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Autore: Sespia    27/04/2016    2 recensioni
È impossibile frenare i pensieri nella solitudine
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Avvertenze: Potrebbe contenere spoiler per chi non avesse visto il film “13 Wishes”


Stuck in a Loop

I rimpianti corrodono la vita.
Non fanno altro che stringere la morsa attorno al collo e rendere il presente un eterno limbo infernale.
E i rimorsi, poi, non sono da meno: ti trascinano giù, sempre più a fondo, finché al posto del cuore non ritrovi che una spugna fredda e umida, pregna solo di tristezza e rammarico.
Nonché infinito odio verso te stessa.
Ormai ogni volta che osservavo il mio riflesso non vedevo che due enormi occhi verde lucite spenti e colmi di lacrime non versate.
Chissà… forse è per questo che adesso tengo sempre lo sguardo fisso a terra ed evito il più possibile ogni tipo di superficie lucida.
La verità fa male e affrontarla ogni giorno mi distrugge lentamente senza vie di fuga.

Sinceramente non pensavo che la nostra separazione mi uccidesse a tal punto: sospettavo che ne avrei sofferto, ma non così.
Non dopo aver provato puro terrore nei tuoi confronti.
È strano, sto parlando di una cosa accaduta secoli fa, eppure eccomi qui a rimuginarci sopra  nonostante fossimo diventate due complete estranee segregate nel medesimo luogo che neanche s'incrociano per puro caso nei corridoi del palazzo.
Lo ammetto, ero ancora parecchio spaventata per ciò che eri diventata ma allo stesso tempo speravo che un giorno tutto sarebbe tornato come prima.
Quindi era l'attesa? Era l'ansia a rendermi insonne? O forse il dolore?
Probabile.
Pregavo, pregavo ogni singolo giorno con tutta me stessa di vederti sorridere come allora.
Pregavo che la mia compagnia fosse ancora essenziale per te e che fosse possibile tornare ad essere l'una la metà dell'altra come un tempo.
Mi rendo conto di essere un'illusa, una sciocca ottimista, ma è nella mia natura.
So benissimo che certe cose sono impossibili da aggiustare… lo so per esperienza, ma allora perché ogni notte aspetto di vederti comparire dal nulla?
Perché continuo a tenere la porta socchiusa pur sapendo benissimo che non varcherai mai più quella soglia?
Perché mi faccio piccola piccola da un lato del letto lasciandoti posto pur sapendo di trovarlo ugualmente intatto al mattino seguente?
Mi manchi Whisp, mi manchi così tanto.
Mi mancano le tue battutine acide e maliziose, i tuoi bronci, le tue bislacche idee che riempivano la giornata in questa prigione dorata. Mi mancano le tue maledizioni borbottate a mezzo tono quando un volume della biblioteca ti trapassava la nuca per dispetto, ottenendo così finalmente la tua attenzione, e mi mancano  le nottate passate a parlare di assurde avventure immaginarie con noi due protagoniste.
So il motivo per cui adesso non mi è rimasto più niente e non smetterò mai di non sentirmi in colpa: avevo tutto e ho rovinato la cosa più bella che avevo con le mie stesse mani!
Ho distrutto un legame così importante come se non mi riguardasse minimamente.
Come se… come se non ci avessi mai tenuto davvero.
Menzogne.
Quello che avevamo era la mia unica salvezza da una realtà così brutta e monotona da rischiare la pazzia!
Dunque il vero mostro sono io, non tu.
Sono io la causa di tutto quest'odio che ti ha fatto perdere il senno.
Sono io quella che ti ha trasformata in ciò che sei adesso!
Perdonami.
Perdonami sorella mia.
Ero cieca, non vedevo e non capivo quando in verità bastava solo riflettere più attentamente… quando bastava solo cercare un punto d'incontro anche se i nostri caratteri così diversi non ci hanno aiutate poi molto.
Non ti biasimo, comprendo il tuo odio nei miei confronti e farei di tutto pur di sentirti dire un’ultima volta  il mio nome con quella sfumatura rilassata, quasi come se fossi la tua personale oasi di relax, la cosa più essenziale che esista per te.
Invece cos'ho adesso? Dubbi, solo atroci domande senza risposta che mi riportano con dolore al presente facendomi vedere che ormai sono totalmente esclusa dalla tua vita, che sono una presenza non poco sgradita per te.
Sai,vorrei sapere se sotto a tutta questa rabbia c’è rimasto un qualcosa, anche solo un piccolo accenno della tua vecchia io.
Perché? Non ne ho idea.
Forse sarebbe un motivo in più per non demordere o una spinta a lasciare indietro quella Whisp che s'imbarazzava non poco a dirmi “Ti voglio bene” o “Sei speciale per me”.
E io che mi lamentavo perché era un'impresa titanica tirar fuori dalle tue labbra una frase così breve e immensamente dolce… adesso non mi sono che rimaste parole sfumate nella memoria, come se tutto ciò lo avessi solo sognato.
Un breve, bellissimo sogno dove la tua risata faceva da colonna sonora.

