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Autore: sweetyartemisia    29/04/2016    1 recensioni
[...] Nessuno poteva credere a quello a cui avevano appena assistito, famiglia Tendo e Ranma in primis: Akane, la loro goffa, testarda, permalosa, violenta e al contempo, dolce, generosa, carina… fidanzata-figlia-sorella, non era altro che…che cos’era?!? In quel preciso momento sembrava fosse diventata la domanda del giorno. Nessuno riusciva più a proferire parola, ognuno pietrificato nella propria posizione. Sembravano tante statue di cera, ma con la stessa espressione di sorpresa sul volto.
Ranma, il forte, impavido e valoroso guerriero sembrava diventato piccolo piccolo e solo un quesito gli rimbombava come un martello pneumatico in testa… : “Ma… Chi sei Akane?!” [...]
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Salve a tutti! Questa è la prima fanfiction che scrivo e per l’occasione ho deciso di unire le mie due serie preferite, quelle che mi hanno accompagnato durante la mia infanzia: Sailor Moon e Ranma 1/2.
Sinceramente, non so come la mia mente possa aver partorito un’idea simile, spero comunque che la storia possa essere di vostro gradimento.
Approfitto col dire che i personaggi non appartengono a me, ma alle grandi Naoko Takeuchi per quanto riguarda Sailor Moon e Rumiko Takahashi per quanto riguarda Ranma 1/2, e che ogni riferimento a fatti, cose, persone o altre storie è puramente casuale.
Vi lascio una piccola leggenda per capire meglio i periodi:
tra “” sono i dialoghi
tra gli ** sono i pensieri
i _ stanno ad indicare un personaggio non ancora presentato o apparso

Per il momento credo sia tutto…
Beh che altro dire… Buona Lettura!!! ;)

Cap. 1 : Chi sei Akane?!
Una mattinata splendida stava dando il buongiorno agli abitanti del quartiere giapponese di Nerima. Il cielo era di un celeste intesto, il sole rischiarava tutto con i suoi raggi accecanti e non una nuvola tentava di minacciare quella che sarebbe dovuta essere una giornata apparentemente tranquilla…
_”RANMAAAAAAAAAAAAA...!!!!!!”
Appunto, apparentemente!! Perché nel piccolo quartiere di Tokyo niente poteva essere definito “tranquillo o normale”, e quella che si apprestava ad iniziare era una giornata che avrebbe cambiato per sempre il futuro della coppia più amata e più strana di tutti i tempi…
AKANE: “Ranmaaaaaaaaa!!!! Come ti sei permesso di entrare mentre mi stavo facendo il bagno!!! Sei un maniaco!!!”
Un’Akane furiosa e mezza nuda, stava imprecando contro un Ranma irritato e ( se la diretta interessata ci avesse fatto caso ) anche visibilmente eccitato, che cercava di discolparsi per un crimine talmente orribile da doverci forse disturbare la corte marziale per poterne ricavare una soluzione!!
RANMA: “Un maniaco?!? E chi è che vorrebbe spiare una con il sex-appeal di un surgelato!!! Tu piuttosto, perché non ti sei chiusa a chiave stupida che non sei altro? O magari ci speravi che entrassi a guardarti?!
Ranma, per quanto sbruffone e scemo, forse non era poi così lontano dalla realtà, visto il modo in cui Akane era arrossita e tentennava in cerca di una risposta sensata da dare!!
AKANE:  “Adesso non cercare di dare la colpa a me!! Sei tu che sei entrato senza bussare o verificare prima che ci fosse già qualcuno in bagno…o magari…forse sei tu che volevi guardarmi vista la reazione di qualcuno di tua conoscenza!!!”
Colpito e affondato!!! Ok, forse invece ci aveva fatto caso!! Ma dal canto suo, anche il bel codinato, che ora stava sperimentando sul proprio viso tutta la scala dei rossi, faticava a giustificarsi! E come avrebbe potuto essere altrimenti!! Non che l’avesse fatto apposta, ma entrare di prima mattina, appena sveglio, in bagno e trovare la fidanzata immersa nella vasca con un ginocchio e una parte dei seni che facevano capolino dalla schiuma, aveva scatenato in lui sensazioni che faticava a controllare!! E il suo “inseparabile amichetto” di certo non era rimasto indifferente a tale visione!! Se contiamo poi il fatto che non appena lei si era accorta che il suo fidanzato era rimasto imbambolato come un pesce lesso a studiarla, manco fosse una cavia da laboratorio,  era scattata come una furia fuori dalla vasca e ora si ritrovavano a discutere in boxer lui, e uno striminzito asciugamano che lasciava ben poco spazio all’immaginazione lei, beh, di certo non era una situazione delle migliori, almeno, non per i più timidi e cocciuti fidanzati di cui la storia abbia memoria!!!
Fortunatamente i Kami vollero che circa 4 lustri fa, nascesse una bambina, ormai diventata donna, di nome Kasumi, a cui era stato affidato l’importante, e a volte, faticoso compito, di tirare fuori dall’imbarazzo delle situazioni più impensabili la nostra amata coppia, aiutata dalla sua incredibile dolcezza e innocenza!...
KASUMI: “Ranma! Akane! Sbrigatevi a scendere a fare colazione che tra poco dobbiamo andare!”
RANMA e AKANE : *Santa donna!! Per fortuna che c’è Kasumi!*
AKANE : “Sei fortunato che ci abbia chiamato mia sorella, mi devo sbrigare a vestire, altrimenti a quest’ora staresti già facendo un bel volo di ricognizione per tutto il quartiere!”
RANMA: “Ma sentitela! Ultimamente mia cara non è che tu ti sia più allenata granché, quindi non credo riusciresti a farmi neanche il solletico! Ahahahah!!”
Ranma se la rideva della grossa, mentre le faceva la linguaccia e la sbeffeggiava, ma in cuor suo era preoccupato. Sì, e non tanto per il fatto che Akane veramente non si allenava quasi più, ma era un periodo in cui era strana, pensierosa, con la testa sempre altrove, parlava poco, ma la cosa che più infastidiva il codinato era che sembrava avesse cominciato ad evitarlo, e ogni volta si ritrovavano insieme, o Ranma provava a chiederle una qualche spiegazione, lei cercava in ogni modo di cambiare discorso o di tagliare corto e andarsene! La cosa stava cominciando davvero ad irritarlo. Se c’era qualcosa che Akane stava nascondendo lui doveva saperlo, d’altronde… :*Sono pur sempre il suo fidanzato, non voglio che Akane abbia dei segreti… non con me almeno!* Di certo però, quello non era il momento giusto per chiedere spiegazioni, anche perché, il finanziere di casa Tendo, era in procinto di passare per dare la stoccata che avrebbe concluso definitivamente quella imbarazzante conversazione!
