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Autore: RobinRageAndLove    27/04/2016    0 recensioni
"...Rimango a fissarlo per un po' come una sorta di calamita, c'è qualcosa in quel nome che mi ha appena fatto saltare il cuore e lo stomaco tre volte, no, non è possibile, la signora Wood mi sta prendendo in giro, lei non può essere amica di... e suo figlio non può essere... bè, Penny, Penny, Penny... quante persone in tutta l'Inghilterra si chiamano come lui?... a quanto pare solo lui."
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA: L'ANNO IN CUI SI SVOLGE LA STORIA PARTE DAL 2016, MA L'ETA' DEI PERSONAGGI E' DIVERSA DA QUELLA CHE DOVREBBERO REALMENTE AVERE, L'HO FATTO SOLO PER ADATTARLI MEGLIO ALLA STORIA. GRAZIE DELL'ASCOLTO, LOL.






   

   

    

                      I'll always take care of You.







Il trasferimento dei signori Wood non mi ha colta di sorpresa, sono mesi che programmano il viaggio in America nei minimi dettagli, mesi di completo delirio e fermento sotto la ferrea direzione della Signora Wood che vuole che tutto sia perfetto e pronto per il giorno della grande partenza. Il Signor Wood è capo è co-fondatore di una delle più grandi aziende Inglesi che importa ed esporta macchinari di ogni genere per gli ospedali di tutto il mondo e non c'è persona o medico che non lo conosca o che non conosca il suo nome. La rivista Forbes l'ha stilato tra le cento persone più ricche ed influenti del pianeta, piazzandolo nientemeno che al terzo posto. Si, lo so cosa si pensa della maggior parte delle persone che hanno un patrimonio più che sostanzioso, ricchezza e generosità non sempre vanno mano nella mano in ambienti come questi, ma per quanto riguarda i Signori Wood posso dire con assoluta certezza che non è così.
Da circa vent'anni a questa parte gestiscono personalmente un'associazione benefica che si occupa di far arrivare in ogni angolo del mondo cibo e cure mediche per le persone che non se lo possono permettere e soprattutto per chi ancora oggi non può accedere all'acqua potabile. La maggior parte dei soldi e dei prodotti medici vengono forniti da loro, ma non senza l'aiuto di amici e parenti che ad ogni asta di beneficienza contribuiscono con molto entusiasmo, soprattutto perchè sanno che quell'aiuto arriva esattamente dove deve arrivare, cosa che i Signori Wood si accertano sempre di persona.
Infatti ogni anno, nei tre mesi estivi partono per visitare questi villaggi, valutando la situazione, che purtroppo non è sempre positiva, il lavoro da fare è sempre tanto, con poche persone a svolgerlo, ma cercano sempre di non scoraggiarsi e di fare tutto il possibile anche quando non c'è più niente da fare...anche quando sembra tutto finito, anche quando ti si stringe lo stomaco e il cuore, anche quando vorresti solo piangere, anche quando vorresti solo stringere tutte quelle persone in un unico enorme abbraccio e non permettere a niente e nessuno di fargli ancora del male e daresti qualsiasi cosa pur di non vederli soffrire mai più  anche di fronte a miseria, distruzione e morte... che per tre estati di fila, ho visto e vissuto con i miei occhi.
A questo punto vi starete chiedendo che ruolo ricopra in tutto questo, bè io sono la bambinaia del loro secondogenito David, un'iperattiva e adorabile peste di quasi otto anni, un concetrato di energia con due enormi occhioni azzuri, una zazzera biondissima e delle dolcissime fossette agli angoli della bocca, è il mio piccolo folletto irlandese, è così che amo chiamarlo, anche se in effetti di irlandese non ha proprio nulla... nemmeno l'accento. Sarà che è un bambino piccolo e minuto per la sua età, sarà che ne combina di tutti i colori, sarà che cento ne pensa e cento ne fa, fatto sta che quel soprannome gli si addice proprio.
