è stupendo >>,
<<  è vero scusaci Michel, mi ero dimenticato, se non hai un contatto finisco con un demone dei peccati non puoi vedere il castello >>
La ragazza si girò con la schiena al petto del ragazzo, senza sciogliersi dalla stretta delle sue braccia,
<<  questo vuol dire..  >> non finì la frase che Michel parlò <<  dovrò passare tutto il tempo vicino ad Alexis, amore mio dovrò stringerti per tutto il tempo che staremo qui, ma in ogni caso scusa capitasse che stai combattendo con un salvatore qui davanti, in un corpo a corpo vedrebbe il castello  >>, rise, per la prima volta sincero,
<<  una volta oltrepassata la porta potrai girare tranquillamente tutto il castello, il fatto che tu riesca ad entrare in casa significa che sei un ospite, quindi no, Alexis non dovrà starti appiccicata, mi spiace per te, poi ti dico che l'incantesimo che è stato fatto sulla casa percepisce lo stato d'animo del demone che tocchi, se questo è arrabbiato o in stato di allerta, toccandolo non vedrai nulla  >> Luck gli rispose trionfante, probabilmente era da quando erano partiti che sperava di poter dire quelle parole All’angelo,
<<  Lussuria 1, angelo 0  >> Sat commentava sbellicandosi dalle risate,
<< Però angioletto se ti va stanotte puoi venire a dormire da me, non siamo ancora riusciti a raccontarci niente di quello che abbiamo fatto in questi anni >> Alex parlò a bassa voce, solo Sat la sentì, ma però, capendola meglio di chiunque altro le accennò un si con la testolina tonda con totale comprensione, capì che  non avrebbe lasciato che si sentisse sotto assedio, non doveva essere facile per lui entrare in un covo di demoni dei peccati capitali, percepiva il suo turbamento per il fatto che presto la sua demonietta avrebbe incontrato il male dell’umanità.
Non era in vena di passare la notte con uno dei tre, ma lui comunque era il suo più vecchio amico, e aveva bisogno di lei, di passare un po di tempo solo con lei, era giusto.
Allora decise che per quella notte non avrebbe fatto ciò che voleva ma ciò che era giusto fare.
Entrarono tutti dal portone, che si aprì da solo quando Luck vi si avvicinò.
Scoprirono che l’interno era ancora più solenne dell’esterno, tutto in stile antico, arazzi e intarsiature in oro massiccio affollavano gli altissimi muri, su i soffitti c’erano dipinti raffiguranti demoni banchettare  con uva spina e vino, sopra a delle splendide nuvole bianche.
Solo una cosa apparve strana ad Alex, non c'era nessuno se non loro, un castello senza maggiordomo era come un ristorante senza cuoco
<<  Luck siamo solo noi? O devo aspettarmi che da un momento all’altro mi sbuchi alle spalle un qualche cameriere dal passo felpato che mi farà venire una sincope? >>  <<  Non c’è nessun altro piccola.
È magico, basta che voi chiediate qualcosa e lui lo farà apparire davanti a voi, non ha bisogno di essere pulito, lava, pulisce, cucina è autonomo, prima della mia nascita avevamo molti schiavi, ma quando compii sette anni, mi resi conto delle capacità del castello e convinsi i miei genitori di non aver bisogno di schiavizzare demoni o peggio umani perché esso si mantenesse perfetto nel tempo, non si conoscono le capacità di una magia finchè non gli si da la possibilità di dimostrarlo  >>
<<  o interessate, piacere di conoscerla castello, io sono Alexis e se non le dispiace sarò sua ospite per un po di tempo  >> si guardava intorno,
<<  Nessuno si era mai presentato a me signorina >> una voce profonda, come se arrivasse dal centro della terra rimbombò nell’ingresso,
Alexis si accomodò in un piccolo divano giallo, dalle gambe intarsiate con dei leoni d’oro, i cuscini morbidi  la accolsero come in un abbraccio,
<< Non sapevo potesse parlare,non lo aveva mai fatto >> Luck era stupito quasi più degli altri due ragazzi,
<<  lo hai detto tu, non si conoscono le capacità di una magia finchè non gli si da la possibilità di dimostrarlo no?ti sei mai presentato a lui? >>
Alexis sorrise e continuo <<  castello lei ha un nome? Come le piacerebbe essere chiamato? >>
<< Il mio nome è Massimus, sarebbe un onore per me avverare ogni sua richiesta, non si trattenga dal chiedermi qualunque cosa >>, in quell’istante, un calice di cristallo, contenente vino rosso apparve sul tavolino da thè davanti ad Alexis,
<<  Gradisce mia signora del vino? >> Probabilmente la casa era felice che finalmente qualcuno l'avesse interpellata, perchè nel suo tono si percepiva un profondo apprezzamento nei confronti di Alexis.