NABIKI: “Allora voi due, volete darvi una mossa a scendere sì o no?! Ci farete fare tardi. Potrete strusciarvi o fare una sveltina nella vasca da bagno anche stasera quando torniamo! Basta che non facciate troppo rumore. Stanotte vorrei dormire che domani c’è scuola!”
Come niente fosse, detto questo, Nabiki riprese placida e tranquilla la direzione della sala da pranzo, lasciando un Ranma ed una Akane completamente basiti, dirigersi ognuno in silenzio e a testa bassa nella propria stanza a prepararsi, non prima di essersi scambiati un’ultima, fugace ma intensa occhiata.
AKANE: *Al diavolo quel baka! Entrare così, senza neanche bussare, e per di più mentre mi stavo facendo il bagno!! Però…deve essergli piaciuto quello che ha visto se ha avuto quella certa reazione!... Aaahhhh…Akane, ma che vai a pensare in un momento del genere, dovrebbero essere altri i tuoi pensieri ora come ora!...Già… Ho altro di cui mi devo preoccupare, non posso perdere tempo dietro certe fantasie! Oh Ranma…se solo sapessi cosa sta per succedere! Se solo potessi… parlarne con te!!...*
Mentre un’Akane visibilmente preoccupata cercava di distrarsi dai propri pensieri vestendosi, dall’altra parte del corridoio qualcun altro stava intrattenendo un impegnativissimo soliloquio…ehmmmm…con la sua mente!! Il tutto mentre, nel vano tentativo di vestirsi, ( troppo preso dai proprio pensieri per farlo in maniera tranquilla ) trasformava la propria stanza nella piazza di Parigi dopo la Presa della Bastiglia!
RANMA: *Uffa! Non è colpa mia se quella scema non sa chiudersi a chiave in bagno! E poi guarda come si è conciata per venirmi a inveire dietro! No, dico, ma almeno rivestiti, che ti ci vuole! Poi ti scandalizzi se vedi reazioni strane in me! No, non strane, naturali! Sono reazioni del tutto naturali, ad una cosa del tutto natur… Mmmhhh… Certo! Vedere Akane nuda mentre fa il bagno forse non è del tutto naturale! O meglio, è naturale ma non è naturale per noi! Aaaaahhhh…al diavolo!! Che c’è di male a vedere la propria fidanzata nuda, mentre si fa il bagno… ricoperta dalla schiuma… mentre un ginocchio esce fuori dall’acqua… e poi esce anche una parte di seno… e poi anche l’altro… Infondo un giorno ci dovremo sposare ed allora dovremo anche…se vogliamo degli eredi per la palestra, solo per quello ovviamente! Quindi mi toccherà vederla e… Ehi, tu laggiù, non complicarmi le cose dannazione!! Oh Kami, ma che sto dicendo! Anzi pensando. Perché non sto parlando, sto pensando, e quando uno pensa non parla, o meglio parla, ma parla con la propria mente, quindi parla con se stesso, e quindi da solo…e quindi è ufficiale! Sono diventato pazzo! Cavolo…Possibile che quando penso a lei non ragiono più!?! O meglio, ragiono però non ragiono più lucidamente e allora…Un momento, ma che faccio?!...Sto ricominciando a straparlare, anzi strapensare!! Ok, allora, cerchiamo di darci una calmata! Ranma stai calmo! Calmiamoci tutti! E ANCHE TU LAGGIù VEDI DI ANDARE A NANNA, CHIARO?!... per un po’, mica per tanto eh!... Ma che vado a pensare in un momento del genere, dovrebbero essere altri i miei pensieri ora come ora!...Già... Ho altro di cui mi devo preoccupare, non posso perdere tempo dietro certe fantasie! Oh Akane…se solo sapessi cosa ti succede! Se solo potessi… parlarne con me!!...*
Dopo circa quindici minuti spesi tra soliloqui, dialoghi con la propria mente, ipotesi, congetture e, ovviamente, tentativi di cambiarsi, finalmente sia Akane che Ranma decisero di degnare il resto della famiglia della loro presenza…
NABIKI: “Finalmente! Ce l’avete fatta a scendere! Pensavo di dover invecchiare qui! …Cos’è? Vi siete trattenuti troppo con i preliminari?!”
AKANE: “NABIKI!!!!!”
GENMA SAOTOME: “Bravo figliuolo! Un buon combattente e un bravo amante cominciano le loro pratiche già di prima mattina!”
NODOKA: “Ranma… come sei virile figlio mio!”
RANMA: “Ma che diav…”
SOUN TENDO: “La mia bambinaaaaa!! Uheeeeeeeeee…!!! Ranma come hai potuto farla diventare già una donna!!! Uheeeeeeeee…!!!!”
RANMA: “Finitela tutti!! BASTAAAA!!! E tu arpia che razza di idiozie vai farneticando! Chi mai potrebbe fare qualcosa con questa balenottera qui!”
AKANE: “Chi sarebbe la balenottera?!?”
RANMA: “Ah già! Tu che sei una secchiona forse preferisci un termine più appropriato! Scusa CA-PO-DO-GLI-O!!”
AKANE: “Dillo che è la morte che cerchi!”
Ranma si era già portato in posizione di difesa, mentre l’aura che aleggiava intorno ad Akane non prometteva nulla di buono! Fu il padre di quest’ultima a concludere quel teatrino mattiniero
SOUN: “Ora basta ragazzi! Siamo già abbastanza in ritardo! Rischiamo di non trovare più posto! Ranma risponderai stasera di quello che hai fatto…alla mia povera bambina! (la voce di nuovo rotta dal pianto!)”
KASUMI: “Su dai papà, non piangere! È vero che sono ancora troppo giovani per certe cose, però sono comunque fidanzati!”
AKANE E RANMA: “PIANTATELA!! IO NON HO FATTO PROPRIO UN BEL NIENTE CON QUESTA/QUESTO QUI!!!”