Chiusi gli occhi e sospirai leggermente cercando di rilassarmi ma niente… il magone non accennava a diminuire.
Alcune volte desideravo tornare indietro nel tempo ma poi rammentavo che era una pessima scelta: la teoria del caos non è una semplice favoletta ma una reale, tangibile e spietata verità assoluta.
È successo che diversi padroni scettici abbiano desiderato di cambiare determinati eventi passati, ma quando poi siamo tornati al presente nulla di positivo ci ha accolto.
Solo un'alternativa più cruda di quella che già avevano vissuto in precedenza.
Quindi posso solo accettare quello che ho fatto, devo comprendere che ormai non ti vedrò più in cucina intenta a preparare chissà quale intruglio siccome sei negata ai fornelli e non ti sentirò più mugolare irritata per i nodi che ti tiri con la spazzola.
Niente di tutto questo si ripeterà.
È tutto finito.
Eppure non smetterò mai d'immaginare un futuro dove ci abbracciamo di nuovo e ridiamo come delle stupide per una sciocca osservazione dell'altra, non smetterò d'ipotizzare che un giorno ti darò  il "Ben tornata a casa" piangendo di gioia perché quell'incubo è finalmente finito ed ormai è solo un lontano ricordo.
Ma non accadrà, vero?
Penso che se mai qualcuno ci aiutasse o ci salvasse le nostre strade non s'incrocerebbero più. Ci sarà sempre un muro invisibile che ci farà perennemente ricordare il perché non possiamo più stare insieme, il perché non siamo più unite...
Non posso darti torto, certe ferite non scompaiono, rimangono, e diventando sempre più profonde e laceranti con il passare del tempo. Così visibili sul corpo da trasformarti.
E queste, credo, non si volatilizzeranno mai come se niente fosse.
Ricordo che all'inizio ero così eccitata nell'essere un genio ma adesso vedevo solo gli aspetti negativi… che non fossi adatta a questo ruolo assegnatomi da nostro padre?
Forse se tu fossi stata al mio posto... già… tutto questo non sarebbe neanche cominciato.
Mi sedetti sul materasso e focalizzai lo sguardo sulla toelette di fronte a me dove facevano capolino,  in mezzo ai trucchi e alle varie essenze, molteplici foto di noi due spensierate di quando ancora tutto era perfetto e semplice.
Sorrisi al ricordo della nostra prima conversazione: ero stata così sorpresa e incredula che avevo passato ben dieci minuti buoni ad osservarti e tu, per rompere quel silenzio imbarazzante, hai ridacchiato divertita dicendo “Beh direi che hai fatto un buon lavoro! Non c'è niente fuori posto!”
Non resistetti e ti abbracciai così stretta che alla fine ti sei dissolta fra le mie braccia siccome l'eclissi si era ormai conclusa e tu eri tornata ad essere una semplice presenza volatile.
Dovevo farci l'abitudine al fatto che tu fossi una sottospecie di spirito incorporeo.
E i giorni passano, le settimane, anni, secoli, tutto nella monotonia e nella solitudine diventata ancora più amara e insostenibile dopo aver conosciuto la vera amicizia e il piacere della tua compagnia.

Sospirai di nuovo e mi alzai dal letto per poi dirigermi verso il balcone dove mi fermai ad osservare il finto cielo della lampada che era perennemente scuro e stellato.
Molte notti lo trovavo magico, altre solo terrificante… dopotutto era un coperchio ermeticamente sigillato a cui ho rivolto infiniti desideri e altrettante maledizioni.
Finirà mai questa tortura?
Saremo mai libere da queste catene?
Ero stanca di questa vita, desideravo solo che qualcuno ci trovasse al più presto così d'avere la possibilità di respirare a pieni polmoni e togliermi questo peso dal cuore.
Ti scongiuro, fa presto.
Aiutaci.
Salvaci.
Fa che questa realtà cessi di ripetersi ancora e ancora.
Dove un orologio non ricaricato continua a ticchettare, continua a far muovere quelle pensati lancette che però tremano, provano in tutti i modi ad avanzare ma senza successo, rimbalzano e tornano al loro posto trasformando l'infinito in fastidioso e instancabile deja vú.


˜˜˜

Era da tantissimo tempo che volevo scrivere una one shot su Monster High ma mi ero imposta di mettermi in pari con la serie prima di poter sviluppare un qualcosa… e questo è il risultato.
Spero che vi sia piaciuta nonostante il contenuto sia leggermente triste ( > //// < )

  
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