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Autore: Dominil    08/04/2009    4 recensioni
"Porca puttana." imprecò il ragazzo seduto, notando il sangue che gli usciva dal labbro inferiore e, osservando bene, non solo da lì. Non era la prima volta che si svegliava sul ciglio di una strada gonfio e dolorante, ma non avrebbe mai potuto abituarsi ad una situazione simile.
Si issò in piedi reggendosi ad un palo ma appena staccò la mano dalla superficie fredda, barcollò pericolosamente per poi cadere su Jepha.
"Spostati, idiota." mormorò con la testa che gli girava, cercando di trattenere i conati di vomito che l'assalivano un minuto sì e l'altro pure. L'altro lo ignorò, pensando che non ne valeva assolutamente la pena, di litigare.
Branden/Quinn
Genere: Generale, Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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the used fic Capitolo 3:
Maybe, It's Not Right

Jepha percorreva il corridoio con il suo solito passo trascinato, con le mani in tasca e la tracolla che sbatteva contro la coscia. Al suo seguito c'era Quinn, che non aveva nessuna intenzione di chiudere la sua bocca e desistere dal suo intento.
"Dimmelo."
"No."
"Dai dimmelo."
"No." ripeteva il tatuato sempre con meno convinzione, che faceva sperare il biondino di esserci vicino. Quella situazione si stava protaendo da una buona mezz'ora e probabilmente sarebbe andata oltre, se Jepha non sarebbe scivolato nella sua classe. Per fortuna non avevano lezione insieme, almeno la prima.
Il biondo perciò si decise ad andare anche lui a lezione, non aveva senso rimanere lì in corridoio.
L'altro raggiunse il suo banco in ultima fila e ci si accasciò, con l'obiettivo di cadere in quella dolce apatia nebbiosa, che lo escludeva sempre dal resto dei suoi compagni, della sua classe, del mondo...
L'insegnante stava spiegando qualcosa sulla letteratura Inglese, non aveva ben capito se fosse Shakespeare o Wilde, ma non gli importava molto. Prese una matita e iniziò a disegnare ghirigori sulla superficie lignea del banco senza però smettere di pensare a Quinn e alla sua persistenza. Sapeva essere molto irritante. Da due giorni però aveva una strana sensazione che non lo lasciava in pace, un'emozione che non era ancora riuscito a classificare.
La prima cosa che aveva pensato era gelosia ma non era convinto perchè infondo, Quinn era il suo migliore amico, era normale che ne fosse geloso.
Oppure no?
Dentro di sè sapeva che stava mentendo, ma ripetersi che non provava niente per il suo amico lo tranquillizzava e lo faceva stare meglio, ma non sapeva quanto avrebbe resistito a guardarlo ridere senza sfiorare le sue labbra, o consolarlo nei momenti tristi senza tenerlo stretto a sé.
La campanella suonò e attese che la classe si svuotasse, prima di uscire. Camminò sgusciando tra gli studenti e tirò un sospiro di sollievo, quando riuscì ad entrare nel bagno dei ragazzi senza incontrare Quinn.
Almeno avrebbe potuto fumare in pace, senza nessuna voce che gli ronzasse nelle orecchie...
"Jepha!"
Il tatuato grugnì, maledicendo mentalmente qualsiasi essere fosse lassù in quel momento.
"Allora, me lo dici?"
Jephree non rispose, tanto ormai non aveva più alcun senso.
Il biondino si avvicinò e lo scosse afferrandolo per la spalla.
"Ehi..."
"Mmh..."
""Dai, dimmi cosa ti turba."
"Non ne ho voglia... padre."
Quinn sorrise debolmente, avvicinando il suo viso. Jepha sospirò profondamente, non appena il profumo dell'altro lo invase. Adesso però lo stava proprio provocando.
"Lo sai che non demorderò, vero?"
"E lo sai che io continuerò a dirti di no?"
"Ma tanto vincerò io." replicò il biondo, in tono canzonatorio.
Jepha gli diede una botta affettuosa sulla spalla, ridacchiando. Lo afferrò per un braccio e lo trascinò fuori, all'improvviso non aveva più tanta voglia di fumare. Lungo il corridoio, da lontano, vide Branden aprire il suo armadietto e involontariamente sbuffò. L'altro però non se ne accorse perciò riuscirono ad andare nella classe di Chimica per la lezione.
Si sedettero entrambi al tavolo vicino alla finestra, l'uno di fianco all'altro aspettando l'arrivo del professore. Nel frattempo l'aula andava riempiendosi e gli studenti prendevano posto.
"Ehi Quinn!" esclamò una ragazza alta e dal fisico sinuoso.
"Oh ciao, Susan." rispose con un sorriso.
Lei rivolse un'occhiata amara a Jepha e si posizionò davanti a loro. Non faceva altro che voltarsi indietro e lanciare occhiate eloquenti al biondo. Jephree divenne paonazzo pochi minuti e borbottando chinò la testa, concentrandosi sulla copertina del suo libro.
"Buongiorno!"
Il professore entrò in classe, poggiando la sua valigetta sulla cattedra.
"Amico, non ti senti bene?" chiese Quinn con un sorrisetto. "Non credi sia arrivato il momento giusto per dirmelo?"
"Che palle..." borbottò.
E poi non disse niente, mentenne lo sguardo puntato sulla lavagna e per poi iniziare a ricopiare formule a caso, nonostante non ci capisse nulla.
"Jepha."
"Sì?"
"Dimmelo."
"No."
"Avanti!"
"Quinn, Cristo Santo! Ti ho detto di no!"
Il biondo incrociò le braccia.
"Allora mi arrabbio."
"Fa' un po' come ti pare." concluse Jepha ridacchiando a causa della buffa espressione che aveva assunto il suo amico.
Rimasero qualche minuto in silenzio, che Quinn utilizzò per strappare la pagina del suo quaderno che aveva ormai riempito di disegni e scarabocchi. Se avesse continuato a passare le ore di lezione in quel modo, il professore di Chimica l'avrebbe bocciato. Fece spallucce.
"Sei fortunato, Jeph."
"E sentiamo... perchè?" rispose il tatuato, annoiato e al limite della sopportazione.
"Perchè non ce la faccio ad essere arrabbiato con te." disse Quinn, anche se sarebbe stato più giusto dire che con Jephree non c'era gusto, perchè fingeva di fregarsene.
"Cazzo, che culo."
Alla fine anche quella lezione giunse al termine, e pure le altre previste per quel giorno così, Jepha, uscì dall'edificio scolastico con un'espressione neutra sul viso, il sole che gli picchiava sulla testa, e la voce di Quinn che aveva proprio scartavetrato le palle. Tutto nella norma.
Perfetto.
Si infilò le cuffie nelle orecchie perciò, in un attimo, le parole del suo migliore amico sparirono, sovrastate dalla musica assordante. Semplice, avrebbe dovuto pensarci prima. Lo vide posizionarsi di fronte a lui e poi muovere le labbra con la sua solita aria eccitata, ma non capì nulla.
Quinn allungò una mano e gli tolse la cuffia sinistra, che scivolò penzoloni sul suo petto e che Jephree, causa pigrizia, non rinfilò. Quindi, si trovò costretto ad ascoltarlo di nuovo.
"Allora, ci vuoi venire allo skatepark o no?!"
Perchè Quinn voleva andarci?
Non ricordava di esserci mai stato con lui, perciò quella richiesta non aveva senso. Poi però collegò: skatepark è uguale a Branden, e Branden è uguale a...
"No!" esclamò deciso.
Il viso si intristì e leggere rughe d'espressione gli si formarono sulla fronte.
"Se proprio non hai voglia, ci andrò da solo. Ci vediamo."
Lo salutò con una pacca sulla spalla e poi fece per andarsene, ma Jepha lo fermò.
"Dai, vengo anch'io." mormorò a denti stretti, come se quelle parole gli costassero una fatica abnorme. Ma alla fin fine, era meglio che l'accompagnasse, lasciarlo andare da solo sarebbe peggio.
Cominciarono  a camminare lungo il marciapiede senza parlare, di solito era Quinn che lo faceva, mentre Jepha si limitava ad ascoltare e, in casi eccezionali, annuiva. Ricominciò di nuovo ad esasperarlo con la solita antifona che si protraeva da quella mattina.
"Siamo arrivati." disse Jepha per distrarlo, quando arrivarono nei pressi della costruzione in cemento.
"Non mi hai ancora risposto." affermò Quinn sbattendo un piede a terra.
"Vuoi proprio saperlo?"
"Sì..."
Il biondino fece appena in tempo a pronunciare quel monosillabo, che Jepha lo afferrò per le spalle e lo trascinò a sé, baciandolo. Tracciò con la lingua il contorno delle labbra dell'altro che le dischiuse subito. Nonostante ciò, il moro non era ancora convinto. Infondo la sua poteva essere anche solo pura gelosia.