Si guardarono tra lo sconcertato, il sorpreso e il confuso, fin quando Akane , pochi secondi dopo, decise che era il caso di chiudere quell’imbarazzante conversazione
AKANE: “Mpf… Forza, vogliamo andare! Non avevate detto che eravamo in ritardo!?”
Così dicendo uscì di casa seguita a ruota dagli altri membri della famiglia.
Erano trascorsi ormai diversi mesi da quando la signore Saotome, appresa la verità dei fatti da suo figlio, e aver quasi lasciato quest’ultimo orfano di padre, si era trasferita al dojo Tendo sotto insistenza del padrone di casa il quale, pur di continuare ad avere sempre al proprio fianco l’amico di una vita ( o forse anche per non rimanere l’unico bersaglio, oltre la biancheria delle figlie, del maestro Happosai ) aveva pregato (leggere: pianto) talmente tanto Nodoka affinché non si trasferissero altrove, che lei non aveva potuto rifiutare. Dal quel giorno la camera dove dormivano Ranma e suo padre era diventata quella dei coniugi Saotome, mentre Ranma, dopo aver “gentilmente” declinato l’invito di quei due “padri snaturati” a dividere la camera con Akane, gli era stata assegnata la camera di Happosai (che venne fatto trasferire in camera col signor Tendo), e per l’occasione, era stato deciso di arredare quella stanza con mobili in pieno stile occidentale, in modo da far sentire ancora di più Ranma un membro della famiglia. Il risultato era una camera molto simile a quella di Akane, e il bel codinato ne fu davvero entusiasta; il poter avere finalmente uno spazio tutto per se, poteva significare più tranquillità, meno scocciature e più privacy…
RANMA: *…Naaaaa!!!! _si ritrovò a pensare tra sé e sé_ Sarebbe più probabile vincere il montepremi più alto in una lotteria italiana fatta in Alaska, piuttosto che avere privacy e tranquillità a Nerima!!!! Ma che mi viene in mente!!*
E con questi pensieri si stava avviando al pullman che, insieme agli altri, li avrebbe condotti al parco Ueno per assistere alla meravigliosa celebrazione dei ciliegi in fiore… era giunta la festa di primavera.
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Intanto mentre una, apparentemente, tranquilla famigliola si stava dirigendo all’autobus che li avrebbe condotti al parco, ad alcuni chilometri di distanza, nel quartiere di Minato…
_ “Non posso crederci che tra poco la rivedremo!!!”
_ “Hai ragione!! Non sto più nella pelle!!”
_ “Credi che ci riconoscerà?”
_ “Ma che stai dicendo?! Certo che ci riconoscerà!! Non è poi così tanto tempo che non la vediamo!!”
_ “Un anno non ti sembra tanto?!”
_ “Mmmhhhh…”
_ “Va bene, quasi un anno!!... Ok, qualche mese, ma mi sembra comunque un’eternità!! Chissà se sarà contenta di rivederci…”
_ “Ma scusa, non avete continuato a sentirvi?”
_ “Sì, però…”
_ “E allora… Ma quanti dubbi ti fai!? Vedrai che non appena ci vedrà salterà di gioia, d’altronde anche lei ci ha detto che non vedeva l’ora di rivederci!”
_ “Sempre se non ci sono loro nei paraggi! Altrimenti come si giustificherebbe?!”
_ “Eh già…”
_ “Su, non facciamoci prendere dallo sconforto, vedrete che andrà tutto bene!”
_ “Non ne sarei così sicura se fossi in voi. Ho una bruttissima sensazione…”
_ “Anche voi, vero? Allora non siamo solo noi a sentire che sta per accadere qualcosa di terribile…”
_ “Sicuramente se ne sarà accorta anche lei…”
_ “Dici che è per questo che ha insistito per incontrarci il prima possibile?”
_ “Non lo so, sta di fatto che l’aria non preannuncia nulla di buono…”
_ “Dai, forza, bando alle ciance e andiamo, o faremo tardi… e dopo chi la sente!!”
_ “Allora di corsa! Direzione: Parco Ueno!”
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Erano ormai in dirittura d’arrivo e, a parte qualche tentativo di Happosai di infastidire Ranma, la mezz’ora di viaggio era trascorsa senza troppi problemi. A dire la verità erano tutti abbastanza silenziosi; Genma e Soun ne avevano approfittato per schiacciare un pisolino, la signora Nodoka seduta vicino a Kasumi ne aveva approfittato per dispensare qualche nuovo segreto culinario, Happosai, dopo appunto alcuni tentativi di trasformare Ranma in ragazza (tra l’altro tutti miseramente falliti) e poter “deliziare delle sue dolci grazie”, così si era giustificato il maestro, era stato legato e imbavagliato e piazzato vicino al dottor Tofu, invitato anche lui da Kasumi ad unirsi alla combriccola. Nabiki, onde evitare figuracce, visto che in autobus c’erano anche altre persone, si era ben guardata dal sistemarsi vicino a qualcuno di loro e aveva preferito sedersi da sola, cuffie e musica all’orecchio, ai primi posti del pullman; Ranma, neanche a dirlo, si era sistemato vicino ad Akane perché, parole sue, era l’unico posto disponibile. Quando però lei gli fece notare che al momento della partenza, l’autobus era mezzo vuoto, l’unica scusa plausibile che riuscì a trovare, anche per giustificare la scala cromatica dei rossi che si erano succeduti in pochi secondi sul suo volto, era che “potevano pure essere prenotati, e poi, se dovesse salire qualche balordo e darti fastidio sei troppo debole per difenderti! Dopo chi li sentirebbe quei due debosciati dei nostri padri!” Peccato che “i due debosciati”, non avevano neanche fatto in tempo a salire e prendere posto, che già se la russavano della grossa!! Akane per tutta risposta fece finta di niente e lasciò correre per non mettere in ulteriore difficoltà Ranma, che, a parere suo, aveva già compiuto uno sforzo sovraumano per trovare una scusa tanto idiota, ma lusingata sotto sotto dalla scelta del fidanzato di sedersi di sua spontanea volontà accanto a lei. Già… in quel momento aveva altro per la testa. Fra poco, molto poco, avrebbe rivisto loro, le sua ragioni di vita, il motivo per cui ogni mattina si alzava e con amarezza, nostalgia e molta tristezza pregava di non dover rivedere, perché ciò poteva significare una cosa soltanto: tempesta in arrivo!
