Ciao papà.
Buon compleanno.

Un ragazzo dai capelli color rame è seduto sulla spiaggia; osserva l'orizzonte e scarabocchia sulla sabbia.
Nel cielo vola un gabbiano solitario, come lui; il giovane lo guarda, poi torna a concentrarsi sulle onde verdi-azzurre.

Dicono tutti che ti somiglio, perfino Johanna.

Poco per volta, il disegno si definisce fino a diventare il suo riflesso, solo poco più adulto.

Avrei voluto conoscerti, sentire la tua voce almeno una volta.

Il ragazzo non guarda l'oceano, ora, ma il viso sulla sabbia, e aggiunge un ultimo dettaglio.
Un tridente.

Può il mare portarti le mie parole?

Morgan Odair* sorride, infine, e chiude gli occhi annusando la salsedine.

Se così fosse, papà, sappi che ti voglio bene.

 

Buonasera a tutti!
Era un po' che non scrivevo su Hunger Games ed effettivamente mi mancava, ma mi sembra di essere sempre ripetitiva ormai e ho voluto sperimentare anche altri fandom (aehm, SfigaFandom, diciamocelo).
Comunque, I'm back!
Ho scritto questa drabble per il contest ''In sole 110 parole...o quasi!'' di Mokochan sul forum di EFP, ma la prima stesura era parecchio più lunga. Spero che riducendola non abbia perso il suo senso. Già che stiamo parlando di questo, ringrazio le due ragazze che su facebook hanno accettato di leggere la storia in anteprima e mi hanno dato il loro parere (positivo, per fortuna): Non so il vostro nick su EFP ragazze, ma grazie!
Stranamente non ho altro da dire, se non che (*) Morgan è il nome che ho dato in precedenti storie al figlio di Finnick e Annie che qui è pre-adolescente o adolescente al massimo.

Adieu, lasciatemi una recensione se vi va, sapete tutti quanto sono importanti per chi scrive!
A presto 99