Alla fine non ce l'ho fatta a non metterci anche una Quinn/Jepha, tanto da quello che so non vi dispiace xD
Dubito sull'affidabilità dell'ultima parte del capitolo, perchè l'ho scritta alle cinque del mattino (terza notte insonne, olè! -.-").
Thanks to:
_sory_: amore, non c'è nulla da spiegare. Tu sei una diva, e a volte isterica. Semplice, no? xD
Anche se io esco con Branden, Ginevra è tutta nostra e poi ti assomiglia tantissimo. Non ci sono dubbi u.u
I Love You sisi <3.
Xx_ImJustAKid: Jepha is better *___* E mi diverto troppo a farlo scazzato, è quasi tenero xD
Dai che finalmente ci siamo risentite se no, come facevo io senza la mia sister? ^^ Bacio.
_omfg_: quando hai scritto che il biondio aveva catturato il tuo cuore, mi è preso un colpo. Ma poi per fortuna hai detto che ami più me e il Franco *-* Amore *-* *-* Jepha è ammore mentre Quinn ha rotto le scatole, ma tu questo già lo sapevi ^^ perchè io da bravo genio quale sono (non del male, quello sei tu xD) ti spoilero senza fare storie. Bert è Bert, punto xDD Ormai adoro pure Brandenburgo anche s ein questo capitolo praticamente non c'era -.-" Però arriverà *-*
Ti amo anch'io tesoro, tanto ormai ti perseguito anche su cellulare. Baci!

Ringrazio anche chi legge solo e chi ha inserito la storia tra i preferiti.
Bacio.
Glo.
   
 
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