La mezz’ora era trascorsa velocemente, e il pullman si stava arrestando per farli scendere… erano arrivati. Il cuore cominciò a battere vorticosamente e, ad ogni passo, le palpitazioni aumentavano sempre di più… che cosa sarebbe successo? Cosa si sarebbero dette? Ma soprattutto, con quale scusa avrebbe potuto avvicinarsi a loro? Avrebbe dovuto fare tutto di nascosto un’altra stramaledettissima volta? E poi adesso c’era anche Ranma, sempre in guardia, sempre pronto ad intervenire, “…e mai una volta che si faccia gli affaracci suoi, dannazione!!” I suoi pensieri erano talmente intensi che non si era neanche resa conto di aver cominciato a parlare a voce alta, troppo alta, tanto da essere riuscita a far girare gli sguardi di tutti i passeggeri che si erano attardati a scendere, verso di lei…incluso quello di Ranma ovviamente: “Ma Akane con chi ce l’hai? Chi è che non si fa mai gli affaracci suoi?!” …
AKANE: *Oh porca miseria!!!... E adesso che cavolo mi invento???*… Si girò un attimo guardando fuori dal finestrino… trenta secondi, giusto il tempo di carburare il cervello, farlo partire e sparare la prima idiozia che poteva venirle in mente…
AKANE: *E va beh…a questo punto tanto vale provarci… tanto, idiozia per idiozia… chi ti ha interpellato è il maestro delle idiozie quindi…* - “Ce l’avevo con tutta questa gente…qua…fuori… che abita sicuramente qui…nelle…vicinanze… gente che invece di starsene a casa a pulire, guardare la tv, a esercitarsi nelle arti marziali o… chessò… a farsi una corsetta in città, deve venire qui ad occupare il parco a dei turisti come noi che possono deliziarsi dello spettacolo dei ciliegi in fiore solo una volta l’anno, se va bene, e non hanno impegni di…qualsiasi…altro…genere…”
Ranma non era molto convinto delle parole di Akane, infatti la osservava dall’alto al basso, neanche le stesse facendo una radiografia, con un’espressione tra il confuso, lo stupito e il perplesso, riflettendo sul fatto se fosse il caso di riportarla a casa perché in preda ad un attacco di delirio da febbre acuta o se più semplicemente (e preoccupante) fosse arrivato il momento di rinchiuderla in un manicomio perché impazzita totalmente! L’espressione indecifrabile di Akane invece, che mentalmente pregava dentro di sé: *Chissà se se la sono bevuta…* , diceva semplicemente *ti prego non farmi altre domande o stavolta dò di matto sul serio!*
Fu Soun per primo a rompere il silenzio tombale che si era creato con poche semplici parole…
SOUN: “Parole sante bambina mia, parole sante! Non potresti avere più ragione! Non è vero amico Saotome?!”
GENMA: “Certo amico Tendo!! Parole sante Akane!”
NODOKA: “Che moglie intelligente che avrai Ranma! Sei veramente fortunato figlio mio!” e mentre diceva ciò si asciugava una lacrima. Kasumi sorrideva, mentre Nabiki scendeva dal pullman scuotendo la testa, ormai rassegnata a tanto delirio! E mentre quasi tutti erano scesi dal mezzo, Happosai e dottor Tofu compresi, Ranma se ne stava ancora impalancato come uno stoccafisso, con un’espressione interrogativa sulla faccia e gli occhi sbarrati fissi su un’Akane visibilmente sollevata, ma che internamente pensava…: *ma come cavolo hanno fatto a beversela così…possibile che siano così irrecuperabili?! Mah…*
AKANE: “Ranma che c’è? Perché mi guardi così?”
RANMA: “………”
AKANE: “Ranmaaa…UHUHUUU!!!!” Akane stava evidentemente cercando di svegliare il suo fidanzato da una sorta di trance agitandogli le braccia davanti agli occhi
RANMA: “………”
AKANE: “Terra chiama Ranma, Terra chiama Ranma…!!!” ormai aveva quasi perso ogni speranza quando, forse un’idea…
RANMA: “………”
AKANE: “Ma che bel gattino!! Vieni quaaa… micio micio!!!”
RANMA: “AAAAHHHHHHHH…UN GATTOOOOOOOOO!!!!” stava già per dare di matto quando si accorse cheeee… “Ehi ma dov’è il g-ga-ga-ga… insomma quel coso!?!”
AKANE: “Non c’è nessun g-ga-ga-ga-gatto!!! – lo imitava per prenderlo in giro – era solo per cercare di farti riprendere. Si può sapere che ti è preso?!”
RANMA: “Ah… a me lo dici!?! Sei tu quella tutta strana da qualche giorno, oggi poi non ne parliamo, la storia della gente era veramente assurda, ma come ti è venuta in mente?! Solo quegli ingenui dei nostri padri potevano cascarci!! Quindi, semmai, che cos’hai tu Akane!”
Colpita!!!...ma non affondata…
AKANE: “Sono troppo intelligente per risponderti!! – dicendo questo fece un chiaro riferimento a come, solo pochi minuti prima, l’aveva articolata la madre di Ranma, che naturalmente storse il naso – E comunque io non ho proprio niente, ma se non ci sbrighiamo a scendere, l’autobus ripartirà con noi due a bordo e allora lì sì che avrò qualcosa… e anche tu avrai qualcosa!” disse puntandogli il dito contro.
RANMA: “E che cosa avrò A-Akane?” deglutì a fatica. Cominciava a farle paura…
AKANE: “L’impronta del mio piede sulla tua faccia!! E ORA MUOVITI A SCENDERE DI QUIIIII!!!!!”
Ok, ora l’aveva fatta arrabbiare sul serio! Ma, per una volta, una delle poche volte…e va bene, una delle tante volte, era davvero preoccupato per lei. Sentiva che c’era qualcosa, non sapeva definire bene cos’era, ma non aveva per niente una bella sensazione, era come se… *No…non è possibile che mi nasconda qualcosa, non è capace di mentire, è troppo ingenua per farlo e poi si farebbe subito scoprire! No, non può essere questo, ma allora cosa potrebbe essere?*
Quanto si sbagliava povero Ranma, e presto l’avrebbe capito…
Si erano così uniti agli altri familiari e, non avevano fatto neanche dieci passi all’interno del parco, quando…
_ “LANMAAAAAAA!!! NIAHO AMORE MIO!!! Come sono contenta di vederti!!!!”
