Questi
personaggi non mi appartengono, ma sono
proprietà degli autori Gary Glasberg e Mark Harmon; questa
storia è stata
scritta senza alcuno scopo di lucro.
Autrice: ladyT
Regular Cast: Meredith Brody and Christopher LaSalle.
Tipologia:
One-shot
Spoiler: SI, dopo l’episodio 18 della seconda season di NCIS:
New Orleans.
Rating: G.
Riassunto: Sola in ufficio, Brody cerca di archiviare delle cartelle di
lavoro,
ma un macigno al cuore la porta ad aprire un nuovo foglio bianco di
Word e, con
forza e coraggio, incomincia a scrivere alla sua defunta sorella,
Emily. “[…] Sento che
tutto sta cambiando intorno a me,
e non so se sono pronta a tutto questo e se voglio tutto questo.”
Titolo:
OGNI
ODORE È UN RICORDO CHE TORNA A BRUCIAPELO.
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Ufficio: NCIS New Orleans ---
“Cara
Emily,
sono in ufficio a sbrigare delle pratiche come faccio solitamente a
sera
inoltrata.
Tutto sta andando a rallentatore. Vedo i miei colleghi ritirarsi alla
loro vita
privata dopo una giornata intensa di lavoro. L’ansia mi sta
divorando viva.
Anzi, no. Il vuoto mi sta succhiando dentro una voragine senza fine e
nessuno
se n’è accorto. Sarà perché
sono brava a nascondere i miei stati d’animo? Tu
che mi dicevi sempre “Merri, sei un libro aperto! »
e, a quanto pare, sono come quel libro dimenticato sul solito ripiano
dello
scaffale. Quel libro che vive solo di polvere e di sguardi assenti.
Quel libro
dalle pagine rosicchiate da un topolino. Il suo unico fratello.
L’unico che gli
era affezionato. Compagno di giochi, di avventure e di condivisioni. Il
pensiero di aspettarlo ogni sera non gli faceva pesare gli sguardi
indifferenti
di passanti che erano interessati ad adottare altri libri. La sua
presenza gli disinfettava
i dolori. Ma chi se lo poteva aspettare che, un giorno, il topolino lo
avrebbe
lasciato? Che quel libro avrebbe viaggiato da scaffale a scaffale, da
libreria
a libreria con la speranza di rincontrarlo? Nonostante le persone che
gli
passavano vicino, che osservavano la sua copertina, che cercavano di
sforzarsi
ad essere interessati alla sua trama e a leggere qualche riga del primo
capitolo, il libro continuava ad aspettare il suo fedele roditore.
Cercava la
verità del suo abbandono. Ma dopo otto anni, per uno strano
scherzo del
destino, gli era giunta voce che il topolino era morto per mano di
qualcun
altro infastidito della sua presenza. E, mentre prima aveva quella
fievole
speranza che lo avrebbe incontrato di nuovo, ora cosa gli era rimasto?
Si sarà
sentito smarrito? Perso? In piena crisi esistenziale?
Sento la tua voce dirmi: “Merri, quel libro non sei tu!
»,
ma sorellina mia, mi dispiace contraddirti. Sono proprio io quel libro.
Pieno
di polvere e di pagine rosicchiate solo da te. Solo da te. Solo da te,
Emily!
Ogni mattina, per otto anni, mi sono svegliata con un solo obiettivo in
testa:
il mistero del tuo omicidio.
Ogni sera, per otto anni, riepilogavo mentalmente gli indizi che, man
mano,
sono venuti a galla.
E, dopo otto anni, sono riuscita a completare il puzzle. Il tuo
omicidio non
era più un cold case.
Chiuso in una scatola con su scritto: “Caso
risolto”.
E dopo aver risolto quel mistero, che si fa?
Certo, il senso di sollievo per aver trovato la verità
l’ho avuto. L’ho
percepito. L’ho avvertito. E sono stata bene, ma per un
po’.
Ora mi sento come ‘E adesso? Che faccio? Chi sono? Qual
è lo scopo della mia
vita?’
Questo come la chiami, senso di libertà o di solitudine?