<< Grazie Massimus >> prese il bicchiere e ne sorseggiò il contenuto,
I ragazzi ancora stupiti si guardarono,
<<  sei la demone più incredibile che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita >> Luck le si sedette accanto, allungò una mano sopra il tavolo dove apparve un secondo bicchiere di vino,
<< Mi stupisci ogni giorno di più, mi stupisci persino in casa mia, ma come fai? >>
Portò il bicchiere alla bocca e con un gesto dolce e malizioso al tempo stesso, le  accarezzò una coscia.
<< MAGIA >> ricambiò la carezza,
<< Massimus, so che è chiederle molto, ma se lei potesse ma sopratutto volesse farlo, potrebbe trasportarmi nella mia stanza?, ho davvero bisogno di un bagno >>
<< Certo che posso mia signora, porta anche il demone cane con lei? Il signor Sat? >>, Massimus aveva già capito senza che lei dovesse dirgli che voleva l'amico con se, si chiedette se fosse possibile che leggesse anche le menti, ma si rispose che presto lo avrebbe scoperto
<< si  verrà con me >>.
La stanza ai  suoi occhi era uno scenario da favola, i muri erano ricoperti da edera rampicante, di un verde intenso e luminoso, la finestra era enorme e sul vetro della finestra che dava sull'ingresso delastello, erano rappresentati due demoni della lussuria avvinghiati  draiati sull’erba di un enorme giardino pieno di papaveri rossi.
I due una donna dalla pelle completamente nera, alzò il volto da quello dell’uomo blu e muscoloso, probabilmente un demone dei fiumi, entrambi si voltarono verso Alexis mostrando un fantastico sorriso a trentadue denti appuntiti da i quali colava un liquido rosso,
Non si stupì nel vedere che sulle spalle dei due vi era un grosso morso sanguinolento.
<< Padrona, cos’ha sognato?, le preparo il bagno e me ne parla ok? >>
Notò il letto a baldacchino nel centro della stanza, non aveva mai visto un materasso tanto alto, e le stupende lenzuola di seta blu sembravano il lago che vedeva ogni sera, quando uscita dal lavoro andava a divertirsi.
C’era uno splendido armadio di legno antico accanto alla porta.
<< Padrona l’acqua è pronta, non lo trova al quanto eccessivo questo posto? >>
Alexis si guardò allo specchio, probabilmente per la prima volta da quando era cominciata tutta quella assurda storia.
Era tremenda, i capelli ormai non avevano più un senso, non che prima lo avessero avuto ma erano al limite dell’assurdità,
Il viso sembrava forse un po più sottile, in quei giorni non aveva pensato molto a mangiare, quindi forse uno e due chili li aveva persi, ma era anche certa che alla prima cena decente fatta li avrebbe ripresi subito.
Si guardò un ultima volta, era partita solo quella mattina, ma le sembrava come se il viaggio fosse durato anni, si sentiva più vecchia, più stanca e con sicuramente molte meno energie.
Le scoperte di quei giorni si riversavano sul suo corpo come una tempesta, la cicatrice sulla spalla si vedeva perfettamente tra le bretelle della canotta nera.
<< Padrona, cos’ ha sognato? >> Sat le si avvicinò aiutandola a togliersi la maglietta, capì che se non avesse insistito lei avrebbe continuato ad ignorarlo, non voleva affrontare l’argomento.