RANMA: “Shampoo...staccati immediatamente!!! Ma che ci fai anche tu qui!!” e intanto tentava di scollarsela di dosso
SHAMPOO: “Sono venuta qui con la bisnonna. È un gran buon posto pel fale affari, infatti stavo andando a fale una consegna, ma se vuoi mollo tutto a Mousse e passo il lesto della giornata con te, proprio come dovrebbero fale due fidanzati. E non preoccuparti pel la nonna, sono sicura che approverebbe!!
RANMA: “Ma anche no! E poi chi se ne frega della mummia!!! E staccatiiiiiii…!!!” La sua proccupazione/aspirazione era che Akane, infastidita come al solito, sarebbe intervenuta per levargliela di torno; avrebbe persino accettato un viaggetto per aria pur di liberarsi dalla gattaccia, e stava già aspettando l’arrivo della sua salvatrice, quando, girandosi nella sua direzione, smise di dimenarsi concentrandosi sulla figura di Akane che, non solo, non stava minimamente calcolando tutta la scena, ma era intenta a guardarsi continuamente in giro come in attesa di qualcosa, o forse…di qualcuno?! Fu Shampoo a staccarsi alla fine, accortasi del ritardo che stava accumulando, e promettendo al futuro marito, che lo avrebbe raggiunto una volta finito di lavorare. Fece giusto in tempo a rendersi conto della ritrovata libertà che un cumulo di petali cominciò a piovere su tutti loro…peccato che non erano petali di ciliegio!! A meno che non esistano ciliegi dai petali neri…
_ “AHAHAHAHAH…Ranma, mio adorato, che gioia vederti qui! Dì la verità, non riuscivi a starmi lontano per così tanto tempo che hai dovuto seguirmi!!! – una lacrima solcava il suo viso commosso – Oh…come ti capisco, per fortuna il destino ha voluto farci riunire!”
RANMA: “Oh no…Kodachi…pure tu!!! Questo non è destino… questa è sfortuna bella e buona!!!!” Ranma stava ormai per cadere in depressione quando si accorse che insieme a Kodachi, c’era anche il suo “caro e simpatico” fratellino Tatewaki !!!
TATEWAKI: “AHAHAHAHAH…La bellezza di questo parco è così effimera rispetto allo splendore della luce emanata da un canto di usignoli in una gelida serata di autunno, quando anche le rose fioriscono, il sole di mezzanotte si infrange contro le nuvole, sugli scogli di questa vita così precaria, e il mare che fluttua tra nidi di viscidi aironi che camminano liberi, il cuore soffre per le spiagge naufragate nel lontano orizzonte e le primule verdi affogano tutta la loro disperazione in quello che sembrerebbe essere la loro unica salvezza!! Oh Akane Tendo, amore mio, accetta questo parco e tutte le bellezze che ivi sono contenute, come mio dono, per le nostre future nozze!!”
Scena: un parco strapieno di gente. Ognuno che si sta facendo i cavoli propri. Improvvisamente arrivano queste parole in lontananza. Tutti che cominciano a voltarsi a rallentatore verso questa voce ed alla fine del discorso il gelo assolto. Scena che da colori, si tramuta in bianco e nero, o meglio, bianco e blu (appunto i colori del freddo). Tutti completamente paralizzati sul posto, fatta eccezione per alcuni che hanno assunto la fisionomia dell’urlo di Munch. L’unica cosa che si muove è un rotolacampo sullo sfondo, stile film western, e un immenso gocciolone che compare sopra alla popolazione manco fosse una divinità. Poi, pian piano, ci si fa coraggio e la scena riparte…
Strano, ma vero, a prendere coraggio, anche se con voce titubante, è proprio Genma Saotome…
GENMA: “Amico Tendo…ma tu hai capito qualcosa?”
SOUN: “Veramente amico Saotome…dopo “parco” mi sono un po’ perso!”
HAPPOSAI: “Ehi ragazzo, ma non te l’ha mai detto nessuno che le droghe fanno male?!”
Intanto, le persone nel parco che avevano assistito alla scena…
Altra persona 1: “Ehi, ma tu cos’hai capito di quello che ha detto quel tizio?”
Altra persona 2: “Io ho intercettato giusto solo cuore, sole, amore e fiore forse…e tu?”
Altra persona 1: “Io?! Ho capito qualcosa su una vacanza che non gli deve essere andata molto bene!!”
NABIKI: “Io ho capito solo che Kuno stava cercando di propinare ad Akane un parco di dominio pubblico e di proprietà ovviamente della città, in modo del tutto illegale. Che c’è Tatewaki ti stai dando all’abusivismo?”
TATEWAKI: “Poveri plebei, così attaccati al materialismo che vige quest’oggi, non capite nulla di dichiarazioni!! Ah, come vi compianto!!”
NABIKI: “Casomai compatisco, e comunque il maestro ha ragione, le droghe fanno male! Che c’è adesso ti dai anche allo spaccio?”
TATEWAKI: “PIANTALA NABIKI TENDO! IO NON MI DO NE ALL’ABUSIVISMO NE TANTO MENO MI DROGO, E’ CHIAROOOO!?!?!?!?!” forse dicendolo, aveva alzato un po’ troppo la voce perché la gente presente si era di nuovo rigirata ad osservarlo e nel frattempo c’era chi scuoteva la testa, e chi si guardava bene dallo starne alla larga!!
NABIKI: “E tu Ranma ti lamenti perché ti trasformi in ragazza e pensi che sia una maledizione?! Fidati è questa la vera maledizione!!!”
Ranma intanto scuoteva la testa, con le lacrime e la disperazione negli occhi…era quasi sull’orlo di una crisi di nervi!!
RANMA: “Prima Shampoo, poi Kodachi, ora Kuno, da qualche parte c’è anche Mousse con la vecchia mummia, ci manca solo che ci sia anche…”
_”RANMAAAA…PREPARATI A MORIRE!!!”
Precisiamo: Ranma non era quasi, ma ERA sull’orlo di una crisi di nervi, e non era neanche mezz’ora che erano arrivati!!! E guarda un po’ invece cosa possono partorire i cespugli…un eterno disperso!!