E così sono arrivata in un periodo in cui non so
più chi sono, cosa voglio,
dove voglio andare e dove, invece, voglio restare e che scopi ho nella
mia vita.
Troppi pensieri. Troppe domande. Troppi dubbi che mi lacerano
nell’anima e mi
mandano fuori strada.
Mi spaventano e mi procurano tanta ansia.
Sento che tutto sta cambiando intorno a me, e non so se sono pronta a
tutto
questo e se voglio tutto questo. Sono così confusa che sono
diventata un totale
mistero per me stessa. La notte è diventata
l’inferno di questi miei pensieri
che, puntualmente mi aspettano per traghettarmi
chissà dove, e io per evitarli vado a
rifugiarmi nei posti molto
affollati e rumorosi.
La verità è che preferisco tenere continuamente
la mente in allerta, con quel
pizzico di costante sempre pronta a darmi il motivo delle mie giornate.
Sai
perché? Quella costante mi fa sentire viva. Comprendi?
È incredibile quando il mondo pieno di persone possa
sembrare vuoto quando hai
ancora le scatole da svuotare in casa. Mi sembra di sentire delle voci
provenire in quegli scatoloni ancora ben sigillati, in attesa di vedere
la
luce. In attesa di farmi sprofondare nel mondo dei ricordi. Di farmi
sentire
ancora la tua presenza. La tua voce. I tuoi consigli. I nostri segreti.
Risate.
Pianti. Abbracci. I nostri viaggi. La scuola. I litigi. La pace. I
nostri
sogni. Fantasie. Progetti per il futuro.
Progetti mai iniziati che non riescono a finire. Come quelle scatole
che sono
fatte semplicemente di mancanze.
Eh, dimmi tu, sorellina mia, troverò mai un altro topolino
che rosicchierà le
mie pagine e riuscirà a riordinare la mia mente?”
«
Hey, Brody! »
Esclamò
una voce maschile dietro le spalle della donna. Colta
di sorpresa, Meredith riuscì a cliccare
sul bottone ‘icona’ e a cambiare la finestra di
lavoro. Girò la sedia e rivolse
lo sguardo verso gli occhi indagatori del collega che aveva tra le mani
un
vassoio ricco di prelibatezze.
«
Come facevi a sapere che avevo una voglia
matta di praline french toast, LaSalle? »
Stava per acchiapparne
una, ma il collega la bloccò in tempo. «
Giù le mani, guastafeste!
»
La collega non riusciva a distogliere lo sguardo dal contenuto del
vassoio. Non
ci vedeva più dalla fame. «
Non
hai fatto colazione e non hai pranzato. Quindi sarai affamata come un
leone che
vaga da giorni in un deserto privo di segni di vita! Non permettere al
lavoro
di privarti delle praline french toast, Brody!
»
Vedendola tentennare, Christopher aveva intuito anche di aver
interrotto
qualcosa di personale tra lei e quel foglio di Word, ma conoscendola
che non
gli avrebbe detto niente, le fece segno di seguirla in giardino.
«
Come supponevo: Mary Poppins praticamente
perfetta sotto ogni aspetto! »
Esclamò Merri rimanendo a
bocca spalancata quando vide che quel tavolino era apparecchiato di
ogni ben di
Dio di dolci e salati. «
Chiudi
la bocca, Brody. Non sei un merluzzo!
»
Come risponderle citando lo stesso film. E questa risposta
provocò una risata
divertita da parte della collega.
La cena stava proseguendo in maniera spensierata e Brody era certa di
non
essersi mai sentita così bene nemmeno con il suo attuale
‘romantic-man’ che, da
qualche giorno, era impegnato in una strana faccenda di lavoro molto
impegnativa.