Finì di spogliarsi velocemente ed entrò nella vasca,
Il calore dell’acqua le rilassò i muscoli, 
Prese tra le mani una nuvola di sapone, profumava di rose e vaniglia
<< è stato terribile Sat, mia madre era un demone folle, enorme, mostruosa e uno ad uno vi uccideva tutti, non posso nemmeno pensarci >> le lacrime iniziarono a scendere senza che lo volesse <<  era tutto così reale >> Sat posò un lungo braccio sulla testa della padrona << posso immaginarlo, deve essere stato terribile, ho visto il terrore nei suoi occhi, ma vede padrona, noi siamo tutti qui, stiamo tutti bene,
Siamo molto forti, ognuno di noi ha un potere molto elevato, non ci lasceremo uccidere con tanta facilità >>
<< lo so lo so, ma.. >> non riuscì a terminare la frase << staremo bene, la amiamo abbastanza che se avessimo anche solo pensato minimamente di non poterti essere d’aiuto, se non avessimo pensato ognuno di noi di poter essere abbastanza forti non saremo mai venuti qui, vogliamo starti vicino aiutarti e difenderti, quindi adesso padrona, la prego, si calmi >>
<< va bene ci proverò >> non voleva  far preoccupare Sat, quindi mostrando il sorriso più reale possibile e si asciugò le lacrime.
Per i suoi gusti il bagno durò troppo poco, 
fece appena in tempo a uscire dalla vasca e arrotolarsi un grande asciugamano bianco intorno al corpo quando qualcuno bussò alla porta della stanza  <<  avanti >> 
uscita dal bagno trovo i ragazzi seduti sul letto,
Ogniuno di loro si era lavato e cambiato, da brava donna era giusto che fosse l’ultima ad essere pronta, li guardò,
Le guance di Michel si erano arrossate, distolse lo sguardo da quello di lei, lo trovò così dolce, Gabriel forse non scherzava quando disse che gli sarebbe bastato assaporarla, perché in quel momento la guardò come se avesse voluto mangiarla 
e Lick, come qualunque demone della lussuria si sarebbe potuta immaginare la scrutava da capo a piedi, aveva uno sguardo tanto malizioso, da farla vergognare di non essersi portata dei vestiti in bagno.
<< Se ora la smettete di guardarla, potrei farla vestire >> Sat le si parò davanti come per nasconderla, ma con poco successo data la sua corporatura,
<<  Non è giusto >> Gabriel e Luck parlarono all’unisono,
<< tu le puoi stare accanto in ogni momento, e dico OGNI modo, puoi vederla sempre >> ,
<<  magari perché sat non vuole da me quello che vorreste voi? Sat non mi guarda con malizia, magari è per questo? >>
Sbuffarono, per Alexis potevano farlo altre diecimila volte, non sarebbe cambiato il fatto che non si sarebbe mai spogliata davanti a loro.
<< ora uscite, chiederò a Massimus dov’è la sala per la cena, ci vediamo la >>
l'ultimo ad uscire fu Michel, che prima le si avvicinò e le accarezzò una spalla nuda << non glielo dirò mai ma entrambi sappiamo che conosco meglio di loro il tuo corpo, non ti stavo guardando con malizia, stavo solo pensando a quanto quella cicatrice sia dura da vedere per te, ecco perché ero imbarazzato, non volevo farti notare che la stavo guardando, ma dato che ci credevi tutti e tre dei maiali ho pensato fosse meglio dirtelo >>.
<<  angelo-demone uno pari >> Sat non perdeva occasione di ironizzare sulla situazione.
Massinus si rendeva molto utile, le aveva sfatto la valigia e messo tutto apposto.