RANMA: “Ehi Ryoga, come mai da queste parti?! – mentre Ranma scansava abilmente i colpi del suo amico/nemico, si divertiva a prenderlo in giro -  Che c’è, credevi di andare ad Hokkaido e invece ti sei ritrovato qui?!”
RYOGA: “Sta zitto!! Non è andata per niente così! Dovevo andare ad Osaka e poi non so come mi sono ritrovato davanti al parco stamattina. Ho incontrato Ukyo che mi ha incastrato a fare le consegne per lei.”
RANMA: “Ukyo?!?... Quindi c’è anche lei?!”
NABIKI: “Come mai la cosa non mi sorprende affatto?”
RANMA: “E come è riuscita ad incastrarti? Dì la verità, ti ha promesso di riaccompagnarti a casa, sbaglio!? Ahahahahahahahah!!!”
RYOGA: “Fa silenzio! Mi stai facendo fare tardi. Stavo giustappunto andando a consegnare questa okono… Noooooooo!!!! Sì è completamente distrutta!!! Ora Ukyo mi ucciderààààà!!!... RANMA, me la pagherai caraaaaa!!!”
RANMA: “Ehi ma si può sapere che volete tutti da me!? Guarda che hai fatto tutto da solo!!”
RYOGA: “Questo non c’entra niente!! È per colpa tua che ho perso tempo e distrutto questa okonomiyaki, quindi devi essere punito… ma, non ora. Devo tornare da Ukyo a farmene rifare un’altra”
RANMA: “Fidati amico, è una battaglia persa!! Secondo me quel poveretto a cui dovevi portarla rischia di morire di fame prima che tu riesca a fare la tua consegna!!”
RYOGA: “Come ti permetti!! Ritira immediatamente quello che hai detto o io…”
AKANE: “Ryoga, che ne dici se ti unisci a noi, così magari possiamo aiutarti a ritrovare Ukyo. Ti va?!”
RANMA: *Ma tu pensa…è stata zitta a farsi gli affari suoi fino a adesso e guardala invece ora come fa tutta la carina con quel suino, tze!!!*
RYOGA: “Oh mia dolce Akane, sei sempre così gentile, anche quando non lo meriterei, ma come posso rifiutare una simile offerta da parte tua!! ACCETTO!!” – forse aveva alzato un po’ troppo la voce a mo’ di falsetto, e certo gli occhi a cuore potevano far intuire il suo stato di “leggera euforia”, visto che tutta la gente intorno si era nuovamente girata per tornare a fissarli neanche fossero leoni al circo!!
Ranma era talmente sovrappensiero in quel momento (forse un piccolissimo attacco di gelosia?! Mah!!) che non si accorse subito di essere stato urtato da qualcuno che lo superava in quel preciso istante…
RANMA: “Ehi amico!! Non sono invisibile! Cerca di vedere dove metti i piedi…guarda che i ciliegi non scappano mica!!”
RAGAZZO: ”Scusami tanto…amico!!” – nel rispondergli, aveva calcato particolarmente quest’ultima parola e scansandosi leggermente gli occhiali da sole aveva dato una rapida occhiata al ragazzo appena urtato e a qualcosa, o forse qualcuno, che si trovava oltre la spalla di Ranma…
Akane, che aveva assistito in silenzio a tutta la scena, non potè non rimanere indifferente a quello sguardo che, ne era certa, quel misterioso e affascinante ragazzo aveva rivolto proprio nella sua direzione. Anche gli altri rimasero ammutoliti per qualche secondo, non tanto per quello che era appena successo, ma piuttosto per le sensazioni ambigue che quel giovane, in pochissimi istanti, era riuscito a suscitare in loro; un giovane moro, dagli occhi blu come il mare profondo, e dal portamento quasi…regale!!
Passato il momento di smarrimento, ripresero la loro passeggiata all’interno del parco, non solo per poter trovare un posto dove sistemarsi per il pic-nic, ma con la speranza di riuscire a ritrovare Ukyo, visto che le istruzioni di Ryoga a poco sarebbero servite!!! Non dovettero camminare a lungo… infatti, non solo trovarono uno spiazzo dove potersi accomodare tra la natura di quegli splendidi alberi in fiore, ma, fortuna volle, che il luogo si trovava proprio a pochi metri dal chiosco di Ukyo! E siccome la fortuna è sempre accompagnata da una buona dose di sfortuna…anche da quello di Shampoo!!!
Trascorsero così un po’ di tempo tra cibo, bevute, schiamazzi, prese in giro e assalti delle varie fidanzate di Ranma che, anche se due di queste erano impegnate col lavoro, non avevano la minima intenzione di farsi sfuggire, ogni volta che potevano, la possibilità di avvinghiarsi al codinato. La cosa che però saltò all’occhio di non poche persone presenti, Ranma per primo, è che Akane non aveva battuto il minimo ciglio, ma anzi, se ne stava un po’ in disparte con l’espressione di una a cui hanno appena ucciso il ga-ga-ga-ga…, vabbè, fa niente! Era rimasto per un po’ assorto dal tentativo di dare una spiegazione allo strano comportamento che la sua fidanzata aveva da tutto il giorno, quando venne distratto dalle risate di un gruppo di persone che si trovavano dalla parte opposta rispetto alla loro. Il gruppo era costituito per di più da ragazze, fatta eccezione per due ragazzi, probabilmente amici o fidanzati di qualcuna di loro, tra cui anche il tizio che poco prima aveva urtato Ranma. Sembrava un gruppo molto unito e le ragazze, beh, che dire… erano una più bella dell’altra!! Tra queste, una spiccava su tutte, una biondina dall’acconciatura particolare…infatti portava un paio di buffi codini legati con degli chignon che ricordavano degli odango! Purtroppo però non ci fu più tempo per osservarle oltre perché, qualcuno che gridava, fece voltare tutti i presenti.
Fu un attimo: il vento cominciò a soffiare più forte e tutt’un tratto il cielo divenne scuro. La gente che gridava in lontananza si faceva sempre più vicina, segno che stavano scappando nella loro direzione e quasi tutte le persone presenti al parco si stavano dando alla fuga. Tutte, tranne i Tendo e compagnia, che in quanto artisti marziali, si ritenevano in dovere di fare qualcosa. Ma non erano stati gli unici a rimanere dov’erano: il gruppo di ragazze, che poco prima aveva attirato la loro attenzione, infatti, non sembrava avere intenzione di togliersi da lì, così intervenne Ranma…
RANMA: “Ehi voi!! Dovreste andarvene di qui, mettetevi al riparo!! Ci siamo noi a controllare la situazione!!”