LaSalle era riuscito nel suo intento di placare l’animo della
collega. Erano
settimane che si era accorto delle stranezze e delle abitudini che non
facevano
parte della vera personalità di Brody. E, inoltre, sapeva
che era normale
reagire in quel modo dopo la verità dell’omicidio
di Emily. Dopotutto anche lui
aveva vissuto lo stesso strano e confuso periodo dopo
l’evento di Savannah. «
Quando una persona - con cui hai condiviso
tante cose - lascia questo mondo, cadi in un senso di vuoto che sa di
niente. Il
tempo scorre inesorabilmente e inizi a ricordare in modo sfocato i
lineamenti
del suo viso, la sua voce si trasforma in un eco indefinito e ti abitui
a
vedere vuoto quel letto dove era solita aspettarti. E lentamente il
senso di
colpa inizia a divorarti perché hai paura di averla
dimenticata, di aver
trovato il coraggio di andare avanti. E l’egoismo cresce
sempre dentro te anche
per il semplice fatto che stai uscendo con qualcuno o condividendo
pezzi di
giornate con altri. Ma poi basta una parola che lei spesso ti diceva, o
contemplare la medaglietta di S. Christopher e ti rendi davvero conto
che
quella persona è stata effettivamente un pezzo integrante
della tua vita e tu della
sua. »
Si fermò un attimo per mettere in bocca un bocconcino di
Beignetes. «
E ti rendi conto anche che la tua vita
è
stata contaminata e non tornerà mai allo stato naturale.
»
Merri pronunciò questo pensiero con un filo di voce
nostalgica. E in quel
giardino regnò per un attimo il silenzio. Entrambi stavano
condividendo un
dolore simile che era stato represso per troppo
tempo. «
Chris, ti sei mai chiesto cosa c’è di peggio tra
l’essere vuoti e il sentirsi
svuotati?
»
Lei, ormai aveva capito le reali
intenzioni del partner e, allora, perché non condividere i
propri pensieri e le
proprie paure? Mentre stava aspettando la sua risposta,
addentò un boccone di
praline french toast. «
L’unica
cosa che so spiegarti è quel senso di essere stato ancorato
e portato alla luce
da questa persona molto testarda che ha destinato una catenina viola
alla mia
medaglietta di S. Christopher e mi ha fatto capire di… Non
essere solo. »
Merri
si bloccò nell’ascoltare tutto questo. Un
flashback di quella serata ritornò nella
mente più vivida che mai.
“«
Tu e Pride siete stati meravigliosi
con me. Mi avete fatto sentire... A casa. E vedi, io non mi sentivo
più così da
quando l’ho persa. Per questo... »
Brody tese la collanina con la medaglietta di S. Christopher al
collega. «
Sarei
onorata se volessi indossarla. »”
E, ritornando alla realtà, la donna indirizzò gli
occhi verso quelli del
collega che la stavano osservando da qualche secondo. «
E che le sono infinitamente grato. »
---
Casa di Meredith Brody ---
“Cara
Emily,
vuoi sapere cosa c’era scritto nel bigliettino?
‘Sii come la fenice. Rinasci dalle
tue
ceneri. Dai tuoi errori, dalle tue paure, dai tuoi momenti bui. E sii
una
guerriera pronta a rivoluzionare il mondo, partendo dalle scatole
sigillate da
affrontare.’
Anche se non lo ammetterà mai, sono sicura che lo ha scritto
personalmente
LaSalle per poi infilare il bigliettino nel biscotto della fortuna. Che
partner,
eh?
E sai cosa ho imparato da tutto questo?
Ho imparato che quando ti senti sprofondare nel pozzo senza fondo
c’è sempre
un’àncora inaspettata pronta a soccorrerti e a
portarti alla luce; che c’è
sempre una persona in grado di leggerti dentro, di apprezzarti per
davvero e
che ha il coraggio di starti vicino anche quando la tratti freddamente.
E, credimi, che stasera a cena ho avuto la migliore conversazione degli
ultimi
tempi.
Ora, finalmente, non vedo l’ora di fare una tranquilla
dormita. Riuscirò a
recuperare i sonni arretrati?
Buonanotte, sorellina mia.”
#TheEnd
---
ANGOLO
DELL’AUTRICE
---
E dopo ‘secoli’ che non pubblico delle storie,
eccomi qua a farvi partecipe di
quello che frulla nella mia mente quando vedo, osservo e mi lascio
ispirare da
certe situazioni che si verificano nelle serie TV.
Spero che la mia fanfiction sia stata di vostro gradimento e, inoltre,
mi
piacerebbe leggere le vostre opinioni e critiche.
Grazie a voi che avete letto e recensito.
Alla prossima storia!
Terry