Gli ho voluto bene fin da subito, ero li quando era poco più grande di una baguette, ero li quando gli cambiavo i pannolini ad ogni ora del giorno e della notte, ero li quando ancora non parlava ed ero li quando disse la sua prima parola: Pappa. Ero li in ogni momento, i primi dentini, le notti in bianco, la febbre alta, la varicella, la prima sbucciatura al ginocchio, la prima volta sulla bicicletta, il primo giorno di scuola, ero li, sempre li per lui, assorbiva ogni momento della giornata, ogni momento di questi otto anni, in ogni ricordo c'era e c'è sempre lui... e ora che sta per andarsene, mi si spezza il cuore. E' stata la decisione più dura di tutta la mia vita, ed ho solo ventiquattro anni, quando ho lasciato l'Italia, che ne avevo solo diciassette, per venire qui a Londra non è stato difficile, sapevo ciò che volevo, ho sempre amato questa città e non ho mai avuto dubbi a riguardo, anche se non è stato facile lasciare mia madre e mio fratello, ero certa di quello che facevo. Quando un anno fa appresi la notizia del loro trasferimento, mi sentii come se mi stesse crollando la terra sotto i piedi, per i Signori Wood non era nemmeno da mettere in discussione, sarei andata con loro, e d'altro canto ero d'accordo, ero convinta che avrei fatto la bambinaia di David per sempre, che mi sarei sempre presa cura di lui, del mio piccolo folletto irlandese, ma qualcosa d'altro balenò nella mia testa dopo quella notizia, finalmente potrò dedicarmi con tutta me stessa al libro o ai libri che voglio scrivere, perchè la verità è che non mi ero trasferita a Londra per fare la bambinaia, ma la scrittrice, perchè era ed è ciò che voglio fare nella mia vita: scrivere, scrivere e scrivere. E' stato per una serie di strani eventi che sono finita a lavorare per i Signori Wood, ma non me ne sono pentita nemmeno un istante, mi hanno dato tutto oltre che amore, indipendenza e un tetto sopra la testa, per questo vi dico che è stata la decisione più difficile della mia vita quella di rimanere qui e inseguire il mio sogno e,  so che sarà difficile, che ci vorrà del tempo e molto probabilmente un altro lavoro per pararmi il culo, ma ho preso la mia decisione.
"Penny?"
"Dimmi Dave"
Siamo seduti sul divano in salotto a guardare Age Of Ultron, l'ultimo film assieme prima della grande partenza di domani, sarà la settima volta che lo riguardiamo.
Si girà verso di me, guardandomi serio in volto e so già che quello che vuole dirmi gli sta molto a cuore, metto in pausa il dvd prima di voltarmi verso di lui.
"Mi prometti che verrai a trovarmi a New York?"
Ed ecco che di nuovo mi si stringe il cuore, ed ecco che sento le lacrime pungermi gli occhi, di nuovo.
"Questo è poco ma sicuro, lo sai"
"Ma passerà tanto tempo, troppo"
Dave è sempre stato un bambino sveglio, con lui non c'è mai stato bisogno di girare attorno alle cose, ne di usare bugie a fin di bene.
"Lo so, ma cercherò di non farne passare troppo, pinky promise."
"pinky promise. E mi porterai una coppia del tuo libro, solo per me!"
Scoppiai a ridere, non rimanevamo seri molto a lungo io e lui.
"Ci puoi giurare e sarà dedicato a te."
Con due enormi sorrisi sornioni a fare da contorno intrecciammo i mignoli. E avrei mantenuto questa promessa, non avrei mai e poi mai deluso il mio piccolo folletto irlandese, non era un'addio il nostro, non lo sarebbe mai stato.
Dall'ingresso arriva un rumore secco, segno che la porta è appena stata chiusa e che qualcuno è entrato, seguito da altri tonfi sordi, e sbuffi sonori. La signora Wood è rientrata finalmente a casa, dopo le ultime commissioni della giornata.
"Penny! Potresti darmi una mano per favore?"
La sento urlare dall'ingresso.
"Aspettami un attimo che arrivo"
"Sissignora!"
Gli scompiglio tutti i capelli, prima di sparire avvolta nella scia di profumo della mia datrice di lavoro.
Appena la raggiungo, mi si para davanti uno spettacolo che non è poi così insolito per quella casa, tanti pacchetti di varie dimensioni disseminati su tutto il pavimento. Dovete sapere che quando la signora Wood esce a fare shopping ha questa abitudine di farsi impacchettare tutto... ma proprio tutto.
"Oh, ti prego non guardarmi così, piuttosto aiutami a farli sparire prima che ritorni il Signor Wood!"
in quei otto anni che sono stata li non l'ho mai sentita chiamarlo con il nome di Marito, le prime volte era così strano, ma poco a poco ci feci l'abitudine, come ogni sua piccola, ma adorabile, stranezza.
"In cucina?"
Le chiedo cominciando ad impilarli l'uno sopra l'altro, in precario equilibrio.
"Sisi, come al solito, il Signor Wood non viene mai a ficcanasare qui."
Immaginatevela con tailleur, tacchi a spillo, mega borsa a metà braccio e ottocento scatole colorate tra le sue braccia, perfettamente pettinata e truccata... ovviamente.