<<  c’ è da dire che sono tutti e tre molto belli, ognuno ha le sue buone qualità, mi chiedo proprio chi vincerà il cuore della mia adorata Padrona >> il demonietto parlava tra se e se passando in rassegna ogni vestito dentro l'armadio
<< Sat, falla finita e passami quel vestito >> le porse un vestito senza spalline nero, un corsetto aderente fino in vita e un morbido gonnellino nero opaco che le arrivava qualche centimetro sopra il ginocchio,
Il demone le passò anche un paio di stivali in maglia di cotone traforati neri, dal tacco basso, in pochi secondi si vestì, e andando verso la piccola scrivania con specchio, si rimirò, pettinò velocemente i capelli lunghi e ancora bagnati,con uno sguardo furono perfettamente lisci ed asciutti, un altro sguardo allo specchio e un leggerissimo trucco sul viso, << splendida mia signora >>  per Alexis fu subito ovvio che a Massimus niente poteva sfuggire << Grazie, lei è molto gentile >> ,  <<  sono pronta per la cena, mi porta lei? Mi scusi per la poca voglia di visitarla, ma oggi ho fatto un lungo viaggio, sono molto stanca, le prometto che da domani visiterò ogni sua stanza, la trovo bellissimo >>
<< non si preoccupi mia signora, la porterò subito a cena, posso dirle solo una cosa? Vorrei avvertirla >>
<< ah se i muri potessero parlare >> Sat rise,
<< già signor Sat, questi muri possono parlare, e la avverto mia signora, ho sentito che parlavate del Nazzareno davanti alle mie porte >>
<< Si Massimus, ne parlavamo, mi dica >>
<< Posso percepire i suoi poteri mia signora, sono molto forti, ma lui ha molti anni in più di lei, molta più esperienza, non si fidi di lui, potrà sembrarle una persona come lei e i padroni, ma non lo è, ho anni di ricordi su di lui che possono confermarlo >>
<<  Massimus, la ringrazio per la preoccupazione che ha per me, starò attenta >>  Sapeva abbastanza storie su Satana per essere già abbastanza all'erta, ma sapeva anche che la casa aveva sintetizzato molto ciò che avrebbe voluto raccontarle e presto si sarebbe presa il tempo per poter scoprire cosa in quel momento non le disse, ciò che per lei erano storie, per lui erano fatti visti e vissuti, avrebbe scoperto tutto lo scopribile, << Mi scuso per la sfacciataggine, ma lei sembra una persona tanto interessante e potente , Nazzareno è marcio dentro, e detto da un temone dovrebbe farle capire a che livelli lo sia, se quell'essere sparisse potrebbe solo far del bene all’umanità >>
<<  odia così tanto quel demone? >> 
<< Mia signora se lei potesse vedere anche solo un millesimo delle cose che gli ho visto fare io mi capirebbe >>
<< Quando vorrà me ne parlerà signor Massimus >> sentì nel tono della casa disprezzo e dolore per ciò che vide, la curiosità mista al dispiacere per ciò che poteva aver subito, le fece salire sempre di più nel cuore la consapevolezza, che lei, non sarebbe mai stata come Satana, non le importava quanto i loro poteri potessero somigliarsi.
Angolo dello scrittore:
Ciao a tutti, non mi ero ancora presentata, scusatemi tanto, non avevo idea di come poterlo fare, e ad essere sincera, nemmeno adesso, ma ci si prova;
Mi chiamo Cecilia e voglio prima di tutto ringraziare chiunque abbia perso un po di tempo a leggere nel leggere la storia di Alexis, questa ragazza mi accompagna ormai da molti anni ben 7, avevo solo 17 anni quando ho iniziato a scrivere di lei, in un periodo per niente bello della mia vita, dove non sapevo prendere una decisione, dove la sensazione che tutto mi capitasse troppo in fretta, dove tutto mi pesava addosso e io mi sentivo come un accumulatrice compulsiva di situazioni irrisolvibili, ma un giorno una persona che non smetterò mai di ringraziare mi disse: Ceci perchè non provi a scrivere, metti tutto da parte e scrivi, quando hai paura scrivi, quando hai un dubbio scrivi, quando sei felice scrivi, insomma scrivi.
ci vollero mesi prima che io decidessi di seguire quel consiglio, provai con un diario, ma vi assicuro, non sono adatta a quel tipo di scrittura, poi una notte mi misi a scrivere di Alexis, non ero io ma mi sentivo più legata a lei che a qualunque altro diario biografico.
Ora la mia domanda è, voi cosa ne pensate di Alexis? sarei felicissima di conoscere le vostre impressione su di lei e  sulla storia, ogni tipo di recenzione è più che gradita.
Non so se sono riuscita a farmi conoscere un po di più, ma prometto di riprovarci ;)
Un enorme grazie a tutti i lettori

Cecilia 
   
 
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