Tutto ciò che ottenne in risposta fu solo…silenzio, silenzio e qualche sguardo, così ci riprovò ancora…
RANMA: “Che c’è, siete sorde per caso?! Vi ho detto di andarvene, è pericoloso, potreste farvi del male!! Siamo degli artisti marziali e vi ho detto che ci pensiamo noi a controllare la situazione!!”
Qualcosa finalmente ottenne, infatti, non il ragazzo che l’aveva urtato, ma l’altro biondino rispose…
_: “Non mi sembra che abbiate molto sotto controllo!! Infatti, il vecchio e gli altri due nonnetti non si reggono in piedi per quanto sono ubriachi, le due ragazze sembrano spaventate a morte, l’altro che dovrebbe essere… ehi, che dovrebbe essere?! Un medico!?! Sta tentando di salvare quell’albero anziché preoccuparsi di proteggere la sua donna; e voi altri con tutti quei nastrini, palette e maracas sembrate usciti più dalla compagnia di un circo che da una palestra di arti marziali!! In più, avete anche la mummia che vi fa da monumento storico!! …Amico se vuoi un consiglio, fatevi voi da parte prima che vi facciate la bua!!!”
A quel punto, non solo Ranma, ma anche gli altri, feriti nel loro orgoglio cominciarono ad inveirgli contro creando così una confusione infinita, mentre la “cosa” che aveva creato tutto quel panico si stava avvicinando sempre di più…
MOUSSE: “Ehi tu, ma che diavolo dici!!...”
RANMA: “Ma come ti permetti di darci dei pagliacci da circo!!...”
SHAMPOO: “Queste non sono maracas, sono bonbori…”
OBABA: “Mummia a chi!? Te lo faccio vedere io…”
E mentre ognuno di loro diceva la sua, fregandosene di quello che gli stava accadendo intorno, una persona, che fino a quel momento era rimasta zitta e immobile al suo posto, decise che era veramente arrivato il momento di finirla con tutta quella buffonata e di concentrarsi sul vero problema del momento, cioè fermare la “cosa” che intorno a loro stava iniziando a mietere vittime…
AKANE: “ADESSO BASTAAAAAA!!!!! ORA BASTA CON QUESTI PIAGNISTEI, ORA BASTA CON QUESTE PRESE DI POTERE, QUESTE PRESE IN GIRO, QUESTO VITTIMISMO…ORA BASTA CON TUTTO!!! Invece di fare gli offesi, di sentirvi colpiti nell’orgoglio, perché non provate a dare un’occhiata in giro e a vedere che c’è gente che ancora sta tentando di scappare da qualcosa che evidentemente li ha aggrediti e che molto probabilmente sta avanzando verso di noi!! Invece di aiutare, di proteggere chi è più debole di voi state qui a piagnucolare come bambini…MA CHE RAZZA DI ARTISTI SIETE?!?”
Intervenne ancora il biondino: “Appunto, da circo!!!”
AKANE: “Fa silenzio anche tu, chiaro!?! – e subito l’espressione di sberleffo sul suo volto ritornò seria – Ad ogni modo, ha ragione!! – Ranma, che si stava compiacendo interiormente per come Akane aveva messo a tacere quel tizio, e che già si stava entusiasmando per il solo fatto che gli stava dando ragione, ebbe un attimo di smarrimento quando, nel terminare la frase, quest’ultima si girò proprio verso di loro – Dovreste andarvene, è troppo pericoloso per voi rimanere qua! Non potreste fare niente ma, anzi, rischiereste di farvi veramente male!”
RANMA: “Stupida...che vai blaterando!! Ma ti ha dato di volta il cervello?!”
SHAMPOO: “Sì Akane, hai la febbre per caso?!”
KODACHI: “Non penserai davvero che quelle povere, insulse sciacquette siano alla nostra altezza!!! Ahahahahah che povera sciocca!!!”
UKYO: “Sì Akane, come fai a fidarti così di loro, non li conosci neanche…”
RANMA: “A meno che…”
NABIKY: “A meno che tu non li conosca da più tempo di quello che vuoi farci credere. Non è così…sorellina!!”
Colpita e, stavolta, affondata!!
A parlare fu nuovamente il biondino_: “Akane falli allontanare. Dobbiamo fare qualcosa non abbiamo più tempo da perdere, ormai è qui…” Infatti…
Era un essere informe, molto più alto di un essere umano almeno di due o tre metri, sembrava fatto di materiale gassoso, quasi come una nuvola o…un’ombra. Le mani erano almeno il quintuplo del normale e le dita, o quelle che avrebbero dovute essere tali, erano costituite da orrendi artigli acuminati. Al posto degli occhi due cavità vuote e spente, definite da un contorno rosso. A passi lenti procedeva nella loro direzione e il terrore che provarono nel vedere quella creatura si trasformò presto in orrore quando si accorsero che in una mano, stringeva il corpo esanime di una giovane ragazza. A quel punto, Akane si rese conto che era arrivato davvero il momento di fare qualcosa, così si rivolse al gruppo di ragazze…
AKANE: “Amiche… è ora!!” – proferì in modo solenne, non staccando mai gli occhi dalla creatura.
_: “Ne sei davvero sicura?”
_: “Non possiamo davanti a loro… così scopriranno tutto!!”
Una smorfia simile ad un sorriso apparve sul suo volto…: “Tanto, credo che ormai abbiano capito un po’ di cose!! E poi, a quello penseremo dopo. Ora abbiamo un problemino un tantinello più grande da affrontare!! Quindi ragazze…che ne dite di ricominciare con un po’ di allenamento!?!... A voi l’onore…”
_: “Io ci sto!”
_: “Io pure!”
_: “Allora… Ricominciamo…!!!”
_: “POTERE DI MARTE…
_: “POTERE DI MERCURIO…
_: “POTERE DI GIOVE…
_: “POTERE DI VENERE…
_: “POTERE DI URANO…
_: “POTERE DI NETTUNO…
_: “POTERE DI SATURNO…
_: “POTERE DI PLUTONE…
A quel punto Akane, e la ragazza con i buffi odango si avvicinarono e guardandosi dritte negli occhi, gridarono all’unisono…: “POTERE ETERNO DEI PETALI DI STELLE…
Tutte quante : “VIENI A MEEEEE!!!”