"Mamyyyy"
Un tornado forza tredici è appena entrato in cucina.
"Dov'è la mia piccola peste?!"
Ci credete che riesce a prenderlo in braccio al volo senza essere ribaltata indietro per via del peso improvviso e dei tacchi? Ci credete?
Io sarei finita tutte le volte con le chiappe per aria, ed è successo, più di una volta e avevo ai piedi le mie converse... traete voi le conclusioni.
"Chi è il piccolo aiutante di mamma?"
"Ioioioioioioio!"
"Chi è che aiuterà mamma a mettere in ordine tutte le scatole?"
"ioioioioioio"
"Bravo il mio piccolo aiutante! Penny e io dobbiamo parlare un attimo!"
"Va bene mamma!"
Le mie antenne radar si radrizzano, so di cosa vuole parlarmi, ma non pensavo che l'avrebbe fatto anche la sera prima della partenza.
"No, Penny tranquilla, non voglio chiederti, per la millionesima volta di venire con noi, è un'altra cosa..."
Abbassa di qualche ottava la voce, facendomi segno di spostarci, verso l'altro lato della cucina, lontane dalle orecchie di David.
Questa volta mi ha sorpreso, non so proprio cosa voglia dirmi.
"So che in questi mesi stavi cercando un appartamento e un lavoro nuovo, anche se potevi benissimo rimanere qui senza problemi..."
"Non mi sembrava giusto..."
Provo a cominciare, ma con la mano mi fa segno di non interromperla.
"Oggi ho incontrato una mia vecchia amica mentre mi facevo fare la manicure e tra una confidenza e l'altra mi ha detto che suo figlio è tornato in inghilerra dopo sei anni che ha vissuto in America e con lui anche il suo nipotino... e appunto mi diceva, per fartela breve, che gli serve una bambinaia... quindi le ho parlato di te e domani hai un colloquio alle dieci con suo figlio, non sei contenta?!"
A volte per capire la raffica di parole che fuoriuscivano dalla sua bocca dovevo leggerle il labbiale, talmente parlava veloce e per giunta senza prendere respiro, ma questa volta mi ci vuole un po' più di tempo perchè il cervello percepisca questo flusso di parole.
Amica. Manicure. Figlio. Nipotino. America. Bambinaia. Colloquio. Ma che...?!
Riesco solo ad aprire e chiudere la bocca, quella donna riesce letteralmente a lasciarmi senza parole a volte.
"Come un colloquio?!"
"Si con il figlio della mia vecchia amica, ha un disperato bisogno di una bambinaia, sai, viaggia molto per lavoro e ha bisogno di una persona di cui fidarsi che badi a suo figlio, ah aspetta, mi ha dato un bigliettino con nome ora e indirizzo, devo averlo messo da qualche parte nella borsa."
Immerge le mani nella borsa spostando cose non identificate a destra e a sinistra, io invece non so ancora cosa dire, perchè insomma non era proprio quello a cui stavo pensando quando ho detto che cercavo un altro lavoro, avevo avuto parecchi colloqui, ma niente a che fare con altri bambini, non volevo occuparmi di altri bambini dopo Dave. Assolutamente no.
"Ecco io..."
"Sisi lo so, lo so, che non volevi altri bambini dopo Dave e che hai altro in mente, ma almeno provaci, fallo per me, le ho parlato così bene di te che ha voluto subito fare un colloquio, senti cosa hanno da dirti, poi valuti, non sei obbligata ad accettare il lavoro... ma dove... ah eccolo qui! Mi raccomando non perderlo!"
Mi porge un piccolo bigliettino rettangolare bianco e ruvido prima di tornare dal mio piccolo folletto irlandese; lo giro, dietro c'è scritto proprio quello che mi ha detto, Nome, Ora e Indirizzo.
Rimango a fissarlo per un po' come una sorta di calamita, c'è qualcosa in quel nome che mi ha appena fatto saltare il cuore e lo stomaco tre volte, no, non è possibile, la signora Wood mi sta prendendo in giro, lei non può essere amica di... e suo figlio non può essere... bè, Penny, Penny, Penny... quante persone in tutta l'Inghilterra si chiamano come lui?... a quanto pare solo lui.

H: 10.00
Connaught Place, Hyde Park, London, W2
Louis Tomlinson.



Cazzo.









NDA:

Buonasera! Questa storia è solo un piccolo esperimento che la mia povera mente contorta ha partorito. Spero di avervi almeno un po' intrigato con questa serie di parole vomitate una dietro l'altra ahaha, bene ora vi lascio! spero di mantenerla aggiornata il più possibile (lavoro permettendo) alla prossima!

xoxo
RobinRageAndLove
  
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