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Autore: rora02L    29/04/2016    12 recensioni
Ispirata dalla versione originale della fiaba "La Sirenetta". Il finale dunque è diverso, potrebbe rovinarvi l'infanzia se non sapete come va nella storia originale...
Cosa sarebbe successo se Ariel non avesse scoperto la vera identità di Vanessa? E se l'unico modo per riavere la sua libertà e tornare una sirena fosse di uccidere il suo amato principe?
Partecipa al contest "Il citazionista" di SherylHolmes sul forum di EFP. Ed è anche la mia prima storia in questo fandom, spero vi piaccia.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ariel, Eric, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sono le cose che amiamo di più a distruggerci – Hunger Games


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Ariel guarda disperata la nave nuziale, che veleggia lontano verso l’oceano. Sa che presto il suo amato principe sposerà un’altra, Vanessa. La cosa che più la fa soffrire è che non ha avuto modo di confessargli il suo amore per lui, sincero come solo il cuore di una giovane ragazza può essere. Il suo cuore sobbalza a quella vista, facendole mancare quasi il respiro. Così si appoggia alla colonna alle sue spalle e scende fino a sedersi sulle assi di legno. Allora i suoi occhi chiari si gonfiano e si riempiono di lacrime, che nasconde abbassando il volto e nascondendolo tra le braccia e le gambe. Quelle gambe che aveva desiderato così ardentemente, con cui aveva ballato, camminato, corso e saltato. Insieme al suo amato, che in quel momento stava prendendo il largo verso il suo futuro, con la donna che amava. Non era lei la ragazza che Eric voleva o meglio… il principe non sapeva che era lei la giovane che sognava e che lo aveva salvato dalla tempesta. Ma come raggiungerlo e raccontargli la verità? Ariel desidera la sua voce più che mai, si tocca la gola con le dolci mani e cerca di emettere anche solo una parola. Ma nulla esce dalla sua voce, le sue corde vocali non vibrano ed è muta: il suo principe non saprà mai che lei lo ha amato.
Ariel riprende a singhiozzare e a piangere, disperata per il suo destino miserabile e funesto, che non ha ancora finito di punirla per la sua arroganza e per il suo amore sbagliato. Infatti, non appena il sole tramonterà, lei diverrà proprietà di Ursula. Non c’è fato peggiore.
“Sorella!” Sente la voce di una delle sue sorelle, Arissa. Le vede tutte davanti a lei, emerse dall’acqua del mare con le loro pinne multicolori. Ariel non pensava di vederle, né che avrebbe mai desiderato così tanto ritornare ad essere una sirena per vivere con la sua famiglia, al sicuro. Le sirene si avvicinano alla loro sorellina piangente, pronte ad aiutarla: “Ascoltami, sorella. C’è un modo per spezzare la maledizione e tornare a vivere con noi, giù nell’oceano…. – Arissa tira fuori dalla sua borsa verde un pugnale dalla lama ondulata e l’impugnatura d’argento, decorata con conchiglie variopinte- Questo pugnale è magico. Se lo userai, sarai libera da Ursula e riavrai il tuo aspetto da sirena. Ma c’è un prezzo da pagare: dovrai uccidere il tuo principe con questo.”
Ariel sgrana gli occhi, terrorizzata dall’idea. Sente il suo cuore stringersi in una morsa di dolore. Poi vede lo sguardo delle sue sorelle, la stanno supplicando di farlo per tornare da loro, nell’oceano. A casa, dal loro padre, che è preoccupatissimo per le sorti della sua figlia più piccola, intrappolata in un corpo da umana.
Arissa si avvicina ancora ed appoggia il pugnale ai piedi della sorella, guardandola ancora supplicante: “Ti prego, Ariel: fallo e torna da noi.”
Le sirene scompaiono una dopo l’altra, nel profondo del mare, lasciando la sorella sola a pensare coi suoi amici animali. Ariel guarda Sebastian in cerca di consiglio, ma il granchio la guarda desolato. Allora si volta verso Flounder, ricevendo la medesima risposta. Capisce che è una decisione che solo lei può prendere.
Osserva il pugnale, ora oggetto di speranza ma anche del male: non vuole uccidere il suo amato Eric. Ma vuole anche tornare libera nell’oceano, con le sue sorelle, e cancellare quel dolore che prova nel petto, talmente frastornante che vorrebbe strapparsi il cuore e gettarlo negli abissi.
Sono le cose che amiamo di più a distruggerci. Ariel ama con tutto il suo cuore il principe. Ed è per questo che il dolore per averlo perso per sempre la sta devastando. Raccoglie il pugnale con mani tremanti, decisa a fare la cosa più giusta.
Si rialza allora, sentendo il legno graffiarle sotto i piedi: corre verso la camera nuziale in cui preso il principe entrerà con la sua sposa, appena prima che il sole tramonti. Si nasconde nella stanza, in attesa del loro arrivo.
Vede entrare i due novelli sposi nella camera, dopo un ora di attesa. Eric sorride raggiante alla moglie, vestita di bianco e dai lunghi capelli bruni. Si tolgono le vesti e si sdraiano sul morbido materasso, l’uno accanto all’altra, con le mani strette tra loro.
Ariel sbuca dal suo nascondiglio e guarda il principe. Nota la felicità ancora dipinta sul suo volto e quelle dita intrecciate a quelle di un’altra donna. Il dolore e la rabbia si fanno strada in lei. Si chiede perché non riesca ad amarla, perché Erica ha scelto un’altra al posto suo. Eppure Ariel lo ama immensamente, perché le ha fatto questo? Lo ha salvato da morte certa, le è stato accanto e prova per lui un amore sincero e puro. Ma lui ha ugualmente scelto di ferirla, fino a distruggerla.
Ariel alza lentamente il pugnale, diretta al petto del suo amato, che si alza ed abbassa al ritmo del suo respiro rilassato e sereno. Calde lacrime sgorgano copiose dagli occhi azzurri della giovane innamorata, decisa a terminare quel dolore. Non ci riesce. Non riesce ad ucciderlo.
Guarda fuori dalla portafinestra, spalancata verso il mare: il sole sta per tramontare, andando a spegnersi nell’oceano blu. Il panico si impossessa della ragazza, che non sa cosa fare.
Non può uccidere il principe ma nemmeno diventare proprietà della strega del mare. Solo in quel momento capisce che le è rimasta un’unica opportunità per salvarsi.
Si avvicina lentamente al balcone bianco, che si affaccia verso la spiaggia e chiude gli occhi.
Assapora il rumore delle onde del mare, l’odore salmastro delle sue acque ed il famigliare canto dei gabbiani. Prende un profondo respiro, sentendosi per un attimo a casa, nelle profondità dell’oceano.
Quello è il suo posto, casa sua. Lì ci sono le uniche persone che l’hanno sempre amata. Eric ormai non la ama più.
Ed è il momento per lei di tornare a casa.

  
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