_: “Quest’oggi doveva essere una giornata speciale per tutti!”
AKANE: “Un giorno così importante come l’hanami e tu, creatura immonda, con la tua presenza hai rovinato tutto!”
_: “Hai attaccato uomini, donne, bambini e mi dispiace ma questo non possiamo proprio perdonarlo!”
AKANE: “Quindi sei hai coraggio, metti a terra quella donna e battiti con noi! Perché noi siamo…
TUTTE QUANTE: “Le paladine della legge, delle combattenti che vestono alla marinara…
_: “Sailor Mars
_: “Sailor Mercury
_: “Sailor Jupiter
_: “Sailor Venus
_: “Sailor Uranus
_: “Sailor Neptuno
_: “Sailor Pluto
_: “Sailor Saturn
_: “Sailor Moon
AKANE: “Sailor Sun
TUTTE : “Noi siamo le guerriere Sailor! E siamo venute fin qui per punirti in nome della Luna!!”

Tra lo stupore generale, in un istante, quelle “povere e insulse sciacquette” si erano trasformate in affascinanti e potenti combattenti sotto gli occhi scioccati di tutti, Genma, Soun e Happosai compresi, a cui, per lo shock, era passata persino la sbronza!! E, con loro sommo stupore, il biondino che aveva osato insultarli poco prima, altro non era che una delle guerriere, quindi…una ragazza!! Persino il moro che aveva urtato Ranma si era trasformato in un affascinante uomo dall’elegante smoking nero… anche se in molti non ne capivano bene il motivo!! Ed ora, tutti loro si stavano scontrando con un mostro dalle fattezze terribili! Nessuno poteva credere a quello a cui avevano appena assistito, famiglia Tendo e Ranma in primis: Akane, la loro goffa, testarda, permalosa, violenta e al contempo, dolce, generosa, carina… fidanzata-figlia-sorella, non era altro che…che cos’era?!? In quel preciso momento sembrava fosse diventata la domanda del giorno. Nessuno riusciva più a proferire parola, ognuno pietrificato nella propria posizione. Sembravano tante statue di cera, ma con la stessa espressione di sorpresa sul volto.
Ranma, il forte, impavido e valoroso guerriero sembrava diventato piccolo piccolo e solo un quesito gli rimbombava come un martello pneumatico in testa… : “Ma… Chi sei Akane?!”
Possibile che gli avesse sempre mentito, che tutti quegli anni trascorsi insieme fossero stati solo una menzogna, che in realtà quella che la sua fidanzata aveva sempre mostrato a tutti fosse solo una maschera d’inganno? No…questo Ranma non lo avrebbe mai creduto! Akane non era una bugiarda, non era quel tipo di persona, la conosceva bene (anche se a quel punto ne dubitava fortemente)! E allora perché gli aveva sempre tenuto nascosta una cosa talmente grande, come aveva fatto a non accorgersi di niente? Forse lei non lo riteneva abbastanza importante o all’altezza per svelargli un simile segreto?!
Il codinato continuava a scervellarsi, e a pensare e ripensare tanto da farsi scoppiare la testa dal dolore, che non si era nemmeno reso conto che lo scontro imperversava davanti a loro. E fu solo quando, ad un certo punto, Akane si parò davanti a loro per proteggerli che focalizzò la situazione. Il mostro doveva aver lanciato verso di loro un qualche attacco perché Akane, o a quel punto, la guerriera che rappresentava, si ritrovò ad alzare il lungo scettro che aveva tra le mani e a gridare…: “SCUDO SOLAREEEE!!!!” – e a seguire si rivolse ad una delle sue compagne…
AKANE/SAILOR SUN: “Saturn per favore, rimani tu qui a proteggerli”
SAILOR SATURN: “Certo!!”
Per un secondo, prima di ributtarsi nella lotta, Akane si girò per tentare di incrociare lo sguardo di Ranma…quello che vi lesse lei era spaesamento, rabbia, delusione; quello che vi lesse lui era paura, pentimento…coraggio!!! Un coraggio che forse, neanche lui, in una situazione del genere avrebbe avuto. Lui, che con le situazioni complicate ci era sempre andato a nozze, lui che ne aveva vissute di cotte e di crude, lui che non si faceva spaventare da niente (gatti a parte s’intende!)… Ed ora aveva trovato forse l’unica cosa che veramente lo terrorizzava a morte: la verità, la verità sul suo maschiaccio!! E se non ce l’avesse fatta? Se quell’essere li avesse uccisi tutti? Come avrebbe mai potuto conoscere come stavano realmente le cose?...
Ma ad un tratto…
_: “Sailor Moon, Sailor Sun, tocca a voi!!”
SAILOR MOON & SAILOR SUN: “Sì! SCETTRO DELLA LUNA ETERNA! LUCE DEI PETALI DI STELLE ENTRA IN AZIONEEEE!!!”
E improvvisamente, il mostro era scomparso, era stato sconfitto. E le persone intorno a loro che era state colpite da quella creatura, come per magia, sembrava si stessero riprendendo!
Ranma e gli altri videro Akane e le guerriere che, seppur stremate dal combattimento, avanzavano verso di loro. Questo significava solo una cosa…forse era giunto il momento dei chiarimenti! Ed infatti…
AKANE/SAILOR SUN: “Ranma…credo che dobbiamo parlare…”


 
Note dell’autrice:
E così sono riuscita FINALMENTE ad arrivare alla fine di questo capitolo! Mi rendo conto che è un po’ lungo, mi scuso quindi per gli eventuali errori e spero di non avervi annoiato, o disgustato troppo!!! XD
Non so quando riuscirò a riaggiornare, tra lavoro e impegni vari, ma spero di non farvi aspettare troppo.
Una dedica speciale va alle mie amatissime Ladies a cui ribadisco che, anche se non sono molto presente, anzi, quasi mai, vi porto sempre tutte nel cuore!!!
Ringrazio di cuore chi sia arrivato fin qui; chi leggerà solamente e chi deciderà di lasciarmi un suo pensiero: le critiche sono ben accette, specie per migliorarsi!!
Un saluto a tutti e un bacione ranmiano virtuale alle mie care Ladies!

SweetyArtemisia :)
  
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